"Le si erano rotte le acque alle 4 della notte, ha poi trascorso 17 ore in travaglio prima di partorire. Era sfinita, ma le hanno subito portato il piccolo ...
Ma la risposta era sempre no, non si può". Ma lei non si reggeva in piedi". Il personale in servizio è stato identificato.
Il piccolo sarebbe stato schiacciato dalla mamma che si è addormentata durante l'allattamento. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per ...
Il procedimento avviato dalla procura al momento è contro ignoti ma gli inquirenti vogliono verificare se ci siano state carenze nell'assistenza ospedialiera della madre. Il piccolo sarebbe morto schiacciato dalla madre addormentatasi dopo l'allattamento. Il padre accusa il personale: "Era stremata, l'hanno lasciata sola"
Ci sono ancora dettagli da chiarire sul caso del neonato morto a Roma. Il padre: «Obbligata a occuparsi del bambino, ma dopo 17 ore di travaglio era ...
Ci sono però da capire anche i tempi di controllo e le presenze nel reparto: fra nido e stanze ci sono quattro infermiere e i passaggi di controllo sono ogni tre ore. Non ci sarebbero state anomalie nel parto e il neonato di tre chili e mezzo stava bene. «La cosa che non ci dà pace è che poteva accadere a chiunque, ed è successo a noi. Di fatto, la causa esatta della morte è ancora sconosciuta e tante risposte noi ancora non le abbiamo. Il decesso è stato dichiarato all'1 e 40 della notte. Aveva chiesto di portare il bimbo al nido per poter riposare qualche ora, ma le hanno detto di no».
L'Asl 2 di cui l'ospedale Pertini fa parte spiega in una nota di aver consegnato alla magistratura tutta la documentazione sul caso del neonato morto l'8 ...
Nell’ottica di un miglioramento continuo le procedure che descrivono il percorso della gestante dal pre parto al post partum, vengono costantemente aggiornate e migliorate, come avvenuto anche recentemente”. L’ospedale Pertini, puntualizza la nota, “è punto di riferimento per la città di Roma e in particolare la ginecologia e l’ostetricia garantiscono un’assistenza di qualità alle donne nel percorso della gravidanza, raggiungendo nel 2022 un totale di 916 parti effettuati con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti. Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività.
Il ministero della Salute ha chiesto una relazione dettagliata alla Regione Lazio sul caso della morte di un neonato all'ospedale Pertini di Roma.
Nello specifico, attraverso le raccomandazioni del 2022, consiglia: il coricamento in posizione supina, l'uso di una superficie di riposo solida e non inclinata, la condivisione della stanza ma non del letto, evitare il surriscaldamento e l'utilizzo di lenzuola morbide che potrebbero ostruire le vie respiratorie. Ma la risposta era sempre “no, non si può”". Stando a quanto denunciato dai genitori del piccolo, il decesso sarebbe avvenuto durante l'allattamento.
ROMA - La tragedia del neonato morto soffocato nel letto dopo essere stato allattato dalla mamma ha toccato nel profondo Jessica Immobile.
La moglie del bomber della Lazio, madre di quattro splendidi bambini, in una storia Instagram ha detto la sua sul terribile fatto successo all'Ospedale Pertini di Roma: “Una neo mamma non va lasciata sola, soprattutto dopo il parto. Da una parte il dolore e dall’altra la felicità di una nuova vita. ROMA - La tragedia del neonato morto soffocato nel letto dopo essere stato allattato dalla mamma ha toccato nel profondo Jessica Immobile.
Il bambino potrebbe essere deceduto per soffocamento durante l'allattamento. Sono ancora in corso le indagini per stabilire le effettive cause della morte.
Se ad altre mamme non è capitato, è solo perché loro sono state fortunate“. L’autopsia ci dirà di cosa è morto. Non ce la faceva più. LEGGI ANCHE: Non ce la faceva più“. Non si reggeva in piedi.
