A qualche ora dal calcio d'inizio della finale di Supercoppa, siamo sul pullman diretto al King Fahd Stadium insieme agli altri giornalisti accreditati per ...
Il Mondiale in Qatar, giocato a dicembre, ha definitivamente sdoganato lo svolgimento (e la commercializzazione) di eventi del genere nel Golfo e non è un caso che sempre più campionati stanno disputando partite in questa parte del mondo (addirittura la Supercopa Argentina si disputerà ad Abu Dhabi nei prossimi giorni. Il lavoro di Dzeko e Lautaro ha avuto un impatto non solo a livello offensivo, seppure presente in tutti e tre i gol. Riyadh ha osservato con attenzione le mosse di Doha, e non è un mistero che proverà a replicare tutto ciò, presentandosi al fianco di Grecia ed Egitto per una possibile edizione multi-continentale della Coppa del Mondo 2030. A seguire Dzeko allora è Tonali, che però parte con un attimo di ritardo e non è un difensore centrale, che forse avrebbe letto meglio il dribbling del bosniaco. Il gol di Dzeko è in ogni caso di altissimo livello, come tutta la sua partita. Il centrocampista dell’Inter si inserisce con i tempi giusti nel mezzo spazio, Theo Hernandez – non concentratissimo – rimane attardato e così per Barella è semplicissimo servire sul secondo palo l’assist per il primo gol di Dimarco. Tomori sembra disorientato dal trovarsi davanti il bosniaco e non Lautaro; invece di anticiparlo, o almeno rendergli difficile la giocata successiva con un intervento aggressivo, rimane fermo a guardarlo mentre imbuca per Barella. Rispetto a quella versione, a questo Milan più che gli uomini è mancata totalmente l’intensità, che invece era il tratto più caratteristico della banda di Pioli. Un derby strano, insomma, ma con in palio la possibilità di invertire il momento negativo con una grande prestazione. Dietro di noi infatti si vede chiaramente la skyline di Riyadh, in cui si stagliano la Kingdom Tower (dimora provvisoria di Cristiano Ronaldo) e la PIF Tower (il fondo che ha permesso lo sbarco di CR7 e che due anni fa ha acquisito l’80% del Newcastle). Quando le squadre stanno per entrare in campo, sugli spalti ci sono circa 51mila spettatori, ma solo poche centinaia arrivano dall’Italia: i costi della trasferta – inclusi i 120 euro di visto – non sono indifferenti, e la Supercoppa non è la Champions League, per quanto sentita possa essere questa edizione dalle due tifoserie vista la rivalità cittadina. Ci troviamo infatti in un’area dove il Milan è per distacco più popolare dei cugini, vantando oltre 7 milioni di sostenitori nella sola Arabia Saudita (dati Nielsen) e una presenza capillare in tutta la penisola arabica.
SUPERCOPPA ITALIANA - Nerazzurri infallibili in finale da quando c'è Simone Inzaghi in panchina. Rossoneri irriconoscibili, e la difesa sta andando a picco.
[definita](https://www.eurosport.it/calcio/supercoppa/2022-2023/inzaghi-dopo-milan-inter-0-3-un-piacere-vedere-la-squadra-giocare-cosi.-partita-perfetta_sto9332019/story.shtml)una “partita perfetta” e ha provato “piacere nel vedere la squadra giocare così”. [precedente derby di inizio campionato](https://www.eurosport.it/calcio/serie-a/2022-2023/milan-inter-3-2-leao-e-olivier-giroud-segnano-maignan-conserva-il-derby-e-rossonero.-non-bastano-bro_sto9121124/story.shtml), qualitativamente e mentalmente, da tempo non lo si vedeva così floscio nelle partite che contano. Da inizio 2023 nove reti incassate in cinque incontri: anche su questo dato il Milan dello scudetto pare un lontano ricordo (ai tempi viaggiava con una media di meno di un gol subito a partita). Dimarco, Dzeko e Lautaro Martinez gli autori del trionfo nerazzurro nel derby "estero" contro il Milan di Pioli che [continua a deludere](https://www.eurosport.it/calcio/supercoppa/2022-2023/pioli-dopo-milan-inter-0-3-un-duro-colpo-primo-tempo-non-all-altezza.-ma-reagiremo_sto9332114/story.shtml). Tutti e tre i gol dell’Inter nascono su dormite della retroguardia rossonera: Tomori è ancora una volta irriconoscibile, nemmeno Kjaer titolare al posto di Kalulu è in grado di stuccare le profonde crepe viste contro Roma, Torino e Lecce. [l'Inter conquista la Supercoppa Italiana](https://www.eurosport.it/calcio/supercoppa/2022-2023/milan-inter-0-3-dimarco-dzeko-e-lautaro-trafiggono-i-rossoneri-trofeo-ai-nerazzurri_sto9331833/story.shtml), raggiungendo nell'albo d'oro della competizione proprio il Milan, trafitto 3-0 nel derby andato in scena al King Fahd Stadium di Riad (Arabia Saudita). Se Maldini dopo l’uscita dalla Coppa Italia aveva parlato di “mercato chiuso” del Milan, ora forse converrebbe rivedere i piani: probabilmente l’unico modo per coprire le voragini difensive è quello di agire con un acquisto di riparazione, per non parlare poi di un attacco che necessita di uno svecchiamento. Il risultato della notte di Riad dovrebbe far aprire nuovi scenari nel mercato delle milanesi. [allenatori più vincenti in questa competizione](https://www.eurosport.it/calcio/supercoppa/2022-2023/milan-inter-simone-inzaghi-diventa-il-re-di-supercoppa-4-trofeo-come-capello-e-lippi_sto9332016/story.shtml)niente di meno che Fabio Capello e Marcello Lippi. Ma c’è un dato ancora più significativo al termine del derby di Riad: da quando c'è il tecnico piacentino in panchina, l’Inter ha vinto tutte e tre le finali giocate. Il calendario non fa sconti: Lazio, Sassuolo, di nuovo Inter, il “maledetto” Torino e poi gli ottavi di Champions. Per il tecnico 46enne è il sesto trofeo in bacheca su sette finali disputate a bordocampo.
