Pafundi

Il tecnico della Nazionale, in conferenza stampa, ha parlato del talento classe '06, spiegando la sua convocazione tra i grandi.

Parole importanti del tecnico Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale, che ha ribadito il debole per il calciatore classe 2006 dell'Udinese Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Nel frattempo però, Mancini ha parlato di Pafundi, talento cristallino della cantera friulana, convocato per le qualificazioni al prossimo campionato europeo.

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Si è aperta oggi la parentesi delle nazionali, che in questa sosta di campionato si prendono nuovamente la scena.

Pafundi ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi vent’anni. Infatti, mentre il ragazzo si preparava per l'allenamento pomeridiano, Mancini in conferenza stampa, ha nuovamente parlato di lui, unico bianconero selezionato in questa occasione visto che Silvestri è stato snobbato anche dopo il forfait di Provedel e Udogie è a disposizione di Nicolato. Del gruppo azzurro fa parte anche il talento bianconero Simone Pafundi, a cui il Ct ha ribadito la propria fiducia con le parole ma anche con i fatti.

Firenze, 20 mar. – “Prima Pafundi, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto ...

Così il ct dell’Italia Roberto Mancini, in conferenza stampa dal raduno azzurro a Coverciano, in merito alla convocazione dell’attaccante dell’Udinese Simone Pafundi. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. – “Prima Pafundi, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista.

"Italia-Inghilterra sembra ormai una classica come Italia-Germania anni indietro. Loro sono una squadra piena di talento e tecnica, sarà una partita dura ...

Però è anche vero che il tempo passa, quindi la speranza è che possano capire che hanno grandi qualità e che alla Nazionale servono”. Zaniolo non è stato chiamato perché ha ripreso da poco e non è ancora al massimo della condizione, non ha ancora giocato partite intere. Zaccagni è venuto con noi quando giocava ancora nel Verona e sta facendo un ottimo campionato e non c’è nessuna motivazione particolare, la Nazionale è aperta a tutti e se continua così ci sarà altre volte. “La non convocazione di Zaccagni e Casale? Auguro a chi è accanto a me che diventi arbitro di serie A”. Non parlerei di rinascita del calcio italiano perché ci sono tre nostre squadre ai quarti di Champions, sarebbe così se ci fossero 33 giocatori italiani nel Napoli, nel Milan e nell’Inter, ma siccome non può essere così ne basterebbero la metà.

Andrea Sottil risponde: “Pafundi è un ragazzino del 2006 che l'anno scorso giocava solo in Primavera. Lo abbiamo aggregato quest'anno a pieno regime in prima ...

Per il club e per lui è un motivo di grande prestigio. Ma, ripeto, è un 2006 e ha bisogno di fare gli step giusti. Sono d’accordo con Mancini quando dice che è un patrimonio per l’Udinese e il calcio italiano, ma ci sono giocatori che sono titolari e che hanno più esperienza.

Marino a Udinese Tonight “Con Sottil sintonia totale. Pafundi patrimonio del club”. Il responsabile dell'area tecnica bianconera ospite alla trasmissione di ...

Al termine della trasmissione, il Direttore risponde alla domanda sul futuro dell’allenatore bianconero, Andrea Sottil: “Per la verità Sottil ha fatto un grandissimo lavoro al primo anno di Serie A, conosce il contesto, è amato da tutti e con lui c’è sintonia totale. Vedere altri portieri e non lui mi dispiace molto perché sono convinto che sia in Serie A, per rendimento, il secondo o terzo portiere e meritava sicuramente una convocazione. Vi svelo un retroscena: ho iniziato a parlare con Gravina un anno e mezzo fa sul progetto Pafundi, e queste parole sono parallele a quello che facciamo noi: Simone si allena continuamente con la prima squadra, senza allenarsi con la Primavera, proprio perché vogliamo crescerlo e preservarlo con cura, godendo del privilegio di allenarsi e giocare con i giocatori della prima squadra. Sottil ha capito che gli avversari avevano studiato il nostro modo di giocare nel tempo ed ha studiato delle tattiche per mandare fuori strada gli allenatori, proprio come ad Empoli: ha analizzato meticolosamente l’avversario, capendo in anticipo tutte le caratteristiche dell’Empoli e le ha annientate. “È un momento positivo è vero, ma ve lo avevo anticipato: dopo la partita con il Bologna sembrava un periodo di grandissima crisi ma, quando sono venuto qui in trasmissione, vi avevo detto che, per le qualità che abbiamo, e così è stato. Dopo la partita con lo Spezia, si è vista una reazione a livello di gioco ed atteggiamento dei giocatori, “credo perché la sfuriata di Sottil sia arrivata nel modo giusto e nel momento giusto.

Intervenuto ai microfoni di Tv12, il direttore dell'area tecnica dell'Udinese, Pier Paolo Marino, ha così parlato di Pafundi, commentato le parole del ct ...

Le parole di Mancini sono parallele a quello che stiamo facendo noi a Udine. Gravina mi diceva che quando lo vede gli sembrava di vedere Messi a 14 anni”. Marino su Pafundi: “Gravina mi diceva che quando lo vede gli sembra Messi a 14 anni”

Ai microfoni di TV12 ha parlato Pierpaolo Marino, ds dell'Udinese, del momento della squadra bianconera e del giovane Simone Pafundi,.

