Per i Popolari in Rete «l'elezione di Elly Schlein a segretario del PD chiarisce un equivoco» che conferma la necessità di recuperare l'identità popolare».
- Molinari Massimo – POP Basilicata - Grassi Giuseppe – Per il bene comune Roma Esiste una eccezionale opportunità storica, che va colta, e per la quale vanno profusi tutti gli sforzi possibili. Di seguito la nota del Comitato Irpino “Popolari in Rete”. È il tempo di unire i Popolari, conclude il Comitato Irpino “Popolari in Rete”, attraverso una nota che segue la presentazione della piattaforma a Roma del 25 febbraio. La piattaforma lanciata ne giorni scorsi «va nella giusta direzione».
Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico. Alle primarie ha sconfitto Stefano Bonaccini. L'italo-svizzera, che subentra a Enrico Letta, ...
La sua esperienza ha finito per incrociarsi con quella del suo sfidante alle primarie, Stefano Bonaccini, nel 2020 quando, terminata l'esperienza europea, si è candidata alla guida di una lista in suo appoggio che raccoglieva varie esperienze di sinistra. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è dal canto suo congratulata con Elly Schlein. Ora la responsabilità è non tradire questa fiducia e avere l'ossessione di riportare al voto i tanti che si sono astenuti negli ultimi anni". Elly ha vinto e io sono a disposizione per dare una mao", ha detto. L’italo-svizzera, che subentra a Enrico Letta, è la prima donna alla guida del PD.Questo contenuto è stato pubblicato il 27 febbraio 2023 - 10:53 Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico.
Dall'ambiente al lavoro, passando per i diritti civili e l'immigrazione: con quali proposte la deputata è diventata...
Qui abbiamo analizzato in dieci punti la proposta politica con cui la deputata ha vinto le primarie. Come cambierà il partito sotto la guida di Schlein? È presto per dirlo.
È la prima donna a guidare il Pd e la prima candidata a ribaltare il voto dei tesserati. Ora dovrà provare a unire le opposizioni ma anche le correnti ...
Ecco: se voleva essere un modo per dare la sensazione di candidature lontane dal palazzo, il risultato è stato invece quello di accentuare il carattere populista di quelle stesse candidature, più che quello popolare. Potrebbe essere davvero, come ha affermato la stessa segretaria, di una “rivoluzione”. Così, il punto è diventato ancora una volta come rinnovare il partito più che dove portarlo. “Underdog”, aveva detto di sé la leader della destra nel discorso con il quale chiese alla camera la fiducia per il suo governo. [discorso della vittoria](https://www.ansa.it/calabria/notizie/2023/02/26/strage-di-migranti-a-crotone-si-temono-oltre-100-morti.-tra-le-vittime-molti-bambini.-fermato-un-sospetto-scafista_7c0f0273-c973-4991-9c5c-b2c5ec0b89ee.html), pronunciato al termine di una giornata drammatica per la notizia della strage di migranti avvenuta sulle coste calabresi, Schlein abbia affermato che quella strage “pesa sulle coscienze di chi, solo qualche settimana fa. Quanto alla prima, la neosegretaria ha affermato che si rivolgerà loro “per fare tutte battaglie insieme”. Da subito, ha spiegato Schlein, il partito organizzerà l’opposizione in parlamento e nel paese in difesa “di quei poveri che il governo colpisce e che non vuole vedere”, “di lavoratrici e lavoratori precari e sfruttati, per alzare i salari e le loro tutele”. Lei stessa, proprio come la leader di Fratelli d’Italia, si è presentata come la sfavorita che sorprende tutti e vince. Ed era una evidente risposta al famoso slogan gridato da Meloni nel 2021 [al congresso del partito spagnolo di estrema destra Vox](https://www.youtube.com/watch?v=pQmIeDToUJU): “La nostra identità è sotto attacco, ma non lo permetteremo. Negli ultimi mesi il suo profilo si è sempre più avvicinato a quello di una sorta di anti Meloni. E, promette Schlein, il Pd farà “le barricate contro ogni taglio della sanità pubblica”, così come sarà “al fianco di chi lotta per la giustizia climatica, accanto a quella sociale”. “Non ci daremo pace”, ha affermato, “finché non avremo posto un limite alla precarietà, un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lavorato per portare a casa il salario minimo”.
Una biografia che sembra avere poco a che fare con periferie e marginalità. L'ascesa nella sinistra con l'antirenzismo e Occupy Pd. Elly Schlein - .
Ma è con l’antirenzismo che l’astro di Schlein inizia a brillare, con la partecipazione alle proteste della base dopo il fallimento della “candidatura” di Romano Prodi al Colle (per mano dei famosi 101 franchi tiratori) e la partecipazione a #OccupyPd, campagna promossa dalle nuove leve in dissenso alla formazione del governo di larghe intese nel 2013 (premier Enrico Letta). La madre è invece docente di diritto all’Università dell’Insubria, mentre il nonno materno, Agostino Viviani, è stato senatore socialista. [ La neosegretaria del Pd](/attualita/pagine/elly-schlein-e-la-nuova-segretaria-del-partito-democratico) è nata e cresciuta nel 1985 a Sorengo, piccolo comune svizzero nel distretto di Lugano, ma possiede anche la cittadinanza americana.
