Venerdì 27 gennaio, lo spettacolo verrà messo in scena due volte nello stesso giorno: alle 10, all'Auditorium Ottone Rosai in via dell'Arcovata, 4/5, riservato ...
“Un tempo trascorso...”, scritto e interpretato da Jacopo del Sole e Luigi Ippolito, vuole mettere in scena la memoria di chi è sopravvissuto, di chi ha superato la rabbia, l’ingiustizia e ha rotto il silenzio. Passato e presente si incontrano, per scoprire di non essere poi tanto distanti. [[email protected]](mailto:[email protected])
Presentato a palazzo Ferro Fini il libro della professoressa Francesca Valente.
Rita Levi- Montalcini conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia, con 110 e lode, nel 1936 e, per due anni, riuscì a realizzare pienamente il proprio sogno: essere una donna indipendente ed autonoma grazie all’esercizio della professione universitaria. A mio padre come a mia madre debbo la disposizione a considerare con simpatia il prossimo, la mancanza di animosità e una naturale tendenza a interpretare fatti e persone dal lato più favorevole’. “Rita Levi Montalcini – ha concluso Roberto Ciambetti - disse di sé stessa: ‘La mancanza di complessi, una notevole tenacia nel perseguire la strada che ritenevo giusta e la noncuranza per le difficoltà che avrei incontrato nella realizzazione dei miei progetti, lati del carattere che ritengo di aver ereditato da mio padre, mi hanno enormemente aiutato a far fronte agli anni difficili della vita. Per la sua attività culturale nel Nord America è stata insignita della laurea ad honorem in Lettere e Arti dalla York University, Toronto- Canada, e ha collaborato più volte con il Consiglio regionale del Veneto permettendoci, tra l’altro, di organizzare la prima grande mostra europea dedicata alla grande artista californiana Nancy Genn che ospitammo qui nella sede della nostra Assemblea legislativa”. Io credo che la cultura, la scienza, siano le medicine e la cura necessarie per impedire che la Shoà possa ripetersi. Nel 1930, Rita Levi Montalcini entrò nella scuola medica dell'istologo, anche lui di origini ebraiche, Giuseppe Levi, il padre di Natalia Ginzburg, dove cominciò gli studi sul sistema nervoso che avrebbe proseguito per tutta la vita.
Appuntamento anche alla Biblioteca Civica “Francesca Calvo ” di piazza Vittorio Veneto. Alle 17 si potranno ascoltare le riflessioni musicali sulla Shoah, a ...
Alle 17, invece, in Biblioteca, ci sarà il convegno “La Shoah e le Pietre d’Inciampo, per non dimenticare”. Alle 17.30, nell’Androne di Palazzo Dellepiane, si svolgerà la cerimonia “Luci della Memoria”. La cerimonia proseguirà subito dopo in via Cavour n. Questo venerdì 27 gennaio, alle 16, ci sarà l’inaugurazione della mostra documentaria “Il treno di Teresio. Tra i tanti momenti ci sarà la proiezione del docufilm “L’ora del tempo sognato” e la testimonianza della valenzana Wilma Novarese. Alle 16 ci si sposterà a Moncalvo per accendere un lume in vicolo 27 gennaio. Alle 21.15, a Castellazzo Bormida, nella Sala del Consiglio Comunale, sarà proiettato il docu-film “Io sono…” per la regia Alessandro Azzarito e Massimo Biglia. Per l’occasione ci saranno anche i Canti dalla tradizione ebraica e il coinvolgimento del Laboratorio Teatrale di Maria Paola Casorelli. Appuntamento anche allo stadio Moccagatta alle 12.30 per la deposizione di un mazzo di fiori presso la targa in memoria di Árpád Weisz (Commissario tecnico dell’U.S. di Primo Grado “Vittorio Alfieri” dell’Istituto Comprensivo Spinetta Marengo di Alessandria. Appuntamento anche alla Biblioteca Civica “Francesca Calvo ” di piazza Vittorio Veneto. Il 27 gennaio è infatti la data deputata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
È il 7 gennaio del 1945 quando Enrico Catellani, insigne giurista di origini ebraiche, viene trovato agonizzante sul pavimento della sua casa e nell'oblio ...