Non aveva assunto né droghe né farmaci la neomamma che, a tre giorni dal parto, si sarebbe addormentata mentre allattava, provocando la morte per soffocamento ...
A chiarire ogni dubbio sarà, con ogni probabilità, l’esame autoptico disposto sulla salma del piccolo, i cui risultati potrebbero arrivare non prima di 60 giorni e che serviranno a capire se la morte sia avvenuta per soffocamento o per cause naturali. Quello che non accettano è anche leggere che qualcuno abbia “costretto la giovane mamma a tenere con sé il bambino”. Per questo il personale sanitario della struttura coinvolta aveva chiesto che fossero eseguiti dei test, per verificare che la donna non avesse assunto droghe o farmaci particolari.
Bisognerà aspettare 60 giorni per stabilire con certezza i contorni della tragedia che si è consumata all'ospedale Pertini di Roma tra il 7 e l'8 gennaio, ...
Dalla direzione viene infine sottolineato che la pratica del rooming-in, ossia la possibilità che dopo il parto il neonato stia nella stessa stanza della mamma, è "ormai consolidata nel contesto nazionale ed internazionale per sostenere il contatto tra neonato e mamma, sin dalle prime ore dopo la nascita". "Tenere il neonato nella stessa stanza della mamma - dicono - permette di rafforzare il legame e incentivare l'allattamento al seno. La Asl ricorda anche che il Pertini "è punto di riferimento per la città di Roma e in particolare la ginecologia e l'ostetricia garantiscono un'assistenza di qualità alle donne nel percorso della gravidanza, raggiungendo nel 2022 un totale di 916 parti effettuati con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti".
Alessandra Bellasio: 'Uno dei fattori di rischio per quanto riguarda la morte improvvisa e inaspettata del lattante'
"Come nella situazione verificatasi a Roma, la condivisione del letto può avvenire involontariamente se i genitori si addormentano mentre alimentano il bambino, o in momenti di particolare stanchezza. Nello specifico, attraverso le raccomandazioni del 2022, consiglia: il coricamento in posizione supina, l'uso di una superficie di riposo solida e non inclinata, la condivisione della stanza ma non del letto, evitare il surriscaldamento e l’utilizzo di lenzuola morbide che potrebbero ostruire le vie respiratorie. Lo ha evidenziato Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su UniMamma.it, commentando il
Succede a Roma: la mamma, reduce da un parto difficile, si è addormentata mentre allattava il suo bambino, che è morto soffocato. Qui per leggere di più.
Immediati i tentativi di rianimarlo, per lui si è potuto solo constatare il decesso. Alla base di questa tragedia c’è la stanchezza di una neomamma che ha affrontato un parto lungo, doloroso e complicato. Il neonato sarebbe morto soffocato: sono state aperte le indagini da parte della Procura, che chiariranno le responsabilità e la causa del decesso.
Non si può escludere il collasso post natale, la tragedia non metta in discussione il 'rooming in' che favorisce l'allattamento al seno”
In questo caso "ciò che doveva succedere è che la mamma, una volta finita la poppata, doveva mettere il bambino nella culla. "E' una tragedia - continua il neonatologo - e il fatto di aver trovato il piccolo con la madre addormentata fa pensare alla posizione asfissiante, ma va dimostrato". "Non possiamo dire se il neonato morto all'ospedale Pertini di Roma", mentre era allattato al seno della madre che si è addormentata, "sia morto soffocato".
Tragedia all'Ospedale Pertini: un neonato di soli 3 giorni è morto schiacciato dalla mamma addormentata durante l'allattamento.
