Le dichiarazioni del segretario dem al Nyt sulla presidente del Consiglio - "migliore di quanto ci aspettassimo" - non sono piaciute alla sinistra de…
Io penso che sia un governo che sta facendo male e che in Europa rischia di isolarci gettandosi tra le braccia del [gruppo Visegrad](https://www.repubblica.it/politica/2023/02/10/news/meloni_isolata_ue_ucraina-387219961/)". Dopo l'intervista Letta è stato il turno di Stefano Bonaccini: "Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace". "Orlando travisa frase Letta su Meloni". Il segretario dem ha affermato che Meloni ha abbandonato l'aggressività chiaramente dichiarata nei confronti dell'Unione europea, decidendo di "seguire le regole" ed evitando di "commettere errori". Per Letta, "la realtà è che lei è forte. "Meloni è capace", le lodi di Letta e Bonaccini alla premier fanno litigare il Pd.
Verso un nuovo (meno nobile) compromesso storico? L'elogio di Enrico Letta alla premier Meloni tranquilizza la lobby delle armi, il padronato e l'alta finanzia ...
Il boom delle vendite e la simbiosi Ministero della Difesa – aziende degli armamenti ha condizionato la nostra politica estera che da un decennio a questa parte è tra le più reazionarie in Africa. Nel settore bellico il PD ha rafforzato una sinergia tra il Ministero della Difesa e le aziende produttrici d’armi senza precedenti nella storia della Repubblica attraverso palesi conflitti di interesse, visto che ai massimi vertici della aziende belliche risiedono senatori, deputati o uomini del PD. L’allungamento delle liste d’attesa anche per gli interventi, i sempre più pesanti carico di lavoro degli operatori e il progressivo deterioramento delle cure mediche hanno creato il terreno fertile per una non dichiarata privatizzazione del sistema sanitario della Emilia Romagna di cui artefice di primo piano è stato Stefano Bonaccini. Sul settore sanitario ed educativo ha iniziato (tramite i laboratori delle regioni sotto il suo controllo, in primo luogo l’Emilia Romagna) a subordinare questi strategici settori nazionali alle esigenze padronali strettamente connesse con il Liberalismo selvaggio e la massimizzazione dei profitti a danno della collettività. Nell’opera di rendere precario il lavoro le aziende sono state addirittura beneficiarie di sgravi fiscali, contribuiti, retributivi e di bonus per assunzioni sotto pagate con la scusa di favorire l’occupazione giovanile. Queste le sconcertanti dichiarazioni fatte ieri al New York Times dal dimissionario leader del Partito Democratico Enrico Letta un giorno dopo la Caporetto elettorale in Lazio e Lombardia dove il PD ha affrontato la pesante sconfitta incolpando il Movimento 5 Stelle e il Terzo Polo di frazionismo e settarismo, perdendo anche l’analisi della sconfitta.
Parola di Enrico Letta, segretario dimissionario del Partito democratico e avversario diretto della presidente del Consiglio alle ultime elezioni del 25 ...
“Il segretario si è limitato ad esprimere al quotidiano statunitense un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. “Meglio di quanto ci aspettassimo”, “segue le regole”, “la realtà è che è forte”. E ha abbandonato la sua dichiarata aggressività nei confronti dell’Unione Europea, decidendo di “seguire le regole” ed evitando di “commettere errori”. “È in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e dell’opposizione divisa”, ha aggiunto, lanciando un invito alla prudenza per le manovre della premier volte a spostare a destra gli equilibri in Europa. Chi ha preso le distanze è stata la sfidante Elly Schlein: “Non sono d’accordo”, ha detto. “Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace”, ha detto su La7.
A Coffee break, su La7, interviene sulla stessa linea Stefano Bonaccini. "Giorgia Meloni non è fascista, è capace, ha idee lontane dalle mie, dovrà dimostrare ...
