Papa Benedetto XVI Ratzinger

2023 - 1 - 3

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Benedetto XVI: l' addio al Papa emerito Ratzinger, figura 'nobile e ... (L'Indro)

Papa Ratzinger: solo il profilo di un uomo nobile e gentile o anche di un inflessibile quanto provato guardiano della fede?

La foto dei due Papi vestiti di bianco, inginocchiati uno accanto all’altro, nella Cappella di Castelgandolfo, fa il giro del mondo e rimane indelebile messaggio. Di fronte a tutto ciò avverte la propria inadeguatezza ed abbandona l’incarico, con il gesto che segnerà il suo pontificato. Alcuni hanno rievocato il precedente di Celestino V, lo sprovveduto monaco abruzzese Pietro da Morrone, estraneo ai giochi dipotere nei palazzi Romani, che nel 1294 rinunziò alla tiara (o vi fu costretto) per morire nell’isolamento in cui il suo successore Bonifacio VIII lo aveva relegato e che Dante giudicò impietosamente e senza alcuna indulgenza come colui che “fece per viltade il gran rifiuto” (in un suo libro Barbara Frale parla di Grande inganno) ma l’accostamento tra i due atti di dimissioni, si è rivelato improponibile per la diversità dei momenti storici, e l’abissale distanza tra i due protagonisti. Una riforma – quella delle dimissioni del Papa – che avrebbe assunto un valore storico per la Chiesa cattolica, destinata a diventare prassi ricorrente, come ha fatto capire anche Francesco, il quale ha rivelato di aver già firmato la propria rinuncia in caso di seri problemi di salute. Partecipa al Concilio Vaticano II (aperto da Giovanni XXIII nel ’62 e chiuso da Paolo VI nel ’65), come perito cioè come esperto, collaborando con l’arcivescovo di Colonia Joseph Frings, autorevole esponente della corrente “progressista” da cui si distaccherà presto. Si trova poi a dover fronteggiare i gruppi che si contendono le finanze vaticane, a contrastare l’esplodere dellapedofilia nel clero, su cui è costretto ad intervenirecon maggiore fermezza rispetto a prima (qualcuno gli ha rimproverato di aver chiuso gli occhi su quattro preti pedofili quando reggeva la diocesi a Monaco). E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata. Un gesto, quello di papa Ratzinger, che nonostante i dotti studi di teologia, gli atti incisivi compiuti durante il suo pontificato, le encicliche, gli interventi dottrinali, i libri – tra cui il suo celebre Gesù di Nazareth – resterà quello che passerà alla storiadella Chiesa e non solo da un punto di vista strettamente religioso. Dunque, nelle parole di papa Francesco, viene indicata la missione che Papa Ratzinger, nel corso del suo pontificato e dopo, si era dato: rinsaldare la fede, come fonte di verità. Quindi, prendendo atto del fallimento di questo suo progetto e con la consapevolezza di compiere un gesto importante, nel 2013 si sarebbe dimesso dall’incarico. Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa”. «Dopo il grande Papa Giovanni Paolo II i signori Cardinali hanno eletto me pontefice, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore».

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Ratzinger, il timelapse della fila di fedeli in coda per salutare ... (Sky Tg24)

Sono stati 65mila i fedeli che si sono recati nella giornata di lunedì nella basilica di San Pietro per l'ultimo saluto al Papa Emerito.

L’omaggio a Ratzinger proseguirà per tutta la giornata di oggi e domani, prima della celebrazione dei funerali giovedì 5 gennaio. Sono stati stimati finora circa 65mila fedeli nella basilica di San Pietro per l’ultimo saluto a Benedetto XVI. [(ADDIO A PAPA RATZINGER, LO SPECIALE DI SKY TG24)](https://tg24.sky.it/mondo/morte-papa-ratzinger)

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Benedetto XVI, in oltre 100mila per l'omaggio alla salma: una folla ... (Il Fatto Quotidiano)

100mila persone, in appena due giorni, hanno omaggiato la salma del · Papa emerito Benedetto XVI esposta nella Basilica Vaticana. · non si attendeva nessuno ...

