Sono 25 le assoluzioni e cinque le condanne decise del gup di Pescara, Gianluca Sarandrea, sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, ...
Il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio, sono stati condannati a tre anni e quattro mesi di reclusione per le accuse di omicidio plurimo colposo e lesioni multiple colpose. Sono stati assolti Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara, per cui i pm avevano chiesto 12 anni di reclusione, e Antonio Di Marco, ex presidente della Provincia di Pescara, per cui la procura aveva chiesto 6 anni di reclusione, perché il fatto non costituisce reato. Sono 25 le assoluzioni e cinque le condanne decise del gup di Pescara, Gianluca Sarandrea, sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto e distrutto, il 18 gennaio del 2017, da una valanga, evento in cui morirono 29 persone.
Leggi su Sky TG24 l'articolo Rigopiano: 25 assolti, condannati il sindaco e altri 4. La rabbia dei parenti: “Vergogna”
Dal processo escono secondo la sentenza anche completamente le responsabilità della Prefettura e della Regione in capo ai soccorsi e ai presunti depistaggi. Nessuna condanna anche i dirigenti della Prefettura Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva accusati di depistaggio per l'occultamento del brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio alla Mobile di Pescara. Per gli stessi reati sono stati disposti tre anni e quattro mesi di reclusione anche per il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio. Allo stesso tempo, ha aggiunto Marsilio, “abbiamo il dovere come rappresentanti delle Istituzioni di rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del Giudice. La decisione del Tribunale, ha detto, “provoca dolore e sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti”. L'hotel di Farindola venne travolto da una valanga il 18 gennaio 2017 e morirono 29 persone.
Rigopiano, assolto l'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Condannato a due anni e otto mesi, invece, il sindaco di Farindola.
Tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà ai famigliari delle vittime innocenti". Perplesso l'avvocato che assiste alcuni familiari, Romolo Reboa, che afferma: "Ci sono tante cose in questo processo che non mi hanno convinto". Chi ha chiamato?" Noi pretendiamo rispetto dalle istituzioni, paghiamo con le nostre tasse i loro lauti stipendi e questi delinquenti ci trattano in questo modo. E ancora, i familiari hanno detto tra le lacrime: "I nostri cari oggi sono morti per la seconda volta" La cosa più brutta è che speravamo in un minimo di giustizia verso chi non c'è più e tutti noi: non c'è stata. Ciò che emerge chiaramente è che è stato cancellato il reato di disastro colposo". I trenta imputati tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, erano accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. - Caos in aula dopo la lettura della sentenza, con i parenti delle vittime che hanno urlato: "Fate schifo". Tre anni e quattro mesi a Paolo D'Incecco e a Mauro Di Blasio, entrambi funzionari della Provincia di Pescara. Due anni e 8 mesi al sindaco di Farindola, tre anni e 4 mesi a due funzionari.
25 imputati sono stati assolti e altri 5 sono stati condannati: tra questi c'è anche il sindaco del paese dove si trovava l'albergo.
Gli ospiti si spaventarono e chiesero di poter lasciare la struttura, ma la zona di Rigopiano era isolata da ore a causa delle nevicate intense che erano avvenute in quei giorni, e la strada che collegava l’albergo al centro abitato di Farindola era impraticabile. L’allarme dopo l’impatto fu dato da un ospite dell’hotel, Giampiero Parete, che si salvò per caso: era uscito poco prima dall’edificio per andare a prendere delle medicine in macchina per la moglie. La mattina di quel giorno, tra le 9:25 e le 13:33, c’erano state nella zona quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5. [valanga che più di 6 anni fa](https://www.ilpost.it/2022/01/18/valanga-rigopiano-processo/) causò la morte di 29 persone all’Hotel Rigopiano, in Abruzzo. Fu travolto da una valanga di neve, detriti e tronchi d’albero il pomeriggio del 18 gennaio del 2017, con un impatto così violento da far ruotare l’edificio di tre piani di circa 13° e da farlo spostare di qualche decina di metri. Di Tommaso e Gatto sono stati condannati per falso.