Dopo le parole del centrocampista turco dopo la vittoria della Supercoppa, la polemica infiamma i social.
Resta il fatto che il clima attorno a Calhanoglu e al Milan è tornato a essere molto caldo e che il prossimo 5 febbraio, quando è in programma il derby di ritorno in campionato, l’atmosfera non sarà certo distesa. [Tutta la Serie A TIM è su DAZN. Naturalmente dal Milan che non era riuscito a rinnovargli il contratto. In quattro ore la foto ha avuto oltre 250.000 visualizzazioni, ma anche alcune centinaia di commenti, molti di tifosi interisti ancora in estasi, altri di supporters rossoneri che non gradivano lo sfottò e si domandavano perché un simile tweet non fosse stato pubblicato lo scorso maggio. Insieme alla foto del numero 20 che a Riad salta Theo Hernandez, il tweet è eloquente: “Sì, abbiamo davvero preso Hakan Calhanoglu a parametro zero”. Il club di viale della Liberazione non è entrato direttamente nella polemica che sui social è stata scatenata dalle parole del turco ("Questa vittoria è molto importante, per me ancora di più.
La Supercoppa italiana ha reso evidente che il grande problema dei rossoneri, non il solo ma il principale, è l'assenza di Mike Maignan.
Invece ci pare a grandi linee la stessa situazione precaria che vive solitamente il Liverpool quando manca la sua colonna, Virgil Van Dijk: un solo difensore, certo, ma essenziale non solo per il suo immenso valore, ma anche per come migliora il rendimento altrui con la sola presenza in campo, anche se a mezzo servizio. Non riesce a trovare idee tattiche altrettanto convincenti che siano alternative a un impianto di gioco che per due anni ha funzionato benissimo ma adesso è troppo condizionato dalle lune calanti dei giocatori migliori: anche in Rafa Leao, quando le cose non girano, torna fuori tutto il suo narcisismo. Ma spesso si tende a confondere l'entusiasmo con la personalità: il Milan non ne ha tanta, a eccezione dei vecchi lupi alla Giroud e Kjaer che però in queste settimane stanno grattando il fondo del barile. Il cambio di testa risulta ulteriormente fatale per una squadra che ha costruito i suoi risultati dell'ultimo biennio su un forte coefficiente di rischio: senza mai amministrare, a disagio nei ritmi bassi, un calcio difficile e ottimista. Pioli invece ha perso colui che, per chi scrive, è stato l'Mvp della stagione 2021-2022: non solo – banalmente – perché è un portiere che para, ma per il suo status di leader temperamentale, tecnico (lanci, passaggi smarcanti, soluzioni mai banali per avviare l'azione), persino tattico: ricordate quando avanzava fino a centrocampo per disporre i suoi compagni su una punizione in attacco? Inzaghi ci ha messo due mesi per cambiare lo sloveno con Onana e la mossa si è rivelata un toccasana nei numeri e nel gioco: la squadra ha rilassato i nervi (ricorderete tra settembre e ottobre le continue scenate di Barella, e non era l'unico) e ritrovato convinzione, con l'impresa in Champions come punto esclamativo.
Nell'inedito scenario del King Fahd Stadium di Ryhad (Arabia Saudita), il derby lombardo tra Milan ed Inter valido per l'assegnazione della Supercoppa ...
Cinque minuti dopo solo una grande parata di Tatarusanu evita la doppietta del centravanti interista: il Milan soffre in tutti i reparti, soprattutto in quello difensivo, tenta di ripartire con Giroud e Leao ma la porta avversaria rimane inviolata anche grazie ad un attento Onana. A metà della seconda frazione, Stefano Pioli cerca di dare un svolta alla partita con un triplo cambio: subentrano Pierre Kalulu, Charles De Katelaere e Divock Origi ma la storia non cambia; anzi, peggiora. La partita arbitrata da Fabio Maresca si apre con dieci minuti di grande stabilità, dopo i quali però il periodo di magra del Milan, reduce da eliminazioni in Coppa Italia e qualche balbettio di troppo in campionato nelle ultime settimane, trova seguito. Dopo i Mondiali del Qatar, anche questa competizione è stata dunque dirottata in Medio Oriente per aumentare gli incassi: il “derby d’Arabia” tra Milan e Inter, disputata a Riyad, dimostra ancora una volta come i Paesi bagnati dai petroldollari del Medio Oriente siano a dir poco ben disposti a ospitare partite di cartello: anche la Supercoppa spagnola, disputata con la formula di un mini torneo, è stata giocata in Arabia. A livello di incassi, non c’è una grande differenza tra vincitori e sconfitti: l’Inter guadagna appena 500 mila euro in più rispetto alla rivale. La squadra nerazzurra si impone sugli avversari con gol di Federico Di Marco, Edin Dzeko e Lautaro Martinez, al termine di una gara condotta con autorevolezza fin dalle prima battute.
L'Inter supera il Milan e vince la Supercoppa Italiana con il risultato netto di 0-3, senza diritto di replica. A segno Dimarco, Dzeko e Lautaro Martinez.
Timida la reazione del Milan, che alla fine crolla inesorabilmente al gol dello 0-3 al minuto 78: intuizione di Skriniar per Lautaro Martinez, che sigla una rete splendida di esterno destro. La prima frazione di gioco ha un solo protagonista: l'Inter. A segno Dimarco, Dzeko e Lautaro Martinez.