L'attrice preferisce le auto piccole. Ma sul set della serie di Rai1 ha trovato una.
"Quando siamo partiti con un aereo privato alle due di notte insieme al regista Paolo Sorrentino per Telluride, dopo il party del film È stata la mano di Dio. È stato fantastico". La Smart è stata un’auto che ho tenuto per diversi anni, fino a quando non ho avuto i figli". "In realtà erano dei viaggi esilaranti quando con la mia Smart insieme a un amico che abitava a Salerno percorrevamo la tratta Napoli-Roma e viceversa. È una macchina che adoro, forse perché mia madre ha preso la patente molto tardi, dopo la separazione, proprio con una Bianchina bianca. Luisa Ranieri nella serie Lolita Lobosco (questa sera andrà in onda su Rai 1 l’ultima puntata) guida una Bianchina, un’auto con cui l’attrice napoletana ha un legame particolare: è stata la macchina con cui la madre ha preso la patente.
Sì, Luisa Ranieri ci mancherà perché è riuscita a rendere vivo un personaggio che esisteva sulla carta. Lolita Lobosco, che già nei romanzi di Gabriella Genisi ...
La Ranieri ci è riuscita con la bravura che le riconosciamo da anni e che ha avuto il suo exploit nell’ultimo film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio in cui interpreta la stravagante zia Patrizia, con la scena di nudo sulla barca che difficilmente si può dimenticare. Ci mancherà quel modo irresistibile che ha di rivolgersi al fido Antonio Forte, il suo ex compagno di scuola eternamente innamorato di lei e che ora la affianca nelle spericolate indagini in giro per la città di San Nicola; la sua fermezza di donna che sa il fatto suo, la sua determinazione, il suo considerare l’amore una scelta e non una necessità. Ci mancherà la sua espressione sfrontata, a mezz’aria tra l’allegria e la malinconica, il suo incarnare alla perfezione la donna mediterranea, la sua capacità di camminare a passo spedito sulle chianche di Barivecchia con il tacco 12 - un sogno irraggiungibile per noi donne baresi -.