Il presidente dl Senato: quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS.
Chi muore per un’idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione». «Le parole di La Russa su Via Rasella sono un atto di revisionismo senza precedenti. Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l'Italia e i nazifascisti». Confermo, altresì, che a innescare l’odiosa rappresaglia nazista fu l’uccisione di una banda di altoatesini nazisti e sottolineo che tale azione non è stata da me definita “ingloriosa” bensì “tra le meno gloriose della Resistenza». Ignazio La Russa parla di via Rasella e subito innesca la polemica. Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, certo non gente che collaborava con loro».
Dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, oggi il dibattito mette al ...
Mentre Emanuele Fiano, ex deputato del Partito Democratico e figlio di Nedo, sopravvissuto ad Auschwitz e tra i più attivi testimoni dell'Olocausto in Italia, ha commentato: "Il Partito Democratico chieda le dimissioni di Ignazio La Russa. La Russa ha detto dell’attentato dei partigiani a via Rasella che generò la rappresaglia, che si è trattato di “una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza: quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, oggi è stato ospite di Terraverso, il podcast Libero Quotidiano condotto da Pietro Senaldi.
"Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS".
Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani". "Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l'alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo tesa ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza". Anche se le dichiarazioni del presidente del Senato sono comunque considerate "revisioniste", come dice il capogruppo cinquestelle alla Camera Francesco Silvestri.
Non solo difende le parole della premier Giorgia Meloni sull'eccidio della Fosse Ardeatine, con i 335 massacrati dai nazisti a Roma per presidente del ...
Quelle di La Russa per l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sono parole “semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza“, dichiara Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi. “Dopo la presidente del Consiglio, anche il presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane“, conclude Pagliarulo. Di “parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre” parlava invece la segretaria del Pd Elly Schlein, mentre non si è fatta attendere neanche la replica dell’Anpi. Chi muore per un’idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione“, commenta La Russa. Per La Russa quello alla premier è stato “un attacco pretestuoso” perché quando lei “dice ‘uccisi perché italiani’ sa benissimo che quegli italiani erano stati uccisi per rappresaglia per quello che avevano i partigiani a via Rasella. Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, ovviamente non gente che lavorava con loro.
Il presidente del Senato, rispondendo alle critiche alla premier Meloni per una sua frase sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, ha affermato che "Via Rasella ...
A seguito delle polemiche che si sono scatenate dopo le dichiarazioni dell'esponente di Fratelli d'Italia nel podcast, La Russa ha replicato: "Confermo parola per parola la mia condanna durissima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine che solo pochi giorni fa ho definito una delle pagine più brutali della nostra storia. Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l'Italia e i nazifascisti". Il presidente del Senato, rispondendo alle critiche alla premier Meloni per una sua frase sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, ha affermato che "Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS". "Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non". Con sentenza del 7 agosto 2007 la Corte di Cassazione ha chiarito che i militari nazisti uccisi in via Rasella erano 'soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e Maschinenpistolen' e non dei musicanti pensionati alto-atesini, come sostiene La Russa". Chi muore per un'idea e per una scelta ideale, non può mai essere oggetto di avversione".
In un'intervista al podcast di Libero il presidente del Senato ricostruisce a modo suo l'agguato che provocò il tremendo eccidio delle Fosse Ardeatine.
L’invito è quello di non «contestare parole per parole», sperando sempre di dire «”ha sbagliato perché non ha detto le parole che avrei detto io”». Durante l’intervista a Terraverso, condotta da Emanuele Ranucci e Pietro Senaldi, il presidente del Senato ha ricevuto in regalo il busto di Lenin. [L’ira dell’Anpi su La Russa: «Assolve il fascismo e delegittima la Resistenza. Sul busto del Duce custodito nella sua casa milanese, motivo di non poche polemiche ormai da tempo, La Russa racconta: «Non ce l’ho più, se lo è rubato mia sorella». Dopo quell’azione fu deciso che in gran segreto e rapidamente, entro un massimo di 24 ore, bisognasse trucidare «dieci criminali comunisti-badogliani» per ogni tedesco morto in via Rasella. [Ignazio La Russa](https://www.open.online/temi/ignazio-la-russa/) ha ricostruito l’attacco partigiano di Via Rasella del marzo 1944, che provocò l’efferata reazione dei militari tedeschi con l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
L'ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, con i suoi oltre 120.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi ...
Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. "Le parole di La Russa sono semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza. Pagliarulo: "Le parole di La Russa sono semplicemente indegne"
Quelli che vennero uccisi [nell'attentato di via Rasella n.d.r.] non erano biechi nazisti delle SS ma una banda di semi-pensionati, una banda...
8’50’’): «No, tutt’altro, anche perché quelli che vennero uccisi non erano biechi nazisti delle SS, ma era una banda di semipensionati, una banda musicale». Affermazione che aveva causato diverse critiche alla presidente del Consiglio, accusata di tacere sull’antifascismo delle vittime e sulle complicità del regime fascista, scegliendo una più comoda (per lei) contrapposizione italiani/stranieri. La Russa ha parlato dell’argomento per difendere Giorgia Meloni: pochi giorni prima la presidente del Consiglio
L'Anpi commenta l'uscita del presidente del Senato: "Gravissimo strappo per assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza"
L’attacco di via Rasella dunque, "pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. La risposta dell'Associazione nazionale dei partigiani non si fa attendere: "Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne - spiega l'Anpi -. Così il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, dopo l'uscita infelice della seconda carica dello Stato.
«Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non biechi nazisti ...