Sono già diverse le promesse che non si è rivelata in grado di mantenere". Sono stato a Bruxelles e ho incontrato la presidente Metsola e gli altri e ho detto che è stato incredibile che l'Italia sia stata estromessa dai vertici principali europei, se ci fosse stato Draghi non sarebbe mai successo". Giorgia Meloni "meglio di quanto ci aspettassimo". Il segretario si è limitato ad esprimere al quotidiano statunitense un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. . Schlein: "Meloni una delusione" Bonaccini: "Meloni capace, dovrà dimostrare di essere all'altezza".
Roma, 15 feb. (askanews) - Il giudizio su Giorgia Meloni agita il Pd, le frasi di Enrico Letta sul New York Times e di Stefano Bonaccini a La7...
Nel pomeriggio, però, fonti del Nazareno decidono di replicare ad Orlando: "Dispiace che Andrea Orlando travisi completamente le dichiarazioni di Enrico Letta al New York Times ai fini di una polemica interna che non ha alcun fondamento"." Poi aggiunge una chiosa, mettendo nel mirino solo Bonaccini: "La sostanza è che non sono d'accordo con le dichiarazioni di Bonaccini". Non si può criticare la manovra di bilancio, il decreto Ong e le uscite di Giovanni Donzelli su Cospito e poi "dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? E poi: "La verità è che lei è forte, in piena luna di miele (con il Paese, ndr), non ha alternative nella maggioranza e l'opposizione è divisa". Davvero, mettiamoci d'accordo compagni e amici".Simile il commento di Giuseppe Provenzano: "Il governo Meloni è il peggiore di sempre. In particolare, dice Letta, la premier ha messo da parte la linea aggressiva nei confronti dell'Ue e ha deciso di "seguire le regole", evitando di "commettere errori".
L'ex ministro della Giustizia Orlando attacca il segretario uscente: "Come si fa a dire certe cose?". E il Nazareno lo bacchetta. Pubblicato:15-02-2023 ...
Il sospetto dei sostenitori di Schlein è che il traghettatore Letta abbia perso la sua neutralità e che come molti dei suoi (a cominciare da Marco Meloni) si sia schierato per il presidente dell’Emilia Romagna. Tocca di nuovo all’ufficio stampa di Orlando, che si chiede se le fonti del Nazareno “anonime” che parlano per Letta parlino “a nome di tutto il partito”. E credo di essere uno dei più titolati a dire come si batte la destra”. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Se diciamo – aggiunge ancora Orlando – che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. “Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace“, dice il governatore emiliano suscitando anche lui la reazione indignata di Andrea Orlando e poi di Elly Schlein.
ROMA. Il caso nel Pd esplode ieri sera, quando escono sulle agenzie stralci di un'intervista al New York Times, in cui Enrico Letta ammette che Giorgia ...
E anche dal Nyt, che nello stesso articolo, nota che Letta, «come altri critici del governo, sottolinea come ci sia molto da preoccuparsi anche su questioni come l’immigrazione, la giustizia e i diritti degli omosessuali e dell’aborto, anche se ha riconosciuto che in questi settori "finora non è stato fatto nulla di spettacolare, nulla di drammatico"». La realtà è che è forte. Il caso nel Pd esplode ieri sera, quando escono sulle agenzie stralci di un’intervista al New York Times, in cui Enrico Letta ammette che Giorgia Meloni «è stata migliore di quanto ci aspettassimo», sulle questioni economiche e finanziarie.
Rispetto al clima rovente della campagna elettorale agostana, il Nazareno sembra aver deciso di cambiare schema di gioco contro l'avversaria Giorgia Meloni.
«La realtà è che è forte», il giudizio di Letta, è «in una luna di miele piena», mentre l'opposizione è «divisa». Questa volta però «non è un allarme democratico quello che lancio, è un allarme politico», sottolinea. E in Europa ha deciso di «seguire le regole», evitando di «commettere errori». E vorrei che anche altri avessero la priorità di batterla nelle urne, e non con le interviste sui giornali», la linea dell'aspirante segretario. A dare il la è Enrico Letta: sulle questioni economiche, il premier è stato finora «meglio di quanto ci aspettassimo», concede il segretario uscente. Prosegue l'aspirante successore, Stefano Bonaccini: «Meloni non è una fascista, è capace», mette a verbale il governatore emiliano.
