Il secondo gol contro il Napoli è il nostro momento preferito della 28esima giornata.
In questo gol c’è anche un bel po’ di merito da accreditare a Stefano Pioli, che ha rimesso il Milan a fare ciò che sa fare meglio – pressing furioso ma coordinato, ripartenze in campo aperto, possesso su tracce verticali – nel momento più importante, e da questo punto di vista il recupero palla di Tonali è un segnale eloquente. Ecco, ora avrete capito che la reazione del suo corpo – perdere l’equilibrio fino a cadere, o quasi – non è imputabile a lui, piuttosto alla giocata fulminante e dominante di Leão, a delle doti fisiche e tecniche che sono soprannaturali, a delle qualità che negli ultimi mesi erano rimaste un po’ nascoste e ora sono esplose di nuovo, e in modo accecante, per altro. Poi però l’assolo di Rafa è un prodigio di velocità e tecnica ed esplosività, in tutte le forme possibili: conduzione del pallone per una decina di metri con tocchi ripetuti, apparentemente ritmati, tutti col piede destro, tutti guardando verso il basso; ritmo di corsa che rallenta per attirare su di sé Rrahmani e anche il rientrante Di Lorenzo; tocco ad allargarsi il pallone sul sinistro, apparentemente per evitare il ritorno di Di Lorenzo, ma la realtà è un’altra: è un modo per armare il tiro immediato, una saetta che permette alla palla di alzarsi subito verso l’alto e che si infila in un angolo remotissimo della porta di Meret.