A 89 anni, nella sua casa di Los Angeles, se ne va lo storico membro di Jazz Messengers e Miles Davis Quintet, fondatore dei Weather Report.
Qui Shorter approfondisce il feeling con Joe Zawinul: insieme fonderanno e rimarranno i due pilastri dei Weather Report, la band che ha di fatto inventato il canone di tutto ciò che chiamiamo fusion o jazz rock. Che, a occhio e croce, non sarà troppo diversa da un suo assolo di sax. È un onore immenso, per lui, entrare a far parte del secondo grande quintetto di Miles Davis (nel primo, nel suo ruolo, giocava Trane in persona). Prima di tutto il resto, parla il curriculum: Shorter suonò nei Jazz Messengers di Art Blakey, nel secondo quintetto di Miles Davis e poi fondò i Weather Report, un po’ come se, per un calciatore, dicessimo che ha giocato nel Brasile di Pelé, nell’Ajax di Cruijff e nel Napoli di Maradona. Non è un caso se Hancock, che di Shorter si definisce il migliore amico, a proposito del quintetto dirà: «Il maestro della scrittura per me, in quel gruppo, era Shorter. Come Roth è un provinciale talentuoso, per di più ha la pelle nera, e la Grande Mela è là, appena varcato l’Hudson, pronta per essere morsa.
Giovedì sera è morto il sassofonista americano che con il tastierista Joe Zawinul riuscì a unire il jazz con il rock'n'roll. Il posto dei Weather Report ...
È stato così tanto importante per molto gente che, a forza di aprirlo, ne ricordano ancora l’odore e, al contempo, tutti gli assolo a memoria di Wayne Shorter in “Black Market” e tutte le parti di sassofono, sia soprano che tenore, in “Birdland”, le “I Can’t Get No Satisfaction”/ “Jumpin’ Jack Flash” dei Weather Report. Certo Shorter accompagnò anche Joni Mitchell in quegli anni, nelle escursioni della musicista canadese al confine del jazz, ma fu solo una stella della corona della regina, mentre nei Weather Report ha sempre brillato d’una gigantesca luce propria. Ma se Miles Davis è in qualche modo il promotore del movimento, c’è una band che, senza discussioni, ha davvero rappresentato il jazz-rock: i Weather Report. È stato in quel preciso istante che qualcuno ha inventato il jazz-rock. La’ in mezzo, da qualche parte, è nato il jazz rock. Il posto dei Weather Report nella storia della musica
Addio a Wayne Shorter, morto a 89 anni l'iconico sassofonista e compositore jazz. Ha suonato con i più grandi del genere tra cui Miles Davis.
Molte delle composizioni testurizzate ed ellittiche di Shorter, tra le quali "Speak No Evil", "Black Nile", "Footprints" e "Nefertiti", sono diventate dei classici del jazz moderno e hanno ampliato gli orizzonti armonici del genere. Come ogni essere umano, sarà insostituibile e come sassofonista, compositore è stato in grado di raggiungere l'apice dell'eccellenza", ha scritto ancora il pianista. Era Nato il 25 agosto del 1933 a Newark e la sua influenza sul jazz è durata più di mezzo secolo.
Gigante del jazz e maestro del sax prima nel quintetto di Miles Davis e poi nei Weather Report, il musicista è morto in un ospedale di Los Angeles.
Il periodo di Shorter con Ferguson fu di breve durata, poiché nel 1959 fu reclutato dal trombettista Lee Morgan e dal batterista Art Blakey per succedere a Hank Mobley nei Jazz Messengers. Nato a Newark, nel New Jersey, Shorter frequentò la Newark Arts High School dove ha studiato clarinetto e poi il sassofono tenore. Wayne Shorter, gigante del jazz e sassofonista prima con Miles Davis e poi nei Weather Report, è morto in un ospedale di Los Angeles.
Considerato uno dei jazzisti più influenti degli ultimi 50 anni e un Maestro dello strumento, aveva 89 anni. Suonò con Miles Davis, fondò i Weather Report, ...
