The Whale

2023 - 3 - 13

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Brendan Fraser, la dieta drastica: così l'attore premio Oscar è ... (Il Messaggero)

Nel 1997 in George of the Jungle , per raggiungere un fisico perfetto l'attore dovette seguire una dieta molto rigida che finì per incidere anche sulla sua ...

Una produzione che richiedeva 8 ore al giorno di trasformazione: 4 ore per mettere le protesi e altre 4 ore per toglierle. Avete messo a nudo i vostri cuori grandi come balene, in modo che potessimo vedere nella vostra anima come nessun altro» Il film è diventato Il capolavoro di Fraser che ha vinto la l' [Oscar 2023](/t/oscar-2023) come miglior attore. Anche se riuscì ad interpretare piccoli parti, tra il 2012 e il 2018 Fraser scomparve nel nulla, fino a quando eccolo riapparire con oltre 200 chili di peso nella parte di un professore omosessuale autoisolatosi nella propria casa in The Whale di Darren Aronofsky. [Brendan Fraser](/t/brendan-fraser) è Charlie in ‘ [The Whale](/t/the-whale)’, un film che racconta la vita di un insegnante morbosamente obeso, in cui l’attore ha dovuto affrontare grandi sacrifici fisici per arrivare a pesare 136 chili. Mi sentivo stordito alla fine della giornata quando la protesi è stata rimossa a causa di una sensazione ondulatoria, come quando scendi da una gondola a Venezia», ha detto il premio Oscar.

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Io, “The Whale” e voi - Il Post (Il Post)

Io mi faccio la doccia ogni giorno, non mi pulisco le mani sporche sulla maglietta, mi taglio le unghie, non prendo a manate il computer quando lo accendo, ...

Il ritmo del film è scandito da una lotta contro il tempo dato che Charlie si è condannato a morte a forza di ingurgitare cibo e vomitarselo addosso. Nel film Charlie è la balena, e per quanto si cerchi di nobilitare la metafora con la lettura del saggio, l’accostamento subdolo è semplicemente legato alla dimensione dell’animale. La seconda è con il passaggio da un lavoro fisicamente attivo come quello del barista a uno più sedentario e al computer come quello di autore, che ha ridotto la mia mobilità, quando ne ho presi circa altri venti in un paio d’anni. L’obesità non è una malattia, non si muore di obesità. L’obesità nasce dalla reazione che un corpo ha al cibo di cui si nutre e ogni corpo reagisce al cibo diversamente, così come la pelle di ogni individuo reagisce diversamente al sole. Da parte di amici e familiari c’è da contrastare il pregiudizio morale, l’idea che un corpo, solo perché ha quell’aspetto, sia la metafora delle loro paure proiettate attraverso la nostra forma come se fossimo un prisma. La realtà è piena di persone magre che vivono nello squallore in cui vive Charlie, e il peso non incide sulle scelte di come coltivare il proprio spazio domestico; A me non è mai capitato di ridurmi allo stato di squallore in cui lui vive: mi faccio la doccia ogni giorno, non mi pulisco le mani sporche sulla maglietta, mi asciugo l’unto sulla bocca con un tovagliolo, mi taglio i capelli, mi taglio le unghie, non prendo a manate il computer quando lo accendo, chiudo la porta del frigo quando ho tirato fuori quello che mi serve, metto la marmellata nel panino con il coltello e non sversandola direttamente dal vasetto e non prendo a schiaffi le cose che mangio. Per chi è magro e vuole andare al cinema è importante sapere che The Whale è un film di finzione. Hunter ha trasformato la sua drammaturgia in una sceneggiatura per il cinema che, dopo essere passata da diverse mani, è arrivata in quelle di Darren Aronofsky, un regista che da sempre unisce ai suoi film una qualche polemichetta strategica a far andare le persone al botteghino. A soli due giorni dall’uscita in sala però avevo già dovuto rispondere a una decina di messaggi di persone che mi chiedevano se avessi visto il film e cosa ne pensassi, non come critico cinematografico ma in quanto obeso. Due anni prima della pandemia ho iniziato un lavoro nell’industria dei contenuti digitali e con l’arrivo del lockdown è arrivato anche per me un ammontare di pressione lavorativa che non avevo mai conosciuto e affrontato prima di allora.