Le parole di Mancini sono parallele a quello che stiamo facendo noi a Udine. Sottil, poi, ha capito che gli avversari ci avevano studiati e ha apportato degli accorgimenti tattici". "Si parlava di crisi ma siamo la quarta squadra in campionato con meno sconfitte a quota 4 dietro Juventus, Lazio e Napoli.

Mancini regala la scena a Simone Pafundi. Anche il Messaggero Veneto apre con le parole del Ct azzurro sul baby prodigio bianconero.

Insomma, al baby si preferiscono i muscoloni di Success e le lunghe leve di Beto: uno dei due con quella formula tattica dovrebbe stare fuori". Il Messaggero Veneto si chiede: "Questione di ruolo? Ieri, alla seconda chiamata, si è esposto ben di più: "Prima chiamo Pafundi, poi tutti gli altri: è questo che penso quando faccio la lista dei convocati".

Dietro alla valorizzazione di Simone Pafundi c'è un lavoro attento e preciso in collaborazione tra Udinese e Nazionale. Dopo la convocazione dell'attaccante ...

Gravina mi diceva che quando lo vede giocare gli ricorda Messi a 14 anni”. 7Dietro alla valorizzazione di Simone Pafundi c’è un lavoro attento e preciso in collaborazione tra Udinese e Nazionale. Udinese, Marino: 'Su Pafundi c'è un progetto, sembra Messi a 14 anni'

Dopo il rinnovo e l'esordio, il piano di crescita dell'Udinese si è inceppato: c'è il rischio di perderlo a parametro zero quando avrà appena 19 anni.

Blog Calciomercato.com - Marco Barone ha scritto un articolo dal titolo L'Udinese si tenga stretto Pafundi, servono quote azzurre!

È innegabile che è un problema noto, è innegabile che non si sta facendo un bel niente per invertire la tendenza, è innegabile che la Serie A continua ad essere proiettata verso giocatori stranieri a cui si deve dire grazie per rendere il nostro calcio competitivo ma si deve capire perchè continuiamo a non fare nulla come sistema calcio. Siamo forse troppo paternalisti a volte, non sappiamo più osare, si preferisce dare fiducia a giocatori sulla via del tramonto e pensione, come Ibra, miti assoluti del calcio, che a nascenti giocatori, eppure il tempo passa per tutti e le occasioni perse non si ripeteranno più. Le quote azzurre nel calcio italiano devono essere una necessità e se non si arriva per volontà, si deve arrivare per legge.

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Gravina mi diceva che quando lo vede giocare gli ricorda Messi a 14 anni”. 9Dietro alla valorizzazione di Simone Pafundi c’è un lavoro attento e preciso in collaborazione tra Udinese e Nazionale. Oggi non gli serve più andare in Primavera, lo facciamo allenare in prima squadra e siamo in piena linea con quanto detto dal ct.

L'attaccante classe 2006 è considerato un predestinato, ma in Friuli non viene impiegato in Primavera e con Sottil ha giocato solo due brevi spezzoni.

Ieri sera a Tv 12, il canale del club, Pierpaolo Marino ha detto: "Non gli permettiamo di andare in Primavera, non gli serve. Peccato che all’Udinese la pensino in modo diverso. Papà Totò allarga le braccia: "Spero che mio figlio abbia un’opportunità di mettersi in luce, ma sono orgoglioso della stima del ct". Ha colpito soprattutto il ct azzurro Roberto Mancini che ieri è stato chiaro: "Prima Pafundi, poi tutto il resto. I rumors dicono che l’allenatore Andrea Sottil non la pensi proprio come Mancini, anche se sabato dopo l’impresa, pressato in diretta tv, ha ribadito concetti già espressi: "Gli stiamo facendo fare gli step giusti per farlo crescere. Il caso è scottante.

La storia del classe 2006 e le parole del responsabile dell'area tecnica dei friulani, Pierpaolo Marino sulla convocazione.

Pafundi si gode l'Italia e spera di trovare spazio con l'Udinese in questo finale di stagione. Pierpaolo Marino, dell'Udinese, ha parlato a Tv12 riguardo Pafundi: "C'è un progetto condiviso con la Federcalcio da un anno e mezzo. Simone Pafundi è senza dubbio il nome sulla bocca di tutti in questo momento.

Pierpaolo Marino, direttore tecnico dell'Udinese, ha parlato a Tv12 della convocazione in Nazionale di Simone Pafundi e non soltanto, ecco le sue parole.

SILVESTRI – “Se il progetto Pafundi mi piace molto e lo condivido, su Silvestri devo dire che sono un po’ meravigliato. Presto si potrà esprimere al meglio, è un grandissimo patrimonio e sottolineo nuovamente che fa bene Mancini a puntare su di lui. Vi svelo un retroscena: ho iniziato a parlare con Gravina un anno e mezzo fa sul progetto Pafundi, e queste parole sono parallele a quello che facciamo noi: Simone si allena continuamente con la prima squadra, senza allenarsi con la Primavera, proprio perché vogliamo crescerlo e preservarlo con cura, godendo del privilegio di allenarsi e giocare con i giocatori della prima squadra.