Georg Gaenswein debba lasciare il monastero Mater Ecclesiae, entro il primo febbraio? Lo scrivono i portali cattolici tedeschi citando il settimanale 'Die Zeit' ...
I documenti che portarono all”innesco della “grande guerra” contro Becciu saranno depositati proprio domani nelle mani del promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi. Diverso è il giudizio su chi si candida a protagonista delle ultime battute del processo per il Palazzo di Londra, istruito male e utilizzato solo per perseguitare il card. Il monastero Mater Ecclesiae, all’interno dei giardini varicani, è stata per quasi dieci anni la residenza del Papa Emerito, dove viveva con il suo segretario e le “memores” che si prendevano cura di lui.
Secondo indiscrezioni pubblicate dalla stampa tedesca, Padre Georg Gaenswein entro il primo febbraio dovrà lasciare il monastero Mater Ecclesiae, per...
Tuttavia, tra i due Papi, quello regnante e il papa dimissionario, il rapporto era "affettuoso", con scambi di vino e dulce de leche argentini e dolci tirolesi delle memores e limoncello, come ha specificato. "Restai scioccato e senza parole": così ha descritto il momento in cui nel 2020 fu ‘congedato' da Bergoglio dall'incarico di capo della Prefettura della Casa Pontificia, definendosi lui stesso "un prefetto dimezzato". Il monastero Mater Ecclesiae, all'interno dei giardini vaticani, è stata per quasi dieci anni la residenza del Papa emerito, doveva viveva con il suo segretario e le ‘memores' che si prendevano cura di lui.
Il previsto trasloco di monsignor Georg Gaenswein dal monastero Mater Ecclesiae, dove ha vissuto con Benedetto XVI dalla sua rinuncia nel 2013 insieme alle ...
Padre Georg Gaenswein, segretario personale del Papa emerito Ratzinger, dovrà lasciare il monastero Mater Ecclesiae entro il 1 febbraio.
Il biglietto recapitato all’ex segretario personale di Ratzinger pare però indicare che la storia di tensioni tra i due non sia affatto conclusa. [ libro Nient’altro che la verità](https://www.tag24.it/451669-papa-ratzinger-morte-testamento-benedetto-xvi/), scritto proprio dal monsignore insieme a Saverio Gaeta per raccontare il pontificato di Papa Ratzinger. Nel libro, Gaenswein si definisce un prefetto dimezzato e descrive il momento in cui fu congedato da Bergoglio dall’incarico di capo della Prefettura della Casa Pontificia in questo modo: “Restai scioccato e senza parole”.
Al segretario del papa emerito avrebbe ricevuto la comunicazione con un biglietto inviato da Papa Francesco.
Secondo il settimanale tedesco, l'ex segretario di Ratzinger deve lasciare il monastero Mater Ecclesiae. Ancora nessuna indicazione sul suo ruolo futuro.
Georg Gaenswein, il segretario di Joseph Ratzinger, deve lasciare il monastero Mater Ecclesiae entro il primo febbraio. Nulla è trapelato sul colloquio tra i due, salvo la consegna del silenzio per padre Georg. Lunedì scorso, a distanza di tre giorni dai funerali di Benedetto XVI, il monsignore tedesco è stato ricevuto da papa Francesco in udienzaprivata, dopo che le anticipazioni del libro di Gaenswein e le sue interviste all’indomani della morte di Ratzinger erano risuonate come accuse nei confronti del pontefice regnante.
A breve mons. Gänswein sarà "sfrattato" dal monastero Mater Ecclesiae, scrive Die Zeit. Potrebbe essere l'epilogo delle polemiche scaturite dal libro ...
Non era facile, d'altra parte, che una figura così identificata con il Papa precedente - peraltro ancora in vita e in Vaticano – potesse divenire un fedelissimo del suo successore che presenta – come disse Ratzinger – «differenze di stile e di temperamento». E tuttavia Gänswein ha raccontato nient'altro che la sua verità, non ha attaccato il Papa. Alla luce di tutto ciò, è piuttosto evidente che presentare il libro scritto con Saverio Gaeta come una specie di discesa in campo contro Francesco per compattare i cosiddetti ratzingeriani sia non solo superficiale, ma anche sbagliato. L'iniziativa di pubblicare il volume a difesa del celibato sacerdotale a doppia firma è stata considerata una manna dal cielo dal mondo cattolico preoccupato per le posizioni emerse nel Sinodo sull'Amazzonia, ma il segretario particolare – che attribuisce lo stesso pensiero al Papa emerito – ha confessato nel suo libro la sua contrarietà all'epoca proprio perché desideroso di evitare di dare l'idea che Benedetto XVI facesse pressione sul suo successore. Una ricostruzione ben diversa da quella a conoscenza del banchiere che in questi quasi dieci anni non ha nascosto il suo profondo legame con il pontificato ratzingeriano ed il disagio nella stagione bergogliana. È scorretto, infatti, dire che il testo di Gänswein sia contro il Papa o addirittura che sia funzionale a farlo diventare capofila dei suoi oppositori.