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The Whale: la recensione del film con un immenso Brendan Fraser (Justnerd.it)

Dopo il tanto discusso Madre! del 2017 Darren Aronofsky, regista de Requiem for a Dream (2000), The Wrestler (2008) e Il Cigno nero (2010), torna nelle sale ...

Il resto del cast, la regia di Darren Aronofsky e il trucco realizzato da Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley fanno di The Whale uno dei migliori film degli ultimi anni. In alcuni momenti, specie nel finale, la lacrimuccia e forse un p0’ troppo ricercata con scene spinte al massimo, ma sicuramente The Whale è un’opera grande nella sua umiltà e “piccolezza”, realizzata con un budget di soli 3 milioni di dollari, probabilmente molti dei quali spesi nel trucco anch’esso vincitore dell’Oscar. Aronofsky ha scelto di girare il film in 4/3 invece che nel formato 16:9 utilizzando inquadrature ancora più strette per rendere meglio il senso di claustrofobia vissuto da Charlie, prigioniero del suo enorme corpo. A completare il cast troviamo Ty Simpkins, nel ruolo di Thomas, Samantha Morton nei panni della ex moglie di Charlie e Sathya Sridharan che interpreta il consegna pizze Dan. L’unico contatto di Charlie con il mondo è l’infermiera e amica Liz che si prende cura di lui. Fraser, aiutato da una tuta prostetica che gli ha “donato” una sproposita quantità di adipe, riesce a trasmettere la sofferenza e la disperazione del suo personaggio in maniera autentica, senza cadere nella facile overacting.

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The Whale: ecco come è stato realizzato il trucco di Brendan Fraser (Lega Nerd)

Vincitore della statuetta come miglior trucco agli Oscar 2023, ecco il make-up realizzato su Brendan Fraser per The Whale.

Brendan Fraser ha ricevuto una nomination all’Oscar per la sua interpretazione in The Whale e Adrien Morot, insieme al capo del reparto trucco Judy Chin e al capo reparto capelli Annemarie Bradley-Sherron, sono stati nominati per il miglior trucco e la miglior acconciatura agli Oscar 2023. Solitamente si utilizza la stampate 3D principalmente per protesi di robotica, come ad esempio hanno fatto per M3GAN; tuttavia, il processo di creazione di protesi in ambito cinematografico è in continua evoluzione e si stanno ottenendo ottime protesi di successo per la pelle umana mediante la stampa. Aronofsky aveva un’ultima richiesta per l’artista che si cela dietro il trucco di The Whale: voleva realizzare una ripresa di Charlie che si alza da seduto. Inizialmente la produzione temeva che l’attore de La Mummia avrebbe esitato a portare tutto quel peso, ma a sorpresa Brendan Fraser si è dimostrato super disponibile e comprensivo ed ha sopportato volentieri il carico. Il più delle volte la tuta era coperta da una maglietta oversize, tranne che per le riprese della doccia in cui il corpo artificiale creato per il film era completamente esposto. Adrien Morot ha deciso di portare il trucco 3D al livello successivo grazie a The Whale: ha così contattato un collega con uno scanner 3D e gli ha chiesto di montarlo su un iPad e di portarlo a uno dei produttori del film. Così il make-up artist è stato costretto a riassemblare di volta in volta, di scena in scena, tutto da capo. The Whale è un film drammatico di stampo contemporaneo e realistico, lo spettatore deve credere a tutto ciò che vede, non può in alcun modo sospendere la credibilità dell’opera. Ad essere completamente onesti, si è definito “terrorizzato” vedendo il progetto di costruzione da zero del trucco prostatico di The Whale, “Il tipo di progetto da cui chi ha la testa sulle spalle dovrebbe scappare… La consulenza sul film effettuata con l’Obesity Action Coalition, un’organizzazione no-profit che sostiene le persone in sovrappeso, ha confermato i sospetti di Morot. Nonostante la sua ben nota esperienza nel settore e le sue ovvie qualità, anche Adrien Morot era dubbioso quando ha incontrato per la prima volta il regista Darren Aronofsky, che gli ha offerto il compito di responsabile del reparto make-up del suo nuovo film, The Whale. Al tempo stesso The Whale si è aggiudicato anche un’altra statuetta in un’altra categoria molto importante: il film, infatti, ha vinto l’Oscar come miglior trucco e migliore acconciatura.