Caos in aula alla lettura della sentenza sulla tragedia in cui morirono 29 persone. Un sopravvissuto alla valanga si scaglia contro il giudice Santandrea.
I dubbi di Romolo Reboa, avvocato che assiste alcuni familiari delle vittime: "Ci sono tante cose in questo processo che non mi hanno convinto". Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, ha dichiarato: "La Sentenza provoca dolore e sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti. La cosa più brutta è che speravamo sempre in un minimo di giustizia nei confronti di chi non c'è più e di tutti noi: non c'è stata. "Un 'Rigopiano bis' non sarà mai possibile, la Procura può ricorrere in appello, noi come parti civili possiamo fare solo un appello ai fini civilistici. E una questione di rispetto per tutti i protagonisti del processo, dal giudice alle parti civili soprattutto per le vittime. Assolti anche i dirigenti della Prefettura Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva accusati di depistaggio per l'occultamento del brogliaccio delle segnalazioni del 18 gennaio alla Mobile di Pescara. Gli altri condannati sono i dirigenti della provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (chiesti 10 anni), per loro 3 anni e 4 mesi. Poi calci alle sedie e ai tavoli, e ancora urla da parte dei parenti: "Questa non è giustizia. "Dopo una sentenza del genere a cosa serve l'appello? Matrone si è poi sfogato con i giornalisti: "Non me lo aspettavo. "Vergogna, venduti", hanno urlato i famigliari delle vittime della tragedia del 18 gennaio 2017, quando una valanga si abbattè sull'hotel uccidendo 29 persone, fra ospiti e dipendenti. La sentenza è stata letta dal gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea.
Hotel Rigopiano: condannato il sindaco, assolti l'ex prefetto e tutti gli altri gli imputati. I familiari delle 29 vittime: «Fate schifo»
Sei mesi di reclusione ciascuno per falso l’ex gestore dell’albergo della Gran Sasso Resort Bruno Di Tommaso e il redattore della relazione tecnica di intervenire sulle tettoie e verande dell’hotel Giuseppe Gatto. Dopo Rigopiano non mi interessa più niente. Fate schifo», hanno urlato i parenti delle vittime alla lettura della sentenza. Per i parenti delle vittime una sentenza inaccettabile. Dopo la lettura della sentenza è stato il caos in aula. L'accusa aveva chiesto per lui, sindaco attuale e all'epoca del disastro, 11 anni e 4 mesi.
Sentenza choc per il disastro dell'Hotel Rigopiano: condannato in 5, tra cui il sindaco Ilario Lacchetta per un capo di imputazione.
Tra gli accusati c’erano membri delle istituzioni, dalla Prefettura alla Regione Abruzzo, fino alla Provincia di Pescara e al Comune di Farindola. Tutti i decessi sono avvenuti per i traumi, il freddo e l’asfissia. Condannati inoltre a 6 mesi di reclusione ciascuno per falso il gestore e l'amministratore della società "Gran Sasso resort & spa" Bruno Di Tommaso e Giuseppe Gatto. Nei giorni precedenti diverse aree dell’Abruzzo erano state isolate dalla neve intensa e gli ospiti dell’albergo erano in attesa di essere prelevati, quando l’ignoto li colpì. Assolti invece l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e l’ex presidente della Provincia Antonio Di Marco. La lettura della sentenza ha provocato lo sdegno dei parenti delle vittime presenti in aula.
Momenti di altissima tensione in Tribunale dopo la sentenza del processo Rigopiano che ha assolto 25 imputati su 30.
"È stato cancellato il reato di disastro colposo" ha dichiarato infatti il capo della Procura pescarese Giuseppe Bellelli dopo la sentenza. "Attenderemo le valutazioni della sentenza per valutare il ricorso all'Appello, Ciò che emerge chiaramente è che è stato cancellato il reato di disastro colposo" ha detto infatti all'ansa Bellelli. Lacrime e tante urla di "Vergogna" sono partite dopo la lettura del dispositivo da parte del giudice.
