Cinquanta milioni di copie vendute e 950 settimane trascorse nella Billboard 200. Viaggio al centro del longseller per eccellenza della storia del rock.
Composta nel corso del tour britannico del 1972, Eclipse - il cui titolo fu a lungo in ballottaggio per dare nome all’intero album – suona come una specie di litania laica: «Tutto quello che è adesso/ Tutto quello che non c’è più/ Tutto quello che ci sarà/ e ogni cosa sotto il sole è in sintonia/ ma il sole è eclissato dalla luna». Il pezzo finisce, irrompe sottile la voce di un intervistato: «In realtà non c’è un lato oscuro. È il pezzo dei «titoli di coda», il gran finale epico che ti rimane attaccato addosso. È con le liriche che zio Roger qui si supera: «E se la nube esplode un tuono nel tuo orecchio/ gridi ma nessuno sembra sentire/ E se la band di cui fai parte comincia a suonare in modo diverso/ ti rivedrò sul lato oscuro della luna». Una specie di passaggio di consegne tra ciò che i Floyd erano prima di Dark Side e ciò che saranno dopo. E ancora la voce di Gilmour sulla strofa in levare che si incrocia a quella di Wright nell’enfatico ritornello. Quarto (e ultimo) strumentale dell’album, il brano in prima battuta sembra una dimostrazione delle meravigliose storti e progressive di un sintetizzatore analogico. Liriche di Waters, musica di Wright: il pezzo, in origine, era uno strumentale pianistico (titolo: Riot scene) scritto sempre per la colonna sonora di Zabriskie Point. Una ballad atipica sull’importanza dell’«altro», con il sax furbacchione di Dick Parry in risalto. Ci si misero a lavorare tutti e quattro in studio, tra la fine del ’71 e l’inizio del ’72. The Dark Side of the Moon, album da 50 milioni di copie grazie al quale i Pink Floyd uscirono dal «sagrato» della psichedelica britannica per imporsi come fenomeno mainstream globale, fu pubblicato l’1 marzo del 1973 sul mercato americano e il 16 marzo in Inghilterra. David Gilmour che si destreggia tra un arpeggio ipnotico di chitarra e una lapsteel vagamente hawaiana, il ritmo compassato della batteria di Nick Mason, Waters che al basso fa il minimo sindacale, Rick Wright che puntella il tutto al sintetizzatore.
Il 1° marzo 1973, i Pink Floyd pubblicavano The Dark Side Of The Moon, tra gli album più influenti della storia del rock. Dal titolo alternativo alla ...
L’album, tuttavia, si rivelò un flop e i Floyd tornarono all'idea originale di "The Dark Side Of The Moon", il titolo che l’ha consegnato alla leggenda. Un concept che esplora temi come il conflitto (Us and Them), l'avidità (Money), il tempo (Time), la morte (The Great Gig in the Sky) e la malattia mentale (Brain Damage). Le 50 milioni di copie vendute hanno reso The Dark Side of the Moon il terzo disco più venduto di tutti i tempi, dietro a Back in Black degli Ac/Dc e a [Thriller di Michael Jackson](https://www.vanityfair.it/gallery/thriller-di-michael-jackson-compie-40-anni-10-curiosita-album-piu-venduto-della-storia).
Volevo lasciar perdere lo spazio, tutte le cose che piacevano a Syd, per parlare delle mie preoccupazioni sul mondo, pensieri più politici e filosofici.