Parola di Enrico Letta, segretario dimissionario del Partito democratico e avversario diretto della presidente del Consiglio alle ultime elezioni del 25 ...
“Il segretario si è limitato ad esprimere al quotidiano statunitense un giudizio positivo, che peraltro conferma, sul fatto che la premier Giorgia Meloni non ha infranto le regole di bilancio e le regole dell’euro, a differenza di quanto negli anni aveva detto di fare. “Meglio di quanto ci aspettassimo”, “segue le regole”, “la realtà è che è forte”. E ha abbandonato la sua dichiarata aggressività nei confronti dell’Unione Europea, decidendo di “seguire le regole” ed evitando di “commettere errori”. “È in quella luna di miele piena, senza alternativa all’interno della maggioranza e dell’opposizione divisa”, ha aggiunto, lanciando un invito alla prudenza per le manovre della premier volte a spostare a destra gli equilibri in Europa. Chi ha preso le distanze è stata la sfidante Elly Schlein: “Non sono d’accordo”, ha detto. “Giorgia Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace”, ha detto su La7.
Dopo The Economist, Le Figarò e Faz, adesso anche il New York Times elogia Giorgia Meloni: "Si è fatta valere". Ed Enrico Letta fa mea culpa sull'allarme ...
Ma stavolta "non è un allarme democratico quello che lancio, è un allarme politico". "La realtà è che è forte", ha detto. Secondo il prestigioso quotidiano americano, il pragmatismo e il moderatismo della Meloni smentiscono, coi fatti, i timori di una svolta autoritaria e populista in Italia ."
Enrico Letta fa i complimenti a Giorgia Meloni e il Partito Democratico (PD) non la prende bene. Crolla la strategia ideologica dem, ma il segretario del PD ...
A proposito di fascisti e comunisti, Letta ha anche detto: "non è un allarme democratico quello che lancio, è un allarme politico". Le parole dell'attuale segretario dei dem non sono piaciute ai vertici del PD che hanno in mente una sola strategia: battere il centrodestra (strategia legittima) e tornare a governare l'Italia. Enrico Letta fa i complimenti a Giorgia Meloni e il Partito Democratico (PD) non la prende bene.
L'ex ministro della Giustizia Orlando attacca il segretario uscente: "Come si fa a dire certe cose?". E il Nazareno lo bacchetta.
Il sospetto dei sostenitori di Schlein è che il traghettatore Letta abbia perso la sua neutralità e che come molti dei suoi (a cominciare da Marco Meloni) si sia schierato per il presidente dell’Emilia Romagna. Tocca di nuovo all’ufficio stampa di Orlando, che si chiede se le fonti del Nazareno “anonime” che parlano per Letta parlino “a nome di tutto il partito”. E spiega: se il Pd sostiene “che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, che non aiuta l’economia reale e premia le rendite, che colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo – aggiunge ancora Orlando – che il decreto Ong è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. “Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace“, dice il governatore emiliano suscitando anche lui la reazione indignata di Andrea Orlando e poi di Elly Schlein. “La realtà è che è forte, non ha alternative in maggioranza e l’opposizione è divisa”, dice il segretario uscente al New York Times.
Sai quanto guadagna Enrico Letta? Ecco svelati lo stipendio, il reddito e il patrimonio del segretario del Partito Democratico.
A tali somme occorre aggiungere anche 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti. [POLITICA & ATTUALITÀ](/politica-attualita/)/ Quanto guadagna Enrico Letta? Ecco qual è lo stipendio, il reddito e il patrimonio di Enrico Letta: quanto guadagna come segretario del Pd? Vediamo nel dettaglio qual è lo stipendio e il reddito di Enrico Letta dopo l'elezione a deputato. Ecco svelati lo stipendio, il reddito e il patrimonio del segretario del Pd. Stipendio, reddito e patrimonio del segretario del Pd / Pubblicato: / [di Laura Pellegrini](/laura-pellegrini/)
Verso le primarie del 26 febbraio, esplode la polemica sugli esponenti Dem che elogiano la Premier.
