Fra i pezzi più importanti quadri di Mattia Preti e bozzetti di Pietro da Cortona. E una copia, fin troppo fedele, del celeberrimo «Cratere di Eufronio» ...
Quella su cui sorgono i maggiori dubbi invece è la copia (fin troppo fedele) del celeberrimo [«Cratere di Eufronio»](https://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/02_Febbraio/02/eufronio.html), il grande vaso etrusco risalente a 600 anni prima di Cristo. A meno che la copia non sia stata in realtà realizzata dopo il '71 e spacciata per più vecchia, potrebbe essere addirittura il vero originale? Tanto che le aste milionarie (anche in dollari) degli ultimi anni hanno riguardato quasi sempre opere di artisti otto-novecenteschi, raramente a soggetto religioso. E una copia, fin troppo fedele, del celeberrimo «Cratere di Eufronio» etrusco Che da anni sono state donate dallo stesso monsignore al Vaticano, e come spiega il Messaggero, sigillati in trenta casse ignifughe, sistemate sotto la cupola della Basilica. E la sua morte, avvenuta improvvisamente due giorni fa, per un attacco cardiaco improvviso, riapre il rebus della proprietà e della provenienza delle sue opere.
30 casse di opere d'arte sono state trovate in Vaticano in seguito alla morte di monsignor Michele Basso, collezionista con una collezione sospetta.
Tra questi è presente anche una copia dei primi del Novecento del celeberrimo “Cratere di Eufronio”, un vaso etrusco il cui originale è conservato nel Museo di Villa Giulia. Opere sulle quali la Procura di Roma aveva già indagato. Da tempo lamentava acciacchi dovuti all’età, e forse per questo ha creato preoccupazioni il suo non rispondere al telefono per tutto il giorno.Il famosissimo “Cratere di Eufronio”, opera etrusca del 515 a.C.
L'anziano canonico di San Pietro aveva messo insieme una straordinaria collezione di opere d'arte che potrebbero addirittura riaprire un braccio di f…
Una straordinaria collezione di opere d’arte che potrebbero addirittura riaprire un braccio di ferro diplomatico con gli Stati Uniti. La copia che fa parte della collezione di Basso rischia di rimettere tutto in discussione perché confuterebbe la data del rinvenimento dell’originale che il museo americano ha dovuto restituire. La collezione, infatti, consterebbe di decine e decine di pezzi pregiati, spesso d’antica provenienza, in altri casi falsi.
Il singolare collezionista d'arte non ha mai voluto fornire spiegazioni sulla provenienza del suo tesoro, creando non pochi imbarazzi alle autorità di San ...
La [procura](/t/procura) di [Roma](/t/roma), infatti, aveva aperto un'inchiesta sul suo conto. [legale](/t/legale). Nel tesoretto di Monsignor Basso troviamo [tele](/t/tele) della scuola di Mattia Preti, [bozzetti](/t/bozzetti) di Pietro da Cortona, tavole lignee del Guercino, di Golzius, di Pasqualotto, oltre che [sculture](/t/sculture) lignee del 600 e persino una scultura di marmo ispirata ai Prigioni di [Michelangelo](/t/michelangelo). [collezionista](/t/collezionista) d'arte trascina con sé nella tomba i misteri legati alla favolosa collezione di sua proprietà. [morto](/t/morto) nel suo letto, in [Vaticano](/t/vaticano). L'anziano canonico di [San Pietro](/t/san-pietro), infatti, è deceduto all'improvviso, presumibilmente per un attacco cardiaco ma, a far scalpore, è quel tesoro di [opere d'arte](/t/opere-d'arte) che negli anni era riuscito a collezionare.
Trovato morto in Vaticano Don Michele Basso, noto per essere "il prete del mistero". Un collezionista d'arte che aveva fatto discutere.
Ci si ricorda di lui per essere “il prete del mistero”, ovvero un collezionista d’arte davvero curioso che era riuscito ad entrare in possesso di tantissime opere. Vennero sigillate con l’autorizzazione della Segreteria di Stato e sistemate in un locale sotto la Cupola. Come spiega Il Messaggero “la favolosa collezione di Basso era stata messa al sicuro all’interno di una trentina di casse ignifughe collocate in un luogo super sicuro.
Muore improvvisamente monsignor Michele Basso, il prete dei misteri in possesso di un vero tesoro. 30 casse piene di opere d'arte sono sigillate in una ...
Si parla di decine di pezzi antichi, e di pregio. Le autorità vaticane sono a conoscenza di tutto. 30 casse piene di opere d'arte sono sigillate in una stanza sotto la cupola di San Pietro. Da tempo, in Vaticano, si cerca di fare luce, in modo molto discreto, sul "tesoro" posseduto dal religioso. È stato trovato senza vita nella sua stanza monsignor Michele Basso, anziano canonico di San Pietro. Muore improvvisamente monsignor Michele Basso, il prete dei misteri in possesso di un vero tesoro.
Monsignor Michele Basso, l'anziano canonico di San Pietro, è morto, forse per un attacco cardiaco, nel suo appartamento vicino alla basilica vaticana. Ma a ...
Ora non sono più il proprietario. Ma il reperto più importante è una copia risalente agli inizi del Novecento del famoso Cratere di Eufronio, il cui originale etrusco è conservato nel Museo di Villa Giulia. Un tesoro avvolto nel mistero perché di quei pezzi storici nessuno conosce la provenienza.
Morto don Michele Basso: non chiarì mai la presenza di misteriose opere d'arte all'interno del Vaticano e della Basilica di San Pietro.
La copia, oggi nelle mani del Vaticano, rischia di rimettere tutto in discussione, perché confuterebbe la data del rinvenimento dell’originale che il Metropolitan ha dovuto poi restituire alla Santa Sede. Vennero sigillate con l’autorizzazione della Segreteria di Stato e sistemate in un locale sicurissimo, situato proprio sotto la Cupola. La favolosa collezione di Monsignor Michele Basso era stata impacchettata e messa al sicuro all’interno di una trentina di casse ignifughe, che vennero collocate in un luogo super sicuro.
Don Michele Basso era un grande appassionato di storia dell'Arte, aveva scritto pagine e pagine sulla Basilica di San Pietro e sulle Grotte vaticane in cui ...
Sulla collezione, come scrive sempre il Messaggero, fu aperta all’inizio di questo secolo persino un’inchiesta della Procura di Roma, che fu poi archiviata, Basso donò tutto al Vaticano e la polemica si chiuse. Si tratterebbe di tele della scuola di Mattia Preti, bozzetti di Pietro da Cortona, tavole lignee del Guercino, di Golzius, di Pasqualotto, oltre che sculture lignee del Seicento e persino una scultura in marmo bianca ispirata ai Prigioni di Michelangelo. Era anche un grande collezionista d’arte: nella sua vita aveva raccolto una intera collezione di sculture, reperti archeologici e dipinti chiusi in 30 casse ignifughe e sistemate in un locale sotto il cupolone.
Aveva accumulato più di 70 opere d'arte, fra cui la copia del Cratere di Eufronio, oggi sotto alla cupola di San Pietro: per fare luce sulla loro...
Se è stato scoperto nel 1971, come è possibile che il Vaticano ne avesse una copia realizzata nei primi anni del Novecento? Il Vaticano, nel frattempo, ha archiviato le opere e ne ha trovato una collocazione adatta. A qualche giorno dalla morte del papa emerito Benedetto XVI, un altro lutto ha colpito il Vaticano: è morto monsignor Michele Basso, anziano canonico di San Pietro.