L'hanno deciso le sigle sindacali dei gestori di carburante al termine di un vertice al ministero. Fallito quindi il terzo tentativo di mediazione del ...
"Ci aspettavamo altro per poter revocare lo sciopero - specifica - ma le condizioni non sono cambiate. Prevista anche la creazione di una App del Mimit dove poter consultare il prezzo medio e quello praticato dai distributori all'interno di un perimetro selezionato. Con il costo alla pompa che continua ad aggirarsi attorno ai 2 euro in città e fino ai 2,5 in autostrada.
Ridotto da 60 a 48 ore come chiesto dal Garante. Le sigle sindacali: "Delusi dall'incontro con il governo. Restano irrisolti problemi strutturali"
C'è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma è rimasto l'obbligo del cartello e il messaggio che passarà è che noi siamo una categoria da tenere sotto controllo. "Non è con un cartello che si possono risolvere i problemi, è un cartello che fa tutto tranne che dare trasparenza", spiega Massimo Terzi, presidente di Anisa-Confcommercio. "I gestori hanno l'obbligo di comunicare all'Osservatorio ogni variazione di prezzo al massimo ogni otto giorni, nel caso di variazioni anche prima di 8 giorni", aggiunge.
Chiusura prevista anche per gli impianti self service: restano assicurati i servizi minimi essenziali. Al tavolo col ministro Urso alleggerita la stretta su ...
L'eventuale chiusura potrà essere decisa da uno a 30 giorni (prima la previsione era da sette a 90 giorni). Intanto, tra le modifiche al tavolo dei benzinai dal ministro Adolfo Urso, compare l'obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. Lo comunicano gli organizzatori Faib, Fegica, Figisc-Anisa in conferenza stampa.
Fumata nera tra governo e gestori degli impianti di carburante, che hanno deciso di confermare lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio.
Al momento, quindi, l'iniziativa di sciopero è compresa tra le ore 19:00 del 24 gennaio alle 19:00 del 26 gennaio 2023". "Lo sciopero è confermato", sottolinea il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo. Fumata nera tra governo e gestori degli impianti di carburante, che hanno deciso di confermare lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio.
Confermato lo sciopero dei benzinai il 25 e 26 gennaio. Lo hanno reso noto le organizzazioni dei gestori Faib, Fegica, Figisc-Anisa.
La rilevazione settimanale dei prezzi la fa il ministero". Con le modifiche al decreto sulla trasparenza proposte dal ministero, l'obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina diventerà settimanale (e non giornaliero) e a ogni variazione del costo alla pompa. L'obbligo della cartellonistica per l'esposizione del prezzo medio, previsto dal decreto trasparenza, "penalizza i benzinai ed è inutile per far abbassare i prezzi". Lo sciopero dei gestori dei distributori dei carburanti inizierà alle 19 del 24 gennaio e si concluderà alle 19 de 26 gennaio. Lo hanno reso noto le organizzazioni dei gestori Faib, Fegica, Figisc-Anisa dopo l'incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Cambia il decreto: dalla comunicazione dei prezzi alle multe
I sindacati si dicono "profondamente delusi". Lo hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa. "Sono ...
Soprattutto sulla questione dell'obbligo dell'esposizione del cartello con i prezzi regionali medi dei carburanti accanto a quelli specifici della stazione di servizio, previsti dal decreto Trasparenza. [Sciopero dei metalmeccanici?](/news/sciopero-dei-metalmeccanici-2578216) [Libano chiuso per sciopero](/news/libano-chiuso-per-sciopero-2570677) Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell`impianto (prima raggiungevano i 6.000 euro). Invitando quindi i benzinai a "valutare lopportunitá di ridurre la durata complessiva della chiusura degli impianti, al fine di limitare i disagi a cui, inevitabilmente, andrebbero incontro i cittadini utenti". Stamane le organizzazioni di categoria dei gestori della distribuzione di carburanti hanno avuto un altro incontro al Mimit con il ministro Urso per cercare i margini per un compromesso. La chiusura inizierà alle 19 del del 24 e terminerà alle 19 del 26. La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omesse comunicazioni settimanali nell`arco di 60 giorni (e non più dopo tre violazioni senza limiti temporali anche non consecutivi). Tra le modifiche apportate viene stabilito che l`obbligo di comunicazione sarà settimanale (e non più giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. Il Governo, inoltre prosegue il Mimit, "nel pieno rispetto del ruolo che il Parlamento assolve, ha deciso di posporre l`emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge". Dopo l'incontro è arrivata una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy.nella quale si legge: "Rinviato il provvedimento attuativo del decreto prezzi che avrebbe dovuto definire entro 10 giorni le modalità di comunicazione e di esposizione del prezzo medio dei carburanti nei distributori". Abbiamo incontrato il ministro che ha tentato di trovare una soluzione e questo è da riconoscere, ma noi continuiamo ad essere l'unica categoria ad essere sotto stretta sorveglianza.