In questa ultima ricostruzione si legge che la donna avrebbe scelto volontariamente il rooming-in, e che sarebbe stato disposto su di lei un accertamento tossicologico in quanto il personale intervenuto al momento della tragica scoperta avrebbe trovato grande difficoltà a scuoterla dal sonno. stanchezza), nelle prime settimane di vita del bambino o se questo è nato pretermine o piccolo per l’età gestazionale. Il contatto “pelle a pelle” è assolutamente essenziale per lo sviluppo ottimale della relazione madre bambino.( La cosa che non ci dà pace è che poteva accadere a chiunque, ed è successo a noi. Fra le più essenziali: allattare da sedute, far dormire il bambino nella propria culla in posizione supina, evitare il bed-sharing: Gli inquirenti vogliono verificare se ci siano state carenze nell’assistenza della puerpera, una donna di 29 anni, mamma da tre giorni di un maschietto, che nel tardo pomeriggio del 7 gennaio avrebbe chiesto al personale di potere restare con il piccolo alcuni minuti in più dopo averlo allattato. Ma la risposta era sempre “no, non si può”(Messaggero) All’1.40 della notte è stato dichiarato il decesso.(Ibidem) Tutte stremate dal parto, impossibilitate a prendersi cura come si dovrebbe di un bebè(Ibidem) (…) non l’avevano nemmeno svegliata, ha aperto gli occhi da sola e lo avevano già preso. (…) Qualcuno dell’ospedale avrebbe dovuto controllare che il neonato venisse riportato in culla dopo l’allattamento. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro ignoti.
“Diciassette ore in travaglio prima di partorire. Non si reggeva in piedi. Non ce la faceva più“. Il papà del neonato morto all'ospedale Pertini di Roma, ...
Ma la risposta era sempre ‘no, non si può’”. Alla fine un appello: “Nulla ci potrà ridare indietro il nostro bambino, ma non vogliamo che accada ad altri genitori di vivere il nostro stesso incubo. Non ce la faceva più. Ma lei non si reggeva in piedi”. Non si reggeva in piedi. Non ce la faceva più“.
Secondo le prime ipotesi, il bimbo sarebbe morto schiacciato dalla madre che si era addormentata durante l'allattamento, ma non è esclusa neanche la possibilità ...
Ciononostante, è il quarto consiglio, non si deve aver timore di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si ha bisogno di riposare. Il terzo è quello di favorire il rooming in, perché permette di rafforzare il legame tra mamma e bambino e di incentivare l’allattamento al seno. Cinque consigli per le neomamme e i neopapà, anche in un’ottica di prevenzione, sono arrivati poi dalla Sip, la Società italiana di pediatria, dopo il caso del neonato morto a Roma. «È una tragedia e il fatto di aver trovato il piccolo con la madre addormentata fa pensare alla posizione asfissiante, ma va dimostrato», ha avvertito il direttore dell’Unità operativa complessa di Pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale (Tin) del Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma, Luigi Orfeo. Le neomamme, ha aggiunto, devono poter essere «preparate a una gestione autonoma dei piccoli già nella prima giornata di vita». Secondo le prime ipotesi, il bimbo sarebbe morto schiacciato dalla madre che si era addormentata durante l’allattamento, ma non è esclusa neanche la possibilità che si tratti di un caso di morte in culla.
La Direzione strategica della Asl Roma 2 rispetto alla morte del neonato all'ospedale Pertini ha reso noto di aver attivato "un audit clinico...
Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività". Per questo motivo viene attuato anche nell’ospedale Pertini, dove tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino, venendo peraltro edotte, anche con la sottoscrizione di un modulo, sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi". All'ospedale Sandro Pertini nel 2022 i parti effettuati sono stati 916, con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti ed è "un punto di riferimento per la città di Roma" si legge nella nota della Asl.
La dottoressa è accusata di omicidio colposo. Più di un campanello d allarme indicava un infezione batterica in corso.
In quanto, «in presenza di questi gravi sintomi di corioamniotite», l’intervento - secondo l’accusa - «non era più procrastinabile». Tra i sintomi di questa infezione, la donna presentava: «uno stato febbrile grave», con temperatura sui 39 gradi, una tachicardia «già rilevata nel monitoraggio delle 13,28» e il valore più alto della norma della proteina C reattiva (che è un indice d’infiammazione). «A fronte del netto peggioramento del quadro clinico della paziente a partire dalle 18,12», la ginecologa avrebbe comunque continuato a temporeggiare, invece di praticare un parto cesareo d’urgenza.
