A Milano, è ancor oggi molto sentita la tradizione popolare di mangiare panettone in occasione della festa di san Biagio. Ma da dove nasce questa curiosa ...
Il sacerdote, che del resto non aveva idea di come ritracciare la donna del mistero, cominciò a domandarsi cosa farsene di quel benedetto panettone, che del resto non è esattamente quel tipo di cibo che si conserva a lungo senza andare a male. Il sacerdote non era un uomo di troppe pretese: al santo, aveva chiesto solamente la grazia di trovare le parole giuste per spiegare la situazione senza sembrare un goloso che si intasca il cibo d’altri per ghiottoneria. E soprattutto, come avrebbe fatto quella donna a fidarsi della Chiesa da quel momento in poi, dopo la scoperta che un prete s’era mangiato il cibo che lei gli aveva dato in custodia? Forse una malattia, forse un lutto, forse un viaggio che la costrinse a partire all’improvviso: in ogni caso, il panettone restò lì, desolatamente abbandonato in chiesa. Fu invitata a lasciare il dolce in sacrestia, con la promessa che il sacerdote l’avrebbe benedetto al suo ritorno, cosa che in effetti avvenne di lì a poco. Leggenda narra che una madre di famiglia avesse avvertito il desiderio di domandare al parroco una benedizione sul panettone che aveva intenzione di portare in tavola a Natale.
03/02/2023 – ore 09:00 circa , Sfilata della Banda di Marano Equo le vie del Paese con le nostre note, a seguire dopo la Santa Messa, suoneremo durante la ...
Caccia ai panettoni per San Biagio, ma sapete perché? Federica Motta racconta com'è nata la tradizione del santo protettore della gola.
Nasce da qui, per la città di Milano e per la Brianza, la scelta di mangiare il panettone il giorno di San Biagio. La leggenda lega la scelta del panettone ad un frate, Desiderio, che si vide portare, sotto Natale, un panettone da benedire. Nasce da qui la tradizione che lega il Santo alla protezione della gola, ma il panettone?
A Castel di Sasso la festa di San Biagio, patrono della comunità, quest'anno si carica di un significato più forte per il rientro in parrocchia della.
L’entusiasmo con cui la Parrocchia ha atteso questo ritorno e la festa che si celebra il 3 febbraio è testimoniato anche da una novità: la composizione di un nuovo inno a San Biagio a cura della Corale parrocchiale. A Castel di Sasso la festa di San Biagio, patrono della comunità, quest’anno si carica di un significato più forte per il rientro in parrocchia della statua del Santo dopo il restauro che l’ha interessata negli ultimi anni. Già lo scorso 29 gennaio la comunità parrocchiale guidata da don Paolo Vitale, ha potuto ammirare i risultati del restauro quando la statua di San Biagio è stata presentata e benedetta dal vescovo Mons.
Venerdì 3 febbraio appuntamenti, tra storia e tradizione, all'insegna del Santo protettore della gola e non solo.
Come consuetudine, il museo del Duomo, per questa particolare festa, organizza alcuni eventi, all'insegna della storia e delle tradizioni relative al Santo, protettore della gola e non solo. Fra tutte meritano attenzione le opere della donazione di monsignor Luciano Nobile che saranno presentate alle 11 da Gilberto Ganzer e che l’Arciprete della cattedrale ha voluto offrire in esposizione. La Parrocchia di Santa Maria Annunziata rinnova le celebrazioni per San Biagio.
Fra storiografia religiosa e leggenda, una tradizione cara a milanesi e lombardi.
"San Bias el benediss la gola e el nas", San Biagio benedice la gola e il naso. La tradizione nasce da una leggenda di origine sconosciuta che narra di una contadina che portò in parrocchia un panettone da benedire nei giorni precedenti il Natale. Da qui nasce l'usanza, a Milano e in Lombardia, di gustare, la mattina del 3 febbraio, giorno di San Biagio, una fetta di panettone conservato dal Natale precedente, possibilmente raffermo (ma se ha conservato un po' di freschezza non è un problema).
La festa resiste nonostante la società abbia piano piano perso il suo attaccamento a questa memoria legata alla figura del santo.
L'antico rito a Monza, e non solo, è assai sentito: in tanti gusteranno un pezzetto del tipico dolce meneghino. La “Legenda Aurea” narra che un giorno una mamma ...
Il progetto, ispirato alle moderne linee di architettura postconciliare, ricorda nella struttura la forma di una tenda. Il medico armeno gli fece ingoiare una grossa mollica di pane che, rimuovendo la spina, salvò il ragazzo. Un pezzettino di panettone e la tradizione sarà rispettata.
TERAMO – Domani Venerdì 3 febbraio 2023, in occasione della ricorrenza di San Biagio, presso la Pasticceria Piero in Viale Crucioli a Teramo, si rinnoverà ...
A Cavriana (Mantova) si prepara invece la torta di San Biagio, e infine la Polpetta di San Biagio, una polpetta a base di carne di maiale che si prepara a Lanzara in Campania. Sempre in Sicilia, il 3 febbraio, a Comiso e Caronia si preparano la Cannarozza, pane che nella forma ricorda la trachea, e i Cudduri, pani dolci. La tradizione dei pani benedetti viene anche fatta risalire ad una vicenda siciliana: gli abitanti di Salemi, in provincia di Trapani, nel 1542, li prepararono per ringraziare San Biagio che li aveva salvati da una grave carestia causata da un’invasione di cavallette che distrusse i raccolti nelle campagne.
Grande festa nel paese per l'inaugurazione dei lavori al campanile e alla scalinata lesionati dal sisma del 2013.
Alle 11 verrà celebrata la Messa da parte di don Alessandro Gianni, che è il titolare della odierna parrocchia dei santi Donnino e Biagio, che comprende i due paesi di San Donnino e Petrognano. Sono passati dunque quasi dieci anni e alla fine grazie a vari contributi e all’affetto della popolazione della propria chiesa siamo arrivati al traguardo. I lavori sono stati effettuati dalle imprese Edil Più dei fratelli Biagioni e Edil Service di Capitani e Marovelli di Vibbiana di San Romano sotto la direzione dell’architetto Maria Lena Magnani ed il coordinamento del’Ufficio tecnico comunale.