ROMA - Fumata nera stamane al tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy: Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica hanno confermato lo ...
"Dobbiamo dare atto al ministro Urso di aver cercato di trovare una soluzione, - dice il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo - il testo del decreto è già incardinato alla Commissione Attività produttive e quindi intervenire in una fase di conversione sarebbe anche stato difficile. Indicazione raccolta dal governo, ma la app, prevista dal decreto attuativo del provvedimento, non sostituisce l'obbligo di esporre il cartello. ROMA - Fumata nera stamane al tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy: Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica hanno confermato lo sciopero fissato per il 25 e 26 gennaio, e che include anche i self service.
Non è andato a buon fine l'incontro tra i rappresentanti dei benzinai e il governo per cercare di scongiurare lo sciopero proclamato per le giornate di ...
Oltretutto sono le compagnie petrolifere a doverci fornire la cartellonistica ma, se non lo fanno, in base al decreto siamo noi a risponderne davanti alla legge. I benzinai non hanno certo la facoltà di decidere il prezzo alla pompa ma, anzi, sono sottoposti alla costante pressione delle compagnie proprietarie degli impianti. L'eventuale chiusura potra' essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni).
Dopo l'incontro con il governo le posizioni sono distanti. I sindacati si dicono «profondamente delusi». Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno quindi...
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"I sindacati Faib, Fegica e Figisc pur dando atto al ministro Urso di voler trovare una soluzione, protestano contro il mantenimento dell`obbligo di ...
Soprattutto sulla questione dell'obbligo dell'esposizione del cartello con i prezzi regionali medi dei carburanti accanto a quelli specifici della stazione di servizio, previsti dal decreto Trasparenza. [Sciopero dei metalmeccanici?](/news/sciopero-dei-metalmeccanici-2578216) [Libano chiuso per sciopero](/news/libano-chiuso-per-sciopero-2570677) Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell`impianto (prima raggiungevano i 6.000 euro). Invitando quindi i benzinai a "valutare lopportunitá di ridurre la durata complessiva della chiusura degli impianti, al fine di limitare i disagi a cui, inevitabilmente, andrebbero incontro i cittadini utenti". Stamane le organizzazioni di categoria dei gestori della distribuzione di carburanti hanno avuto un altro incontro al Mimit con il ministro Urso per cercare i margini per un compromesso. La chiusura inizierà alle 19 del del 24 e terminerà alle 19 del 26. La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omesse comunicazioni settimanali nell`arco di 60 giorni (e non più dopo tre violazioni senza limiti temporali anche non consecutivi). Tra le modifiche apportate viene stabilito che l`obbligo di comunicazione sarà settimanale (e non più giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. Il Governo, inoltre prosegue il Mimit, "nel pieno rispetto del ruolo che il Parlamento assolve, ha deciso di posporre l`emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge". Dopo l'incontro è arrivata una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy.nella quale si legge: "Rinviato il provvedimento attuativo del decreto prezzi che avrebbe dovuto definire entro 10 giorni le modalità di comunicazione e di esposizione del prezzo medio dei carburanti nei distributori". Abbiamo incontrato il ministro che ha tentato di trovare una soluzione e questo è da riconoscere, ma noi continuiamo ad essere l'unica categoria ad essere sotto stretta sorveglianza.
(Agenzia Vista) Roma 19 Gennaio 2023“Sciopero confermato, era la notizia che si attendeva, abbiamo incontrato Urso e i funzionari, con tanti impegni...
Automobilisti in allerta. I benzinai sono sul piede di guerra e in risposta alle accuse di speculazione in seguito ai rincari dei prezzi del carburante, ...
