Antonio de Curtis, grande attore e regista, ha anche composto circa 70 canzoni. Oggi raccolte dalla nipote Elena Anticoli.
Tutte le poesie e le liriche di Totò”, curato dalla nipote Elena Anticoli de Curtis e da Virginia Falconetti, edito da Colonnese. Alla sua compagna Franca Faldini invece dedicò altri quattro famosi brani d’amore: «Core analfabeta», «Tu si tutto pe’ me», «Uocchie ca me parlate» e «Con te» con cui nel 1954 partecipò al Festival di Sanremo, interpretato da Achille Togliani con l’orchestra Angelini e da Natalino Otto e Flo Sandon’s con l’orchestra Semprini. «’A livella» è stata recitata e registrata su disco anche da Angela Luce e dall’amico Nino Taranto. Nel 1959 con «Piccerella napoletana» partecipò al Festival della canzone napoletana, ma il brano fu eliminato durante le selezioni insieme ad un pezzo presentato da Peppino De Filippo. Composta per il festival «La Canzonetta», che si teneva ogni anno a Piedigrotta, «Malafemmena» fu assegnata al cantante Mario Abbate, che la incise su disco, ma il grande successo arrivò solo qualche anno dopo, grazie dapprima a Giacomo Rondinella e poi a Teddy Reno, che nel 1956 la interpretò nel celebre film «Totò, Peppino e… Il Principe della Risata non è stato solo lo straordinario attore che tutto il mondo conosce, Totò è stato anche un prolifico autore di canzoni.
Capodanno : “ A quando l'apertura del Museo intitolato al grande artista? “ “ Che fine ha fatto il museo di Totò? “. Se lo chiedono, da tempo, i ...
“. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato. “ Il 15 febbraio prossimo saranno decorsi ben 125 anni dalla nascita di Totò che vide la luce in tale giorno nell’anno 1898 – prosegue Capodanno -.
Si celebra oggi, 15 febbraio, il 125° anniversario della nascita di Antonio De Curtis.
Tra gli “Uomini di Mondo” c’è anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in quanto capo delle Forze armate ed Elena Anticoli De Curtis, nipote di Totò. E proprio per far conoscere alle generazioni future tutte le peculiarità umane ed artistiche del principe De Curtis, narrate da Arpino, oltre al Caffè Letterario di Silvia Gullino, si muove Danilo Paparelli, presidente degli Uomini di Mondo, l’associazione con più di 15mila iscritti che hanno svolto il servizio militare a Cuneo. La sua grandezza è narrata anche dallo scrittore braidese Giovanni Arpino che aveva un antico rapporto di stima con l’artista partenopeo.
La sua grandezza è narrata anche dallo scrittore braidese Giovanni Arpino che aveva un antico rapporto di stima con l'artista partenopeo. Ne abbiamo traccia al ...
la malafemmina; Miseria e nobiltà; La banda degli onesti; Guardie e ladri; Totò a colori; Signori si nasce; Un turco napoletano; I tartassati; I soliti ignoti; L’oro di Napoli. Quel Totò, affermava Giovanni Arpino, che «Ha disegnato un italiano-tipo che non ha nulla a che fare con le caricature dei comici più correnti. E ancora: «Lei potrebbe illuminarci, ogni sera in cinque minuti televisivi, con un commento ai fatti del giorno: dopo il telegiornale, i cinque minuti di Totò e il suo saper dire. Questo è quanto meritava il suo Totò: un agire concreto, un calarsi nelle verità spicciole per tirarne fuori, alla lunga, di grandi e di comuni». In “Totò, pater et magister”, lo scrittore rammentava, tra l’altro, che «Lei, come Totò, è un formulario dell’arte comica, una ricetta, un instancabile robot, una pillola esilarante da trangugiare nel grigio del vivere quotidiano». La sua grandezza è narrata anche dallo scrittore braidese Giovanni Arpino che aveva un antico rapporto di stima con l’artista partenopeo.
Andrà in scena al Teatro Naselli di Comiso, il prossimo 18 febbraio alle ore 21, lo spettacolo "Il piccolo principe in arte...Totò"
Uno spettacolo che con un ritmo intenso, intervallato anche da inserti musicali e canzoni del tempo, omaggia così l’unico vero principe della risata italiana. Ci regala uno spaccato dell’uomo Antonio, maestro in tutte le sue forme, che dimostra come dietro ad una delle più grandi maschere del cinema italiano si nascondeva un animo sensibile che con umiltà e tenacia è diventato un’icona per tutti. Si registra nella settimana dal 3 al 9 febbraio un miglioramento per quanto riguarda l’incidenza dei casi di Covid in Sicilia.
Firenze, 15 febbraio 2023 - Cosa si può dire ancora di Totò, per gli amici Antonio De Curtis ma per l'anagrafe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas ...
