La fine dei tassi di interesse a zero ha messo sottosopra i bilanci della banca californiana, cresciuta rapidamente grazie al boom del settore tecnologico.
Il Tesoro, attraverso un fondo interbancario, si è infatti impegnato a garantire l’intero ammontare dei depositi di Svb e di Signature Bank, un altro istituto chiuso dal governo. Da vedere se la banca centrale americana rallenterà anche il ritmo dei rialzi dei tassi, viste le forti turbolenze sui mercati: la [maggioranza degli analisti](https://www.ft.com/content/5e444ba2-0afc-49e8-bfec-5fc17ef7ee39) ritiene che alla riunione della prossima settimana i tassi rimarranno inalterati o al più saliranno dello 0,25%, quando fino a ieri si attendeva un ulteriore rialzo dello 0,50%. Svb avrebbe potuto attendere la scadenza naturale delle obbligazioni, ma le startup stavano ritirando i depositi e non aveva un cuscinetto di liquidità sufficiente. Di qui l’episodio che ha innescato la crisi di fiducia degli ultimi giorni: la vendita di titoli per 21 miliardi, vendita che ha generato una perdita, perché quando i tassi di interesse salgono i prezzi dei bond diminuiscono. Nessuna complicazione, fino a quando la Federal Reserve – la banca centrale americana – non ha dato il via ai rialzi dei tassi di interesse. [si è attivata anche la Federal Reserve](https://www.federalreserve.gov/newsevents/pressreleases/monetary20230312a.htm), che ha messo a disposizione 25 miliardi di dollari per un nuovo programma di prestiti riservato alle banche in difficoltà. A questi deflussi va aggiunto l’effetto del rialzo dei tassi sull’attivo di Svb. Con l’inizio della stretta monetaria da parte della Fed, le startup hanno subito uno scossone: un dollaro oggi era divenuto più allettante di un dollaro tra vent’anni, e gli investimenti di venture capital sono calati drasticamente, come pure le valutazioni. Una banca tradizionale li usa soprattutto per concedere prestiti ai propri clienti; ma il modello di finanziamento delle startup poggia sul venture capital, non sui prestiti bancari. [Quando i tassi di interesse sono bassi o nulli,](https://www.wired.it/article/mutui-tasso-variabile-rialzo-tassi-bce/) un dollaro oggi vale quanto un dollaro fra vent’anni. Una “banca delle startup”, quindi, non sapendo che farsene della liquidità raccolta investe principalmente in titoli di stato. Ma le banche centrali hanno alzato i tassi per contrastare l'inflazione,
Silicon Valley Bank, il genio della Grande Scommessa su Twitter: "Potremmo avere trovato la nostra Enron"
[un meccanismo di prestiti](https://www.federalreserve.gov/newsevents/pressreleases/monetary20230312a.htm) per le banche in crisi gestito dalla Federal Reserve. [ha assicurato](https://www.repubblica.it/economia/2023/03/12/news/usa_dopo_silicon_valley_bank_chiusa_una_seconda_banca_e_signature_bank-391825395/?rss) che le perdite delle banche “non saranno a carico dei contribuenti americani”. [117 erano investiti in bond a lunga scadenza](https://www.forbes.com/sites/billconerly/2023/03/10/silicon-valley-bank-how-a-bank-fails/). [ha raccontato](https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-03-09/founders-fund-advises-companies-to-withdraw-money-from-svb) come alcune società di venture capital, tra cui il Founders Fund di Peter Thiel, abbiano esortato le aziende nel loro portafoglio a ritirare i soldi dalla Svb. Gran parte del denaro, [secondo Semafor](https://www.semafor.com/article/03/09/2023/some-vc-firms-are-urging-founders-to-pull-money-from-troubled-silicon-valley-bank), è finito verso altri istituti di credito, come Brex e First Republic. Ora proprio First Republic, [14esima banca americana per asset](https://www.bankrate.com/banking/biggest-banks-in-america/#citizens-financial), rischia di diventare la prossima vittima del contagio: all’apertura della seduta di oggi a Wall Street, il titolo ha registrato una perdita del 76%. In Italia le principali banche hanno perso tra il 5 e il 9% in Borsa. Ha annunciato inoltre nuove misure per rendere più sicuro il sistema bancario, tra cui Fu una bancarotta tra le più grandi della storia, che lasciò senza lavoro [20mila persone](https://www.nbcnews.com/id/wbna12976443) e mandò in fumo miliardi di dollari in fondo pensione. [via Twitter](https://twitter.com/BurryArchive/status/1635066111074127873)da Michael Burry, l’uomo che 15 anni fa riuscì a prevedere il crollo del mercato immobiliare statunitense. A guidare la Enron al collasso furono manager convinti di essere – come recitava il titolo di un libro e di un film sul caso – the smartest guys in the room, ‘i ragazzi più furbi nella stanza’. Dei 211 miliardi di asset,
"Nessuno dovrebbe fare ciò che ha fatto l'istituto fallito" precisa Pasquale Zaccarella, già ispettore presso la BCE ed esperto in stabilità finanziaria: ...
