I russi prendono parte alle elezioni presidenziali per confermare Vladimir Putin come presidente. Scopri i dettagli e le proteste che circondano l'evento.
I russi si sono recati alle urne per partecipare alle elezioni presidenziali che porteranno alla quasi certa rielezione di Vladimir Putin. Il 15 marzo è iniziato il processo di voto, nonostante la mancanza di una reale opposizione che possa minacciare il dominio di Putin. Nel frattempo, si sono verificate proteste e arresti ai seggi elettorali, creando tensioni durante il processo elettorale. Le elezioni si svolgono anche nelle regioni contese come gli 'Nuovi Territori' in Ucraina, sotto il controllo russo, ampliando il quadro delle votazioni.
Vladimir Putin, noto come 'lo zar', è al comando della Russia da ben 24 anni. Nel 2020 ha modificato la Costituzione per prolungare il suo mandato fino al 2036, garantendosi la possibilità di essere rieletto per un quinto mandato. Con un consenso consolidato e una gestione ferrea del potere, Putin ha plasmato il destino del paese in modo duraturo.
Il Cremlino ha cercato di gestire con discrezione la morte dell'oppositore Alexei Navalny, ma le elezioni non sono passate inosservate. L'anniversario della sua morte ha portato nuovamente l'attenzione sull'opposizione politica. Le elezioni in Russia sono un evento complesso che coinvolge non solo le votazioni, ma anche le dinamiche interne del paese.
Il primo giorno delle elezioni ha già visto la partecipazione di una parte significativa degli elettori russi. Con oltre un quarto dei 112,3 milioni di votanti che si sono recati alle urne, l'affluenza è stata notevole sin dalle prime fasi del processo elettorale.
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Il leader russo ha riformato la Costituzione nel 2020 per poter restare in carica fino al 2036, ha la garanzia di essere rieletto per un quinto mandato.
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