A otto anni dall'attentato alla sua redazione, il settimanale satirico pubblica 35 vigrette scelte tra le migliori che hanno partecipato a un concorso ...
Un duro 'J'accuse' che il capo della diplomazia iraniana rivolge anche a Parigi: "Non permetteremo al governo francese di oltrepassare il limite. AGI - Otto anni dopo l'attentato alla sua redazione, il settimanale satirico "Charlie Hebdo" ha pubblicato caricature sulla guida suprema iraniana l'ayatollah Khamenei, facendo scattare l'ira di Teheran che ha promesso una reazione dura. A otto anni dall'attentato alla sua redazione, il settimanale satirico pubblica 35 vigrette scelte tra le migliori che hanno partecipato a un concorso internazionale.
Con un disegno irriverente si è guadagnato la prima pagina del giornale satirico francese. Ma a seguito dell'iniziativa del periodico - incentrato sulle ...
Un vignettista italiano nel mirino del regime iraniano per i suoi disegni. Sono state inviate circa 300 vignette e quella del vignettista italiano è stata pubblicata in prima pagina. [proteste in corso in Iran](https://www.today.it/search/query/iran) contro il regime alla guida del Paese.
Leggi su Sky TG24 l'articolo Charlie Hebdo, vignette sulle proteste delle donne e contro Khamenei: la rabbia dell'Iran.
Ce ne sono alcune che ritraggono l'ayatollah lapidato da due donne nude e Khamenei, mentre annega in un mare di sangue, che tenta di salvarsi aggrappandosi a un cappio. L'8 dicembre Charlie Hebdo - già in precedenza finito nella lista nera delle sanzioni iraniane - aveva lanciato un concorso di caricature sulla Guida Suprema con l'obiettivo di "sostenere la lotta degli iraniani che combattono per la loro libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un'altra epoca e rimandandolo nella pattumiera della storia": nella giornata di oggi è stata pubblicata "la selezione dei vincitori". Il settimanale satirico francese pubblica i disegni vincitori di un concorso lanciato a dicembre per sostenere la lotta al regime.
In serata il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l'ambasciatore francese a Teheran, Nicolas Roche. Il dicastero iraniano ha citato “gli insulti contro ...
Ribadendo che l’Iran si riserva il diritto di rispondere proporzionalmente, Kanaani ha affermato che il ministero degli Esteri iraniano ha presentato una nota di obiezione ufficiale all’ambasciatore francese e ha sottolineato che le autorità di Teheran sono “in attesa di una spiegazione e azione compensativa da parte del governo francese nel condannare il comportamento inaccettabile del giornale”. La reazione dell’Iran alle caricatura dell’ayatollah Ali Khamenei pubblicate dal settimanale “Charlie Hebdo” costituisce un “tentativo di ingerenza” in Francia e rappresenta una minaccia. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha sottolineato che “la Repubblica islamica dell’Iran non accetta in alcun modo blasfemia e insulti ai valori islamici, religiosi e nazionali, e la Francia non ha il diritto di giustificare l’insulto alla santità di altri Paesi e nazioni musulmane sotto il pretesto della libertà di parola”.
La satira del settimanale che nell'anniversario della strage islamista del 7 gennaio 2015 pubblica uno speciale a sostegno delle donne. Il mini…
Così scrive il disegnatore Riss nell'editoriale che presenta il numero speciale che è uscito ieri: una selezione di trentacinque vignette contro il regime iraniano dei mullah. PARIGI - "È un modo di ricordarci che le ragioni per cui i vignettisti e i redattori di Charlie sono stati uccisi sono purtroppo ancora attuali". La satira del settimanale che nell’anniversario della strage islamista del 7 gennaio 2015 pubblica uno speciale a sostegno delle donne.
Il settimanale satirico francese l'ha pensato per ricordare l'attentato contro la propria redazione compiuto otto anni fa da al Qaida.
[vignette](https://charliehebdo.fr/2023/01/international/concours-mullahsgetout-tous-les-participants-ont-gagne-leur-place-en-enfer/) racconta la rivolta delle donne, che sono le protagoniste della protesta, con disegni che giocano sull’inversione dei ruoli: «Le donne sottopongono i mullah a ciò a cui sono sottoposte loro», ha spiegato Riss. In un disegno, la Guida suprema dell’Iran è come Marilyn Monroe nella famosa scena del film Quando la moglie è in vacanza, e il suo vestito viene sollevato dal vento causato dai veli da cui le donne si sono liberate. «Disegnatori e vignettisti devono sostenere le persone iraniane che lottano per la propria libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un’altra epoca, e rispedendolo nella pattumiera della storia», diceva il testo del concorso, intitolato #MullahsGetOut (Mullah andatevene). Riss ha detto: «È stato un modo per manifestare il nostro sostegno agli uomini e alle donne iraniane che rischiano la vita per difendere la loro libertà contro la teocrazia che li opprime dal 1979. È stato anche un modo per ricordare che i motivi per cui erano stati assassinati i vignettisti e redattori di Charlie, otto anni fa, sono purtroppo ancora attuali. Nel numero di oggi sono pubblicate le vignette risultanti da un concorso internazionale indetto dal giornale, per appoggiare le proteste iraniane e criticare il regime di Teheran, che dal 1979 è formato da religiosi sciiti (cioè l’orientamento dell’Islam che è maggioritario in Iran).
