Qual è la storia di Patrizio Peci, ex brigatista, e cosa fa oggi? Dalle Brigate Rosse a collaboratore di giustizia; ecco cosa sappiamo.
Quest’ultimo, che venne ripubblicato anni dopo da Sperling e Kupfer, racconta tutta la storia di Patrizio Peci, compresi gli anni nelle Brigate e il suo pentimento. Dopo aver proceduto al sequestro, le Brigate Rosse lo freddarono, in seguito al processo proletario che ne aveva sentenziato la condanna a morte, non mancando di registrare la sentenza e la sua esecuzione. Ciononostante, le Brigate si convinsero che l’arresto fosse stato promosso da Roberto Peci, il fratello di Patrizio. In ogni caso, Patrizio Peci venne arrestato il 20 febbraio 1980, per un caso fortuito, insieme a Roberto Micaletto. - Nel maggio 1977, Patrizio Peci pedinò Ezio Mauro, un giornalista che aveva scritto con toni piuttosto ostili in merito alle Brigate Rosse. Un pentito, per usare il termine volgare, che ha dovuto pagare un caro prezzo per la sua redenzione.
Patrizio Peci è stato il brigatista che ha inferto il colpo più duro alle BR, diventando collaboratore di giustizia anche grazie al lavoro svolto dal...
Patrizio Peci è stato il brigatista che ha inferto il colpo più duro alle BR, diventando collaboratore di giustizia. In carcere, il direttore riuscì a convincerlo a incontrare il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Patrizio Peci fu arrestato a Torino il 20 febbraio 1980.
Peci è stato il primo brigatista a collaborare con la giustizia e a far arrestare i compagni di lotta armata.
Peci è stato il primo terrorista ad aver collaborato con la giustizia e comunicare a dalla Chiesa gli indirizzi di alcuni covi delle Br. Nel 2008, la televisione svizzera TSI manda in onda un documentario sui fratelli Peci dal titolo L’infame e suo fratello. Dopo quel 1983, un nuovo Patrizio, senza più nessuna immagine pubblica, senza volto, senza legami con il suo mondo di prima - insomma io - avrebbe dovuto compiere un nuovo rito battesimale, e ricominciare la propria vita da zero”. Patrizio Peci, classe 1953, è stato il primo brigatista a collaborare con la giustizia. Il 18 maggio del 1983, a Torino, l’uomo conosciuto con quel nome entrava in un Tribunale di Torino per testimoniare contro i suoi ex compagni, principale teste d’accusa nel processo contro le Brigate Rosse. Peci ha sempre smentito la convinta tesi brigatista.
Chi è Patrizio Peci, il primo pentito nella storia delle Brigate Rosse. La storia e il suo rapporto con il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
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Patrizio Peci è stato uno dei brigatisti delle Brigate Rosse e successivamente un collaboratore di giustizia. Ecco chi è.
Patrizio Peci è stato il primo pentito ufficiale e importante delle Brigate Rosse e nel 1983 esce il suo libro intitolato Io, l’infame. Le sue informazioni furono importanti per il generale Dalla Chiesa che riuscì ad individuare il covo di Genova. È stato il primo pentito delle BR e inizia a collaborare con lo Stato.
nel maggio 1977, Patrizio Peci pedinò Ezio Mauro, un giornalista che aveva scritto con toni piuttosto ostili in merito alle Brigate Rosse. Come raccontato dallo ...
Patrizio, in ogni caso, negò fino all’ultimo la tesi brigatista e nei giorni precedenti una delle sorelle si prese ingiustamente (e inutilmente) la colpa della delazione, per evitare l’esecuzione di Roberto.” Ciononostante, le Brigate si convinsero che l’arresto fosse stato promosso da Roberto Peci, il fratello di Patrizio. L’arresto di Patrizio Peci, infatti, avvenuto il 20 febbraio 1980, si concretizzò per un caso fortuito, insieme a Roberto Micaletto, quando un carabiniere riconobbe per caso il suo viso. Secondo le fonti ufficiali, infatti, l’arresto fu permesso grazie ai carabinieri che riconobbero per caso il volto di Peci. Ancora adesso, infatti, fonti a lui vicine spiegano che, nonostante il termine della carcerazione, non è in grado di vivere liberamente la sua vita. Divenne quello che, nel gergo volgare, si definisce un “pentito” e , in quanto tale, pagò salato il conto della sua redenzione.