I jihadisti conquistano Aleppo mentre l'aviazione russa ritorna nel caos: ecco cosa sta succedendo!
La Siria è tornata al centro dell'attenzione internazionale con il recente sviluppo della situazione ad Aleppo, dove diversi quartieri sono stati conquistati da gruppi jihadisti. Questi, con un'accelerazione che ha colto di sorpresa esperti e osservatori, riescono a riprendere il controllo in una città che sembrava piombata in una sorta di stallo negli ultimi quattro anni. Il conflitto è scoppiato nuovamente, rivelando le fragili alleanze locali e le tensioni che animano la regione. La crescita esponenziale della violenza ha portato ad un aumento drammatico del numero di rifugiati, superando quota 14.000, mentre la popolazione vive nella paura e nell'incertezza. Come se non bastasse, l'aviazione russa ha effettuato raid su Aleppo per la prima volta dal 2016, spremendo ulteriormente una situazione già critica. Mentre le forze curde e i ribelli filo-turchi avanzano, le operazioni militari sia da terra che da cielo aumentano, complicando le dinamiche del conflitto e portando a una spirale di violenza senza fine. Interessante notare che la situazione di Aleppo non è solo un riflesso del conflitto siriano, ma anche dell'interessamento geopolitico di potenze straniere, ogni paese con le proprie agende e motivazioni. L'esito di questa battaglia ha implicazioni che si estendono ben oltre i confini siriani, influenzando le relazioni internazionali e la stabilità dell'intera regione. Con tradizioni storiche e culturali profonde, Aleppo è non solo un campo di battaglia, ma un simbolo del dramma del Medio Oriente contemporaneo.
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Sono penetrati nella città con una velocità sorprendente, dopo quattro anni in cui la situazione era rimasta praticamente immobile.
Conquistati diversi quartieri e la storica cittadella. Il leader dei ribelli promette «misericordia per la nostra gente», ma sono già 14mila i profughi.
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