Il recupero è stato possibile in quanto alla [confisca](https://mostre.cab.unipd.it/enricocatellani/it/11/durante-il-fascismo) del febbraio 1944 – il cui inventario comprende anche oggetti mobili e opere d'arte confiscati da casa Catellani – non fa immediatamente seguito la dispersione del patrimonio librario. [Mirko Sossai](https://mostre.cab.unipd.it/enricocatellani/it/38/contributo-di-mirko-sossai-universit-degli-studi-roma-tre), docente di diritto internazionale presso l’università Roma Tre. In effetti si sta ancora aspettando una cerimonia postuma di riabilitazione dopo la vergognosa radiazione dall’ [Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti](https://www.istitutoveneto.it/), istituzione in cui partecipò a vario titolo per decenni, arrivando a presiederlo tra il 1919 e il 1921. [L’Italia e l’Austria in guerra,](http://phaidra.cab.unipd.it/o:192696) pubblicato anche in lingua inglese e francese per consentirne una più ampia diffusione. È inoltre membro dell'Istituto Americano di Diritto Internazionale, della International Law Association, dell'Istituto Coloniale Internazionale e dell'Istituto Coloniale Italiano, tra i primi studiosi di diritto internazionale a occuparsi di problematiche coloniali. Nel catalogo del sistema bibliotecario padovano compaiono [oltre 100 titoli](https://galileodiscovery.unipd.it/discovery/search?query=creator,contains,enrico%20catellani,AND&tab=Everything&search_scope=MyInst_and_CI&vid=39UPD_INST:VU1&mode=advanced&offset=0), mentre il catalogo SBN nazionale indica Enrico Catellani come [239 documenti](http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?db=solr_iccu&select_db=solr_iccu&nentries=225&from=1&searchForm=opac/iccu/error.jsp&resultForward=opac/iccu/full.jsp&do_cmd=search_show_cmd&rpnlabel=+Autore+%3D+ENRICO+CATELLANI+&rpnquery=%40attrset+bib-1++%40attr+1%3D1003+%40attr+4%3D6+%22ENRICO+CATELLANI%22&totalResult=214&ricerca=base&brief=brief&fname=none). Titolare per oltre 45 anni della cattedra di Diritto Internazionale della Facoltà di Giurisprudenza, oltre che un grande maestro è anche un grande intellettuale, contribuendo in maniera profonda al prestigio dell'Ateneo patavino negli anni successivi all'Unità d'Italia. In "Sinopico e l'Università di Padova, settantacinque anni fa", a cura di Giuseppe Toffanin. Poiché queste sono ormai nel pubblico dominio, è possibile accedere liberamente alle sue opere digitalizzate e pubblicate in [Phaidra](https://mostre.cab.unipd.it/enricocatellani/it/12/opere-digitalizzate-galleria), la piattaforma per la biblioteca digitale del Sistema Bibliotecario di Ateneo (Sba). Come molti giovani ebrei del tempo, a fine ‘800, esce dalla comunità ebraica ancora in giovane età e in seguito effettua già nel 1900 formale variazione del cognome (due anni dopo il suo matrimonio), come risulta dagli archivi anagrafici del Comune di Padova, togliendo il primo cognome Levi e modificando Cattelan in Catellani. Del resto dice poco una relazione di morte redatta da un medico, che riporta quello che sembra essere al momento la causa di morte, in altri termini "l'evento finale", che può essere per esempio un arresto cardiac,o ma che non chiarisce quello che può realmente essere successo prima. Ottimo conversatore, è stato per anni richiesto come ospite d’onore nei salotti più rinomati della città: lo ritroviamo ad esempio nei registri degli ospiti della casa di Luisa Cittadella, a primi del ‘900 fulcro assieme a Lina Bahy Catellani del Comitato delle Signore di Padova, attivo nell’organizzare eventi e serate culturali, oltre ai festeggiamenti per i 700 anni dell’università di Padova.