Scopri perché Vittorio Feltri ha suscitato l'indignazione del mondo ciclistico con le sue dichiarazioni contro i ciclisti... anche alcuni pedalatori trentini gli hanno risposto!
Milano è tornata al centro dell’attenzione, questa volta per una provocazione del noto giornalista Vittorio Feltri che ha scatenato un putiferio tra i ciclisti italiani. "I ciclisti mi piacciono solo se investiti" - ha dichiarato senza freni Feltri, in un'uscita che ha sollevato una bufera di polemiche. Le sue parole non sono passate inosservate, tanto che diverse associazioni ambientaliste e per la sicurezza stradale hanno minacciato azioni legali, accusando Feltri di istigazione all’odio contro i ciclisti.
Feltri, noto per le sue opinioni controverse e provocatorie, ha spesso espresso il suo disamore per il mondo delle due ruote. In passato, non si è fatto scrupoli a definire i ciclisti "puzzolenti", ma questa volta la sua affermazione ha colpito nel segno, generando indignazione a livello nazionale. Le reazioni sono state rapide e coordinate, con Legambiente, FIAB e l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada che si sono unite per condannare le sue dichiarazioni graffianti, chiedendo giustizia per un clima di odio che minaccia la sicurezza di chi pedala.
Anche il fratello di Michele Scarponi, ciclista professionista tragicamente scomparso sei anni fa a causa di un incidente, ha risposto alle affermazioni di Feltri, sottolineando l’indelicatezza delle sue parole. "Le battute come queste non solo feriscono la memoria di chi abbiamo perso, ma alimentano una cultura di indifferenza verso la sicurezza di noi ciclisti" - ha dichiarato Marco Scarponi, affermando che tali commenti non possono e non devono essere tollerati in una società civile.
La risposta del mondo ciclistico non è tardata ad arrivare, con migliaia di messaggi inviati per chiedere le dimissioni di Feltri dal suo posto nel Consiglio regionale. Rimanere in silenzio non è più un'opzione per i ciclisti: la loro voce si solleva unita contro chiunque alimenti l’odio e la divisione. La lezione che si imparerebbe da questa vicenda è chiara: rispettare gli altri sulla strada è una questione fondamentale che deve riguardare tutti, indipendentemente dal mezzo con cui si sceglie di viaggiare.
Interessante notare che il ciclismo sta vivendo una crescita esponenziale in Italia, con sempre più persone che scelgono la bici sia per motivi di sostenibilità sia per la salute. Anche il turismo ciclistico sta aumentando, dimostrando che la bicicletta è un mezzo amato dai più. Quindi che dire? La prossima volta che vediamo un ciclista sulle strade, ricordiamoci quanto sia importante la loro sicurezza e l'armonia tra tutti gli utenti della strada!
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