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Brendan Fraser, premio Oscar come migliore attore per il film 'The ... (Il Riformista)

A 54 anni Fraser si porta sulle spalle l'ascesa negli anni '90 a Hollywood e la caduta. Con l'Oscar festeggia il suo grande ritorno sul grande schermo dopo anni ...

Ha raccontato di aver sofferto di una profonda depressione anche a causa di una drastica dieta che “gli aveva fatto perdere la memoria” e a cui aveva contribuito anche la morte della madre. [premio Oscar](https://www.ilriformista.it/oscar-2023-tutti-i-vincitori-7-statuette-a-everything-everywhere-all-at-once-brendan-fraser-miglior-attore-347797/) come migliore attore protagonista per la sua interpretazione nel film “The Whale” di Darren Aronofsky, Brendan Fraser , commosso ha ricordato il difficile percorso iniziato trenta anni fa e che ora corona con la statuetta degli Academy Awards alla 95esima edizione. E così iniziò un momento di difficoltà per la sua carriera e per la sua vita personale.

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The Whale, peggio delle calorie in eccesso c'è solo la morale non ... (L'HuffPost)

Accusare un film drammatico di non dirci che si può vivere serenamente da obesi anche se incapaci di camminare perché ti si spaccano le ginocchia…

Accusare un film drammatico di non dirci che si può vivere serenamente da obesi anche se incapaci di camminare perché ti si spaccano le ginocchia, non fa di voi persone più sensibili, fa di voi imprenditori delle pagine Instagram fatte di frasi da baci perugina manipolando il dolore altrui. Gli attivisti sembrano incapaci di godersi uno spettacolo di finzione senza proiettarci sopra le loro paranoie, e così non vedono il film ma vedono personaggi gay interpretati da attori etero, disabili interpretati da normodotati e obesi interpretati da attori con una palestra in casa. Gente che importa le americanate sulla body positivity confondendo il piano medico e quello della buona educazione: pensano che i corpi siano eccessivamente medicalizzati e che una persona gravemente obesa non abbia necessariamente un problema di salute. Il tema principale del film è la redenzione, non l’eccesso di carboidrati o la vita sedentaria. “The Whale” ha un protagonista obeso, ma non è un film sull’obesità. Quelli che scrivono “ob*so” con l’asterisco, e che considerano un oltraggio alla body positivity le attrici ex grasse che fanno jogging o impiegare un attore con un’imbottitura per la pancia anziché un autentico obeso.

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Brendan Fraser rinasce e vince l'Oscar per The Whale (CiakClub)

Brendan Fraser conquista l'Oscar come miglior attore protagonista in The Whale! Scopri subito il commovente discorso di ringraziamento!

[abbiamo amato Fraser in The Whale ](https://www.ciakclub.it/2023/02/28/the-whale-recensione-brendan-fraser-oscar/)e ci stiamo ancora asciugando le lacrime per la commozione, ma voi cosa ne pensate? Continua quindi: “La mia manager Joanne Kelowna, Jennifer Plant e la mia migliore amica, Jeannie”. “Ma c’era una semplicità che all’epoca non apprezzavo, finché non ha smesso di esserci”.

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Oscar 2023, il discorso di Brendan Fraser dopo il premio come ... (Sky Tg24)

Brendan Fraser ha trionfato alla 95° edizione degli Academy Awards come Miglior attore protagonista grazie alla pellicola The Whale, vincitrice anche della ...

È stata come un’immersione nel profondo dell’oceano”. approfondimento L’attore è salito sul palco del Dolby Theatre per ritirare il riconoscimento.

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