La Legge di Bilancio 2023 riconferma Opzione donna, ma restringendo le categorie di possibili beneficiarie. Una decisione che sta facendo molto discutere.
Al via le domande per Opzione donna 2023. - Lavoratrici caregiver che, al momento della richiesta di prepensionamento e da almeno sei mesi, stiano assistendo il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità. La domanda andrà fatta direttamente dal sito Inps accedendo tramite Spid almeno di Livello 2, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di identità elettronica. La Legge di Bilancio 2023 riconferma la possibilità di pensionamento anticipato, purtroppo, però, lo fa restringendo le categorie di possibili beneficiarie. La Legge di Bilancio 2023 riconferma la possibilità di pensionamento anticipato, ma restringendo le categorie di possibili beneficiarie. Al via le domande per Opzione donna
Pensione, sono partite le domande per richiedere il pensionamento anticipato del personale scolastico: fino a quando si possono inoltrare.
Sono partite le domande di pensione anticipata per il personale della scuola. La stessa data è prevista anche per il pensionamento dei dirigenti scolastici, secondo il termine fissato dalla circolare dell’8 settembre 2022. Possono presentare domanda insegnanti, professori e lavoratori amministrativi che hanno raggiunto i requisiti richiesti.
Opzione Donna 2023: requisiti, novità, istruzioni. La guida alla pensione Opzione Donna, il prepensionamento destinato alle lavoratrici che rispettano i ...
Per cui la prima finestra di decorrenza utile per le Legge dall’articolo 1, comma 9, della Legge 23 agosto 2004, n. anno in anno, come invece succede per la pensione di vecchiaia e anticipata. privato con 35 anni di contributi e in possesso di specifici requisiti. Al via le domande per ottenere Opzione Donna 2023, la forma di pensione
Pensione anticipata: le modifiche a Opzione Donna condotte dalla Legge di Bilancio hanno creato un nucleo di esodate. In arrivo correttivi.
Fino a qualche mese fa, infatti, prima dell’approvazione dell’ultima finanziaria come si diceva, per poter andare in pensione con Opzione Donna bastava aver compiuto i 58 o 59 anni di età, a seconda che si fosse rispettivamente lavoratrici dipendenti o lavoratrici autonome, e aver versato almeno 35 anni di contribuzione. Pensione anticipata: l’ultimo cambiamento della normativa, avvenuto con la Legge di Bilancio per l’anno in corso, riguardante Opzione Donna ha portato alla creazione di un nucleo di lavoratici di fatto esodate. [Quota 103 e Opzione Donna per il personale della scuola](https://www.termometropolitico.it/1604461_andare-in-pensione-quota-103-opzione-donna-scuola-domande.html), il Governo Meloni lavora a una serie di correttivi riguardante proprio per la modalità riservata esclusivamente alle lavoratici.
Vediamo, attraverso un approfondimento a cura di Money.it, come presentare la domanda. Parte ufficialmente Opzione Donna 2023. L'anticipo pensionistico.
[https://www.facebook.com/NurseTimes.NT/](https://www.facebook.com/NurseTimes.NT/) [https://www.instagram.com/nursetimes.it/](https://www.instagram.com/nursetimes.it/) [https://www.instagram.com/nursetimes.it](https://www.instagram.com/nursetimes.it) L’Inps ha fatto sapere di aver reso disponibile l’opzione “Pensione anticipata Opzione donna legge di bilancio 2023”. [https://www.facebook.com/NurseTimes.NT](https://www.facebook.com/NurseTimes.NT) A quel punto si può andare in pensione a 60 anni. Possono andare in pensione prima dei 67 anni previsti dalla Legge Fornero con questa forma di anticipo pensionistico solo: L’età può abbassarsi se si ha un figlio (a 59 anni) o due (a 58). Ma la revisione, per ora, è slittata. Questo perché i requisiti sono stati resi molto più stringenti rispetto al passato, e in questo modo il Governo Meloni ha risparmiato soldi da investire in altri capitoli di spesa pubblica. L’anticipo pensionistico per le donne, modificato dall’ultima Legge di Bilancio, entra nel vivo con il via alle domande. Per fine gennaio si attendeva una riformulazione emergenziale di Opzione Donna nel nuovo Decreto Lavoro della ministra Marina Calderone.
Andare in pensione con Opzione Donna è roba da ricche o disperate. Gli assegni liquidati con questo sistema di calcolo e prima dei 60 anni prevedono una ...