Una veglia che si replicherà anche nelle altre due notti in cui il corpo di Ratzinger resterà nella Basilica Vaticana. Una celebrazione che è destinata a entrare nella storia perché, per la prima volta, la messa esequiale di un Pontefice sarà presieduta dal suo successore. Si tratta di persone che hanno scoperto, anche dopo il gesto rivoluzionario delle dimissioni, la grandezza e l’umiltà di Benedetto XVI, al di là dei numerosi problemi di governo e dei tradimenti interni che hanno segnato il suo pontificato. Nella prima notte in cui il corpo di Ratzinger è stato esposto nella Basilica Vaticana, dove rimarrà fino al 4 gennaio 2023, una decina di persone ha chiesto al parroco di San Pietro, padre Agnello Stoia, di poter vegliare la salma del Papa emerito. Il presule si sofferma spesso a salutare amici e semplici fedeli che omaggiano il corpo di Ratzinger. Una folla di fedeli che non si attendeva nessuno, nemmeno nello Stato più piccolo del mondo.

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''La scelta'' di Benedetto XVI di lasciare il papato (RAI - Radiotelevisione Italiana)

Nel giorno dei funerali di Benedetto XVI, giovedì 5 gennaio alle 23.40 su Rai 3, va in onda in prima visione tv “La scelta – Così Ratzinger rinunciò al ...

Penso che davanti a una decisione così eccezionale tornare Cardinale sarebbe stato, anche secondo me, non naturale”) e il suo ruolo successivo (“È chiaro che anche se si chiama Papa Emerito, c’è un solo Papa regnante, e questo è Francesco”, “Lui stesso ha detto sempre che non era più Papa regnante, rimane nel recinto di Pietro e il suo impegno e il suo ruolo adesso sono di pregare per il suo successore e per la Chiesa”). Inevitabile anche un confronto tra la scelta di Benedetto XVI e quella del suo predecessore, Giovanni Paolo II, di restare in carica fino alla fine, anche mostrando la sua malattia (“Lui una volta mi ha detto: ‘Non posso e non voglio copiare [il modello di Giovanni Paolo II] perché non è il mio. Questa scelta secondo me richiede non soltanto coraggio, molto, molto coraggio, ma anche umiltà, molta, molta, molta umiltà”) e la scelta per sé del titolo di Papa Emerito, dopo l’abdicazione (“Penso abbia scelto lui, personalmente. E questa è una decisione presa, che voglio comunicare a lei, non è una tesi da discutere, non è una quaestio disputanda. Tra i tanti temi affrontati, le difficoltà sorte nel corso del papato, come emerso già nella sua prima omelia, il 24 aprile 2005, (“Pregate per me, perché io non fugga per paura davanti ai lupi”), fra cui il cosiddetto “Vatileaks”, con alcuni documenti privati sottratti dalla scrivania di Padre Georg (‘Gli ho detto ‘Santo Padre, la responsabilità è mia, me l’assumo. Un racconto inedito della decisione che ha cambiato per sempre la storia del pontificato attraverso la voce dell’uomo che è stato al fianco di Joseph Ratziger per 19 anni, durante il papato e dopo le dimissioni, fino alla sua morte.

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Morte Benedetto XVI, continua l'omaggio di migliaia di fedeli a Papa ... (Fanpage)

La camera ardente di papa Benedetto XVI resta aperta fino alle 19 di domani, mercoledì 4 gennaio.

I funerali di Papa Benedetto XVI si terranno, invece, giovedì 5 gennaio alle ore 9.30 in piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco. Le porte della Basilica di San Pietro sono state aperte anche questa mattina alle 7.00 e chiuderanno alle 19.00 per raccogliere i fedeli in fila. Ieri si è recato a rendere omaggio a Ratzinger il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del consiglio Giorgia Meloni, sono attesi anche i presidenti di Camera e Senato.

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Ratzinger: la liturgia, la bara e 600 giornalisti da tutto il mondo. Così ... (Il Messaggero)

E giovedì per il funerale del papa emerito Benedetto XVI, l'Atac per favorire l'afflusso di fedeli in Vaticano ha deciso di potenziare i trasporti pubblici ...

