La decisione dopo otto ore di Camera di Consiglio. Cospito dovrà pagare anche le spese processuali. Tensione davanti al Palazzo di Giustizia.
"Abbiamo saputo della decisione della Corte di Cassazione: che fossero dei venduti e dei servi lo abbiamo sempre saputo. Così l'anarchico Lello Valitutti davanti alla Corte di Cassazione a Roma, dopo la decisione della Cassazione di non revocare il 41bis ad Alfredo Cospito. Come più volte illustrato in Parlamento, essa attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza". La prima sezione penale della Corte di Cassazione inoltre "condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali". La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo''. ''Leggendo i pareri favorevoli della Dna, Dda, Dap inviati al Ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica.
Leggi su Sky TG24 l'articolo Caso Cospito, la Cassazione respinge ricorso contro il 41-bis. I manifestanti: “Assassini”
"Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo”, ha affermato l'avvocato Flavio Rossi Albertini commentando la decisione della Cassazione. "È una decisione molto dura di cui prendiamo atto in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza. Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta" contro il carcere duro. Cospito: "Spero che qualcuno dopo di me proseguirà la lotta" Lo hanno deciso i giudici della Cassazione respingendo il ricorso della difesa contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma, dopo una lunga camera di consiglio.
I giudici, dopo 8 ore di camera di consiglio, hanno rigettato il ricorso dei difensori dell'anarchico, che è in sciopero della fame da 125 giorni .
«Volevano il martire e lo avranno», è l’amara conclusione di Rossi Albertini, che ha già precedentemente spiegato che Cospito non intende sottoporsi a trattamenti nemmeno se perderà conoscenza e non vuole nemmeno tentare la strada della grazia al presidente della Repubblica o la sospensione della pena per motivi di salute. La Cassazione, contro il parere della procura generale che riteneva non sufficientemente argomentati i motivi del 41 bis, ha confermato la correttezza della decisione di dicembre del tribunale di sorveglianza di Roma. Ora che la sentenza di Cassazione è stata pronunciata, tuttavia, non ci sono ulteriori scadenze giudiziarie che potrebbero modificare la situazione, almeno a breve. Il collegio dei cinque giudici della Cassazione ha disatteso anche la richiesta della procura generale di Cassazione, che con una memoria aveva chiesto l’ Il ministro, disattendendo l’orientamento della Direzione distrettuale antimafia che ipotizzava un suo trasferimento al regime di alta sorveglianza con censura della corrispondenza, ha ritenuto ancora esistente la pericolosità sociale di Cospito, nella sua capacità di influenzare la galassia anarchica a commettere atti violenti. L’anarchico, che è in sciopero della fame da 126 giorni contro il regime di carcere duro, rimarrà quindi al 41 bis per altri 4 anni, come previsto dal tribunale di sorveglianza.
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa. Forza Italia: "Lo Stato non arretra". L'ira degli anarchici: "Assassini, saranno responsabili ...
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha fatto notare che la decisione della Cassazione "fa calare definitivamente il sipario sulla richiesta di sospensione del regime di detenzione duro 41 bis per l'anarchico Alfredo Cospito". Come riportato dall'Adnkronos, l'avvocato Flavio Rossi Albertini ha dichiarato che "leggendo i pareri favorevoli della Dna, Dda, Dap inviati al Ministro avevamo capito che la decisione ministeriale fosse stata politica e non giuridica". Per Maria Elena Boschi del Terzo Polo "sono decisioni che la legge rimette alla magistratura che ha valutato tutti gli elementi a disposizione". Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha assicurato che "lo Stato non arretrerà né si lascerà condizionare dalle nuove e gravissime minacce degli anarchici". "Saranno responsabili di tutto quello che succederà", ha inoltre aggiunto qualcun altro. È questa la decisione presa dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell'anarchico attualmente detenuto nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro il regime del carcere duro presentato dalla difesa dell'anarchico in sciopero della fame da 4 mesi.
Per Andrea Delmastro delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia "le intimidazioni e le violenze non piegano lo Stato: Cospito rimane, correttamente, in regime di 41 bis. Come più volte illustrato in Parlamento, essa attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza". Avevo maturato qualche speranza - spiega il legale - dopo che per ben due volte la Cassazione aveva anticipato l'udienza e soprattutto dopo il parere del pg della Cassazione. "Assassini" hanno gridato alcuni manifestanti in segno di protesta. "Assassini", la rabbia dei manifestanti davanti al Palazzaccio La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro il regime del carcere duro presentato dalla difesa dell'anarchico in sciopero della fame da 4 mesi.
La Cassazione ha rigettato il ricorso dei difensori di Alfredo Cospito sul 41bis. L'anarchico, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022 (oltre 125 giorni) ...
I giudici della Suprema Corte dopo una lunga camera di consiglio (circa 8 ore) hanno deciso di non accogliere il ricorso presentato dalla difesa di Cospito. ”Emerge nella motivazione dell’ordinanza impugnata – scriveva il pg Pietro Gaeta – una carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento con l’associazione, che lascia sopravvivere la stigmatizzazione difensiva secondo cui la condizione interclusiva speciale fosse giustificata solo dalla necessità di contenimento dell’estremismo ideologico”. La Cassazione ha rigettato il ricorso dei difensori di Alfredo Cospito sul 41bis.
Lo ha stabilito la Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell'anarchico contro il regime del carcere duro. La decisione è arrivata al ...