«Falso che abbia acconsentito a tenerlo sempre con me. Non ho avuto alternative». Neonato morto soffocato al Pertini, la madre: «Ho chiesto aiuto, mi hanno.
Ma lei di una cosa è assolutamente certa e lo ripete con forza: «Più volte ho chiesto in reparto di essere aiutata perché non ce la facevo da sola e di portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare, eppure mi è stato detto sempre di no». Lei si era risvegliata e ha capito che tutti erano in subbuglio. Ho chiesto aiuto e non mi è stato dato». Adesso lei legge i commenti sui social delle altre mamme che dicono, in tante: «Poteva accadere anche a me». Le acque le si erano rotte alle 4 del mattino e anche quella notte non aveva chiuso occhio. Il suo primogenito dato alla luce il 5 gennaio scorso è morto in ospedale tre giorni dopo mentre era accanto a lei che si era addormentata, nella notte, forse schiacciato e soffocato dal suo corpo di
La direzione si difende: abbiamo avviato una verifica, ma al Pertini non ci sono carenze di personale. La Procura ha deciso di acquisire anche la cartella ...
"Tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino, venendo peraltro edotte, anche con la sottoscrizione di un modulo, sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi". La donna – secondo il racconto fatto dal padre del bambino al ‘Messaggero’ – "non si reggeva in piedi dopo 17 ore di travaglio, ma è stata obbligata a prendersi cura del piccolo da subito. Si indaga sulle cause della morte del neonato trovato morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, tra le braccia della madre.
La mamma del neonato di tre giorni, trovato morto a Roma all'ospedale Pertini, nel letto in cui la donna lo teneva dopo averlo allattato ed essersi ...
"Non è che si giustificassero in qualche modo. Bellissime parole, peccato non siano veritiere". "Dovevo allattare il piccolo, cambiarlo, riporlo nella culletta accanto al letto, e ho dovuto farlo anche subito dopo il parto anche se ero sfinita"
La madre del neonato morto all'ospedale Sandro Pertini di Roma ripercorre i tragici momenti precedenti e successivi al decesso del figlio.
Il personale sanitario ha fatto di tutto per rianimare il bambino, ma purtroppo non è riuscito a salvarlo. A quel punto non ho capito più niente, mi è crollato tutto addosso. Senza dirmi una parola, mi hanno fatto alzare e mi hanno portato in una stanza vicina: lì mi hanno comunicato che il bimbo era morto.Non ricordo che fosse presente una psicologa, e nemmeno che mi abbiano dato una spiegazione più approfondita. [richieste di aiuto che non sarebbero state ascoltate](https://www.fanpage.it/roma/ho-chiesto-aiuto-mi-hanno-detto-arrangiati-le-voci-di-donne-lasciate-sole-nel-post-parto/) dal personale sanitario. Ho chiesto ancora di prendere il bimbo, non l’hanno fatto. A parlare è la donna che due settimane fa ha perso il figlio all'ospedale Pertini di Roma.
Secondo l'accusa la dottoressa sarebbe dovuta intervenire subito perché la madre aveva un'infezione in corso.
All'operazione si è arrivati però troppo tardi, e il piccolo è morto. Il bambino non ce l'ha fatta, è morto. Il quadro clinico della paziente è però peggiorato ore dopo, nonostante ci fossero "allarmanti sintomi di un’infezione da corioamniotite", che hanno portato a "uno stato febbrile grave" con temperatura a 39 gradi, tachicardia già rilevata un'ora dopo il ricovero e il valore della proteina C reattiva schizzato alle stelle.
La dottoressa è accusata di omicidio colposo. Più di un campanello d allarme indicava un infezione batterica in corso.
