Tatarsky ha denunciato i fallimenti dei generali russi in Ucraina. Vicino a Wagner, criticava anche la carenza di droni.
Il ministero degli Esteri russo ha reso omaggio a Tatarsky, mentre Kiev ha evocato la pista del "terrorismo interno", che sarebbe diventato uno "strumento di lotta politica", ha affermato il consigliere presidenziale, Mykhailo Podolyak. L'agenzia Tass di lui ha detto che dall'inizio della guerra in Ucraina "analizzava quotidianamente il corso dell'operazione e dava consigli ai mobilitati". Il blogger ultranazionalista russo rimasto ucciso nell'attentato in un caffè a San Pietroburgo si chiamava Maksim Fomin, e utilizzava lo pseudonimo di "Vladlen Tatarsky" (un nome che deriva da un grande romanzo di Viktor Pelevin).
E' di un morto e almeno sedici persone ferite il bilancio di una esplosione avvenuta in un bar caffè di San Pietroburgo mentre era in corso un evento ...
Si tratta dell’ex Street Bar di San Pietroburgo dove nel weekend sono in programma riunioni del Cyber Front Z, una legione di soldati digitali in campo sui social per la oramai nota “operazione militare speciale” russa. Si è reinventato come uno dei blogger militari filo-russi più popolari e gestiva un canale Telegram seguito da 560mila utenti in cui raccontava l’andamento del conflitto in Ucraina. L’agenzia Tass fa sapere che l’esplosione è stata causata da oltre 200 grammi di Tnt (Trinitrotoluene).
Vladlen Tatarsky, chi era il blogger filo-Putin ucciso. L'omaggio del governo di Mosca. Kiev: “In Russia i ragni si mangiano a vicenda”.
Ogni giorno, il fronte dei “cyberguerrieri” invita gli oltre 110mila “patrioti” iscritti al canale a prendere di mira i “traditori” russi o i nemici ucraini e occidentali. Con una lunga esperienza di guerra nel Donbass al fianco dei separatisti del Donetsk, era diventato uno dei blogger militari filo-Mosca più seguiti, con centinaia di migliaia di follower, ed era considerato molto vicino al capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin (a cui in passato era appartenuto il locale di San Pietroburgo). 1”, in argine Universitetskaïa 25, a San Pietroburgo (video)](https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/02/san-pietroburgo-il-video-dellesplosione-nel-bar-in-cui-e-morto-il-blogger-russo-tatarsky/7118024/).
In passato si era scagliato contro i vertici militari russi, colpevoli del disastro di Severodonetsk. L'esplosione è avvenuta in un caffè che un...
Il governatore di San Pietroburgo, Alexander Beglov, «coordina il lavoro dei servizi speciali», ha detto all'agenzia Tass il servizio stampa dell'amministrazione comunale. «Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell'esercito», scrisse su Telegram. In passato si era scagliato contro i vertici militari russi, colpevoli del disastro di Severodonetsk.
Maksim Fomin, 41 anni, era nato in Ucraina a Makiivka, nella regione di Donetsk. E' scappato durante la prima guerra nel Donbass e si è unito ai sep…
Nato ucraino, cresciuto minatore, fattosi bandito, Maksim Fomin nella sua quarta vita è stato uno dei più accesi nazionalisti russi. Maksim Fomin, 41 anni, era nato in Ucraina a Makiivka, nella regione di Donetsk. In orbita Wagner, lo scorso autunno fu invitato ufficialmente da Putin al Cremlino
Attivo su Telegram, una lunga esperienza di combattimento in Donbas, coordinava una galassia di canali «Z»
Il blogger filo-Putin ucciso da una bomba in un locale di San Pietroburgo. Vladlen Tatarsky, all'anagrafe Maksim Fomin, è morto per l'esplosione di un ...
Vladlen Tatarsky, all'anagrafe Maksim Fomin, è morto per l'esplosione di un ordigno contenuto in una statuetta che gli è stata consegnata nel locale in cui era ospite d'onore in un evento. Tatarsky non aveva risparmiato stroncature per le strategie scelte dai vertici militari e aveva stigmatizzato i risultati deludenti. Il blogger filo-Putin ucciso da una bomba in un locale di San Pietroburgo.
Il noto blogger nazionalista e corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky è morto nell'esplosione avvenuta in un bar caffè a San Pietroburgo.
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L'uomo è morto in un attentato in un bar a San Pietroburgo. Ultranazionalista, 40 anni, il suo vero nome era Maxim Fomin. Considerato molto vicino a ...
"Fino a quando non scopriremo il nome di questo genio militare che ha posizionato il battaglione tattico vicino al fiume, e lui non risponde pubblicamente di questo, non ci saranno riforme nell'esercito". L'agenzia Tass di lui ha detto che dall'inizio della guerra in Ucraina "analizzava quotidianamente il corso dell'operazione e dava consigli ai mobilitati". In particolare sul ruolo assunto dallo stesso Tatarsky e da Prigozhin sullo sfondo del conflitto in Ucraina e in particolare sulla guerra di potere che si combatte nella cerchia del Cremlino. Un'esplosione nel pieno centro di San Pietroburgo ha causato domenica 3 aprile il ferimento di una trentina di persone e l’uccisione di Vladlen Tatarsky, noto blogger militare nazionalista e corrispondente di guerra russo. Vladlen Tatarsky (vero nome Maxim Fomin), 40 anni, era diventato noto all'inizio dell'invasione russa in Ucraina, pubblicando video quotidiani intitolati Vecherny Vladlen (Evening Vladlen) in cui analizzava l'andamento della cosiddetta operazione speciale, dando anche consigli tecnici alle truppe mobilitate. L’uomo è morto in un attentato in un bar a San Pietroburgo.
Alias di Maxim Fomin, è stato ucciso con una statuetta esplosiva in un bar appartenente a Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner.
Il fondatore del gruppo Wagner ha detto che non avrebbe «incolpato il regime di Kiev» per la morte di Tatarsky, così come pure per Dugina, indicando invece quale responsabile un gruppo di radicali russi. L'ISW ritiene che l'attacco al bar di San Pietroburgo «potrebbe anche essere un tentativo di intimidire altri blogger militari affiliati al gruppo Wagner». Il governo di Kiev lo ha sanzionato, gli ha confiscato la casa e gli ha vietato per dieci anni di rientrare nel Paese. Le sue posizioni erano estreme: era favorevole al genocidio degli ucraini e un sostenitore del massacro di Bucha («Serve a mostrare agli occidentali quello che siamo: temeteci», disse). Questo gli permise di diventare un esperto militare: sul suo profilo Telegram spiegava meticolosamente anche tattiche di combattimento e analizzava quotidianamente il corso dell'«operazione speciale». Il ministero dell’Interno russo ha fatto sapere che il noto propagandista favorevole alla guerra in Ucraina è stato ucciso in un attentato.