Re del sassofono, Wayne Shorter è morto a 89 anni. Wayne Shorter fu spesso ospite dell' Umbria Jazz ed il suo eclettismo lo portò a vincere 11 Grammy. E l’ha fatto.”
Fu uno dei più grandi musicisti e compositori del jazz moderno, da solo, con Miles Davis e con i Weather Report: aveva 89 anni.
Nel 2000 formò poi il Wayne Shorter Quartet assieme al pianista Danilo Pérez, al bassista John Patitucci e al batterista Brian Blade. Nel 1959 si unì ai Jazz Messengers, leggendaria band del batterista Art Blakey, sia come sassofonista che come compositore, e pochi anni dopo entrò a far parte del secondo quintetto di Miles Davis insieme al pianista Herbie Hancock, al contrabbassista Ron Carter e al batterista Tony Williams. Nella sua lunga carriera, prima col sax tenore e poi con il sax soprano, contribuì a definire il suono del jazz moderno con composizioni come “Footprints”, “Black Nile” e “Speak No Evil”, e fu membro di alcune delle formazioni più importanti degli anni Sessanta e Settanta: i Jazz Messengers di Art Blakey, il cosiddetto “secondo quintetto” di Miles Davis e i Weather Report.
Nato a Newark, s'era fatto le ossa col be-bop ed era emerso negli anni '60 come sassofonista tenore (ha poi suonato il sax soprano). Aveva fatto parte dei Jazz ...
Il suo nome è legato anche alla fusion, che ha contribuito a plasmare non solo affiancando Davis nelle sue avventure nel suono elettrico dopo la fine del Quintet, ma anche come membro chiave dei Weather Report con Joe Zawinul. Nato a Newark, s’era fatto le ossa col be-bop ed era emerso negli anni ’60 come sassofonista tenore (ha poi suonato il sax soprano). La notizia è stata confermata dalla sua publicist.
Considerato uno dei più grandi dello strumento, suonò con Miles Davis e fondò i Weather Report: in Italia venne tante volte all'Umbria Jazz e...
E cameo finissimo in «Bella Mbriana» di Pino Daniele nel 1982. Amico Pino di cui ebbe a dire: «Era il gitano di Napoli, un innovatore, un musicista a 360 gradi. La sua carriera corre lungo tre gruppi fondamentali per la storia del genere: prima i Jazz Messengers del batterista Art Blakey con cui fissarono i canoni dell’hard bop.
Il mondo della musica è in lutto per la scomparsa di una delle figure più iconiche della storia del jazz e del fusion. Tra gli artisti con cui ha ...
Per lui Shorter ebbe parole di affetto nella sua ultima visita in Italia, al Ravello Festival del 2017: “Era il gitano di Napoli, un innovatore, un musicista a 360 gradi. Quindi metti il 100% nel momento in cui ti trovi perché il momento presente è l'unico momento in cui puoi cambiare il passato e il futuro”. “Stavo sentendo parlare di buddismo, ma poi ho iniziato a esaminarlo e ho iniziato ad aprirmi e scoprire cosa stava succedendo nel resto del mondo invece che in Occidente”, ha dichiarato Shorter a NPR nel 2013. Negli anni Sessanta cominciò anche il rapporto di collaborazione con la Blue Note Records, con la quale incise diversi dischi da solista (celebri i suoi Adam’s Apple e Speak No Evil) e sperimentò con Davis anche il genere fusion, (si ricordano a tal proposito In a Silent Way e Bitches Brew). “Essere originale, per me, significa esaltare quello che stai facendo in modo così profondo da arricchirlo: più riesci a essere originale e più è profondo il tuo confronto con l’eternità”, dichiarò una volta. Shorter è stato anche membro di alcune delle formazioni più importanti degli anni Sessanta e Settanta, come i Jazz Messengers di Art Blakey; il cosiddetto “secondo quintetto” di Miles Davis e i Weather Report, e ha stretto importanti collaborazioni con artisti anche lontani dal suo genere.
Aveva 89 anni e nel corso della sua straordinaria carriera ha fondato i Weather Report e suonato, tra gli altri con Miles Davis, Joni Mitchell, ...