In quanto, «in presenza di questi gravi sintomi di corioamniotite», l’intervento - secondo l’accusa - «non era più procrastinabile». Tra i sintomi di questa infezione, la donna presentava: «uno stato febbrile grave», con temperatura sui 39 gradi, una tachicardia «già rilevata nel monitoraggio delle 13,28» e il valore più alto della norma della proteina C reattiva (che è un indice d’infiammazione). «A fronte del netto peggioramento del quadro clinico della paziente a partire dalle 18,12», la ginecologa avrebbe comunque continuato a temporeggiare, invece di praticare un parto cesareo d’urgenza.
Gli esperti della Società italiana di pediatria (Sip) spiegano che la morte del neonato deceduto al Pertini l'8 gennaio potrebbe essere un caso di "collasso ...
La Sip invita poi i genitori a non aver timore di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si ha bisogno di riposare. Infine la Sip ricorda di non aver paura in generale di ciò che può accadere mentre si allatta. In attesa dei risultati del riscontro diagnostico, tale evento potrebbe rientrare, secondo quanto spiega il Tavolo tecnico allattamento al seno della Società italiana di pediatria (Sip), nell’ambito del “Sudden unexpected postnatal collapse” (Supc, [collasso neonatale improvviso e inaspettato](https://www.dire.it/23-01-2023/863684-neonato-morto-parla-esperto-tragica-fatalita-se-fosse-accaduto-in-casa-morte-improvvisa/))”. “Vi sono mamme che spesso mandano messaggi sul cellulare dopo il parto. In queste 2 ore bocca e naso del neonato devono essere sempre visibili dalla mamma per evitare che la respirazione non sia ostruita dalle sue mammelle. [un neonato è deceduto nel letto della mamma che lo stava allattando](https://www.dire.it/23-01-2023/863684-neonato-morto-parla-esperto-tragica-fatalita-se-fosse-accaduto-in-casa-morte-improvvisa/), ha colpito l’opinione pubblica.
La mamma del neonato morto a tre giorni dal parto a Roma ha assicurato di aver chiesto più volte aiuto dopo il lungo travaglio.
Ma lei non si reggeva in piedi. Hanno anche preteso che gli cambiasse il pannolino da sola. Non è che si giustificassero in qualche modo. Il bambino è nato sano, quasi 3 chili e 400 grammi. Ma le hanno subito portato il piccolo per l’allattamento. Più volte ho chiesto in reparto di essere aiutata perché non ce la facevo da sola e di portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare, eppure mi è stato detto sempre di no.
Antonio Lanzone, direttore dell'area ostetrica del Policlinico Gemelli di Roma: «Deve esserci sempre un accompagnatore»
Se la mamma non accetta, il neonato va al nido». E finito l'allattamento, il neonato deve essere depositato in culla». In ogni caso, nel momento in cui l'accompagnatore non c'è, il neonato viene portato al nido.
(ANSA) – ROMA, 23 GEN – Bisognerà aspettare 60 giorni per stabilire con certezza i contorni della tragedia che si è consumata all'ospedale Pertini di Roma ...
Gli inquirenti hanno acquisito tutta una serie di documenti in ospedale, compresa la cartella clinica della donna per accertare, tra l’altro, se avesse preso il piccolo in braccio nel tardo pomeriggio e perchè sia rimasta con il neonato fino a sera, quando l’infermiera in servizio si è accorta della disgrazia. Dalla direzione strategica della Asl Roma 2 viene sottolineato che, come da prassi, è stato attivato "un Audit clinico per verificare la correttezza e l’aderenza alle best practice e l’appropriatezza delle procedure" ed è stata consegnata alla magistratura tutta la documentazione in possesso. (ANSA) – ROMA, 23 GEN – Bisognerà aspettare 60 giorni per stabilire con certezza i contorni della tragedia che si è consumata all’ospedale Pertini di Roma tra il 7 e l’8 gennaio, quando un neonato di tre giorni è morto presumibilmente schiacciato dalla madre addormentatasi dopo averlo allattato nella sua stanza.