Per i 29 morti escono di scena i vecchi vertici di Provincia e Regione e l ex prefetto. Il sindaco di Farindola tra i 5 condannati.
Pagano di più i funzionari del servizio strade della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, 3 anni e 4 mesi a testa per il mancato monitoraggio della viabilità interna in quei giorni di nevicate spaventose, per aver omesso la chiusura della strada che da Farindola conduce all’albergo in quota e per il pasticcio delle turbine rotte o inservibili. È il preludio di una battaglia legale parallela che non tarderà a scatenarsi. Sul piano strettamente procedurale, assodato il convincimento del giudice sull’estraneità della gran parte degli imputati, le pene non sono neanche lievi, considerando lo sconto di un terzo per il rito e la prevedibile incidenza delle attenuanti. Sono le parole di un uomo disperato, che a distanza di sei anni vede svanire la consolazione di una sentenza proporzionata all’enormità di una tragedia che anche il verdetto di Pescara, nella sua apparente modestia, ritiene evitabile. Un totale di 10 anni e 4 mesi, comprese le pene minori per questioni laterali che, di fatto, riducono a tre soltanto i responsabili per la morte di 29 persone sotto la valanga del 18 gennaio 2017. I 151 anni di reclusione richiesti dai pm si infrangono contro la realtà di una sentenza che ribalta la prospettiva e dispone soltanto cinque condanne per la tragedia dell’Hotel Rigopiano.
A seguito dell'assoluzione di 25 dei 30 imputati, i parenti delle vittime hanno gridato: “Vergogna vergogna. Ingiustizia è fatta. Assassini. Venduti.
A seguito dell’assoluzione di 25 dei 30 imputati, i parenti delle vittime hanno gridato: “Vergogna vergogna. Alcuni sono stati trattenuti a stento dalle forze dell'ordine A seguito dell’assoluzione di 25 dei 30 imputati, i parenti delle vittime hanno gridato:...
La sentenza sulla tragedia del 2017 quando 29 persone sono morte a causa di una valanga sull'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara): 25 assolti e 5 ...
Allo stesso tempo, ha aggiunto Marsilio, “abbiamo il dovere come rappresentanti delle Istituzioni di rispettare la sentenza e di prendere atto della decisione del Giudice. La decisione del Tribunale, ha detto, “provoca dolore e sorpresa, e non possiamo non comprendere i sentimenti dei familiari delle vittime e dei superstiti”. Gli altri due condannati sono Bruno Di Tommaso, gestore dell'albergo e amministratore e legale responsabile della società "Gran Sasso Resort & SPA" e Giuseppe Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell'hotel: entrambi sono stati condannati a 6 mesi di reclusione per falso. Inoltre, per gli stessi reati sono stati disposti tre anni e quattro mesi di reclusione anche per il dirigente e il responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio. Oggi, più di sei anni dopo, il tribunale del capoluogo adriatico ha emanato la sua sentenza di primo grado nei confronti dei 30 imputati: 25 assolti e cinque condannati. A questo, poi, si aggiungono anche le parole pesanti di un superstite, Giampaolo Matrone, che sotto la valanga perse la moglie Valentina Cicioni: "Giudice, non finisce qui”.
Intervista a Mario Tinari, padre di una delle vittime: "C'è stata una catena di errori, uno dietro l'altro. Bastava spezzare anche un solo …
PESCARA - Mario Tinari ha 70 anni e dice che il dolore, con il tempo, non si stempera, non si fa ricordo. Bastava spezzare anche un solo anello e tutti i ventinove adesso sarebbero in vita" "Dopo sei anni capisci che è tutto vero e tua figlia, la tua unica figlia, non c'è più".