Nata in ambito statunitense, ma attualmente celebrata in diversi paesi nel mondo, viene celebrata al fine di regalare un ulteriore momento di condivisione ...
Tuttavia per portare veramente dei benefici - come incoraggiare la costruzione di legami sociali o portare ad un aumento dell’empatia e fedeltà verso gli altri - sembrerebbe che l'abbraccio debba avere un tempo minimo di durata di 20 secondi, durante il quale viene per l'appunto rilasciato l’ormone dell’ossitocina che ci fa provare piacere di stringere tra le braccia l’altra persona, dalla quale, alla fine, non vogliamo più staccarci. L’abbraccio, infatti, risulta essere un'ottima medicina contro il malessere psicologico in quanto nel momento in cui si stringe tra le braccia una persona amata, viene rilasciata nel sangue una sostanza, chiamata ossitocina, che riduce notevolmente il livello di stress e ansia in un organismo e migliora la memoria ed in generale la qualità della vita. In questa giornata è anche importante ricordare i molteplici benefici – dal punto di vista psicologico e sociale - che un abbraccio porta alla salute.
Da anni sul web spopolano video di ragazzi che, in luoghi pubblici molto affollati delle città, mettono in bella mostra un cartello che recita “Free Hugs” ...
Ma sono stati in tanti, nel corso del tempo, a cercare di mettere nero su bianco soprattutto le emozioni provocate da un abbraccio, tra cui Pablo Neruda che in “La magia di un abbraccio” scrive: È anche il caso degli abbracci: un gesto banale, spesso sottovaluto, che però ha un impatto notevole sull’umore, come i mesi di distanziamento dovuti al Covid-19 ci hanno ampiamente dimostrato. Un gesto semplice, spesso sottovalutato, che ha innumerevoli effetti benefici sul corpo e sulla mente, richiamando in noi le emozioni dell’infanzia e permettendoci di ridimensionare i brutti pensieri, le ansie e le paure.
La parola alla psicologa e psicoterapeuta Francesca Andronico: «Un bambino che non viene abbracciato sarà un adulto incapace di metabolizzare le emozioni”
«L’abbraccio inoltre – prosegue la psicologa – stimola le connessioni neuronali, e la prima forma di intelligenza, intesa come capacità di adattamento all’ambiente, è direttamente correlata al livello di accudimento. Numerosi studi di neuroimmunologia dimostrano che i bambini che nei primi anni di vita hanno sperimentato una carenza di contatto fisico, di abbracci e carezze, hanno da lato un sistema immunitario meno efficiente, dall’altro una minore capacità di auto rassicurarsi e di metabolizzare le emozioni negative». Ma l’abbraccio è anche molto di più: un vero e proprio toccasana per la salute, in grado di scatenare i nostri neurotrasmettitori del benessere, di potenziare il sistema immunitario, di aumentare le connessioni neuronali che incidono sullo sviluppo cognitivo.
Coccole e abbracci sono un toccasana naturale per la salute. Per questo ogni 21 gennaio si festeggia la giornata mondiale dell'abbraccio.
Oltre a migliorare la salute cardiaca, abbassando la pressione sanguigna, una coccola può aumentare i livelli di ossitocina e serotonina. Ideata da Kevin Zaborney nel 1986 e celebrata per la prima volta nel Michigan (USA), l’Hugging Day si festeggia in tutto il mondo ogni 21 gennaio. ROMA – Riducono lo stress, aumentano l’autostima, fanno bene all’umore e migliorano la salute mentale.
Il 21 gennaio si celebra la Giornata Mondiale dell'Abbraccio, ricorrenza che non a caso arriva dopo il Blue Monday,
Ma sono la lontananza, i distacchi, il perdersi e poi il ritrovarsi che ci fanno comprendere la potenza di due braccia che ci cingono e che senza parole ci dicono “Io ci sono“. E facendo nostre le parole di Emily Dickinson, non ci resta che concludere: “Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio, dobbiamo correre il rischio di chiederlo“. Quest’ultimo si genera grazie ad un gruppo di nervi che si chiamano afferenti C-tattili e sono stimolati proprio dalle carezze e dagli abbracci. Da questi presupposti di base nasce quella che oggi è nota come la Giornata Mondiale dell’Abbraccio e che si celebra il 21 gennaio. La ricorrenza nasce dall’idea di un sacerdote Kevin Zaborney, in Michigan, che celebrò per primo la giornata degli abbracci nel 1986. L’abbraccio è un segno d’affetto un modo per esprimere, anche senza parole, la vicinanza e l’empatia ad una persona.
