Il Senato ha dato il via libera al ddl sul premierato, sconvolgendo le dinamiche politiche. Scopri cosa cambierà e come reagiscono le opposizioni.
Il Senato ha votato a favore del ddl di riforma costituzionale che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio, notizia che ha scatenato reazioni intense tra le opposizioni. Con 109 voti a favore, si apre un nuovo capitolo politico in Italia. Le proteste si sono fuse con dichiarazioni contro l'innovazione istituzionale proposta, come il limite dei due mandati e l'abolizione dei senatori a vita. La leader dell'opposizione, Meloni, ha definito l'approvazione come la fine di un'era.
Le reazioni non si sono fatte attendere: Fratoianni ha denunciato la violenza istituzionale della destra, mentre i costituzionalisti hanno lanciato un appello contro la presunta riduzione del Parlamento a mero strumento di governo. Intanto, la riforma prevede un'elezione diretta del premier con nuove norme sulla soglia di maggioranza.
Per comprendere appieno l'impatto del premierato, è necessario tenere presente il parere dei 180 costituzionalisti contrari alla riforma Meloni, che vedono pericoli nella modifica del sistema politico. La riforma dovrebbe passare al vaglio anche della Camera, consolidando così una trasformazione che lascia il Paese diviso tra entusiasmo e preoccupazione.
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Il Parlamento non rappresenterebbe più il Paese ma sarebbe ridotto a una struttura di servizio del governo, distruggendo così la separazione dei poteri.
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