L'ex premier dice che, per evitare di essere solo «un fuoco d'artificio», la neo segretaria dovrà perseguire «un credo riformista». Come?
Perché «questo è il destino del Pd e questo sarà il compito che spetta a Elly Schlein, se saprà interpretare al meglio il suo ruolo». E «se l’unico orizzonte del Pd è quello di allargarsi, includere, coinvolgere, lo potrà fare solo partendo dalle risorse che già esistono e che guardano al Pd con speranza». Questa è la sfida che il Pd ha davanti, indipendentemente dal segretario che si è scelto». «A un antico professore quale sono, non si chiede di tenere un corso di laurea. «Forse il desiderio di cambiamento era più profondo di quel che sembrava». «Si è capito, a ridosso del voto, che qualcosa si stava muovendo», dice Prodi.
Simbolico passaggio di consegne con Enrico Letta, che regala alla nuova leader un melograno, "simbolo di prosperità e di fortuna". La telefonata di Giorgia ...
Le ho sentito dire che Il pd "sarà un problema per il governo Meloni: per noi la democrazia non è stata un problema mai, semmai lo è stato per la sinistra per noi il confronto se è fatto sulle idee è una buona notizia. "Il confronto delle idee non mi ha preoccupato, mai spaventato. Questo sarà il nostro sforzo in questi primi giorni di lavoro".
Una vittoria che ribalta il voto dei circoli e consegna per la prima volta la segreteria del Partito democratico all'ex vicepresidente di Regione Emilia ...
Inoltre, è la prima candidata a ribaltare il voto degli iscritti del partito, che durante le consultazioni interne avevano scelto Bonaccini. Alle elezioni politiche del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati come indipendente tra le liste del Partito democratico, risultando eletta e dimettendosi dalla vicepresidenza della regione. Esperienza che ripeterà nel 2012, durante la corsa di Obama per il secondo mandato. Stefano Bonaccini, che in quelle elezioni è stato confermato presidente della regione, la sceglie come vicepresidente. Daremo un contributo a organizzare le opposizioni a difesa dei poveri, contro un governo che li colpisce, saremo a difesa della scuola pubblica nel momento in cui il governo tace davanti a una aggressione squadrista. Con il 53,8% delle preferenze è diventata la prima donna alla guida del Pd, sconfiggendo il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, favorito alla consultazione interna ai circoli del partito.
La vittoria di Elly Schlein conferma il desiderio da parte dell'elettorato di qualcuno o qualcosa di nuovo per fermare il declino del paese.
Essendo il partito all’opposizione, almeno per ora il più difficile è il fronte interno: prendere in mano e domare un partito che per più di metà rimpiange Renzi e l’”agenda Draghi”, cioè quello che ha segnato il definitivo distacco da una identità di sinistra, per quanto pallida. Per conservarla dovrà tirar fuori idee forti, e, se le riesce, tornare a parlare di un modello diverso di società che ricostruisca la speranza di cambiamento. E dunque allo scontento si unisce la sfiducia nella capacità dei partiti e di chi li guida di far migliorare la situazione, cosa che spinge una parte sempre maggiore di cittadini a non partecipare al voto. Di quest’ultimo non si può ancora dire che sarà effimero, ma si possono nutrire fondate speranze in proposito. Non ci si può stupire perché quello che è accaduto è perfettamente in linea con il comportamento degli elettori da quasi un decennio ad oggi. La sua vittoria conferma l’andamento che ha guidato le votazioni dell’ultimo decennio: la ricerca di qualcuno che non abbia ancora fallito nel fermare il declino del paese.
Se permettete parliamo di Ragazze Ricche. No, non di me – cioè, non subito. Parliamo del fatto che il Pd ha una nuova segretaria (dovremo smetterla col ...
D’altra parte la conversazione tra i due mi ha dato un altro elemento di riflessione sul tema che in questo momento m’interessa di più, che incredibilmente non è il futuro del Pd ma la falsa coetaneità. Vi direi che da quell’intervista si capiva l’imminente vittoria generazionale perché a un certo punto Schlein faceva una battuta sull’acronimo «cbcr», e la sala rideva e io pure; ma il suo intervistatore, suo coetaneo, «cresci bene che ritorno» non l’aveva mai sentito dire. Poi la Ragazza Ricca ha vinto le primarie, e amiche furibonde (sì, ho amiche cui interessano i destini del Pd: mi piace la nicchia) mi hanno telefonato chiedendomi cosa diamine fosse «il femminismo linotipista, ciclotimico, come si chiama» (intendevano: intersezionale). Il tizio che non conoscevo, quello dell’intervista da due ore e un quarto, m’è parso molto meglio degli intervistatori medi dei mezzi di comunicazione classici noti a noi adulti. Quando domenica mattina mi sono svegliata e l’iPad non si connetteva alla rete, non ho capito la notizia (tu quando arriva una notizia ti scansi, mi disse un giorno un giornalista: quanta ragione aveva). Sempre, e fondamentalmente, era una ragazza»: l’istantanea con cui Susanna Agnelli la descrive così è di quando sua madre – Virginia Boubon del Monte, vedova Agnelli – ha trentacinque anni.