A dirlo è il comitato indipendente che valuta le politiche di Meta e che ha bocciato le regole sulla nudità perché crea discriminazioni e non è chiara.
L’azienda di Mark Zuckerberg è infatti tenuta a rispondere pubblicamente entro 60 giorni, ma non è obbligata a mettere i pratica le indicazioni dell’Oversight board, che hanno solo un carattere consultivo. Ma a innescare l’intervento del consiglio di supervisione è stata la rimozione di due post, pubblicati su Instagram, relativi a un intervento chirurgico di transizione, condivisi a fini divulgativi e benefici. Una decisione assurda che l’Oversight board ha immediatamente ribaltato, facendo riammettere i post e pubblicando le raccomandazioni di cui sopra. E peraltro si applicano senza distinzione a immagini che vanno da scene di protesta a foto dopo un parto, dall'arte ai contesti medici e sanitari, come la chirurgia o la prevenzione del cancro al seno, ma sono “contorte e mal definite”, tanto da non riuscire a essere applicate correttamente. Una raccomandazione che arriva dopo decenni di lotte femministe contro l’ipersessualizzazione del seno femminile, schiacciato nella censura come intrinsecamente e universalmente sessuale da un certo bigottismo, scandalizzato anche dall’allattamento al seno in pubblico. [capezzoli](https://www.wired.it/attualita/politica/2015/08/28/free-the-nipple-la-rivoluzione-dei-capezzoli/), a prescindere dal genere e dall'orientamento sessuale.
L'Oversight Board, il consiglio di sorveglianza indipendente di Meta, ha chiesto una revisione delle regole.
Il movimento 'Lactivist' e Free the Nipple' ha avuto il supporto di celebrities come Rihanna e Miley Cyrus. L'osservazione arriva dopo la censura da parte del social dei post di un account gestito da una coppia americana transgender che raccoglieva fondi per un intervento chirurgico. I contenuti riportavano la foto del petto nudo di una persona, con i capezzoli coperti e accompagnati da informazioni riguardo l'assistenza sanitaria per le persone transgender, le operazioni di chirurgia al seno e link per raccolte fondi di beneficenza.
Un comitato interno a Meta ha chiesto che le regole di moderazione non facciano più discriminazioni tra quelli maschili e femminili.
Si legge che la policy di Meta «si basa su una visione binaria del genere e su una distinzione tra corpi maschili e femminili» e che le restrizioni e le eccezioni alle regole di moderazione delle foto di capezzoli femminili «sono ampie e confuse». Conclude che i criteri di moderazione di Meta costituiscono «enormi barriere alla libertà di espressione di donne e persone trans e di genere non binario sulle sue piattaforme» e raccomanda una revisione nella direzione di trattare tutte le persone «senza discriminazioni basate sul sesso o il genere». Per quanto riguarda le foto di nudi, i criteri rigidi di Meta sono stati pensati fin da subito per evitare che le sue piattaforme ospitino attività di promozione, diffusione o vendita di materiali erotici e pornografici. Il punto è che da sempre le linee guida di moderazione dei contenuti di Meta – l’azienda che possiede sia Instagram che Facebook, e che è una delle più influenti aziende tecnologiche al mondo – sono molto restrittive e vietano in molti casi la pubblicazione di foto di capezzoli femminili, ma non quelle di capezzoli maschili, con conseguenze spesso La moderazione dei contenuti pubblicati su Facebook e Instagram segue teoricamente una lunga lista di regole, ma non ha una procedura univoca e infallibile. La coppia aveva fatto “ricorso” sia a Meta sia al comitato di vigilanza, ma ancor prima che quest’ultimo si esprimesse Meta aveva deciso di ripristinare il post.
Meta sta pensando di rivedere il divieto sui contenuti free nipples.
