Xi Jinping ha conquistato un terzo mandato alla guida della Repubblica popolare, diventando il leader cinese più longevo dalla scomparsa di Mao.
I delegati hanno votato all'unanimità (con un totale di 2'952 voti) il terzo mandato presidenziale a Xi Jinping, completando la sua ascesa a leader incontrastato della Repubblica popolare cinese con altri cinque anni al vertice istituzionale del Paese. Storica rielezione in Cina: il presidente Xi Jinping ha conquistato un terzo mandato di 5 anni alla guida della Repubblica popolare. Xi Jinping - che compirà 70 anni in giugno - diventa così il leader cinese più longevo dalla scomparsa di Mao nel 1976.
Dopo una scalata al potere fatta di purghe e revisioni storiche, Xi Jinping è stato rieletto "presidente di tutto" per la terza volta.
Ora non esiste più nessuno nel Partito comunista in grado di contrastare l’imperatore e nessun membro della nuova generazione è stato nominato nel Comitato permanente del Politburo, com’era usanza. Per questo è stato eletto come premier Li Qiang, già capo del Partito di Shanghai. Nel 2017 inserì nello statuto del Partito il “pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”, il cui studio è obbligatorio nelle scuole di ogni ordine e grado. Nonostante Li sia l’autore del disastroso lockdown di Shanghai, che ha esasperato la popolazione e devastato l’economia, è stato premiato per la sua cieca lealtà al leader. [lo fece incidere anche nella Costituzione](https://www.tempi.it/tutti-i-comunisti-sono-uguali-ma-alcuni-sono-piu-uguali-degli-altri-chi-e-xi-jinping/), eliminando allo stesso tempo il limite dei due mandati per la presidenza. Il suo primo periodo da segretario del Partito fu caratterizzato da una violentissima campagna anti-corruzione che smembrò le fazioni a lui opposte e portò all’arresto di migliaia di quadri del Partito.
Il 63enne è l'ex capo del Partito comunista di Shanghai che aveva supervisionato il lockdown di aprile e maggio 2022. A differenza di quasi tutti i suoi ...
[lockdown di aprile e maggio 2022](https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2022/04/15/covid-cina-shanghai-lockdown), e aveva portato a [proteste diffuse e scontri](https://tg24.sky.it/mondo/2022/04/11/cina-covid-shanghai), mettendo in dubbio la possibilità di una sua salita ai vertici del Pcc e dello Stato. Il 63enne, tra gli alleati più fidati del presidente Xi Jinping, è l'ex capo del Partito comunista di Shanghai che aveva supervisionato il Il 63enne è l'ex capo del Partito comunista di Shanghai che aveva supervisionato il lockdown di aprile e maggio 2022.
Le Due Sessioni del Parlamento cinese concretizzano le decisioni del XX° Congresso nazionale del partito comunista cinese dell'autunno scorso che ha creato.
La nomina del Parlamento era scontata. Li Qiang è stretto alleato del presidente confermato ieri per un terzo mandato. Sostituisce Li Keqiang, primo ...
Liu Jinguo è diventato il capo della Commissione nazionale di vigilanza, l'organismo che si occupa della lotta alla corruzione. Li Qiang entra in carica in un momento in cui la seconda economia più grande del mondo sta affrontando un forte rallentamento, indebolita da quasi tre anni della inflessibile politica della tolleranza zero Covid. Li è apparso subito dietro a Xi, in una posizione che lo indicava come numero due della nuova classe di leader politici eletta al termine del ventesimo Congresso del Pcc e dato, già allora, come possibile futuro primo ministro.
Posizioni pro business ed ex capo del Partito di Shanghai, ma soprattutto fidato alleato del leader. Quanti spazi di manovra avrà?
Soprattutto, però, Li Qiang è visto come un leale esecutore della volontà del leader, qualità che, probabilmente più di ogni altra, ha contribuito a fare di lui il nuovo numero due di Xi. Li arriva al vertice del Consiglio di Stato, il governo cinese, dopo le polemiche per il lungo lockdown a cui la metropoli fu sottoposta lo scorso anno per il contenimento del Covid-19: le proteste non hanno fermato la sua ascesa, né incrinato la fiducia che in lui ripone il leader. Fedelissimo del presidente cinese Xi Jinping, ma senza esperienza di governo a livello nazionale, Li Qiang, 63 anni, è l'ottavo premier della Repubblica Popolare Cinese.