E non solo per la doppia sconfitta alle regionali. A chi tra noi le fa i complimenti chiedo se tra la legge di bilancio, la giustizia, le scelte sul federalismo, l’ambiente riesce a dare un voto di sufficienza a Meloni e al Governo. Ed è un tema che non possiamo lasciare alla destra che lo distorce e lo svilisce nel peronismo”. La prova di Governo in corso è scadente e dannosa per il Paese. Se diciamo che esponenti del governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Si può dire che Giorgia Meloni è brava, pur non condividendone le idee politiche?
Leggi su Sky TG24 l'articolo Congresso Pd, polemica interna al partito dopo le parole di Letta e Bonaccini su Meloni.
Poi però si perde e io preferisco che la destra non vada al governo, preferisco che governiamo noi". La deputata, dal canto suo, ha sottolineato "di non condividere le parole di Bonaccini su Meloni". Poche ore dopo, Bonaccini, rispondendo a una domanda sulle parole di Letta durante una diretta televisiva, ha dichiarato che "Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace". Lo staff di Orlando si è chiesto, però, a nome di chi abbia parlato il Nazareno, mentre fonti della sinistra dem hanno rimarcato che "a Letta compete una funzione di garanzia in questo congresso", fino a dopo le primarie. Purtroppo con una sinistra che ha continuato a perdere e un Pd che continua a perdere per l'ennesima volta abbiamo avuto anche questa prova e novità del governo Meloni e mi dispiace molto". E ha spiegato di credere che Giorgia Meloni "non abbia ancora trovato la postura nel nuovo ruolo. Credo che non passerà molto tempo per la prossima delusione", ha aggiunto, ricordando che il governo ha "fatto una manovra che colpisce i poveri, ha colpito le pensioni del ceto medio e delle donne, non ha messo un euro agli enti locali, non un euro al trasporto pubblico e al Sud". Non si è trattato tuttavia di un endorsement, anche perché il leader dem, "come altri critici del governo, sottolinea come ci sia molto da preoccuparsi anche su questioni come l'immigrazione, la giustizia e i diritti degli omosessuali e dell'aborto, anche se ha riconosciuto che in questi settori finora non è stato fatto nulla di spettacolare, nulla di drammatico", si legge ancora sul New York Times. Nonostante questo, ha aggiunto Bonaccini, "mi pare che Meloni abbia tutto l'interesse a stare dentro il Patto Atlantico e all'Eurozona". Dure critiche di Orlando e Provenzano, Schlein: "Non condivido la loro posizione" Al quotidiano statunitense, Letta aveva affermato che il premier italiano fino a questo punto è stato "migliore di quanto ci aspettassimo" sulle questioni economiche e finanziarie. Ma a dare fuoco alle polveri erano state prima le parole di Enrico Letta al New York Times, in cui il segretario uscente del Partito democratico aveva certificato un buon comportamento di Meloni su bilancio e Ue, confermando però un giudizio negativo su tutto il resto dei 100 giorni.
L'ex segretario dice del premier l'esatto contrario di quello che sosteneva in campagna elettorale creando altre tensioni tra le correnti interne al ...
In un attimo la bomba è scoppiata all’interno del Nazareno, con la parte più a sinistra che si è stupita di tante care parole. Bonaccini e Schelin, amici nemici alla vigilia della guerra per il posto da nuovo segretario, hanno ribadito un concetto comune: «Il Partito è da rifare da zero». La batosta presa tra Lazio e Lombardia è arrivata fino agli uffici del Nazareno dove però, con una manovra degna dei migliori venditori del mondo, Enrico Letta è riuscito a trasformare una sonora sconfitta in una grande vittoria al grido di: «Siamo la prima forza di opposizione.