Tassi Bce Mutui

2023 - 2 - 3

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Bce, nuovo aumento dei tassi dello 0,50%: cosa cambia per mutui ... (Corriere della Sera)

La Bce ha deciso: il costo del denaro aumenta dal 2 febbraio di altri 50 centesimi di punto il che spinge i tassi di riferimento per le operazioni di.

La Bce ha deciso: il costo del denaro aumenta dal 2 febbraio di altri 50 centesimi di punto il che spinge i tassi di riferimento per le operazioni di rifinanziamento bancario al 3%, ai massimi dal 2008. Una rincorsa decisa con il solo scopo di piegare un’inflazione che a gennaio nell’eurozona ha cominciato a dare qualche segnale di rallentamento raggiungendo l’8,5% (ma in Italia siamo ancora al 10,1% anno su anno), un valore che peraltro è ben lontano da quell’obiettivo del 2% che disegna la rotta delle politiche monetarie dell’Istituto di Francoforte. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale salgono rispettivamente al 3,00%, al 3,25% e al 2,50%, con effetto a partire dall’8 febbraio 2023.

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Mutui, rialzo dei tassi della Bce: quanto aumentano (Wired.it)

Secondo una simulazione di Facile.it, un finanziamento di circa 450 euro a gennaio 2022 può arrivare a superare i 600 in poche settimane.

Una previsione che, per il mutuatario della simulazione della piattaforma online, si tramuterebbe in un aumento della rata mensile fino a 711 euro, 255 in più rispetto a quella iniziale. Relativamente a questo esempio, in poco più di un anno l’aumento totale della rata per un mutuatario sarebbe di oltre 195 euro, più o meno il 43,2% in più rispetto a quella iniziale. Se l’euribor, l’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, dovesse continuare a crescere nel modo in cui lo ha fatto finora, la spesa mensile per il mutuatario salirebbe a circa 653 euro. I quattro rialzi dei tassi di interesse stabiliti dalla Bce dalla metà dello scorso anno hanno portato il suo ammontare, Per tutelarsi da futuri rincari, i mutuatari possono ricorrere a una surroga o alla rinegoziazione, eventualmente approfittando delle condizioni introdotte dal governo con la legge di bilancio". Guardando alle aspettative di mercato, gli esperti immaginano dunque che l’euribor a tre mesi possa crescere ancora e arrivare a giugno intorno al 3,4%.

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La Bce alza ancora i tassi: l'impatto sui mutui variabili (EuropaToday)

Le previsioni della vigilia sono state confermate: nella sua corsa a frenare l'inflazione che sta attanagliando l'Eurozona, la Banca centrale europea ha ...

Fatto salvo l'obiettivo della Bce della stabilità dei prezzi, "tale approccio sosterrà la graduale decarbonizzazione delle consistenze di obbligazioni societarie dell'Eurosistema, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi", conclude Francoforte. Oltre ai tassi, Francoforte ha anche definito le modalità di riduzione del proprio bilancio che prevede un 'taglio' dei titoli acquistati nel quadro del Programma di acquisto di attività (App): E potrebbe non fermarsi qui: gli esperti di Facile.it prevedono che l'euribor a 3 mesi sia destinato a crescere ancora nell'immediato, per effetto delle aspettative di mercato, con il risultato che la rata presa in esama arrivi a 711 euro.

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Aumento tassi BCE: le conseguenze sui mutui, spread e BTP (PMI.it)

La nuova stretta di politica monetaria conferma la linea dura ma con allentamento nel medio periodo: effetti su mutui fissi e variabili e rendimenti BTP.