In pratica le lavoratrici (ma probabilmente anche gli uomini, se gli fosse data la possibilità), lasciano volentieri il lavoro prima anche a costo di rimetterci una fetta di pensione. Tuttavia, quasi il 90% di chi è uscito prima dei 59 anni ha scelto di farlo con pensioni inferiori a 1.000 euro. Del resto Opzione Donna, se da un lato consente l’uscita anticipata, dall’altra è tesa a scoraggiare il pensionamento. Ma riguarda anche coloro che a una certa età hanno perso il lavoro e non riescono a trovarne un altro. Ossia persone che non hanno certo bisogno di vivere di pensione perché godono di altre entrate o redditi familiari tali da potersi permettere una rendita pubblica ridotta. [Opzione donna](https://www.investireoggi.it/fisco/opzione-donna/), [Pensioni](https://www.investireoggi.it/fisco/categoria/pensioni/)
Circolare Mim con le indicazioni per i lavoratori della scuola sulla pensione anticipata con Opzione donna o Quota 103. I dettagli.
Il termine ultimo per la richiesta Quota 103 e Opzione donna è il prossimo 28 febbraio, in modo da poter andare in pensione già quest’anno, ovvero con cessazione dal primo settembre prossimo. Le istruzioni sono giunte con la citata pubblicazione della circolare del 30 gennaio del Mim, avente ad oggetto l’effettuazione dell’istanza di cessazione dal servizio per il personale del settore scuola. Qui troviamo infatti la disciplina aggiornata delle modalità e dei requisiti di accesso al pensionamento anticipato con Opzione donna: il campo di applicazione è oggi assai mutato e a cominciare da quest’anno non potranno accedere tutte le categorie di lavoratrici, ma soltanto alcune. Ribadiamo che Quota 103 è la novità sul pensionamento anticipato che ha consentito di scansare il ritorno all’applicazione tout court della legge Fornero con la sua pensione anticipata ordinaria. 31924 del 8 settembre scorso](https://www.miur.gov.it/documents/20182/6740601/Nota+cessazioni+personale+scolastico+a.s.+2023_24.pdf/48df0d4a-0f97-4877-aa18-6a0d55af341f?version=1.0&t=1662652237916) (qui il testo). Vediamo dunque un po’ più da vicino le istruzioni per sfruttare la via del pensionamento anticipato con Quota 103 e Opzione donna nel settore scuola. Conseguentemente, chi lavora in questo campo con un contratto a tempo indeterminato e consegue i requisiti per accedere a Quota 103, allo scopo di accedere al trattamento pensionistico: In modo sperimentale per il 2023, gli iscritti all’AGO e alle forme esclusive e sostitutive della stessa, gestite dall’istituto di previdenza, ma anche alla gestione separata, possono ottenere così il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva di almeno 41 anni. Una recente circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha così fatto il punto sulle regole relative agli adempimenti burocratici in gioco, e la richiesta di cessazione del servizio fa ovviamente parte di questi. In particolare, nella richiesta di accesso al pensionamento agevolato con Opzione donna, messa a disposizione direttamente dall’istituto di previdenza sul suo sito istituzionale, sarà necessario indicare le specifiche condizioni soggettive che, come abbiamo accennato in precedenza, servono ad usufruire del meccanismo. La riapertura delle domande è stata resa nota dal Ministero dell’istruzione e del merito con la citata circolare del 30 gennaio. Sul servizio ‘Istanze online‘ sono perciò aperte le finestre per Quota 103 e Opziona donna.
Opzione Donna 2023, al via le domande per chiedere il pensionamento anticipato. Ci sono però nuovi requisiti che restringono la platea di donne che nel 2023 ...
In alternativa, si può fare la domanda tramite: Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. In questo caso si può fare domanda già a 58 anni. Opzione Donna 2023, al via le domande per chiedere il pensionamento anticipato.
Andare in pensione anticipata con Opzione Donna diventa più difficile dal 2023. Come cambiano i requisiti di accesso.
Resta la possibilità di ottenere uno sconto di un anno, come detto, per ogni figlio fino al limite minimo di 58 anni.Resta confermato a 35 anni il requisito contributivo minimo. Cambia anche l’età anagrafica che sale a 60 anni, ma con sconto di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di 24 mesi. Con la legge di bilancio 2023 sono state introdotte importanti modifiche ai requisiti che nel limitano decisamente la possibilità di accesso per le lavoratrici.
Opzione donna, pronto il servizio INPS per la presentazione delle domande di pensione anticipata. di Tommaso Gavi – PENSIONI Il servizio INPS è stato ...