Ovvero, dare un messaggio forte: salviamo i risparmi ma nessuno dovrebbe fare ciò che ha fatto Silicon Valley Bank. Silicon Valley Bank ha appunto venduto in perdita a causa dei tassi elevati. Inoltre, anche altre banche sono potenzialmente creditori di SVB e potrebbero non vedere più i soldi indietro. I titoli sono stati venduti in perdita pur di racimolare soldi. Dall’altro, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha messo in chiaro: “Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa, al momento”. Purtroppo, i clienti erano così tanti che SVB non aveva questi soldi in cassa.
La finanza americana continua a essere il vero baricentro del caos: altera i prezzi reali con i derivati, celebra il dollaro con i conflitti per finanziare ...
La finanza americana continua a essere il vero baricentro del caos; adultera i prezzi reali con i derivati, celebra il dollaro con i conflitti per finanziare il debito interno ed esporta inflazione e shock immobiliari. La finanza americana continua a essere il vero baricentro del caos: altera i prezzi reali con i derivati, celebra il dollaro con i conflitti per finanziare il debito interno ed esporta inflazione e shock immobiliari. Il primo è rappresentato dalla velocità di reazione agli stimoli negativi che presentano le banche “di nuova generazione”, legate al mondo high tech, i cui depositanti, consapevoli della rapidità dei cicli finanziari, non hanno esitato un attimo a ritirare le proprie somme non appena hanno avvertito anche solo flebili segnali di inversione del ciclo, innescato appunto dal rialzo dei tassi.
Ora sono diverse le startup della Silicon Valley nei guai. Ecco perché la banca ha chiuso, chi è stato maggiormente colpito e come tutto questo potrebbe ...
La banca ha cercato di raccogliere capitale aggiuntivo tramite investitori esterni ma non è riuscita a trovarli. Potrebbero esserci alcune turbolenze o problemi di instabilità causati da questo fallimento, come ad esempio il calo che il mercato delle criptovalute ha subito sabato mattina. Da notare che i clienti della Silicon Valley Bank erano in gran parte aziende e personaggi molto facoltosi. All'inizio non è stato un grosso problema, ma i prelievi hanno iniziato a pesare, portando la banca a vendere i propri asset per soddisfare le richieste di prelievo sempre maggiori. L’Istituto di credito ha acquistato obbligazioni per miliardi di dollari negli ultimi due anni, utilizzando i depositi dei clienti come farebbe normalmente una qualsiasi altra banca. Si tratta del maggiore fallimento di una banca con sede negli Stati Uniti da quando Washington Mutual è crollata al culmine della crisi finanziaria nel 2008.
Da oggi i clienti della fallita Silicon Valley Bank avranno accesso a tutti i loro soldi. Lo ha assicurato, con una straordinaria azione che mira a ...
Garantendo i depositi, il governo degli Stati Uniti sta cercando di evitare due scenari potenzialmente rischiosi dovuti alla ricaduta del fallimento bancario, che potrebbero entrambi avere conseguenze disastrose: altre banche con profili simili a SVB e Signature potrebbero essere le prossime a fallire se i clienti perdono la fiducia che avranno denaro sufficiente per finanziare i loro depositi. Alla fine dello scorso anno, SVB ha dichiarato di avere 151,5 miliardi di dollari in depositi non assicurati, di cui 137,6 miliardi detenuti da clienti americani. Per evitare che questo possa riaccadere, la Fed ha dichiarato che offrirà alle banche prestiti fino a un anno in cambio di buoni del Tesoro USA e titoli garantiti da ipoteca che sono crollati di valore. La Fed onorerà il valore originale del debito per le banche che accettano i prestiti. Il piano, quindi, è stato approntato per impedire che si replichino crolli come quello della Silicon Valley Bank, che la scorsa settimana ha venduto miliardi di dollari di titoli del Tesoro a bassissimo interesse, crollati di valore, per ottenere abbastanza denaro per pagare i prelievi dei depositi dei clienti. Anche ai clienti di Signature verrà data la possibilità di tornare in possesso dei loro depositi a partire da oggi.