Dopo l'uscita di Odyssey of Iska nel 1970, Shorter diede vita al gruppo fusion più famoso di sempre, i Weather Report con il tastierista Joe Zawinul e il bassista Miroslav Vitous. Che di Shorter disse: "Wayne è un vero compositore. Dal 1964 al 1970 Wayne Shorter ha suonato con Miles Davis.
Aveva 89 anni ed era considerato uno dei più grandi compositori jazz degli Stati Uniti. Era famoso anche per aver lavorato con Miles Davis nel Second Great ...
Nel 2018 Shorter si è ritirato dalle scene per problemi di salute, ma ha continuato il suo lavoro di compositore. Shorter ha registrato anche album con rinomati trombettisti come Freddie Hubbard, Lee Morgan o il pianista McCoy Tyner. Nato a Newark, New Jersey, nel 1933, Wayne studia alla Newark High School of the Arts, inizia gli studi musicali su incoraggiamento del padre e prima di diventare un professionista del sassofono soprano, si cimenta anche con il clarinetto.
È davvero un pezzo importante del jazz che se ne va con Wayne Shorter. Uno dei più grandi protagonisti della musica americana del dopoguerra.
Umbria Jazz, che ha avuto la fortuna di averlo avuto tante volte nelle sue edizioni, lo ricorda con affetto, ammirazione e riconoscenza per i momenti emozionanti che ci ha dato. Sassofonista innovativo, compositore geniale, cuore e mente di innumerevoli formazioni che hanno scritto la storia: i Jazz Messengers, il quintetto di Miles Davis, i Weather Report, fino al suo ultimo, leggendario quartetto. È davvero un pezzo importante del jazz che se ne va con
E' stato il leggendario sax dei Weather Report con Joe Zawinul e Jaco Pastorius. Membro e direttore musicale dei Jazz Messengers del batterista Art Blakey.
Il popolo di Pino perde un altro tassello di una favola musicale irripetibile nata all’ombra della basilica di Santa Chiara. Il mondo della musica con la morte di Wayne Shorter, classe 1933, nato nel New Jersey, perde un gigante, uno dei jazzisti più influenti degli ultimi 50 anni. La sua collaborazione con Pino inizia nel 1982, mentre l’Italia vinceva in Spagna il mondiale di calcio.
Il jazzista americano Wayne Shorter, sassofonista considerato uno dei più grandi compositori di jazz degli Stati Uniti, è morto a Los Angeles all'età di 89 ...
(ANSA). "enigmatico", ricordando che ha suonato con i grandi del jazz, lo definisce musicista "innovatore", "intrepido" ed
Morto a 89 anni il compositore e musicista che ha attraversato varie fasi della storia del jazz.
SI POTREBBE pensare che l’ingresso nel 1970 di Shorter nei Weather Report, dove usa più spesso il sax soprano ed è certo la «mente» del gruppo insieme al tastierista Joe Zawinul, rappresenti un’involuzione, un’accettazione di una musica più «commerciale» e più chiaramente jazz-rock. La sua grandezza di musicista raffinato e cultore della libertà riflessiva si fa strada di nuovo nel jazz che conta. Miles in the Sky, In a Silent Way, Bitches Brew sono le tappe di una rivoluzione in cui i richiami al funky sono molto forti ma altrettanto forti sono le rotture col linguaggio classico e le influenze (non dichiarate) del free. LE ULTIME prove di Shorter con Davis, col quintetto allargato e poi con ensemble ampi, sono all’insegna dell’acquisizione della dimensione elettrica (sonora e filosofica). E il suo fraseggio evita le sequenze fitte di note così come le forzature del registro che sono del Coltrane estremo. [Miles Davis e lo strano «quintetto fantasma»](/miles-davis-e-lo-strano-quintetto-fantasma)Ora che è morto novantenne possiamo pur chiederci se preferiamo il Wayne Shorter col quintetto anni ’60 di Miles Davis o il Wayne Shorter dei Weather Report o quello che dalla fine degli anni ’80 torna al jazz di punta a capo di un quartetto che fa epoca e desta ammirazione sconfinata in tutto il mondo.