Il Festival di Sanremo 2023, nel bene e nel male, è l'edizione dei "giovani", come affermato da Gianni Morandi.
Un discorso che potrebbe farsi anche con Sethu, che si guadagna un posto d'onore per l'invito ai BNKR 44 nella serata cover, ma soprattutto la scelta di Charlie fa surf, inno alla giovinezza di Bianconi perfettamente interpretato. Più deludente il duetto composto su Will e Olly, ancora compressi sotto troppe atmosfere: discorso diverso per Shari, che solo con l'aiuto di Salmo e Zucchero durante la serata cover, ha fatto intravedere la sua presenza sul palco. La scelta del twerk su Fedez e il relativo bacio a stampo ha fatto il resto, ma l'autore piemontese si porterà qualcosa di molto più importante a casa della notorietà: l'esibizione con Rose Villain in America di Gianna Nannini durante la serata delle cover e dei duetti. La scelta di La fine con Emma Marrone sembra arrivare proprio dalla scelta della scena urban italiana, che negli ultimi anni sta cercando di raccontarsi attraverso i successi del passato, come quello di Nesli. La demonizzazione della sua figura pubblica, i tentativi di una reprimenda quasi scolastica nei confronti del cantante hanno accesso, ancora una volta, i riflettori su un problema della nuova scena musica italiana: il pubblico cerca di insegnare ai giovani come esserlo. Il Festival di Sanremo 2023 era partito con tutti i crismi del disastro per i ragazzi che si sarebbero dovuti esibire sul palco dell'Ariston: dalla polemica no-vax contro Madame ai testi gender fluid di Rosa Chemical diventati tema di discussione in Parlamento.