Silicon Valley Bank non è «un'altra Lehman Brothers». Sostenerlo non è infondato ottimismo: sono troppe le differenze tra la crisi della banca californiana ...
Ma il nuovo spettro di Svb sarà lì, accanto a quello di Lehman Brothers e di tante altre crisi minori, a ricordarci che sembrava bello quando il denaro non costava niente e le Borse correvano impavide verso nuovi massimi storici, ma non poteva durare per sempre. I tassi alti sono impopolari, è inevitabile: azzoppano la crescita, indeboliscono la propensione a rischio, fanno evaporare posti di lavoro. Spaventa quello che le crisi di Svb e Lehman hanno in comune: due storie di società finanziarie che crescono rapidamente nell’era dei tassi bassi e che franano quando il costo del denaro aumenta. Se il denaro in prestito non costa nulla o quasi, come è avvenuto in Europa e negli Stati Uniti dal 2014 al 2022, allora ci si possono prendere dei rischi: prestare anche a chi ha prospettive deboli, investire in azioni di società in rosso ma promettenti, scommettere su improbabili criptovalute o comprare appartamenti da rivendere a un prezzo più alto in pochi mesi. Il rapido rialzo dei tassi della Fed, saliti da 0 al 4,75% in meno di un anno, ha affossato il valore di mercato di quelle obbligazioni governative, che pagavano interessi troppo inferiori rispetto a quelle emesse negli ultimi mesi. La banca, che gestiva i depositi di almeno metà delle startup della Silicon Valley, negli ultimi anni davanti a un enorme aumento di liquidità aveva pensato di cautelarsi comprando titoli del Tesoro americano, forse il secondo investimento più sicuro e trasparente dopo il dollaro.
I mercati azionari asiatici hanno risentito, oggi, del forte arretramento di Wall Street dopo il fallimento della Silicon Valey Bank (il più grande negli ...
Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 35 centesimi a 82,43 dollari al barile. L'S &P 500 è sceso di 56,73 punti a 3.861,59. I futures S &P 500 sono saliti dell'1,4% a 3.952,50. Il benchmark giapponese Nikkei 225 è sceso dell'1,6% a 27.685,86 nelle negoziazioni mattutine. I futures Dow sono aumentati dell'1,1% a 32.516,00. Anche se la linea scelta dall'Amministrazione Biden di garantire i clienti della banca (come di quelli della Signature Bank, anch'essa chiusa dal governo perché a rischio fallimento) ha comunque rassicurato gli investitori.
Lunedì in rosso per la maggior parte dei mercati dopo il fallimento della SVB durante il week end e la chiusura preventiva della Signature Bank di New York.
Il week end di fuoco per la finanza statunitense ha portato una apertura delle borse mondiali al ribasso. Attraverso la creazione di fondo di salvataggio emergenziale, il dipartimento del Tesoro si occuperà di pagare i debiti dei correntisti lesi dal fallimento della banca. A questi cambiamenti si è unita la crisi del settore Tech, che va avanti da ormai un anno e che comprende anche i big come Google o Meta. I traumi del fallimento di Lehman Brothers 15 anni fa hanno allarmato tutti gli analisti del settore finanziario per le decisioni prese dall’amministrazione federale. Per queste ragioni l’Ue sta attualmente lavorando per capire come gli eventi d'oltreoceano possano colpire più da vicino anche il nostro paese e per valutare se c'è un reale rischio di crisi finanziaria mondiale. I timori per uno spargimento della crisi finanziaria come nel 2008 si sono fatti di ora in ora più concreti e hanno potato il governo americano a chiudere un’altra banca (la Signature Bank) per evitare un effetto spargimento.
L'esperimento monetario e fiscale più spericolato della storia americana comincia a presentare i suoi conti. La prima fattura è arrivata con l'inflazione.
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A 15 anni dalla “Grande crisi finanziaria”, scatenatasi con il fallimento Lehman, tutto nella finanza mondiale è cambiato perché nulla cambiasse.