Ed è confermato anche da parte dei gestori, il pessimo giudizio sul decreto carburanti, soprattutto nella parte relativa alle sanzioni "sproporzionate". Lo affermano in una nota congiunta, dopo l'incontro con il governo, Fegica e Figisc/Anisa: "In attesa delle valutazioni del Governo lo sciopero previsto per i giorni 25 e 26 gennaio è confermato. I benzinai sono sul piede di guerra e in risposta alle accuse di speculazione in seguito ai rincari dei prezzi del carburante, dopo l'eliminazione degli sconti sulle accise, annunciano uno sciopero, appena confermato dai sindacati, per i giorni 25 e 26 gennaio.
I gestori degli impianti: 'Ci adeguiamo a Garante scioperi, stop ridotto a 48 ore'
"C’è molto disappunto", aggiunge il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto. "Sono profondamente deluso perché ci aspettavamo altro per poter venire incontro alle esigenze del ministro Urso che era di revocare lo sciopero ma le condizioni non sono cambiate - dice Bearzi - E’ vero che c’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma è rimasto l’obbligo del cartello e il messaggio che passerà è che noi siamo una categoria da tenere sotto controllo perché comunque speculiamo". "Lo sciopero è confermato", sottolinea il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo.
Serrata anche nei self service il 25-26 gennaio, ma potrebbero restare aperti gli impianti gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere.
Il nucleo speciale della Gdf, per questo, ha già elaborato una serie di analisi puntuali di rischio per individuare i soggetti e gli operatori già in "odore" di frode. Probabili code ai distributori per fare il pieno già il 23 e 24 gennaio Sono di ieri intanto le nuove istruzioni operative della guardia di finanza per contrastare le frodi sui carburanti e sui prodotti energetici. Quello a cui stiamo assistendo potrebbe poi essere un antipasto di ciò che aspetta il governo tra pochi mesi, quando dovrà rinnovare i bonus per tamponare gli effetti del record inflazione e del caro bollette. Le sanzioni per omessa comunicazione da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell'impianto (prima raggiungevano i 6000 euro). Ma i disagi conseguenti a due giorni di chiusura delle pompe, le code per fare il pieno che si formeranno ai distributori, oltre ai rallentamenti delle consegne da parte degli autotrasportatori, difficilmente passeranno inosservate ai cittadini. Per ora è improbabile, perché la corsa ai rincari dei prezzi di benzina e gasolio in realtà non è stata così evidente. La chiusura per omessa comunicazione solo dopo 4 omissioni nell'arco di 60 giorni (e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi). Probabili code ai distributori per fare il pieno già il 23 e 24 e rallentamenti delle consegne degli autotrasportatori. "C'è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l'obbligo del cartello", riconosce Bearzi, così "il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo". "Lo sciopero è confermato", aggiunge, ma "fino all'ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra". Prima vera sfida per il governo Meloni e controlli serrati della finanza (in un impianto trovata acqua nel gasolio)
Sindacati: "Profondamente delusi, posizioni distanti". Figisc: "Per governo la nostra una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, ...
"Dall'incontro di questa mattina non sono arrivati elementi migliorativi, anzi semmai sono peggiorate le condizioni", così un esponente della Fegica, mentre dalla Figisc si aggiunge: "Il tavolo ha confermato che per il governo la nostra è una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello, come nel Medioevo". Ora i delegati - delle sigle Faib, Fegica e Figisc-Anisa - sono usciti dal ministero senza rilasciare dichiarazioni. L'incontro è terminato dopo circa un'ora: si tratta del terzo confronto al Mimit - il Ministero delle Imprese e del Made in Italy - tra governo e sigle associative dei benzinai, per discutere del decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti.
Trattativa in corso tra Governo e associazioni dei benzinai per rivedere il dl carburanti. Il 25 e il 26 gennaio stop anche a self service.
La serrata avrà inizio alle 19 del 24 gennaio e si concluderà alla stessa ora del 26 gennaio e riguarderà anche le pompe che offrono un servizio di self service. Per i giorni del 25 e il 26 gennaio è stato confermato lo sciopero dei benzinai, con la chiusura che sarà ridotta da 60 a 48 ore. La stessa, inoltre, potrebbe essere decisa da uno a 30 giorni (in precedenza di parlava da una settimana a tre mesi).