Entro 48 ore tutti i contenuti su Instagram e Facebook con all'interno materiale sotto copyright saranno rimossi o silenziati. Caso unico in Europa.
Tale apertura - continua la nota - è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti». «Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae», ha fatto sapere Meta tramite un suo portavoce.
Via le canzoni dalla piattaforma. La Siae: "Scelta di Meta unilaterale e incomprensibile". Mogol: "La battaglia per i diritti è sacra"
Il copyright è stato approvato alla Camera e al Senato ed è fermo da 7-8 mesi ai decreti attuativi, è tutto fermo e non riusciamo a capire perché, se non si sblocca è una battaglia che abbiamo perso". "E' una battaglia giusta quella che facciamo a tutela degli artisti, è una battaglia sacra - ha aggiunto l'ex presidente della Siae -. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell'industria creativa italiana.
Il colosso di Mark Zuckerberg e la Società Italiana degli Autori ed Editori non hanno rinnovato la licenza scaduta in gennaio. Ecco cosa cambia e perché.
Il copyright è stato approvato alla Camera e al Senato ed è fermo da 7-8 mesi ai decreti attuativi, è tutto fermo e non riusciamo a capire perché, se non si sblocca è una battaglia che abbiamo perso». La Siae, che comunica di avere in catalogo il 99% della musica italiana, vuole applicare un modello di condivisione delle entrate, chiede a Meta conto del valore economico dei contenuti generati dagli utenti e corredati da brani musicali italiani e fa sapere di essersi già accordata in modo analogo con Youtube di Google o TikTok. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti» ha scritto un portavoce di Meta in una nota. Uno dei punti di forza del rivale più quotato, TikTok, è infatti la La Siae dichiara inoltre che «la negoziazione» era «in corso» quando Meta ha preso la decisione annunciata oggi. Le parti si sono trovate intorno a un tavolo con l'approssimarsi della conclusione di gennaio dell'accordo pluriennale precedente.
Brutte notizie per gl utenti Facebook e Instagram: Meta non è riuscita a rinnovare l'accordo con Siae, e dovrà rimuovere i contenuti protetti da copyright.
In una nota, Siae ha espresso il proprio sconcerto per la decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria libreria. La decisione di Meta colpisce Siae, soprattutto considerando che le due parti erano impegnate in una negoziazione in corso “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae”, dichiara un portavoce di Meta.
La holding di Zuckerberg non rinnova l'intesa: nessun brano "tutelato" dalla Società potrà essere utilizzato a corredo di post, reel e storie.
I colossi transnazionali devono rispettare l’identita’ e la sovranita’ legislativa degli Stati, ma soprattutto il lavoro di ingegno delle persone, che e’ una delle piu’ alte espressioni dell’umanita’, della cultura di una nazione”. “Noi dobbiamo difendere l’opera di ingegno degli autori italiani, che e’ un vero e proprio bene frutto di sacrifici e di un lavoro, di una preparazione culturale – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Qui si vanno a ledere anche le regole su cui si basa la convivenza pacifica e produttiva dei vari soggetti. Presenteremo ora una risoluzione urgente a sostegno degli autori italiani che sarà in discussione la prossima settimana. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Meta ha rinnovato gli accordi di licenza con partner in Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Turchia.
Saltato l'accordo sulla licenza della Siae con il gruppo Meta: gli utenti italiani non potranno più usare e condividere i brani del repertorio Siae nelle ...
La musica protetta non sarà più utilizzabile per le Storie di Facebook e Instagram, i Reel di Facebook e Instagram, i Feed di Instagram ai quali la musica si può aggiungere dallo scorso novembre. La Siae ha replicato con un’altra nota inviata al Corriere parlando di “decisione unilaterale di Meta di escludere il repertorio Siae dalla propria library” che “lascia sconcertati gli autori ed editori italiani”. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti“.
Nei prossimi due giorni tutti i contenuti con brani del repertorio Siae sulle due piattaforma verranno bloccati e silenziati. Meta è accusata di sfruttare ...
Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. Secondo Siae, Meta avrebbe preso una “decisione unilaterale” per escludere il repertorio della società dal proprio catalogo, “prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio”. Il colosso di Menlo Park ha sottolineato come, in tutta Europa, solo in Italia non sia riuscita a rinnovare le licenze.
Facebook e Instagram, addio alla musica protetta da Siae · Siae: Meta ha escluso “unilateralmente” la libreria musicale italiana.
Il motivo del mancato rinnovo tra Meta e Siae “potrebbe risiedere nell’aumento del tributo dell’8% per la musica diffusa, deciso unilateralmente da Siae”. Ancora Davide Rossi: “Vista la forza contrattuale da monopolista de facto della Siae, solo un operatore forte come Meta, che rappresenta Facebook e Instagram, può permettersi di prendere una posizione di questo tipo. “A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. “Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 Paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”. “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae”, ha dichiarato un portavoce di Meta. Crediamo che sia un valore per l’intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano”, ha concluso il portavoce di Meta.
Da Facebook e Instagram non sono scomparsi solo i brani del catalogo SIAE ma praticamente tutta la musica che conta, anche quella internazionale che è fuori ...
Ora a SIAE non resta che trovare un pretesto qualsiasi per risedersi al tavolo con Meta e accettare supinamente le condizioni poste da Zuck e compagni. Resta la sostanza: in un colpo solo la rottura della trattativa - che la narrativa pop addebita a SIAE - scontenta tutti, sia gli utenti che gli aventi diritto e anche le case discografiche. In pratica Meta ha teso a SIAE un tranello gigantesco: ora mezza Italia ce l'ha con SIAE per aver causato l'assordante silenzio musicale su Facebook e Instagram, quando invece la stragrande maggioranza del danno discende proprio da una decisione unilaterale - questa sì - di Meta sullo sterminato catalogo non-SIAE. Di fatto FIMI conferma indirettamente, e forse anche involontariamente, che la determinazione dei compensi per diritto d'autore dovrebbe in qualche modo tenere in conto non solo quello che la musica dà alle piattaforme ma anche quello che le piattaforme restituiscono alla musica. In questo senso, anche chi sensatamente legge la forzatura di Meta di non assoggettarsi alle regole nazionali, pensando a SIAE non si riesce a scacciare dalla mente un bel "ben gli sta". Insomma, come dire che le decisioni unilaterali vanno benone se le prende SIAE e diventano invece "incomprensibili" se le prende qualcuno che, evidentemente, è più forte di SIAE.