In fondo a questo nuovo crac americano c’è una pessima notizia: il dover constatare che a quindici anni dalla “Grande crisi finanziaria”, appunto scatenatasi con il fallimento Lehman, tutto nella finanza mondiale è cambiato perché nulla cambiasse. Le buone notizie: il governo degli Stati Uniti è intervenuto prontamente a garanzia dei depositi, la dimostrazione che la crisi Lehman del 2008 è servita a qualcosa (quindici anni fa l’amministrazione Bush scelse la strada del fallimento della storica banca dei fratelli Lehman, in crisi per lo scoppio della bolla dei subprime, sottovalutando gravemente gli effetti sistemici che da lì si sarebbero innescati). Ci è capitato di pensare nelle settimane passate, rileggendo le bozze, che i toni degli interventi siano marcati di un eccessivo pessimismo. Tra pochi giorni uscirà, edito da Altreconomia, “Money for Nothing”, un volumetto curato insieme a Dario Carrera, frutto dell’omonimo ciclo di incontri svoltisi nel corso del 2022. Ma quando il mercato ha girato, nel 2022, causa inflazione, fine del quantitative easing, guerra e connessi spettri di recessione, tutta la pericolosità del gioco è emersa e la Svb ha cominciato a dover registrare perdite su quelle parti di attivo collegate al prezzo dei titoli obbligazionari o governativi su cui aveva investito gran parte del proprio portafoglio. Un gioco pericoloso per qualunque banca, basato sul disallineamento tra durata media della raccolta e durata media degli investimenti, e che ha potuto funzionare bene negli anni recenti, con i rendimenti dei mercati che viaggiavano col segno più a due cifre, e con tanta liquidità a costo zero o quasi sui conti correnti.
Silicon Valley Bank, Marco Paccagnella (presidente Federcontribuenti): "C'è il rischio di conseguenze globali"
Per questa ragione, ossia la possibilità di generare profitto a ogni collocamento, le banche spesso concorrono nella quotazione delle startup, e sempre per questa ragione la banca raccoglie parecchi capitali da parte dei depositanti, pronti a essere impiegati ad ogni nuova quotazione. Anche in Usa, fino ai 250mila dollari, esiste un meccanismo analogo al nostro fondo di tutela. La Silicon Valley Bank, nata come banca normale, si è via via specializzata nel supporto e nell'accompagnamento in borsa delle startup.
Nel 2008 Washington Mutual era fallita dopo il ritiro di 16,8 miliardi di depositi in 10 giorni, stavolta a Silicon Valley Bank sono bastate 10 ore di ...
Il terzo fallimento per dimensioni finanziarie della storia americana ha eco anche da questa parte dell'Atlantico, ma le ripercussioni non dovrebbero andare ...
Mentre le autorità statunitensi si affrettavano a contenere le conseguenze del crollo, il primo ministro britannico Rishi Sunak, in viaggio verso la California per incontrare Joe Biden, si è affrettato a trovare un’ancora di salvezza per le centinaia di startup che dipendono dalla banca per i finanziamenti. Un sodalizio che era compromesso sul nascere dall’ebbrezza generata dai tassi d’interesse a zero, che quando hanno (recentemente) ricominciato a salire hanno prosciugato l’enorme liquidità in cerca di rendimenti venutasi a creare. Lo ha detto chiaramente George Saravelos, manager di Deutsche Bank: «Stiamo valutando i tagli della Fed piuttosto che i rialzi, la curva dei rendimenti sta diventando ripida bruscamente. Meno di una settimana fa, l’account Twitter della Silicon Valley Bank (Svb) condivideva un post in cui si diceva «orgogliosa di essere stata inserita per il quinto anno consecutivo nella classifica annuale di Forbes delle migliori banche d’America». Dopo l’intervento immediato del governo Biden – che ha promesso il rimborso di tutti i depositi fino a duecentocinquantamila dollari –, l’Europa ha assistito ieri a una riapertura drammatica dei mercati, con il maggior calo da dicembre in tutto il continente e Piazza Affari maglia nera in una giornata così difficile. Fino alla scorsa settimana pochi europei avevano mai sentito parlare di Silicon Valley Bank, ma l’istituto di credito aveva filiali in Germania, Svezia, Danimarca ed era fortemente attivo sul territorio.
Milano tenta il recupero ma resta nervosa dopo il crollo di ieri che ha interessato i mercati europei per i timori legati alla vicenda SVB.