[CronacaCovid Toscana, ricoveri ancora in discesa](https://www.lanazione.it/cronaca/covid-toscana-q77ftgzr) [CronacaScuola, la Toscana ricorre alla Corte costituzionale contro la riorganizzazione del Governo: “Troppi accorpamenti”](https://www.lanazione.it/cronaca/scuola-la-toscana-ricorre-alla-corte-costituzionale-contro-la-riorganizzazione-del-governo-troppi-accorpamenti-nyyqprkz) [CronacaCucina tradizionale, piccoli borghi e caminetto acceso. Nel pantheon dei grandi interpreti "del corpo" assomma i tratti di Eduardo e Tati, Chaplin e Keaton, ma non viene mai meno a una originalità senza limiti, che lo faceva applaudire anche dagli stranieri (dalla Svizzera alla Spagna), mentre solo la pigrizia e la timidezza provinciale gli preclusero i palcoscenici più grandi, compreso quello americano dove venne invano invitato. Ma il cuore di un successo che ancora oggi lo fa primeggiare su ogni altro protagonista della scena italiana, viene da una genialità interpretativa che sempre lo fece autore di se stesso, in una dimensione sospesa tra osservazione del reale e astrazione surrealista, satira e farsa, intuizione verbale (celeberrimi i modi dire che sono entrati nel lessico comune) e costruzione fisica (la maschera-automa, il guitto e il poeta, il pulcinella e il nobile). Esordisce sui palcoscenici periferici di Napoli già nel 1913, ma è solo dopo la Grande Guerra (sotto le armi ma lontano dal fronte) che abbraccia il suo destino sul palcoscenico della Sala Napoli scritturato da Eduardo D'Acierno. Malinconico e solitario, il padre lo riconobbe dopo i 20 anni, Totò si rifugia fin da bambino dietro la maschera del comico e dell'istrione, le sole armi con cui si fa amare da compagni e grandi. Dopo una consacrazione postuma che lo ha innalzato ai vertici della popolarità e dell'arte, su di cui scrissero studiosi (Umberto Eco) e artisti (Pasolini disse che la "sua maschera riuniva perfettamente l'assurdità e il clownesco con l'immensamente umano").
E' l'obiettivo dello spettacolo “Il piccolo principe in arte…Totò” che vedrà sul palco del Teatro Naselli di Comiso, il prossimo sabato 18 febbraio alle ore 21, ...
Uno spettacolo che con un ritmo intenso, intervallato anche da inserti musicali e canzoni del tempo, omaggia così l’unico vero principe della risata italiana. E’ l’obiettivo dello spettacolo “Il piccolo principe in arte…Totò” che vedrà sul palco del Teatro Naselli di Comiso, il prossimo sabato 18 febbraio alle ore 21, Antonio Grosso e Antonello Pascale. Comiso - Omaggiare il “principe” Antonio De Curtis raccontando tutte le sue sfaccettature di uomo, ancor prima che di comico.
Immersi in un'atmosfera surreale, lo spettacolo racconta le vicende e vicissitudini che l'attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande ...
Un lavoro originale perché per la prima volta si porta in scena un periodo della vita di Totò, non conosciuta al grande pubblico.](https://www.tusciatimes.eu/wp-content/uploads/2023/02/piccolo-principe-4.jpg) Immersi in un’atmosfera surreale, lo spettacolo racconta le vicende e vicissitudini che l’attore partenopeo ha dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il vero e proprio “Principe della Risata”. Lo spettacolo narra le vicende della vita giovanile di uno dei più grandi Attori e Maestri della comicità internazionale che Napoli abbia mai partorito: Antonio De Curtis, in arte Totò.
Il 15 febbraio 1898 nasceva a Napoli Antonio De Curtis. La sua comicità, contenuta in quasi 50 anni di carriera teatrale e cinematografica, ha cambiato per ...
Il 15 febbraio 1898 nasceva a Napoli Antonio De Curtis. La sua città non lo ha mai dimenticato e lo ricorda ogni giorno con l'immagine del principe della ...
Lo ricorda in un tweet il ministero della Cultura. La sua comicità, contenuta in quasi 50 anni di carriera teatrale e cinematografica, ha cambiato per sempre il costume della Nazione”. [Totò](https://www.larampa.it/2019/02/quando-toto-abbandona-festivaldisanremo/), 125 anni del Principe della risata.
Un omaggio a un grande interprete e a un cittadino illustre di Napoli. Questo si vede sulle pagine social della Direzione generale Cinema e Audiovisivo e ...
Questo si vede sulle pagine social della Direzione generale Cinema e Audiovisivo e del Ministero della Cultura. In un post congiunto si legge:«Totò, 125 anni dalla nascita del Principe della risata. Un omaggio a un grande interprete e a un cittadino illustre di Napoli.
Diretto da Mario Monicelli e Steno, “Guardie e ladri” è una commedia che si inserisce nella corrente neorealista ed è l'opera più importante della ...