L'edizione della rivista satirica è dedicata a tutti i manifestanti che da oltre quattro mesi affollano le piazze iraniane per rivendicare le proprie ...
I segni delle torture in carcere e il messaggio all’Italia – Il video](https://www.open.online/2023/01/03/iran-mehdi-zare-ashkari-torture-carcere-amico-bologna-messaggio-italia-video) [Iran, rilasciati i quattro calciatori arrestati a Capodanno. Di questi, il direttore della rivista ha fatto sapere di averne selezionati 35 e i «più originali e più efficaci» sono stati pubblicati nel numero speciale. A questa mossa insultante e maleducata del periodico francese risponderemo in modo deciso ed efficace». [Charlie Hebdo](https://www.open.online/temi/charlie-hebdo/) si schiera a sostegno delle proteste in Iran e contro il regime di Teheran. Il [numero speciale](https://charliehebdo.fr/2023/01/international/concours-mullahsgetout-tous-les-participants-ont-gagne-leur-place-en-enfer/) del settimanale satirico francese, pubblicato a otto anni di distanza dall’attentato alla sede del giornale e rivendicato dalla branca yemenita di Al-Qāʿida, è dedicato a tutti quei manifestanti che da oltre quattro mesi affollano le piazze iraniane per rivendicare le proprie libertà. Pugno duro di Teheran: ripristinati i controlli sul velo islamico](https://www.open.online/2023/01/02/iran-rilascio-calciatori-teheran-festa-capodanno-polizia-controlli-velo) [Mehdi, l’ex studente dell’università di Bologna torturato in Iran e morto dopo 20 giorni di coma](https://www.open.online/2023/01/01/iran-mehdi-ex-studente-bologna-morto-torture) [Iran, blitz alla festa di Capodanno dei calciatori di Teheran: arrestati per l’alcol e la presenza di donne](https://www.open.online/2023/01/01/iran-arrestato-calciatori-teheran-festa-capodanno-alcol-donne) Ne esiste però una che nessuno può comprare o regalare, per la semplice ragione che non ha prezzo: la libertà, semplicemente». L’8 dicembre, Charlie Hebdo – finito da poco nella black list delle sanzioni iraniane – aveva lanciato un concorso di caricature sulla Guida Suprema della Repubblica Islamica, ovvero la figura politica e religiosa più importante del Paese. «È stato un modo per manifestare il nostro sostegno agli uomini e alle donne iraniane che rischiano la vita per difendere la loro libertà contro la teocrazia che li opprime dal 1979. «Disegnatori e vignettisti devono sostenere le persone iraniane che lottano per la propria libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un’altra epoca, e rispedendolo nella pattumiera della storia», recitava il testo del concorso, intitolato #MullahsGetOut (Mullah andatevene). È stato anche un modo per ricordare che i motivi per cui erano stati assassinati i vignettisti e redattori di Charlie, otto anni fa, sono purtroppo ancora attuali. Nell’editoriale intitolato Il disegno satirico, guida suprema della libertà, il direttore Laurent Sourisseau alias Riss ha spiegato che con l’edizione di oggi ha voluto anche ricordare Charb, Cabu, Bernard Maris, Wolinski, Tignous, Mustapha Ourrad, Honoré ed Elsa Cayat: i 12 giornalisti uccisi nell’attentato del 7 gennaio del 2015, quando due individui mascherati e armati di AK-47 aprirono il fuoco contro i dipendenti al grido di Allāhu Akbar, in risposta alla pubblicazione da parte della rivista di alcune vignette satiriche ritraenti il profeta dell’Islam Maometto.
La rivista francese oltre alle vignette presenta un editoriale dal titolo "Il disegno satirico, guida suprema della libertà". La lotta contro l'oppressione ...
"Nel rivedere le relazioni culturali con la Francia e nell'esaminare la possibilità di continuare le attività culturali francesi in Iran, il ministero sta ponendo fine alle attività dell'Istituto francese per la ricerca in Iran come primo passo", si legge in una nota del ministero degli Esteri dell'Iran. Il numero di Charlie Hebdo raccoglie le vignette selezionate a partire da un concorso che la rivista aveva indetto a dicembre, e a cui potevano partecipare disegnatori provenienti da ogni paese del mondo. Il leader politico e religioso sarebbe diventato così il simbolo dell'oppressione: la negazione di quella libertà che la rivista vuole celebrare. Come prima mossa, le autorità iraniane hanno annunciato la chiusura di uno dei più antichi e importanti istituti di ricerca francese con sede a Teheran, l'Institut Français de Recherche en Iran (Ifri), una istituzione affiliata al ministero degli Esteri francese rimasto inattivo per molti anni fino alla riapertura sotto la presidenza Rohani. [un numero speciale di Charlie Hebdo](https://charliehebdo.fr/editions/1589/) (il famosissimo magazine satirico francese che di regola viene pubblicato settimanalmente) incentrato [sulle proteste in Iran contro il regime degli ayatollah](https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/12/09/news/perche-non-riusciamo-a-vedere-che-la-repressione-in-iran-e-cancellazione-culturale-4747165/), al cui interno assieme ai disegni satirici si trova un editoriale dal titolo “Il disegno satirico, guida suprema della libertà”. E' appunto la lotta per la libertà, in questo caso particolare per la libertà di pensiero, il filo rosso che unisce la resistenza iraniana agli eventi di otto anni fa.
