Mentre nel mondo scoppiava il 1968, al largo di Rimini, in mezzo al mare, spuntava l'Isola delle Rose. Ecco la sua vera storia, che si è incrociata con ...
Il 24 giugno, a meno di due mesi dall'inaugurazione, la piattaforma fu circondata da polizia e carabinieri: i negozi vennero chiusi e i pochi residenti, tre in tutto, abbandonarono l'isola. In Parlamento da destra, da sinistra e dal centro fu un fuoco incrociato che infiammò l'estate del 1968: il Movimento sociale accusò Giorgio Rosa di aver violato il suolo italiano, il ministro dell'Interno denunciò senza mezzi termini il "grave pericolo" rappresentato da questa nazione al di fuori del controllo del diritto internazionale. E se il Servizio segreto militare sospettò che l'isola potesse essere una base per l'attracco dei sommergibili sovietici, a sinistra, il Partito comunista ventilò l'ipotesi che fosse una manovra destabilizzante di Enver Hoxha, dittatore dell'Albania. Il 13 febbraio 1969 gli artificieri della Marina militare minarono i piloni con la dinamite e l'isola piano piano si inabissò. Il primo tentativo fu un disastro, e quella che doveva essere l'embrione dell'Isola delle Rose venne travolta da una mareggiata. Il nuovo Stato fece in tempo a stampare i suoi francobolli e provò a battere moneta, ma il governo italiano avanzò subito le sue richieste. Chiesto il permesso alla capitaneria di porto di Rimini di edificare una piattaforma in mare, organizzò il cantiere. Il progetto prevedeva la costruzione sulla terraferma di un telaio di tubi in acciaio da trasportare in galleggiamento in mare aperto, dove poi sarebbe avvenuto il collaudo. E spiegò: "Volevamo aprire un bar e una trattoria. E ha tenuto "sotto scacco" anche gli spettatori del Festival di Sanremo 2023 durante una turbolenta esibizione del cantante Blanco che proprio a questa micronazione ha dedicato una canzone. L'America era impantanata in Vietnam e l'Urss aveva appena mandato i carri armati a Praga per reprimere il Nelle sue intenzioni la piattaforma doveva essere una micronazione con tanto di presidente, ministeri, lingua autonoma (l'esperanto) e inno nazionale (L'olandese volante di Richard Wagner).
Sebbene abbia avuto vita breve, l'Isola delle Rose potrebbe aver segnato una tappa importante nella storia dell'umanità, e il suo valore è stato riscoperto ...
Pian piano vennero raccolti tutti i materiali abbandonati sul fondale del mare e la storia dell’Isola delle Rose venne dimenticata. La storia non finisce qui, perché nonostante le cariche di dinamite l’Isola delle Rose si ostinò a rimanere in piedi. Ma nessuno Stato riconobbe mai la sua indipendenza, e la micronazione durò davvero pochissimo. Dopo appena 55 giorni, il 25 giugno del ’68, le forze dell’ordine diedero vita a un blocco navale e presero possesso della piattaforma, obbligando gli unici due residenti rimasti a sbarcare. La piattaforma marina crebbe pian piano, sempre sotto l’occhio attento delle autorità, che non poterono però fare nulla. Finalmente, nel 1967 l’isola venne aperta al pubblico e si preparò ad accogliere i primi abitanti.