Neutralità

2023 - 1 - 26

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La neutralità svizzera e le armi per l'Ucraina (tvsvizzera.it)

La richiesta di diversi Paesi di rivendere le armi di fabbricazione elvetica all'Ucraina ha aperto un dibattito politico, giuridico e storico.

Per la Svizzera è sempre stato un grande vantaggio non definire rigidamente cosa fosse la sua neutralità”. Il concetto di neutralità che vieta la riesportazione è una costruzione svizzera. [mozioneLink esterno](https://www.parlament.ch/it/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20233005) e di [un’iniziativa parlamentareLink esterno](https://www.parlament.ch/it/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20230401). Il concetto di non-riesportazione del materiale bellico non è codificato nel diritto internazionale dalla Convezione dell’Aia, pertanto, non c’è nessuna violazione del concetto della neutralità. Inoltre, il Consiglio federale è del parere che la riesportazione possa rappresentare un problema per la neutralità, in particolare per quanto riguarda il principio della parità di trattamento ai sensi della legge in materia. Ciò significa che la Svizzera dovrebbe consentire la consegna di armi anche alla Russia”. [Corriere del TicinoLink esterno](https://www.cdt.ch/news/svizzera/la-riesportazione-di-materiale-bellico-viola-la-neutralita-306265), ricorda come “nel diritto internazionale la neutralità è codificata nella Convenzione dell’Aia del 1907. Sempre Sacha Zala sottolinea come “non esista una neutralità scolpita nella pietra”. Anche lui, come Evelyne Schmid, precisa che le norme della neutralità esigono un trattamento equo delle parti in conflitto: "Non forniamo armi alla Russia, quindi dobbiamo trattare l'Ucraina allo stesso modo. Per taluni la riesportazione di materiale bellico violerebbe la neutralità elvetica, per altri questa neutralità non è monolitica e va interpretata. In particolare, ha negato alla Danimarca di esportare 22 carri armati Piranha III per il trasporto di truppe, alla Germania diversi tipi di munizione, soprattutto per i cannoni dei semoventi antiaerei Gepard, e infine alla Spagna cannoni antiaerei da 35 mm. Intanto la politica federale ha fatto un primo passo a favore dell’Ucraina.Questo contenuto è stato pubblicato il 26 gennaio 2023 - 13:33

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Armi a Kiev, "neutralità violata" (RSI.ch Informazione)

Già a più riprese la Svizzera nell'ultimo anno ha detto "no" a Paesi come Germania e Danimarca, che volevano riesportare verso l'Ucraina armamenti prodotti ...

Già a più riprese la Svizzera nell'ultimo anno ha detto "no" a Paesi come Germania e Danimarca, che volevano riesportare verso l'Ucraina armamenti prodotti nella Confederazione. E aggiunge: "Se non vogliamo questi obblighi, bisogna parlare di abbandono della neutralità permanente", optando in alternativa per una libertà di alleanza. La Spagna ha recentemente inoltrato una nuova richiesta e nei giorni scorsi la Commissione di politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha adottato una mozione e un'iniziativa parlamentare che aprirebbero la strada a questa possibilità.

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Il dilemma svizzero: solidarietà o neutralità? (Ticinonline)

BERNA - Permettere ad armi e munizioni di fabbricazione svizzera di arrivare in Ucraina. Sì o no? La pressione sul nostro Paese, e sui politici, è sempre più ...

Potrebbe occuparsi della ricostruzione di scuole e asili o di case di riposo», ha concluso Diggelmann. «Questo diritto richiede la parità di trattamento delle parti in conflitto. La pressione sul nostro Paese, e sui politici, è sempre più forte, e la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio Nazionale

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«La riesportazione di materiale bellico viola la neutralità» (Corriere del Ticino)

Lo sostiene il professore di diritto Oliver Diggelmann, precisando che la legge della neutralità esige un trattamento equo delle parti in conflitto.

Il principio della neutralità consente solo l'aiuto civile, sottolinea l'esperto. Lo sostiene il professore di diritto Oliver Diggelmann, precisando che il principio di neutralità esige un trattamento equo delle parti in conflitto. "Non forniamo armi alla Russia, quindi dobbiamo trattare l'Ucraina allo stesso modo", dichiara Diggelmann, professore di diritto internazionale ed europeo presso l'Università di Zurigo, in un'intervista pubblicata oggi dalle testate del gruppo Tamedia.

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