Il giornale satirico francese, nell'anniversario della strage che ne massacrò la redazione, pubblica un numero speciale a sostegno della rivoluzione contro ...
L’islam non fa eccezione alla regola: affermare che le atrocità commesse dall’Isis o un attacco islamista non hanno nulla a che fare con l’islam è sciocco e impreciso come affermare che l’Inquisizione o il massacro del giorno di San Bartolomeo non avevano nulla a che fare con il cattolicesimo». [qui la prima](https://micromegaedizioni.net/2022/06/17/liberta-di-stampa-biard/) e [qui la seconda](https://micromegaedizioni.net/2022/06/24/la-democrazia-non-crede-in-dio/)) Biard spiegava con grande lucidità perché tutta questa violenza, al contrario del refrain che a ogni attacco islamista tocca sentire, ossia che “non ha a che fare con l’islam” (ancora di recente la ministra degli esteri tedesca Baerbock ha usato un’affermazione del genere a commento della feroce repressione del regime iraniano contro le proteste seguite alla morte di Masha Amini), ha invece molto a che fare con la religione: «Nessuna religione è per definizione “di pace” o “di guerra”. Di qui la necessità di una radicale laicità, ossia che la religione rimanga relegata alla sfera della fede personale: «Non possiamo far entrare Dio nel campo politico perché è un tiranno intoccabile», ammoniva ancora Biard. Lo sa bene Salman Rushdie, colpito da una fatwa nel 1989, che ha perso un occhio [nell’attentato](https://www.micromega.net/aggredito-lo-scrittore-salman-rushdie-autore-di-i-versi-satanici/) di cui è stato vittima solo pochi mesi fa, compiuto da un fanatico proprio per dare seguito a quella lontana, ma ai suoi occhi ancora validissima, condanna. [Giornate della laicità](https://www.giornatedellalaicita.com/): un uomo tanto mite quanto saldo nelle sue convinzioni, che per non rinunciare alla libertà di parola e di espressione, ha dovuto rinunciare alla libertà di movimento, dovendosi sempre spostare con la scorta. Stavolta, infatti, a essere ritratto non è il profeta ma la Guida Suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei: «Il leader supremo, a differenza di Maometto, non è un profeta, quindi possiamo disegnarlo quanto vogliamo», ha spiegato il direttore di Charlie Hebdo, Riss.
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo fa infuriare l'Iran. In un numero speciale, in occasione dell'anniversario della strage jihadista del 2015, ...
In una nota il ministero degli Esteri ha riferito che le autorità iraniane hanno consegnato all’ambasciatore la “forte protesta” per le “azioni oscene” della rivista che sono “un insulto all’autorità, alla sacralità e ai valori religiosi e nazionali”. In un altro disegno la guida suprema viene schiacciata da un tacco a spillo. A lui, in queste ore, sono arrivate numerose minacce social che hanno indotto le autorità ad alzare i livelli di vigilanza intorno a lui.
Vignette satiriche contro l'ayatollah Ali Khamenei, leader religioso e politico supremo in Iran, su Charlie Hebdo, le reazioni.
Charlie Hebdo, nello specifico, per il Governo iraniano “usa il nobile concetto di libertà di espressione come copertura per atti controculturali e per la profanazione degli esseri umani, della dignità umana e dei valori morali e religiosi”. Il Ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, infatti, commenta: ”La cattiva politica è quella che sta facendo l’Iran”. Delle oltre 300 arrivate (molte anche da rifugiati iraniani all’estero) dall’8 dicembre scorso in poi, il direttore del settimanale francese ne ha scelte 35.
L'Iran ha chiuso l'Istituto francese di ricerca a Teheran in Iran (IFRI), dopo che il settimanale satirico Charlie Hebdo ha pubblicato vignette ritenute ...
“Le vignette su Khamenei sono una parte delle suddette azioni dei media francesi" si legge nel comunicato. “Nel rivedere le relazioni culturali con la Francia e nell'esaminare la possibilità di continuare le attività culturali francesi in Iran, il ministero sta ponendo fine alle attività dell'Istituto francese per la ricerca in Iran come primo passo” si legge. In un comunicato del ministero degli Esteri iraniano si afferma “Condanniamo "l'atto aggressivo della rivista francese che ha insultato le autorità politiche e religiose e i simboli dell'Islam e il governo francese era direttamente responsabile di queste azioni”.