Nyt

2024 - 11 - 6

Quando il New York Times passa all'attacco: la guerra con OpenAI e Microsoft!

New York Diritto d'autore - Giornalismo - Intelligenza artificiale - Microsoft - OpenAI - New York

Scopri come il NYT ha dato il via a una battaglia legale contro OpenAI e Microsoft dopo soli dieci mesi!

Dopo il NYT, anche il Wall Street Journal e il New York Post fanno sentire la loro voce. Dopo soli dieci mesi dall’inizio del giudizio promosso dal New York Times nei confronti di OpenAI e Microsoft, si è innescata una vera e propria reazione a catena nel mondo del giornalismo. Mentre il NYT si oppone all’uso indiscriminato dei propri contenuti da parte delle intelligenze artificiali, altri colossi dell'editoria come il Wall Street Journal non hanno esitato a unirsi alla causa. È un segnale forte, che mette in discussione l'affidabilità delle AI e la loro etica nell'interazione con le opere protette da copyright.

Con questa mossa, i giornali hanno aperto un dibattito cruciale sull'importanza dei diritti d'autore nell'era digitale. Secondo i legali, modelli come quelli forniti da OpenAI e Microsoft attingono a una quantità impressionante di contenuti senza la dovuta autorizzazione, violando così le basi stesse del fair use. Un tema che tocca le corde sensibili di chiaro di professionisti del settore: come garantire che il lavoro dei giornalisti sia rispettato e, soprattutto, compensato in un’epoca in cui le AI sono sempre più capaci di replicare la scrittura umana?

In tal modo, questa controversia non riguarda solo i singoli giornali coinvolti, ma apre la porta a considerazioni più ampie sul futuro e la sostenibilità dell'informazione. Se l'intelligenza artificiale guida la narrativa della nostra epoca, chi sarà alla fine il custode della verità? I lettori possono trovare serie difficoltà nel discernere tra un articolo scritto da una mente umana e uno generato da un algoritmo. Insomma, è una battaglia che, si spera, porterà a una maggiore responsabilità e trasparenza nel settore.

Aggiungendo un pizzico di ironia a questa guerra editoriale, è interessante notare che, mentre i giornali tipici si preparano a combattere in tribunale, pensieri più leggeri su come una AI potrebbe scrivere le proprie critiche cinematografiche continuano a circolare. Si tratta infatti di una potenziale commedia: una IA che recensisca "Mamma ho perso l’aereo” potrebbe finire a consigliare una strategia di archiviazione per salvare il film dalla cancellazione automatica!

In questa cornice, la controversia riporta alla luce una riflessione sui modi in cui il panorama mediatico evolve e come la tecnologia continua ad influenzarlo. Dopo tutto, in questo duello legale, si gioca il futuro del giornalismo, una battaglia con i cliffhanger che nemmeno Netflix avrebbe potuto prevedere!

Dopo il NYT, anche il Wall Street Journal e il New York Post fanno ... (Altalex)

Dopo soli dieci mesi dall'avvio del giudizio promosso dal New York Times nei confronti di OpenAI e Microsoft, due note case editrici americane (Dow...

Explore the last week