61 anni fa il Vajont cambiò per sempre il volto della tragedia in Italia. Scopriamo insieme gli eventi, la memoria e l'importanza di non ripetere gli errori del passato.
Il 9 ottobre 1963 resterà scolpito nella memoria collettiva italiana come il giorno della tragedia del Vajont. Con un'enorme frana di 260 milioni di metri cubi di roccia e fango che si staccò dalla parete del monte Toc, il paese di Longarone e diverse località vicine furono sommersi da un'improvvisa e devastante ondata. I cronisti, sempre in prima linea, non furono capaci di contenere la loro angoscia, scrivendo articoli a tamburo battente che raccontavano il dramma di oltre 1917 vittime, molte delle quali restano tutt'oggi scomparse. Un evento che segnò un cicatrice indelebile nel cuore della comunità e della nazione.
Il ricordo di questa tragedia non è solo un dovere di memoria ma anche un monito per le generazioni future. Le parole del Premier Giorgia Meloni risuonano forti e chiare: "La tragedia doveva essere evitata", un invito a riflettere sull'importanza della sicurezza territoriale e sulla necessità di ascoltare le voci dei cittadini e degli esperti. In quest'ottica, politici e studiosi si stanno mobilitando per promuovere iniziative che mirano a preservare i luoghi della memoria, creando grandi aule di apprendimento per le nuove generazioni.
Il Vajont diventa così non solo un simbolo di lutto ma anche una lezione da non dimenticare. Le parole di Marco Armiero e di tanti altri studiosi e cittadini invitano a considerare il Vajont come un'opportunità per costruire un futuro più sicuro e consapevole sulla gestione delle risorse naturali. Con un crescente afflusso di visitatori, che quest'anno ha toccato le 400 visite guidate nei luoghi del disastro, l'interesse per la storia e la memoria del Vajont si fa sempre più presente.
Riflettere su quanto accaduto può guidarci verso una maggiore responsabilità nella gestione del territorio. È fondamentale, come sottolineato dai leader locali, considerare la conservazione della memoria come un presupposto civico. Rimanere vigili e impegnati per garantire che simili tragedie non possano mai più ripetersi è un imperativo sociale che tutti dobbiamo assumere. La memoria del Vajont è un faro che ci ricorda che la natura va rispettata, ed è nostro compito ascoltarne il richiamo!
Sono le 22.39 del 9 ottobre 1963 · L'enorme frana di 260 milioni di metri cubi di roccia e fango · Articoli e inchieste scritti a tamburo battente dai cronisti ...
Il disastro del Vajont ha causato la distruzione di molti paesi e 1917 vittime stimate: molti dei dispersi, però, non vennero mai più ritrovati. Si tratta di ...
“A distanza di 61 anni portiamo quella cicatrice nella nostra memoria e la utilizziamo come monito affinché tali disgrazie non avvengano più. L'Italia non ...
La Russa: un monito a mettere in sicurezza il territorio. Fontana: una ferita indelebile. Musumeci: un invito a riflettere.
Il mio invito è dunque quello di promuovere con ogni sforzo la conservazione della memoria collettiva come presidio civico, perché tragedie simili non possano ...
Si legge Vajont e si pensa disastro, tragedia, crollo. Se si è grandi abbastanza da ricordare il monologo di Marco Paolini del 1997, andato in onda su una ...
Nei primi sei mesi dell'anno 400 pullman di visitatori sono arrivati nei luoghi del disastro: «Da quaranta giorni tutti possono consultare in rete gli att…
La tragedia del Vajont richiama l'importanza di un approccio responsabile alla gestione delle risorse naturali, la necessità dell'ascolto dei territori e ...
Sono passati 61 anni dalla tragedia di Longarone e dei paesi vicini. Dal dolore, però, può nascere l'opportunità per sicurezza progetti.
61 anni dalla tragedia del Vajont. Il 9 ottobre del 1963 fu un disastro annunciato: deve essere un monito.
«Il Vajont deve continuare a interrogare e scuotere le coscienze, come invocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio un anno fa a Longarone ...
“Sessantuno anni fa, una catastrofe di proporzioni devastanti ha portato via vite e speranze, lasciando cicatrici profonde nel cuore della nostra terra e ...
Anche il Senato della Repubblica ha ricordato oggi il sessantunesimo anniversario della tragedia del Vajont: lo ha fatto con le parole del senatore ...
“Il 9 ottobre 1963 è una data che difficilmente possiamo dimenticare. Il disastro del Vajont è una tragedia che poteva e doveva essere impedita, ...
A dirlo, nel giorno del 61esimo anniversario della tragedia del Vajont, è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. “Il Vajont deve ...
Di seguito, il discorso pronunciato dal sindaco di Longarone Roberto Padrin per commemorare le vittime nel 61mo anniversario del disastro.
Esattamente 61 anni fa, il 9 ottobre del 1963, 260 milioni di metri cubi di roccia franano dal Monte Toc e piombano nel lago artificiale della diga del ...
Ricorrono i 61 anni dalla distruzione della diga che lasciò 1.917 vittime e centinaia di dispersi. Bolzano: Diga del Vajont vista dal monte.