Opzione donna, pronto il servizio INPS per la presentazione delle Disponibile il servizio INPS online per la presentazione delle domande di Le
Giovedì è in programma un nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, dedicato alle donne e ai giovani.
Una delle possibili ipotesi era quella di introdurre anche nel sistema contributivo l’integrazione a un minimo previdenziale come nel retributivo con la seguente struttura: un trattamento pari al minimo allora vigente comprensivo della maggiorazione sociale (circa 650 euro mensili) percepibile all’età di vecchiaia con 20 anni di contributi e crescente per ogni anno di contribuzione successivo al 20° (ad esempio 30 euro al mese per anno con un massimo di 1.000 euro). La proposta si basava sul riconoscimento di un trattamento pensionistico obbligatorio articolato secondo due componenti: una pensione di base finanziata dalla fiscalità generale, di importo pari all’assegno sociale e rivalutabile secondo le medesime disposizioni, e una pensione calcolata secondo il sistema contributivo. In premessa, il piano di Patriarca sottolineava che, per realizzare il nuovo disegno, vi erano alcune precondizioni così riassumibili (le ricordiamo perché ora sembrano dimenticate): contenimento della spesa nel breve e stabilizzazione finanziaria nel medio lungo; miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro; politiche di invecchiamento attivo. Qualche minuto dopo il Direttore dà l’avvio al coro della pensione di garanzia che i sindacati continuano a promettere ai giovani di oggi per quando saranno anziani domani, nella convinzione che loro non saranno mai in grado di procurargliela con il lavoro e il versamento dei contributi. Il lavoratore dipendente, pubblico o privato, che abbia raggiunto, o raggiunga entro il 31 dicembre 2023, i requisiti per il trattamento pensionistico anticipato posti dalla disciplina transitoria relativa alla cosiddetta Quota 103, ha la facoltà di richiedere al datore di lavoro la corresponsione in proprio favore dell’importo corrispondente alla quota a carico del medesimo dipendente di contribuzione alla gestione pensionistica, con conseguente esclusione del versamento della quota contributiva e del relativo accredito. Probabilmente c’è un po’ di esagerazione, ma che siano programmati un taglio e quindi una minore spesa lo ha ammesso anche la Relazione tecnica quando ha previsto che nell’anno in corso le lavoratrici che si avvarranno di questa via d’uscita saranno meno di 3mila a fronte delle 20mila dello scorso anno. In primo luogo, occorrerà trovare un vettore utile (in sede di conversione del Decreto milleproroghe?) e poi si dovranno risistemare le coperture. Ma che cosa si potrà fare con effetto immediato senza rinviare la modifica alla scadenza di fine anno, nel quadro di quella riforma strutturale annunciata e attesa? Poiché le relative modalità (soprattutto per quanto riguarda eventuali aspetti fiscali) possono incidere sui costi e che (nelle previsioni) i possibili utenti sono in numero ridotto (6.500) non è escluso che si possano trovare compensazioni con una revisione di Opzione donna. Questa ipotesi, secondo Patriarca e gli sherpa governativi, avrebbe determinato un tasso di sostituzione per una carriera piena (40 anni di contributi) pari al 65% della retribuzione media netta. In proposito, la nuova normativa, che ha stabilito una relazione tra l’età pensionabile della lavoratrice interessata e alcune caratteristiche personali come il numero dei figli, ha sollevato numerose proteste. Uno è la questione di
L'Inps dà la possibilità a tutte le lavoratrici con età e contributi adeguati di inoltrare la richiesta per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro.
Oltre ai sindacati, anche le opposizioni sono dello stesso avviso: in diversi emendamenti al decreto Milleproroghe viene riportata la possibilità di tornare alle vecchie regole, ripristinando i requisiti meno stringenti in vigore fino al 2022. In presenza di un figlio, il requisito anagrafico scende di un anno (59 anni), di due anni in presenza di due figli (58 anni). In questa sede sarà toccato anche il tema opzione donna e più in generale della previdenza per le lavoratrici. La lavoratrice, che sia dipendente oppure autonoma, deve avere 60 anni e 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2022. L'Inps dà la possibilità a tutte le lavoratrici con età e contributi adeguati di inoltrare la richiesta per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. [pensione](https://www.today.it/tag/pensioni/) anticipata, possono inoltrare la domanda per usufruire di ["opzione donna"](https://www.today.it/tag/opzione-donna/), anche se l'ultima legge di bilancio ha ristretto la platea rispetto agli anni scorsi.
L'Inps darà la possibilità a tutte le lavoratrici con età e contributi adeguati di inoltrare la richiesta per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro: ...