In base alle simulazioni di Mutuionline, la rata di un mutuo a tasso variabile sale fra i 33 e i 43 euro. Mentre il variabile continua a incamerare il rialzo dei tassi a cascata (ma non c’è proporzionalità diretta), il tasso fisso deve basarsi su elaborazioni a lunga scadenza. Si è già ridotta la forbice fra tasso fisso (in media al 41%) e variabile (al 3,8%). Per il momento l’impatto sui mutui si sente sul tasso variabile, mentre le prospettive di stabilizzazione del costo del denaro arrestano l’ascesa del tasso fisso. Il mercato si sta dunque stabilizzando, con i titoli di Stato che incamerano sicurezza, che si riflette sui rendimenti. Si conferma così la stretta di politica monetaria che dal luglio ha portato a cinque rialzi consecutivi ma la fine della linea dura si intravede, e i mercati reagiscono di conseguenza.

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Mutui, aumenti delle rate fra 30 e 40 euro: ecco cosa cambia dopo il ... (Il Messaggero)

In seguito all'aumento dei tassi della Bce di 50 punti base, la rata mensile per un mutuo medio (140.000 euro per un immobile da 200.000 euro) potrebbe ...

Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l'importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l'acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione odierna della Bce. Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 180 e i 230 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.160 e + 2.760 euro all'anno. Mutui, la rata del variabile più cara fino a 200 euro](/economia/news/bce_tassi_mutui_rate_aumenti_cosa_cambia-7206349.html) [Mutui, rata media più cara fino a 200 euro con nuovo rialzo dei tassi: le simulazioni](/economia/news/mutui_prima_casa_tasso_variabile_tasso_fisso_ultime_notizie_tassi-7202191.html) Per il mese di gennaio, che ha registrato una quotazione media all'ingrosso sensibilmente più bassa rispetto a quella del mese di dicembre, il prezzo della materia prima gas (Cmemm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 68,37 euro/MW. La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (Cmemm), applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all'ingrosso italiano (il Psv day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Ad esempio, per un tasso variabile su 10 anni, la rata mensile per un mutuatario di 40 anni sarebbe di 33 euro, 36 euro per 20 anni e 39 euro per 30 anni, con quote rispettivamente di 1.408, 891 e 636 euro.

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Mutui, cosa cambia con l'ennesimo aumento dei tassi di 50 punti ... (Milano Finanza)

Per i mutui a tasso fisso la rata da giugno a gennaio è già aumentata di 275 euro. Anche sottoscrivere un mutuo a tasso fisso costa di più.

Come si vede nella tabella, rispetto a giugno scorso i tassi per i nuovi mutuatari sono cresciuti e questo a causa dell’aumento dell’Irs, l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso. Chi sceglierà d’ora in poi di sottoscrivere un mutuo a tasso fisso, pagherà interessi superiori rispetto a chi ha ottenuto lo stesso tipo di mutuo negli scorsi mesi. I primi a risentire del nuovo aumento dei tassi saranno coloro che hanno già sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Considerando questa comunicazione, secondo le ultime stime fornite da Facile.it, ipotizzando che l’indice Euribor cresca ulteriormente e in modo analogo all’aumento dello 0,5% dei tassi, la rata di un mutuo variabile nei primi tre mesi del 2023 salirà complessivamente di 330 euro a 1.075 euro. L’impatto sarà comunque diverso per ciascun mutuatario, in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare. La mossa è come sempre volta a frenare la fiammata dei prezzi ma ha ripercussioni sui mutui e i prestiti di imprese e famiglie.

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BCE alza i tassi di 50 punti. Cosa accade ai mutui (QuiFinanza)

Il tasso sui rifinanziamenti principali arriva al 3%, quello sui depositi al 2,50%.

Un report di Facile.it segnala che, alla luce dell’incremento dei tassi di 50 punti base, la rata di un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto a inizio dello scorso anno potrebbe salire nei prossimi mesi di quasi 35 euro rispetto ad oggi. Mentre per il futuro l’Eurotower si limita a una generica intenzione di “valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria”. Il nuovo ritocco porta i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3%, quello sui prestiti marginali al 3,25% e quello sui depositi presso la banca centrale al 2,50%, con effetto dal prossimo 8 febbraio.

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