Rooming-in

2023 - 1 - 24

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Restiamo vive | L'inganno del “rooming-in” e tutte le cose che non ci ... (Linkiesta.it)

La prima pratica presenta una serie di importanti vantaggi: per esempio, facilita il crearsi di un legame affettivo, rende possibile l'allattamento al seno ...

Il rooming-in anche notturno risponde a una mancanza di organico ospedaliero, perché non possiamo davvero pensare che la spiegazione sia che se no non si crea un legame affettivo tra madre e figlio. E allora anche basta berci la stronzata della maternità come santità perché partoriscono pure le gatte, iniziamo a pretendere che i reparti maternità funzionino, che i corsi preparto non siano dei ted sull’allattamento al seno, sulla diade speciale madre figlio, sull’epidurale che è meglio di no perché siamo donne e ce la possiamo fare, sul cesareo no che è brutto e cattivo, e iniziamo a parlare delle nostre tasse e di come i nostri soldi vengono spesi. Questa è un’idea vaga, perché una donna si fa anche venti ore di travaglio, il che vuol dire rompersi tutte le ossa per venti ore di seguito. Non sono un medico, ma possiamo supporre che prima o poi un legame con questo neonato si creerà, o vivremo per sempre ignorate e malvolute? L’importanza del ruolo dei servizi per la maternità” possiamo leggere: «Il contatto tra madre e figlio, che si realizza sia a livello epidermico che visivo immediatamente dopo la nascita, dovrebbe continuare offrendo alla madre la possibilità di tenere sempre il bambino con sé. E questo è quello che succede a tutte, perché non è un’eccezione, ma la prassi.

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Le neomamme non vanno lasciate sole: abbandoniamo una volta ... (greenMe.it)

Capacità di attenzione a zero, depressione e solitudine. Ecco cos'è un post parto e perché una neo-mamma non va lasciata sola.

E per questo va supportata, a partire proprio dalla camera di ospedale, per questo anche la presenza di una persona a lei cara accanto potrebbe essere una miniera d’oro per sconfiggere le ansie e, perché no, essere aiutata col dolore fisico di un post parto che divide il corpo a metà. Perché il piccolo in questo modo si sente più sicuro, avverte la vicinanza naturale di mamma e papà ed è più facile che si addormenti serenamente, con il vantaggio che anche i genitori, dopo tante notti in bianco, possano finalmente riposarsi. La neo-mamma va supportata, a lei va dato un minuto, un giorno, un mese, tutto il tempo di cui ha bisogno per capire che quell’esserino lì va “maneggiato” con serenità. È una pratica che prevede la permanenza del bambino nella stessa camera della madre subito dopo il parto e che ha una serie di scopi, tra cui soprattutto quello di favorire l’allattamento al seno. Ecco quello che ci vuole: la serenità, che è quel miscuglio di intenzioni buone che solo col tempo può arrivare. Altro non è che la pratica di far dormire il neonato vicino ai genitori. Non esiste solo il bebè, esiste la neo-mamma col bebè. È questa la domanda che all’indomani di questa tragedia ci si sta ponendo e la risposta spiccia dei più è: sì, sono sbagliati. La pratica del rooming-in dovrebbe quindi sostituire quella di tenere madre e figlio in camere separate e a contatto soltanto durante visite programmate. Ma nessuno sta dicendo la cosa più importante, che potrebbe evitare il ripetersi di drammi come questo: a essere sbagliato è il concetto di super-mamma. Più di ogni altro caso quando una tragedia tocca un genitore e il proprio bambino. Dopo la tragedia che ha colpito il neonato soffocato dalla sua mamma in un ospedale romano, i social brulicano di commenti.

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