Rinviata a giudizio con l'accusa di omicidio colposo una dottoressa, E. M., che avrebbe aspettato troppo prima di operare d'urgenza una donna incinta e ...
[Neonato morto al Pertini, il papà accusa l’ospedale: ”La mia compagna aveva chiesto di portarlo al nido per riposare”](https://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/roma-neonato-morto-pertini-papa-accusa-ospedale.html) Nessuno si è accorto per tempo di quanto stesse accadendo e quella che era una gioia immensa ed indescrivibile si è ben presto trasformata in un atroce dramma. [‘ospedale romano Pertini.](https://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/roma-furti-sospetti-pertini-spariti-computer-dati-sensibili-pazienti.html) Stremata dal lungo travaglio e dal parto, la donna si è improvvisamente addormentata e per il piccolo, purtroppo, non c’è stato scampo. [omicidio colposo](https://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/roma-consegna-droga-a-domicilio-sul-monopattino-beccato-30enne.html) una dottoressa, E. Una storia terribile che è venuta a galla dopo giorni dopo l’altrettanto atroce episodio che ha visto coinvolta un’altra neomamma ed il suo bambino. La mamma era stata ricoverata in fase di travaglio alle 12.35.
Prosegiono gli accertamenti sulla morte del piccolo, avvenuta lo scorso 8 gennaio. E si infiamma la discussione sull'assistenza fornita in ospedale alle ...
Sono state già consegnate le cartelle cliniche alla polizia - cui sono state affidate le indagini - e le schede turno dei giorni che vanno dal 4 all’8 gennaio, quelli in cui la donna è arrivata al Pertini. L'infermiera del turno di notte, andando a controllarla, ha trovato il bambino cianotico e immobile e lo ha subito portato via, svegliando la madre, che ha realizzato quanto era accaduto. Le norme legate alla pandemia di Covid-19, inoltre, hanno limitato l’accesso dei padri alle stanze delle neo-mamme, il che significa che il rooming-in non viene applicato esattamente come promosso da organizzazioni come Unicef e Oms, che suggeriscono appunto anche una collaborazione tra genitori. E questo riaccende le polemiche sull’assistenza data alle madri subito dopo il parto, soprattutto nei casi in cui si applica il modello del rooming-in, che prevede che mamma e bambino condividano la stessa stanza giorno e notte. La madre del piccolo, dal canto suo, ha riferito che avrebbe chiesto diverse volte di portare il bambino nella nursery, ma che le sarebbe sempre stato negato. Gli esami tossicologici disposti sulla madre del piccolo, una donna di 30 anni, sono risultati negativi, il che esclude che fosse sotto l’effetto di farmaci o altre sostanze la notte in cui si è addormentata con il bambino nel letto accanto a lei.
L'infermiera di turno dice di averla controllata 10 minuti prima, quando la donna si è addormentata. Poi la tragedia. In attesa dell'autopsia, la Procura ha ...
L’infermiera di turno dice di averla controllata 10 minuti prima, quando la donna si è addormentata. Dieci minuti dopo la stessa è tornata e sostiene di aver trovato il bambino morto. In attesa dell'autopsia, la Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo
Sono ancora in corso le indagini della procura di Roma per omicidio colposo e si attendono i risultati dell'autopsia.
Ancora non sono certa di niente. Non ho capito più niente, mi hanno subito cambiato di stanza. LEGGI ANCHE: La donna che aveva partorito un bimbo sano, di 3 chili e 400 grammi e che aveva chiamato Carlo Mattia, è devastata dalla perdita del suo bambino, morto probabilmente per soffocamento nel sonno, nel reparto di Ostetricia e ginecologia del nosocomio romano. Dopo tanti commenti a parlare, intervistata da Repubblica, è la mamma del Poi mi sono risvegliata e lui non c’era più“.