Non solo verso il settore finanziario statunitense dopo che domenica, per l'effetto domino legato a Svb e per le criptovalute, [ha chiuso anche un'altra banca, Signature Bank](https://tg24.sky.it/economia/2023/03/13/silicon-valley-bank-fallimento-signature-bank.html). "Gli eventi relativi a Silicon Valley Bank richiedono un esame trasparente da parte della Fed", mette in evidenza Jerome Powell. [permette di pagare anche i depositi non garantiti ai clienti dell'istituto californiano](https://tg24.sky.it/economia/2023/03/12/svb-tesoro-fed-depositi-clienti.html) non è servito a evitare una caduta della fiducia degli investitori. Il collasso di Svb, che era sotto la supervisione della Fed di San Francisco, è stato il maggiore da oltre un decennio. Con il timore di un contagio anche agli istituti del Vecchio Continente, peraltro escluso da più parti, sono andati in fumo 291 miliardi di capitalizzazione. Sotto l'ondata di vendite sono stati travolti un po' tutti gli istituti bancari a partire da quelli che hanno avuto problemi di liquidità come Credit Suisse (-9,5%) e Commerzbank (-9,7%), sebbene le regole in Europa siano ben più stringenti di quelle americane. Più contenuta la flessione di Shanghai (-0,72%) e Shenzhen (-0,98%). Il Ftse Mib naviga a +0,45% a 26.300 punti. I risultati dell'inchiesta saranno pubblicati l'1 maggio ( [COSA È L'INDICE VIX](https://tg24.sky.it/economia/2023/03/14/wall-street-indice-vix.html) - [I PIÙ GRANDI CRAC NEGLI USA](https://tg24.sky.it/economia/2023/03/14/grandi-crack-storia-usa.html)). vedi anche Milano resta nervosa dopo il crollo di ieri che ha interessato i mercati europei per i timori legati alla vicenda SVB. [chiusura della Silicon Valley Bank](https://tg24.sky.it/economia/2023/03/13/fallimento-silicon-valley-bank-borse.html) spaventa i mercati.
Intervista a Jon Hilsenrath, giornalista del WSJ e premio Pulitzer: "Non è come il 2008, ma si è comunque scatenato il panico" · Come spiegare che la crisi sia ...
Ora si cerca di cambiare la narrazione chiudendo una banca e dicendo ai risparmiatori che il loro denaro è al sicuro". quanto accaduto è un segnale che l’aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve ha raggiunto il punto in cui rischia di danneggiare il sistema finanziario. E una delle lezioni è che non si può restare inermi quando la gente è nel panico. Ma il fatto è che la Silicon Valley Bank non era così sicura". e come nel 2008 la gente è …in panico". Il terremoto in California non è stato il famoso Big One, quello tanto annunciato e temuto causato dal movimento della placca nordamericana e quella pacifica, ma è stato finanziario.
La Silicon Valley Bank ha anche la ragione sociale che richiama la missione: essere la più grande banca statunitense nella culla della tecnologia, pronta a ...
Aziende più prudenti, come Apple, che hanno seguito una politica diversa, sono tra le pochissime a godere di una robustezza economica invidiabile dovuta alla buona e oculata amministrazione dei loro dirigenti. La miccia accesa dalla banca della Silicon Valley è stata spenta dal governo americano che ha fatto ricorso al fondo di garanzia per pagare tutti i conti correnti che la banca non poteva restituire perché li aveva materialmente tolti dai depositi per fare investimenti che sono evaporati in buona parte a causa del cambiamento dei tassi e delle condizioni economiche. Quando la pubblicità costituisce la maggior parte del giro d’affari, e questa viene messa in crisi dal bisogno di una maggiore La Silicon Valley Bank è stata ovviamente protetta dalla normativa americana sulla tutela dei depositi in caso di fallimento, che tuttavia è molto diversa da quella europea grazie anche alla deregulation per le piccole e medie banche (come SVB) che impatta direttamente sui correntisti. Il mestiere delle banche ha due facce, a grandissime linee: conservare i soldi delle persone e delle aziende da un lato e dall’altro investirli o comunque prestarli per fare business e guadagnare plusvalenze che fanno la bottom line economica dell’azienda-banca. Nel Regno Unito la filiale britannica è stata comprata per una sterlina da HSBC, salvando così posti di lavoro e tutelando gli asset.