The only thing that makes it look light is the sun”. Nel finale di Eclipse si sente un estratto di Ticket to Ride dei Beatles anche se in versione orchestrale, dopo che Mr. Gerry O’Driscoll (il portiere di Abbey Road) pronuncia le seguenti parole: Fin dall’iconicità della sua copertina, non esiste essere umano al mondo che non abbia sentito parlare almeno una volta nella sua vita di quest’opera definitiva e autoconclusiva sulle idiosincrasie interne, sul disagio collettivo, sull’incombere della modernità”. ed è quello che Roger Waters e compagni hanno cercato di mettere in luce accompagnandoci in questo viaggio musicale senza tempo. - C’è chi è convinto si tratti del loro capolavoro, chi invece sostiene che i veri Pink Floyd siano solo quelli con Syd Barrett al comando, chi esalta i lavori più sperimentali come Atom Heart Mother o Ummagumma, chi ancora preferisce le atmosfere distese di Meddle e Obscured by Clouds…
Quando nel 1972 i Pink Floyd si misero on the road a presentare dal vivo una sequenza di brani uniti in una lunga suite intitolata Eclipse, non immaginavano ...
Qualcuno in passato ha scritto che «The Dark Side Of The Moon» è il disco perfetto per fare l'amore, questo è il motivo principale del suo incredibile successo. In capo a pochi mesi quell'album sconvolge i mercati arrivando a vendere più di qualsiasi altro disco della band, un successo strepitoso e una scalata che non si è mai arrestata, ancora oggi è in grado di vendere ogni anno centinaia di migliaia di copie. Come è stato possibile che un unico brano di 45 minuti diviso in dieci sezioni riuscisse a sortire un tale effetto?
Nel 2011 Roger Waters e David Gilmour hanno acconsentito a parlare con Rolling del loro best seller, purché separatamente. Come disse scherzando Nick Mason, ...
«Un po’ di mordente, un po’ di chitarra rock», dice. Ognuno di noi è quel che è». «Perché non c’è niente in quel pezzo, non c’è ritornello, non c’è un ponte, c’è solo un elenco. «Si è sempre parlato delle tensioni tra me e Roger», dice Gilmour, «quindi Rick non ha avuto il riconoscimento che gli spetta». «Si davano un gran da fare per sottolineare che non sapevo cantare, che ero stonato, e poi gira questa balla che Rick doveva accordarmi il basso». In una strana, insostenibile dinamica che avrebbe creato problemi alla band, il ruolo di Gilmour come cantante e chitarra solista lo ha reso la figura dominante nell’esecuzione di Dark Side, anche se il suo contributo alla composizione è relativamente ridotto. Waters ricorda che a un certo punto ha pensato di scrivere una serie organica di brani che avessero per tema le pressioni che gravano sull’esistenza dal punto di vista dei musicisti; Mason pensa che l’idea sia nata collettivamente. «L’idea di andare a casa di amici e sedersi in una stanza con un buon sistema hi-fi e ascoltare un album, e poi conversare per qualche minuto, e poi magari mettere un altro album… Per Dark Side, il gruppo ha registrato i 10 brani sulla stessa bobina di un registratore a 16 piste, un approccio decisamente insolito. «Continuavamo a migliorare tecniche di registrazione e scrittura». Pepper è un altro album impeccabile, e forse ci ha stimolato perché ha alzato notevolmente i parametri». Dark Side ha tutto quello che si può desiderare in un’opera prog rock: melodie grandiose, esperimenti al sintetizzatore e collage sonori che infrangono i nessi logici, complessità musicale, sonorità e produzione d’avanguardia e infine testi che sembrano usciti da un incontro tra John Lennon e Thom Yorke, come: “Il matto è sull’erba / ricorda i giochi e le ghirlande di margherite e ride / bisogna tenere i pazzi sulla retta via”.
Il capolavoro dei Pink Floyd, dall'iconica cover creata da un graphic designer (ANSA)
Come tutti gli autentici capolavori, "The Dark Side of The Moon" dopo 50 anni mantiene intatta quell'aura speciale che porta la musica in un altrove che i tantissimi studi e le ricostruzioni più accurate non riescono a cogliere perché rimane insondabile. Anche la ormai leggendaria parte vocale di "The Great Gig In The Sky" ha il suo debito nei confronti del caso e, tanto per cambiare, è legata a strascichi legali. Furono bruciati sul tempo dai Medicine Head e così venne scelto "Eclipse": poi, dopo il già citato flop, tornarono all'idea originale aggiungendo così un'altra tessera giusta a un mosaico che risulterà perfetto, l'aggettivo usato più spesso per definire quest'opera che è uno dei titoli più venduti di sempre e che dal primo marzo 1973 ad oggi è rimasto in classifica quasi ininterrottamente.