Infatti è proprio questa la trama, originale per l’epoca e le generazioni future, ispirata alla novella “Furto in una pasticceria” dell’antologia di Italo Calvino “Ultimo viene il corvo”. Diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1965, Totò e Ninetto Davoli danno vita a una commedia grottesca destinata a segnare il cinema italiano. Di genere comico, è la storia del musicista Antonio Scannagatti (Totò) che sogna una chiamata da Milano da editori musicali che gli garantiscono la gloria. Diretto da Camillo Mastrocinque nel 1956, Totò si consacra nella comicità italiana con la storia di un donnaiolo spendaccione e combinaguai. È convinto di essere un genio della musica, perciò cerca di divincolarsi dagli impegni paesani e provinciali, come il ruolo di direttore della banda musicale. Sicuramente è anche uno dei migliori film di Totò, la prima in un ruolo drammatico e apprezzata come prove attoriale tra le sue più efficaci.
Forte il suo legame con Castel San Pietro Romano dove nel 1961 arriva per girare il celebre film “I due marescialli”. Indimenticabile la scena della “pernacchia ...
Cotone, nei panni del falso prete, rifugiato in una chiesa insieme a una ebrea, un partigiano e un americano, intento a capeggiare la resistenza locale guidata proprio dal “nemico” Capurro. Capurro, nei panni del falso maresciallo, a presidiare il paese al servizio dei tedeschi e del podestà fascista. della risata.
"Totò, 125 anni del Principe della risata. Il 15 febbraio 1898 nasceva a Napoli Antonio De Curtis. La sua comicità, contenuta in quasi 50 anni di carriera ...
Antonio de Curtis: il principe, il santo e l'allegro fantasma che ha compiuto 125 anni.
E a proposito di canzoni, tralasciando su chi fosse l’ispiratrice del brano entrato nei classici napoletani, chissà quale spiritello dell’aria in un momento di dolenza amorosa le dettò quelle parole e quella melodia – una cosa semplicissima, come molte cose bellissime – nella tonalità senza accidenti del do maggiore, che trascrissero al pianoforte mentre lei la fischiettava. Principe sì, con una sfilza di nomi da suscitare lo sconcerto di tanti sangue blu, peggio per chi – non credendo alla noblesse in generale o in particolare alla sua – la vorrebbe solo principe della risata o solo Antonio Clemente, una miseria dell’anagrafe rettificata più tardi da lei. Perché in certi casi la morte non livella bene o non livella proprio (grazie a Dio).
“Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!”. Nasceva il 15 febbraio 1898 il principe della risata, lo scugnizzo del Rione Sanità, lo sceneggiatore, ...
Non fece in tempo a raggiungere il suo posto nel mondo, non fece in tempo a tornare a Napoli, ma in realtà da qui non se né mai andato e oggi e per sempre quando si dice Napoli, si dice Totò. Ma anche tante pellicole, ricordiamo fra le altre “Fifa e Arena” del 1948, “Totò le Mokò” del 1949, “47 morto che parla” del 1950, “Totò terzo uomo” e “Guardie e ladri” del 1951, “Totò a colori” del 1952, “Un turco napoletano” del 1953, “Miseria e nobiltà” e “l’oro di Napoli” del 1954, “Siamo uomini o caporali?” del 1955, “Totò, Peppino… La scuola e la chiesa non lo entusiasmavano, e così nel 1913 iniziò a frequentare i teatrini periferici esibendosi con lo pseudonimo di “Clerment” in imitazioni e piccoli varietà. Alcuni giorni prima della sua morte, Totò disse di chiudere in fallimento e che nessuno lo avrebbe ricordato, dichiarò di non essere stato all’altezza delle infinite possibilità che il palcoscenico offre (riferendosi chiaramente alla sua vera e unica passione, il teatro) e si rimproverò del fatto che avrebbe potuto fare molto di più. L’infanzia del principe della risata è passata all’insegna della povertà e delle complicazioni di una famiglia che non riesce a tirare avanti, lascia presto la scuola e la madre lo vorrebbe prete: “Meglio ‘nu figlio prevete ca ‘nu figlio artista” diceva. Il poeta solitario e schivo che trovò nella commedia la maniera di parlare di quella sua tristezza intrinseca nacque nel ventre di Napoli in quelle case popolari dove c’è odore di caffè e “guapparia”.
Ci sarebbe uno spiraglio di rappresentanza della provincia di Frosinone nel governo Rocca. Nulla di deciso ma, secondo indiscrezioni, la Lega starebbe ...
Altri nomi che circolano sono quelli di Antonello Aurigemma e dell’ex senatrice Laura Allegrini. In FdI per esempio non si potrà prescindere dai nomi di Roberta Angelilli, Fabrizio Ghera e Giancarlo Righini. Nulla di deciso ma, secondo indiscrezioni, la Lega starebbe pensando a personalità di un certo peso ma finita tra i primi non eletti.