Diverse sono le giornate mondiali che ci accompagnano durante l'anno, questa è dedicata ad una manifestazione d'affetto tra le più delicate e significative: ...
Il 21 gennaio è la Giornata mondiale dell'abbraccio. La Società italiana di pediatria: «Benefici per tutti ma in particolar modo per i nostri...
[neurotrasmettitori](https://www.corriere.it/salute/dizionario/neurotrasmettitore/) attivati tramite il contatto di due corpi che si stringono — spiega la dottoressa Agnese Rossi, psicoterapeuta di Humanitas Gavazzeni Bergamo —. A tutto questo si affianca un incremento dell’attaccamento madre-figlio e la riduzione dello [stress ](https://www.corriere.it/salute/dizionario/stress/)materno, cosa che suggerisce che la Kangaroo mother care sembra rappresentare uno degli interventi di cura più efficace». Speriamo che soffermarsi a pensare quanto valga questo gesto, per la mente e il corpo specie nei più piccoli, faccia venire voglia di abbracciarsi un po’ di più». A fare il punto, è la [ Società Italiana di Pediatria (Sip)](https://sip.it/), che in un approfondimento ha esaminato la letteratura scientifica sui benefici, a partire dalla più tenera età. Da quel momento, l’evento ha continuato a crescere a livello internazionale (USA, Canada, Brasile, Australia, Regno Unito e Irlanda, Germania, Georgia, India, Svezia, Spagna, Italia, Francia, Russia, Sudafrica e promosso a Shanghai in Cina)». [Giornata mondiale dell’abbraccio](https://nationalhuggingday.wordpress.com/), evento nato nel 1986 dalla mente di Kevin Zaborney, un prete di Caro, una cittadina del Michigan (Usa). Secondo lo studio in coloro che venivano abbracciati dalla madre vi era una riduzione del dolore complessivo correlato alla procedura, analizzando i parametri vitali, il pianto e la durata del disagio. Questo approccio, analizzato per la prima volta a partire dalla metà degli anni ’70, ha cambiato significativamente la gestione e la cura dei neonati sani e a rischio (ricoverati in Terapia intensiva neonatale, prematuri o con basso peso alla nascita), dimostrando riduzione di mortalità e morbilità nei piccoli, effetti significativi sulla stabilizzazione clinica, riduzione dello stress e del dolore durante gli esami o le procedure mediche ed infermieristiche sul neonato. Il 21 gennaio si celebra la Giornata mondiale dell’abbraccio. E perché anche la scienza ne ha ormai provato i potenti effetti benefici: migliora [l’umore](https://www.corriere.it/salute/dizionario/umore/), apportando una sensazione di benessere e felicità correlata al rilascio di [serotonina](https://www.corriere.it/salute/dizionario/serotonina/). Un semplice, caloroso, abbraccio. Un abbraccio.
La ricorrenza è nata in America nel 1986. L'importanza di abbracciarsi tutti i giorni.
La giornata mondiale dell'abbraccio: perchè questo gesto è importante, quali effeti ha per l'organismo secondo la scienza e cos'è l'afefobia.
Tale ormone, secondo i ricercatori, avrebbe non solo un effetto calmante ma sarebbe anche in grado di far diminuire la pressione. [afefobia](https://it.wikipedia.org/wiki/Afefobia), altrimenti detta aptofobia? Il campione era composto da 200 persone di età compresa tra 19 e 80 anni con problemi d’ipertensione, sposati o conviventi da almeno 6 mesi. Questa, che come noto, agisce a livello cerebrale e in partcolar modo sull’ippocampo e sull’amigdala. Fin dal primo vagito, il bambino cerca di ricreare quella sensazione. In qusto caso si tende a somatzzare il problema quando si cresce.