Il rapper napoletano con 14 dischi d'oro e 18 di platino pubblica “Il coraggio dei bambini”, il suo nuovo disco dedicato ai ragazzini di...
I bambini di Secondigliano sono la mia forza, e rappresentano anche le paure di non farcela quanto il coraggio di vincere. “Il coraggio dei bambini” è un album che nasce anche da un periodo di lontananza dalla mia terra. Dopo quella canzone ho notato più coraggio di esporsi e fare musica in tanti miei coetanei». E mi impressiona di continuo. Mentre sui social impazza una storia in cui lei e la sua fidanzata Valeria cantate insieme «Chiagne». «I loro sorrisi e le loro speranze sono la mia faccia. Basti pensare che il primo singolo, «Chiagne», pubblicato lo scorso novembre, è già certificato oro e su YouTube ha racimolato un milione di visualizzazioni in soli due giorni. Devo però aggiungere che io e Nicola seppure giovanissimi (18 anni Geolier e 15 Nicola Siciliano, ndr ) siamo stati gli apripista anche per rapper anagraficamente molto più grandi di noi. Un fenomeno da oltre un miliardo di streaming tra audio e video, 14 dischi d’oro e 18 di platino. «Adoro Sanremo, magari in futuro tento di partecipare» «Ho intitolato il primo brano “Ricchezza” perché è stato mio padre a darmela la vera ricchezza e non tutti i soldi che ho adesso sul conto in banca e che ho racimolato in questi ultimi anni. Il suo nuovo disco, «Il coraggio dei bambini», esce oggi dopo essere stato annunciato addirittura su una gigantografia apparsa a Times Square e come se non bastasse da un freestyle, già virale ovunque, messo in scena dal musicista sui tetti di un palazzone del Queens.
Esce oggi il nuovo disco del rapper Emanuele Palumbo, in arte Geolier, 23 anni a breve. Alle 18,30 è alla Feltrinelli di piazza Garibaldi.
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Spicca poi la traccia 4, Me Vulev Fa Ruoss, apparentemente senza producer ma, come ci ha confermato Dat Boi in una chiacchierata prima dell’ascolto, proveniente da uno dei tanti type-beat approcciati durante le session del disco. Geolier, dopotutto, sente una sorta di dovere morale nei confronti della sua gente e siamo certi che il suo intento sia più che riuscito, prima però come al solito ci ritagliamo il nostro tempo per poter approfondire ogni testo, tradurlo e assimilarlo come si deve. Seppur “limitato” dal punto di vista del linguaggio, Geolier nel corso di questi primi suoi anni di carriera ha dimostrato di essere un rapper validissimo, capace di creare sia il bangerone che tracce più sentimentali, introspettive e a volte melodiche.
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I grattacieli di New York tagliano il cielo. Davanti alla finestra c'è
Sta codificando il nuovo pop partenopeo ma, forse, ancora non lo sa. Una chiacchierata intima con Geolier a poche ore dall'uscita de 'Il coraggio dei ...
È la trappola che mi fa sentire libero, che mi ha reso un artista, che mi ha permesso di fare carriera. È una cosa che paga in termini di scrittura, perché mi dà un sacco di spunti e riferimenti. Che poi, lo parlano in una maniera stranissima, e questa cosa mi fa uscire pazzo: è bellissimo vedere come queste contaminazioni cambiano il suono, la musicalità, la fonetica. E quando dico la verità, non ho troppo da temere: so già che la resa funzionerà. L’infanzia è il cuore centrale di tutto il progetto ed è un tema che hai a cuore da sempre. Oggi sembra quasi la merce più pregiata sul mercato (non è un caso se tutti fanno a gara per un tuo feat, dai). E per me “farcela” non significa fare il cash o avere successo, ma fare di tutto per evitare di trovarsi in certe situazioni o ammazzarsi pur di uscirne. Di sicuro lasciare la scuola mi ha reso un bambino “più grande”; non perché fossi un bimbo prodigio, ma perché la mia era una quotidianità completamente diversa rispetto a quella dei miei compagni di classe: uscivo da scuola, mi cambiavo e andavo in fabbrica a montare lampadari, interfacciandomi con colleghi più grande di me. Non ci ho mai pensato ma, in effetti, almeno da un punto di vista narrativo, La paranza dei bambini e Il Coraggio dei bambini, pur non raccontando le stesse cose, hanno alcuni punti di contatto. Qual è il tuo rapporto con l’immaginario offerto dalle opere di questo autore e da serie tv come Gomorra? È un genio di natura completamente differente, inafferrabile e spontaneo, che gli permette di raccontare storie autenticamente universali senza la minima traccia di spocchia o artificiosità. Non un genio stereotipato da enfant prodige alla Picasso, che a 14 anni dipinge già come un consumato professionista, e neppure quello borghese e nevrotico di un David Foster Wallace.