Anniversario importante per uno dei dischi più venduti e più importanti nella storia della musica. La famosa cover, la genesi dei brani, la singo…
Sì, è la frase pronunciata dal portinaio dei celeberrimi studi londinesi di Abbey Road che chiude The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd, la loro summa ...
E nulla sarà più come prima nemmeno per la band, con Waters che si ammalerà di lirico gigantismo, pensando di essere lui solo, i Floyd, e perciò rompendo con tutti i compagni. E non basta dire che sia rimasto in classifica per oltre 15 anni in America né che sia stato fonte d’ispirazione per generazioni di musicisti a venire. Ebbene, Dark Side compie 50 anni, pubblicato negli Stati Uniti il 1 marzo 1973 (ma la data è controversa: c’è chi dice il 10, chi il 17).
ROMA – Il tintinnio delle monete e il rumore della cassa in 'Money', il ticchettio di diversi orologi e l'assordante suono delle loro sveglie.
Un altro particolare che rende incredibile la storia di questo album, talmente avanti da aver visto la luce in un modo che sempre oggi sarebbe di difficile comprensione. Perché l’album è avvolto in quella che è considerata la più famosa, magica copertina della storia del rock. Successivamente, per la versione da registrare in studio attraverso l’innovativa tecnica detta quadrifonia, grazie anche al lavoro dell’allora giovane ingegnere del suono Alan Parsons, gli effetti furono nuovamente registrati: il registratore di cassa fu preso dall’archivio degli Abbey Road Studios, mentre si prese il rumore delle monete lanciate da un paio di metri di altezza, sul pavimento dello studio. Un disco talmente all’avanguardia, pur essendo uscito da mezzo secolo, fu pubblicato negli Usa l’1 marzo del 1973 e poi in Gran Bretagna esattamente quindici giorni dopo, che fa quasi sorridere pensare in che modo siano stati registrati, per poi essere incisi come intro di canzoni come Money e Time, quel tintinnio delle monete e quel ticchettio di orologi. Un successo clamoroso e immediato, pur essendo l’ottavo della band: in anni più recenti, ancor di più al giorno d’oggi, difficilmente si va oltre il disco “azzeccato” dell’esordio. ROMA – Il tintinnio delle monete e il rumore della cassa in ‘Money’, il ticchettio di diversi orologi e l’assordante suono delle loro sveglie.
E grazie a questo lavoro il quartetto britannico formato da Roger Waters, David Gilmour, Rick Wright e Nick Mason viene lanciato definitivamente nell'olimpo del ...
- Dopo l'uscita dell'album il successo fu immediato risultando primo nelle vendite della classifica del magazine Billboard per una settimana e successivamente ottenendo l’incredibile record di 741 settimane di presenza in classifica dal 1973 al 1988. Alcuni di questi riguardano, Alan Parson, il geniale ingegnere del suono con l'idea, folle per l'epoca, di registrare in quadrifonia, una tecnologia che di fatto non solo non era disponibile nel 1973 ma ancora oggi può essere utilizzata solo per eventi e in condizioni particolari. La copertina di "The dark side of the moon" è una delle più iconiche della storia del rock. Un'opera pensata come un concept album senza singoli ("Money" uscì negli Usa per iniziativa della casa discografica) asciugando le performance dalle lunghe improvvisazioni strumentali che caratterizzavano la musica dei Pink Floyd, ottenendo così una sintesi perfetta e dagli effetti stupefacenti. Intanto i 50 milioni di copie vendute, hanno reso "The dark side of the moon" il terzo disco più venduto di tutti i tempi (dietro a "Back in Black" degli Ac/Dc e a "Thriller" di Michael Jackson).