Il voto è stato all'unanimità: 2.952 sì e 0 no. Il vice è Han Zheng. Come primo ministro, sarà insediato domani Li Qiang.
Arriva da Shanghai dove era capo del Partito e si è segnalato come dirigente attento alle esigenze del business anche privato e dei rapporti internazionali (ha aperto a Tesla le porte della megalopoli concedendo a Elon Musk incentivi per installare la sua giga-fabbrica di auto elettriche). Durante questo Congresso Nazionale del Popolo (la sessione annuale del parlamento), Xi ha tradito la sua preoccupazione, quando ha addebitato le «difficoltà senza precedenti del nostro sviluppo economico» alla politica degli Stati Uniti di «contenimento, accerchiamento e repressione» delle legittime aspirazioni di crescita cinesi. A carico di Xi viene messa anche la campagna marxista-leninista che ha punito e frenato le imprese private più innovative della Cina. E poi, la scelta di campo a favore della Russia di Putin alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina ha ulteriormente isolato Pechino. E così, il voto è stato all’unanimità: 2.952 sì e 0 no. Il voto è stato all’unanimità: 2.952 sì e 0 no.
Settant'anni il prossimo 15 giugno, Xi Jinping è da oggi ufficialmente il capo dello Stato cinese più longevo dalla vittoria comunista nel 1949.
Ora dunque, se nella Cina di Xi è normale che i capi delle grandi società hi-tech «scompaiano» e vengano prelevati di notte in casa per essere interrogati dagli ufficiali di ispezione disciplinare del Partito - l’ultimo è stato il banchiere miliardario Bao Fan – di certo questo non potrà mai rappresentare un buon segnale per gli investitori e la finanza. Sono tutti gli elementi che descrivono bene il passaggio dal secondo al terzo mandato di Xi: quello di un dittatore che ha danneggiato la crescita cinese di cui era stato a sua volta artefice, e la cui reputazione di condottiero infallibile inizia a incrinarsi difronte alle sfide geopolitiche che il 2023 pone di fronte. Ma se anche Qiang è stato ad esempio l’autore dell’accordo con l’americana Tesla per produrre in Cina le auto del futuro, da quando Xi Jinping ha ordinato di frenare le aziende tecnologiche, credendo che siano ormai diventate troppo potenti (vedi la vicenda di Jack Ma e della sua Alibaba) rispetto allo stesso governo di Pechino, è probabile che adesso se sarà nominato premier si ricrederà all’istante, facendosi sempre meno «aperturista» verso il libero mercato e le sirene occidentali. E anche Xi Zhongxun, padre di Xi Jinping, e il padre di Ai Weiwei, Ai Qing. Anzi: gli osservatori s’interrogano se sia opportuno che possa essere affidato il compito di gestire l'intero Paese, proprio alla persona responsabile di un enorme fallimento logistico come l’applicazione della politica «zero Covid» voluta dal suo capo. Lo scorso ottobre, infatti, il congresso ha sancito la netta vittoria dei lealisti, che attualmente occupano tutte e sette le sedie al Comitato Permanente del Politburo, e rappresentano dunque il gruppo più potente del Paese.
Il terzo mandato quinquennale è arrivato in maniera compatta dai 3mila componenti del Congresso nazionale del popolo. Unico candidato, le restrizioni ...
Il presidente cinese Xi Jinping è stato confermato per uno storico terzo mandato dal Congresso nazionale del popolo, dopo che a ottobre scorso aveva ottenuto il terzo mandato da segretario del partito comunista. I 3.000 componenti del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento di Pechino, lo hanno scelto con un voto unanime. Xi ha eliminato la restrizione nel 2018, diventando una figura con un potere che non si vedeva, appunto, dai tempi del presidente Mao.
L'Assemblea nazionale del popolo della Repubblica Popolare Cinese ha votato all'unanimità la permanenza di Xi al timone del Paese per altri 5 anni, e la notizia ...
