Dopo 52 anni dietro le sbarre, Renato Vallanzasca lascia il carcere per una nuova vita in casa di cura. Scopri cosa significa per l'ex boss della mala milanese!
Renato Vallanzasca, l'ex boss della banda della Comasina, ha sorpreso tutti uscendo dal carcere dove ha scontato più di 50 anni di pena. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha deciso di concedere il differimento della pena, trasferendolo in una Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) in Veneto. A 74 anni, e con una condanna a quattro ergastoli, Vallanzasca ha affrontato la sua vita da detenuto con una malattia che ha compromesso la sua capacità cognitiva, portando i medici a dichiararlo "non più pericoloso".
La decisione del tribunale arriva dopo un'attenta valutazione delle condizioni di salute di Vallanzasca, il quale ha sviluppato una forma grave di demenza, rendendolo incompatibile con la vita in carcere. Nonostante i crimini che ha commesso, la giustizia ha ritenuto opportuno concedere questo passaggio verso una gestione più umana della sua condizione attuale. La sua storia, che per anni ha tenuto con il fiato sospeso l'Italia intera, si sta ora avviando verso una fase inaspettata e strana.
Il trasferimento di Vallanzasca in una casa di cura pone anche interrogativi sul futuro della giustizia e delle pene in Italia. Infatti, se da un lato è importante onorare le vittime, dall'altro è fondamentale anche considerare le condizioni di vita e salute dei detenuti. In questo caso, la scelta di passare da un ambiente carcerario a quello sanitario segna una linea sottile tra la punizione e la pietà umana.
Oltre la sua vita da bandito, la storia di Renato Vallanzasca è anche un racconto di epoca; un'esperienza che tocca temi come il crimine organizzato e la vita nelle carceri italiane. Dopo 52 anni in cella, ora potrà finalmente ricevere le cure di cui ha bisogno. Ma è coinvolto in altre tumultuose avvenimenti non appena raggiunge la libertà, confermando che la vita di un ex criminale è mai semplice.
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Il Tribunale di Sorveglianza riconosce il “grave decadimento cognitivo” incompatibile con la prigione del 74enne condannato all'ergastolo.
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L'ex boss della banda della Comasina ha una grave forma di decadimento cognitivo.
L'ex boss verrà trasferito in una Rsa ai domiciliari: i giudici ne hanno riconosciuto il decadimento cognitivo.
L'ex boss ormai 74enne soffre di una malattia neurodegenerativa che la detenzione prolungata stava aggravando.
Renato Vallanzasca, l'ex boss della mala milanese con “fine pena mai”, verrà trasferito dal carcere di Bollate a una struttura assistenziale.
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