Ricordiamo insieme l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema e il suo impatto sulla nostra Repubblica!
Sant'Anna di Stazzema, un nome che risuona dolorosamente nella storia italiana, torna alla ribalta per commemorare gli 80 anni dall'eccidio avvenuto il 12 agosto 1944. Quella mattina tragica, quattro reparti delle SS, assistiti dai fascisti, circondarono il piccolo paese toscano uccidendo più di 500 persone, tra cui 130 bambini e neonati. Oggi, in diverse cerimonie commemorative, si ricorda non solo l'orrore di quegli eventi, ma anche la necessità di riflettere su come tali atrocità possano servire da monito per il futuro. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che "qui la Repubblica può riconoscere le sue radici" e ha ribadito l'importanza di continuare a combattere intolleranza e violenza.
Durante la commemorazione è emersa la voce del Capo dello Stato, il quale ha descritto Sant'Anna di Stazzema come "un sacrario europeo del dolore e un simbolo di riscatto". Questo messaggio ha fatto eco nel cuore di chi, dopo 80 anni, si riunisce per onorare la memoria dei caduti e per ricordare le sofferenze subite dalla comunità vittima della brutalità nazifascista. È fondamentale, ha aggiunto Mattarella, che la presenza del Governo in questi eventi sia percepita, contrariamente all'assenza che ha sollevato alcune critiche. La commemorazione non è solo un atto di ricordo, ma anche una chiamata all’azione contro qualsiasi forma di discriminazione.
L'importanza di preservare la memoria di Sant'Anna di Stazzema è ulteriormente rinforzata da iniziative come la raccolta di fotografie attraverso i familiari delle vittime. Questi scatti, che documentano il dolore e la resilienza della comunità, offrono una nuova vita a ricordi che non dovrebbero mai essere dimenticati. Inoltre, sono stati pubblicati due libri fondamentali, scritti da Daniele Biacchessi e Lorenzo Guadagnucci, che raccontano l'eccidio da diverse angolazioni, contribuendo a mantenere viva la memoria collettiva.
Dopo 80 anni, la storia di Sant'Anna di Stazzema rimane un segno indelebile nel tessuto della nostra Repubblica. È passato molto tempo, ma la lotta per la giustizia e la memoria continua. Ogni anno, l'evento di commemorazione non serve solo a piangere le vittime, ma anche a riflettere su quelle radici democratiche che abbiamo l'obbligo di proteggere. È vitale riconoscere quanto sia importante garantire che l'orrore del passato non si ripeta mai più, mantenendo viva la consapevolezza storica e il rispetto per i diritti umani in ogni era. La celebrazione di Sant'Anna di Stazzema funge da promemoria che l’unità e la solidarietà nel fronteggiare le ingiustizie sono essenziali per una società migliore.
Mattarella: "La Repubblica può qui riconoscere le sue radici". 560 persone furono uccise, 130 tra loro erano bambini e neonati.
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Necessario essere per ricordare e per agire ogni giorno contro intolleranza, discrimine e violenza. Grave l'assenza del Governo”
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Il messaggio del presidente della Repubblica 80 anni dopo l'eccidio: «È un sacrario europeo del dolore e un simbolo di riscatto»
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La memoria delle vittime di Sant'Anna di Stazzema narrata in due libri necessari e importanti di Daniele Biacchessi e di Lorenzo Guadagnucci che ha dato ...
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