“Voglio una Delta Cabrio per andare a Saint Moritz!”. Nasce da questa richiesta la creazione della Lancia Delta cabrio posseduta da Gianni Agnelli, avvenuta nel ...
Partendo da una Lancia Delta Evoluzione, i tecnici di Torino realizzato la versione cabrio per l'Avvocato. In questa speciale selezione delle auto possedute da Gianni Agnelli non poteva mancare la Fiat 130 Famigliare battezzata Villa d'Este, verniciata in argento metallizzato, con fiancate ricoperte in finto legno, portapacchi sul tetto su cui è fissata una grande cesta di vimini. Nasce da questa richiesta la creazione della Lancia Delta cabrio posseduta da Gianni Agnelli, avvenuta nel 1992.
Ripercorriamo l'eredità di Gianni Agnelli e l'impatto della sua visione sul futuro dell'industria automobilistica italiana con la Fiat.
La sua visione lungimirante ha permesso alla Fiat di adattarsi alle sfide del mercato globale e di diventare un attore importante a livello internazionale. La seconda personalità-chiave è John Elkann, primogenito della figlia di Gianni e Marella Agnelli, Margherita Agnelli, e del giornalista italoamericano di origine francese Alain Elkann. Con questo doppio passaggio, Fiat ha perso progressivamente il suo status di azienda per diventare un semplice marchio automobilistico, parte di un gruppo che ne conta una ventina in tutto, compresi quelli d’oltreoceano, con equilibri non sempre facili.
Leggi su Sky Sport l'articolo Gianni Agnelli, la Juve ricorda l'Avvocato a 20 anni dalla morte con le sue frasi celebri.
Sul sito della Juventus ecco una selezione di fotografie di Agnelli e delle sue celebri frasi. E così via a una collezione di sue frasi rimaste nella storia della squadra. Gianni Agnelli è stato un grande Presidente, una guida, un faro, un esempio di stile, un’idea di amore sempre rinnovato per la sua Juve.
Leggi su Sky TG24 l'articolo Gianni Agnelli, 20 anni fa moriva l'Avvocato. Dalla Fiat alla Juventus: LA FOTOSTORIA.
[Gianni Agnelli, il podcast su Sky Arte](https://arte.sky.it/tag/gianni-agnelli/) [Fiat, la storia della casa automobilistica. FOTO](https://tg24.sky.it/economia/approfondimenti/storia-fiat) Nato il 12 marzo del 1921 a Torino, stessa città dove è morto il 24 gennaio del 2003, è stato per oltre 50 anni al vertice della Fiat e anche uno dei principali ambasciatori del made in Italy nel mondo.
Come la leggendaria Ferrari “tre posti” che commissionò alla Pininfarina nel 1966 (qui la news), l'anno in cui ereditò il timone dell'impero di famiglia dal suo ...
LA SUA FIAT, UN VERO COLOSSO - Durante il suo “regno”, Gianni Agnelli ha guidato la Fiat in acque a tratti serene e a tratti burrascose, attraversando gli anni favolosi e spensierati della “Dolce vita” e quelli bui del terrorismo. Agnelli probabilmente non avrebbe mai accettato di vendere la Fiat, che per lui rimase fino all’ultimo una grande responsabilità, ma in cuor suo sapeva che, dopo la sua morte, presto o tardi sarebbe accaduto. - Quando le cose cominciarono a cambiare rapidamente e in peggio, negli anni ’90, Agnelli intuì che la sua lunga “guerra di logoramento” contro le resistenze di certi suoi dirigenti legati a un modo ormai superato di fare impresa non avrebbe portato lontano. Esistono tanti modi diversi, tante sfumature eleganti e a tratti anche molto divertenti, esattamente come il personaggio, per ricordare Gianni Agnelli: erano le 8.30 di vent’anni fa, il 24 gennaio 2003, quando l’Avvocato - che tutti chiamavano e continuano a chiamare così sebbene, dopo la laurea in giurisprudenza, avvocato non lo diventò mai - esalò l’ultimo respiro nella sua Torino, ponendo fine a una lunga malattia. Ma per come si è svolta, la parabola dell’Avvocato in questo mondo resiste a ogni considerazione di carattere anagrafico. Come la leggendaria Ferrari “tre posti” che commissionò alla Pininfarina nel 1966 (
Negli anni della scalata al Credito Romagnolo di De Benedetti il primo incontro di Pier Ferdinando Casini con l'avvocato Gianni Agnelli.
Verso Berlusconi, successivamente, un misto di apprezzamento e di insofferenza. La cosa che ricordo con più precisione è il pranzo: qualche scampo bollito, un piattino di riso con verdura e un minuscolo gelato al limone. L’avvocato Gianni Agnelli è stato l’Italia per decenni: un uomo di grande carisma e fascino che simboleggiava il nostro Paese anche nel jet set internazionale.
Dalle visite a Pininfarina, alle corse in automobile ai caffè in centro. Nell'Avvocato, di cui ricorre il ventennale della scomparsa, la città aveva...
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Da Nikita Krusciov, che definì ''un uomo di straordinaria comunicazione, estroverso, immediato'' a John Fitzgerald Kennedy, il presidente americano che ...
E mi fa venire il cuore in gola quando salgo con lui in auto''. Quella 'storica' fu con David Rockfeller, a lungo presidente della Chase Manhattan Bank, il capo della più importante dinastia industriale e finanziaria degli Stati Uniti. Di John Fitzgerald Kennedy disse: ''Era un uomo nuovo, simpatico, audace, con un seguito in tutto il paese''. Tra i politici italiani apprezzava particolarmente il leader repubblicano Ugo La Malfa, con Bettino Craxi invece non legò mai. Di Krusciov Agnelli ricordava la prontezza nella battuta e amava raccontare questo episodio: un giorno si recò nella capitale sovietica per inaugurare una fiera italiana, in compagnia dell'allora ministro del Commercio estero, il socialdemocratico Luigi Preti. Da allora nacque una solida amicizia, tanto che Kissinger non esitò a definire Agnelli ''il miglior amico che ho al mondo''.