Pechino sull’Ucraina: «Mosca non rifiuta una soluzione pacifica»](https://www.open.online/2022/12/30/russia-cina-putin-xi-jinping-cooperazione-militare-soluzione-pacifica-ucraina) [Continua a leggere su Open](https://www.open.online/) [Xi Jinping](https://www.open.online/temi/xi-jinping/) è ufficialmente iniziato. Ostilità reciproca: «I paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti ci hanno contenuto e soppresso in modo totale, il che ha portato gravi sfide senza precedenti al nostro sviluppo», avrebbe dichiarato Xi lo scorso lunedì a un gruppo di consiglieri governativi che rappresentano le imprese private, a margine della [riunione](https://www.open.online/2023/03/05/cina-xi-jinping-aumento-spese-militari-2023/) del Congresso nazionale del popolo. Eppure, ricorda la [Cnn](https://edition.cnn.com/2023/03/09/china/china-xi-jinping-president-third-term-intl-hnk/index.html), il 69enne si era assicurato in realtà il potere da mesi, ovvero da quando lo scorso ottobre riuscì a farsi [eleggere](https://www.open.online/2022/10/23/cina-xi-jinping-rieletto-terzo-mandato-pcc/) come capo del Partito Comunista Cinese per la terza volta. La Cina sta inoltre affrontando una serie di ostacoli diplomatici con Washington e altre capitali occidentali, causati dal sospetto con il quale quest’ultime guardano al rispetto dei diritti umani di Pechino, al potenziamento militare, e alla crescente [partnership](https://www.open.online/2023/02/24/guerra-ucraina-007-usa-germania-armi-cina-russia) con la Russia.
Il nuovo premier ha una lunga storia di collaborazione fianco a fianco con Xi Jinping ai tempi in cui era capo del partito nello Zhejiang mentre lui ...
Tre anni dopo, ancora, all’assemblea dello Jangsu delle Due Sessioni: Li Qiang aveva già recepito le direttive centrali per lo sviluppo di Xi Jinping e, cosa insolita, fece distribuire alla stampa una sintesi in inglese. Nato nel 1959 sotto il segno del maiale, è stato il segretario ombra di Xi Jinping negli anni in cui era il capo del partito della provincia dello Zhejiang. Poche settimane dopo Li Qiang era Governatore dello Zhejiang, quattro anni dopo segretario del partito nello Jangsu e, a seguire, segretario del partito a Shanghai, storico trampolino di lancio verso l’empireo del Politburo.
Eletto capo del governo cinese quasi all'unanimità: 2.936 sì, 3 no e 8 astenuti. Il suo punto debole? «Troppo pronto ad eseguire gli ordini del...
A Shanghai Li Qiang ha dato un’altra prova di interventismo pragmatico pro-business quando nel 2019 ha scavalcato la burocrazia della Commissione di regolamento azionario per far aprire in Borsa lo Star Market dedicato ai titoli tecnologici, sul modello del Nasdaq di New York. Il primo compito del premier sarà stabilizzare l’economia e assicurare alla Cina una crescita di almeno il 5% quest’anno. Un uomo che ha sempre preferito parlare di affari e sviluppo piuttosto che di ideologia. Li Qiang ha concesso a Elon Musk incentivi per installare la sua mega-fabbrica di auto elettriche, la prima fuori dal territorio degli Stati Uniti, proprio nel momento in cui Donald Trump aveva aperto la guerra commerciale con Pechino. Quando nel 2012 Xi Jinping era arrivato al vertice, il primato gli era stato affidato dalla «dirigenza collegiale» ideata dall’accorto Deng Xiaoping per evitare i danni del maoismo, il potere senza limiti di tempo e senza contrappesi che per decenni aveva isolato la Cina relegandola nel pauperismo ideologico. Ora Li Keqiang è stato pensionato per limiti di età: sta per compiere 68 anni, che secondo la regola mandarina segna l’età del ritiro a vita privata. E Li Qiang, eletto nuovo primo ministro della Repubblica popolare, incarna il volto affaristico della politica mandarina: è lui che ha pilotato L’ordine di lockdown che aveva paralizzato Shanghai, però, aveva fatto perdere la faccia al tecnocrate Li Qiang e molti pensarono che la sua ascesa fosse finita, uccisa dal coronavirus. [per la proclamazione di Xi Terzo, tre volte eletto Presidente della Repubblica popolare cinese](https://www.corriere.it/esteri/23_marzo_10/xi-jinping-rieletto-presidente-cina-fe28018e-bf31-11ed-a204-070182f2d425.shtml), con 2.952 voti a favore e zero contro. Una nomina annunciata da mesi, quella di Li Qiang, ma il suo insediamento alla guida del governo apre comunque una fase nuova per la seconda potenza economica del mondo. La linea (di accentramento dei poteri del Partito-Stato sull'economia l'ha già dettata Xi, ma il suo premier dovrà gestirla). E ha avuto ottimi rapporti con Alibaba, ai tempi d’oro di Jack Ma.