Samuel Mbangula segna il gol decisivo per la Juve ma si autocritica! Perché il campione non sorride mai?
Samuel Mbangula ha fatto parlare di sé in diretta grazie a un gol che ha spedito la Juventus in vantaggio nel match di andata dei playoff di Champions League contro il PSV Eindhoven. Ma sorprendentemente, invece di festeggiare a braccia alzate, l’attaccante belga ha deciso di passare per le telecamere con un’espressione triste e con poco da festeggiare. Già, perché oltre a segnare, Mbangula ha anche trovato il modo di esprimere il suo disappunto per come ha affrontato la sua prestazione. Piuttosto che ricevere elogi, l’attaccante ha preferito esprimere autocritica, affermando: "Posso fare molto meglio".
Nel postpartita, Mbangula è apparso pronto a mettere il suo talento subitaneo da parte e riflette invece sulle opportunità perdute. La rete che ha segnato ha certamente portato la Juve in una posizione favorevole, ma per il giovani calciatore non è bastato. "Non sono entrato bene", ha dichiarato a Sky Sport, quasi come se desiderasse di più per il suo club e per i suoi tifosi. La sua maturità calcistica è evidente, ma la domanda rimane: come si fa a peccare di pessimismo dopo una prestazione vincente?
Questo atteggiamento di autocritica non è nuovo nel mondo del calcio, dove i giocatori si sentono sotto pressione per mantenere elevate le loro prestazioni. In questo caso, Mbangula ha voluto dimostrare che non basta segnare un gol per considerarsi appagati; l’efficienza di un atleta si misura anche nel modo in cui affronta la propria performance. Il calciatore, che ha solo 23 anni, si sta già rivelando un futuro leader per la Juve, ma è evidente che la strada per il successo è lunga e tortuosa.
Ciononostante, il successo di Mbangula e del suo gol goliardico in Champions non deve essere oscurato dalla sua autocritica. In fondo, ogni grande campione sa che le sfide più difficili sono quelle che si combattono dentro di noi. E proprio per questo, è importante celebrare i successi, anche i più piccoli, mentre ci si appresta a lavorare ancora di più per migliorarsi.
Infine, per chi non lo sapesse, il gol di Mbangula è stato il suo primo in Champions League, un traguardo che lo afferma nella storia del club bianconero. E non è un caso se l’allenatore lo ha descritto come una delle migliori scelte per il suo attacco, anche se i tifosi non vedono l'ora di vedere un Mbangula felice! Se il belga mantiene questa tendenza all’autocritica, forse dovremmo iniziare a chiamarlo il "Pellegrino della tristezza", un titano che segna e si scusa!
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