Spegne 22 candeline oggi Marley Aké. E non c'è regalo migliore del suo ritorno in campo dopo l'infortunio di qualche mese fa. Marley ha recuperato...
La Juventus piange la scomparsa di Ernesto Castano. Con 340 presenze, disseminate dal 1958 al 1970, e 3 gol tutti segnati al Comunale, è stato uno dei ...
E nell'articolo si scopre che il diminutivo con il quale tutti lo chiamano è nato proprio in casa: «Mia madre è stata la prima a chiamarmi Tino...» Nel dicembre del 1966, quando la Juve insegue l'Inter, al mensile bianconero il difensore esprime la sua convinzione: «Credo al calcio che il signor Herrera fa applicare alla Juventus». Quando poi assume l'incarico, Tino espone il suo programma: «I ragazzi, pur lavorando sodo, devono potersi divertire mentre si allenano, e dunque bisogna scegliere con cura i vari esercizi, alternandoli per non farli venire a noia». Per cui il libero bianconero e della Nazionale è costretto a giocare con un solo, autentico menisco d’oro. Lo si vede giocare a dama con il fratello Giuseppe – che ha militato nelle giovanili bianconere – sotto lo sguardo vigile della madre. Ernesto Castano, nato il 2 maggio del 1939 a Cinisello Balsamo, ha fatto il suo esordio in bianconero giovanissimo, raccomandato dal compagno di squadra Rino Ferrario che andò dall'allenatore dicendogli: «Questo ragazzo di 19 anni è più forte di me.