«Questa è la grande lezione di tutto questo: quando crei sistemi automatizzati, avrai conseguenze per le persone che sono più emarginate, o la minoranza nella società», ha detto Bell. «Ad esempio, non è facile per una tecnologia automatizzata prendere una decisione su chi è un adulto in topless, rispetto a chi è un bambino in topless», ha detto. «Sappiamo che si può fare di più per supportare la comunità Lgbtqui+, e questo significa lavorare con esperti e organizzazioni di difesa Lgbtqi+ su una serie di problemi e miglioramenti del prodotto». Ha raccomandato a Meta di «definire criteri chiari, obiettivi e rispettosi dei diritti» quando si tratta di moderare la nudità «in modo che tutte le persone siano trattate in modo coerente con gli standard internazionali sui diritti umani». «Per me, questo era tutto ciò di cui avevo bisogno per capire che la conversazione su genere e inclusività non si svolgeva a Meta». I post mostravano la coppia in posa in topless, ma con i capezzoli coperti, con didascalie che descrivevano l'assistenza sanitaria trans e raccoglievano fondi per un intervento chirurgico di alto livello.
Il regolamento attuale vieta immagini femminili con i capezzoli in mostra, mentre propone quotidianamente immagini maschili dello stesso carattere. La censura ...
La stessa commissione avrebbe chiesto di “definire criteri chiari, obiettivi e rispettosi dei diritti in modo che tutte le persone siano trattate in modo coerente”. Ora la commissione di Meta, composta da accademici, politici e giornalisti, ha chiesto ai vertici dell’azienda di cambiare le norme che regolano i social di Facebook e Instagram. Fra sessanta giorni Meta comunicherà la decisione dei propri vertici che potrebbe generare una vera e propria rivoluzione.
Stop alla censura sui capezzoli femminili da parte di Facebook e Instagram. La decisione del comitato di controllo di Meta.
Da lì la loro sessualizzazione, e dunque la loro censura. Martedì 17 il comitato di controllo ha caldamente suggerito a Meta di far decadere in parte la censura su Facebook e Instagram nei confronti della nudità dei corpi adulti. Al punto che già nel mese di agosto del 2022 il comitato di controllo aveva fatto togliere il ban da diversi post. È accaduto questo: Meta ha censurato due post riguardanti la mastectomia di una delle due persone della coppia, per “violazione degli standard della community”. Meta dispone di un comitato di controllo ben nutrito. Che farà annullare questa forma di censura su Facebook e Instagram.
Meta ha accolto le numerose proteste contro la censura dei capezzoli sui social network, procedendo di fatto alla loro liberalizzazione.
La richiesta avanzata a Meta è stata quella di "definire criteri chiari, oggettivi e rispettosi dei diritti". [MARKETING DIGITALE](/marketing-digitale/)/ Meta accoglie il movimento per la liberazione dei capezzoli: è l'inizio di una nuova era? Quella per l'eliminazione della censura sui capezzoli femminili è una battaglia nata poco dopo la nascita dei social.
Nuove regole per la community social di Facebook e Instagram potrebbero presto rivoluzionare tutto in materia di nudo femminile con "Free the Nipple"
La richiesta, dunque, è quindi quella di codificare nuove politiche aziendali basate “su una visione binaria di genere e su una distinzione ormai superata tra corpo maschile e femminile”. Alla base del via libera ai capezzoli, infatti, ci sarebbe il ricorso di una coppia trans e non binaria americana contro la censura di due loro post riguardanti la mastectomia al seno. La guerra contro la censura dei capezzoli femminili sui social sembra ormai essere arrivata a un punto di svolta.
Il consiglio di sorveglianza ha chiesto una revisione della regola che vieta le immagini a torso nudo delle donne (ma non degli uomini)
Il gruppo di esperti ha quindi raccomandato a Meta di «definire criteri chiari, obiettivi e rispettosi dei diritti», «in modo che tutte le persone siano trattate in modo coerente». Rimane però aperta una questione: in che modo i sistemi automatizzati di moderazione dei contenuti di Meta saranno in grado di distinguere tra un post in topless e il porno? Ha raccomandato a Meta di modificare il suo standard «in modo che sia retto da criteri chiari che rispettino gli standard internazionali sui diritti umani».