Cospito è stato il primo anarchico a finire al 41 bis. Avevo maturato qualche speranza - dice - dopo che per ben due volte la Cassazione aveva anticipato l'udienza e soprattutto dopo il parere del pg della Cassazione. Cospito è in carcere già da 10 anni per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Il caso Cospito è certamente uno di quelli più spinosi e con più attenzione mediatica. Su uno si legge "Lo Stato democratico tortura con il 41 bis", un altro recita "Il carcere uccide". Nato a Pescara nel 1967, Alfredo Cospito è ritenuto uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese. L'accesso alla Corte, in concomitanza con la camera di consiglio, è stato presidiato dalla forza pubblica e la seduta non è stata partecipata, significa che nè gli avvocati nè rappresentanti della procura erano presenti. Ultima di una lunga serie di [manifestazioni pro Cospito, anche violente in Italia e all'estero.](https://www.today.it/attualita/cospito-volantino-oggi-anarchici-fai.html) [Che fine ha fatto Alfredo Cospito](https://www.today.it/politica/che-fine-ha-fatto-alfredo-cospito.html) "Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta" contro il carcere duro. L'anarchico era detenuto nel carcere di Sassari, poi è stato disposto il trasferimento nel penitenziario di Opera (Milano) perché dotato di un padiglione Sai (servizio di assistenza sanitaria intensiva, ndr), e infine è stato portato all'ospedale San Paolo, che ha un reparto per i detenuti in carcere. Lo ha stabilito la Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell'anarchico contro il regime del carcere duro. Il leader anarchico, in sciopero della fame da quasi quattro mesi, è adesso detenuto nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano
È stato rigettato, dalla Cassazione, il ricorso contro il regime carcerario del 41bis presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, il leader anarchico, ...
Intanto, Alfredo Cospito rifiuta la terapia. «Emerge nella motivazione dell'ordinanza impugnata – scriveva il pg Pietro Gaeta - una carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento con l’associazione, che lascia sopravvivere la stigmatizzazione difensiva secondo cui la condizione interclusiva speciale fosse giustificata solo dalla necessità di contenimento dell’estremismo ideologico». È il grido dei manifestanti in Piazza Cavour, a Roma, dopo la decisione della Cassazione che ha rigettato il ricorso della difesa di Alfredo Cospito per la revoca del regime di 41 bis cui è sottoposto in carcere.
Così il ministro della Giustizia dopo la decisione della Corte di Cassazione che si è pronunciata sul ricorso presentato dai legali di Alfredo Cospito.
"Spero che qualcuno dopo di me proseguirà la lotta". Anarchici in piazza: "Assassini". Nordio: prendiamo atto della decisione (ANSA)
Nel ribadire la necessità del 41bis per l'anarchico, il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva invece sottolineato il pericolo che Cospito potesse, in regime ordinario, continuare ad esercitare "il suo ruolo apicale" tra gli anarchici anche fuori dal carcere. "Dopo un corale e approfondito dibattito - ha fatto sapere il Comitato - la plenaria ha ritenuto di proseguire l'analisi al fine di ottenere la massima convergenza possibile con riguardo alle delicate e complesse problematiche sottese, nel rispetto di tutte le posizioni sino ad ora emerse". E da Milano ha fatto sentire la sua voce anche lo stesso Cospito: "spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta" ha detto ai sanitari che lo seguono costantemente, dicendosi sicuro che morirà "presto".
Dopo otto ore di camera di consiglio i giudici respingono l'ennesimo ricorso del detenuto in sciopero della fame da 4 mesi. Il ministro Nordio «prende atto».
Ancora, secondo i giudici capitolini le comunicazioni di Cospito «con le realtà anarchiche all’esterno del circuito carcerario, appaiono assidue» e «producono l’effetto di contribuire a identificare obiettivi strategici» e a «stimolare azioni dirette di attacco alle istituzioni». Sul piano procedurale, al detenuto resta una ultima chance: quando il ministro Nordio ha respinto la sua richiesta di revoca del 41-bis, il suo legale ha fatto ricorso al Tribunale di sorveglianza di Roma. A doversi esprimere sull’istanza sarà ancora una volta, per competenza, il Tribunale di sorveglianza di Roma. «Emerge nella motivazione dell’ordinanza impugnata», aveva argomentato il pg Pietro Gaeta, «una carenza di fattualità». I giudici della I sezione penale della Suprema Corte, presieduti da Angela Tardio, hanno rigettato il ricorso contro il regime carcerario del 41-bis presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, l’anarchico cinquantacinquenne di origine abruzzese condannato per gravi reati e in sciopero della fame da quattro mesi. La decisione non ha pertanto accolto la richiesta della Procura generale che, nella requisitoria, aveva chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma (datata 1 dicembre 2022), che aveva confermato il 41bis per l’anarchico.
Il costituzionalista della Sapienza: "Mi aspettavo un esito diverso. Bisogna che la politica rifletta subito su uno strumento che richiede di essere rivis…
Il costituzionalista della Sapienza: "Mi aspettavo un esito diverso. Il costituzionalista della Sapienza Gaetano Azzariti dice subito: "La strada scelta è di chiusura totale. ROMA - Si aspettava quest'
Davanti alla tv, nella stanza-cella dell'ospedale San Paolo di Milano, Alfredo Cospito ascolta dal tiggì la sua "condanna a morte". Così Caterina Calia, ...
Davanti alla tv, nella stanza-cella dell'ospedale San Paolo di Milano, Alfredo Cospito ascolta dal tiggì la sua "condanna a morte". ROMA - "Morirò presto, spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta". Così Caterina Calia, avvocata del pool difensivo dell'anarchico, ora più che mai al 41 bis, chiama la sentenza emessa seicento chilometri più a sud, dalla