06 gen 2023 - L'artista, fra Biggie, Michael Jackson e Pino Daniele, racconta "Il coraggio dei bambini".
“Infatti per me lui è un mito, ancora oggi è una grandissima fonte di ispirazione. “Sì, perché non è vero che non si capisce. E poi ho un sogno anche per l’Italia: una scuola di napoletano”. “È una lettera a un amico che ha sbagliato. Da piccolo lo vedevo lavorare per la famiglia e capivo che lo stava facendo per noi, gli sono grato”. È proprio un altro modo di vivere e pensare”. Ma non è solo questo, se no sembra che il coraggio si manifesti esclusivamente in momenti difficili. “Quel mondo non è un gioco. “A Napoli oggi quella cosa là (la criminalità, ndr) non piace più a nessuno. E lo voglio fare in un modo nuovo, che non ha fatto nessuno, con un nuovo linguaggio. Quindi per me tutto questo è naturale e necessario”. È un disco di “comunità” quello in cui Geolier, che ha visto la vita cambiare grazie al brano “P Secondigliano” uscito nel 2018, decide di usare il megafono per descrivere pezzi di vita in cui desidera che la sua gente si rispecchi.
Geolier è in questo momento come Osimhen per il Napoli. Il giocatore di punta di una squadra che sta dominando la classifica di serie A. Anche la scena rap ...
Non è che non mi piaccia il festival però di solito non la guardavo. No, non è tanto quello quanto il fatto che non mi sento molto adatto a fare le coreografie. Pensavo fosse una questione di timidezza ma non mi sembri per niente timido… Con la gente che cerca di entrare in confidenza. Lui ha sempre in mente come costruire una hit, quante parole utilizzare, le dosa esattamente e non ne spreca una di più. E penso che a Napoli è stata un po’ sdoganata l’idea di essere artisti. So che il primo pezzo che mi ha cambiato la visione delle cose è stato I Can di Nas. E questo è indice del fatto che non siano mai tranquilli. Il giocatore di punta di una squadra che sta dominando la classifica di serie A. In che senso? È “Il rapper preferito del tuo rapper preferito”: da Guè a Sfera fino a Lazza. Esce oggi il secondo – e molto atteso -album del rapper di Secondigliano.
Un disco che arriva dopo tre anni dal suo debutto e dopo tanti feat. che lo hanno portato ad essere uno dei rapper partenopei più interessanti e stimati di ...
Sono proprio le storie che racconta il valore aggiunto di questo “Il Coraggio dei Bambini”. che lo hanno portato ad essere uno dei rapper partenopei più interessanti e stimati di questo periodo. Geolier ha fatto il grande salto.
Il piccolo principe del rap italiano promette eterno amore per Napoli, dove tornerà già oggi.
I bambini che dovrebbero stare nei carrozzini e invece «li spingono, mantengono na casa». I soldi che possono diventare una maledizione («Money»). «Come per Diego, a un certo punto ho creduto di essere quello che doveva indossare due orologi di marca, uno per ogni polso. «È na giungla abbasce/ pare Brooklyn/ pare Harlem». È una storia di impegno, di lavoro, di staff, e poi, solo poi, sì, di fortuna». C'è un altro brano, M vulev fa ruoss, che è una specie di fotografia della mia adolescenza, passata in quattro stretti stretti su un divano». Il flow del tuo disco è spaventoso, se Marracash è il re del genere in Italia, a te tocca almeno il titolo di «piccolo principe». «X caso» sfoggia il primo ospite, Sfera Ebbasta. «No, mancavo da tre anni, in mezzo c'è stato il lockdown, il mondo è cambiato, anche il mio mondo è cambiato. «Sti lengue so' lame», per dirlo con un tuo verso. «Poesia cruda» urlavano Luche' e Nto. «Perché la musica che faccio, il rap, è nata qui.