Primi arrivi a Roma di personalità e delegazioni che renderanno omaggio alla salma e parteciperanno ai funerali del Papa Emerito Benedetto XVI. Il Patriarca ha aggiunto che la delegazione, che comprende un arcivescovo di Baghdad e uno di Aleppo, «renderà omaggio alla salma e parteciperà ai funerali giovedi». «Il silenzio li ha resi complici», con questo slogan rivolto ai tre Papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, scomparso di recente, e il «regnante» Francesco, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, la ragazzina vaticana scomparsa a Roma nel 1983, ha indetto un sit-in di protesta che si terrà in Largo Giovanni XXIII dalle 16:30 alle 18:30 il 14 gennaio. Lo ha detto questa mattina, poco dopo essere sbarcato all'aeroporto di Fiumicino, il Patriarca di Antiochia dei Siri, Ignazio Youssef III Younan, che renderà omaggio alla salma e parteciperà in San Pietro ai funerali del Papa Emerito Benedetto XVI. Due le delegazioni ufficiali che saranno presenti alle esequie per Ratzinger: italiana e tedesca ma cominciano ad essere rese note, intanto, alcune presenze di altri Capi di Stato ai funerali: per la Polonia il presidente Andrzej Duda, per la Spagna la Regina Sofia, per il Belgio il Re Filippo e la Regina Mathilde, per il Portogallo il presidente Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, per l'Ungheria il presidente Katalin Novak. Tra questi hanno confermato la loro presenza il Patriarca di Antiochia dei Siri, Ignazio Youssef III Younan, il metropolita della Chiesa russa Antonij di Volokolamsk e una delegazione del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli. Le letture saranno dal libro del profeta Isaia («In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno») e dalla prima lettera di san Pietro apostolo («Ci ha rigenerati per una speranza viva»), mentre per il vangelo è stato scelto un brano di Luca sulla Passione In 25 mila - da stamattina sino alle 12 - hanno reso omaggio alle spoglie del Papa emerito in Basilica Vaticana. «Inoltre - ha aggiunto - nella bara sarà inserito anche il rogito, un testo scritto che descrive il Pontificato che viene messo in un cilindro di metallo» all'interno del feretro. Lei non lo ha mai incontrato personalmente ma visto in tantissime occasioni pubbliche e pensa che lo vedrà presto «sulla via della santità», per continuare la sua missione di fede. «O Dio, che nel disegno della tua provvidenza hai chiamato a guidare la Chiesa il tuo servo Benedetto, donagli di partecipare in cielo alla gloria eterna del tuo Figlio, che egli ha servito come vicario sulla terra», è detto nella preghiera. Lo ha reso noto il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, durante un briefing con i giornalisti internazionali in vista delle esequie del papa Emerito.

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Benedetto XVI, Odifreddi: io ateo lui Papa, una grande esperienza di ... (Vatican News)

Il matematico italiano aveva conosciuto Papa Ratzinger frequentandolo poi spesso dopo la rinuncia. Con lui firmò anche due volumi su fede e scienza e ...

È difficile immaginarsi a freddo due posizioni più distanti di quelle che possono avere un Papa - che non è soltanto un credente, ma il capo di una Chiesa che ha un miliardo e centinaia di milioni di fedeli - e dall’altra parte un ateo. L’avevo chiesto a padre Lombardi, che oltre a essere stato il portavoce sia di Ratzinger che di Bergoglio, è anche laureato in matematica. E’ singolare che un Papa consigli di leggere un libro così a uno che già in un certo senso la pensa in quel modo. Parlando ai giovani fece questo ragionamento, che c’è una specie di armonia prestabilita in maniera leibniziana tra le cose oggettive della natura e le cose soggettive, come la cultura e la matematica, e quindi con l’idea che se c’è questa armonia prestabilita c’è qualcuno che l’ha creata ed è appunto Dio. Fu lui a consigliarmi, paradossalmente, un libro di Ian Assman, che era un egittologo che sosteneva che la violenza fosse insita nel monoteismo. A questo punto era abbastanza naturale chiedere di portargli il libro e di poter andare una volta in udienza, ma io pensavo che quella sarebbe stata l’ultima volta. L’idea stessa di dire “io ho un solo Dio” faceva pensare che i “tuoi” Dei fossero sbagliati, “falsi e bugiardi” come si diceva una volta, e che quindi questo porti con sé la violenza. Commentavo il libro come se fosse un dialogo e lui parlasse attraverso il suo testo - che poi è quello che Ratzinger aveva sempre fatto, cioè parlare attraverso i suoi scritti oltre che con la voce. In realtà poi è “scoccata una scintilla”, diciamo così, a parte le polemiche sulla religione o la discussione su questioni teoriche, forse anche perché il nostro background in un certo senso era simile: tutti e due professori universitari, tutti e due seminaristi - nel senso che io ho fatto il seminario da bambino però ero uscito a 12 anni proprio all’età in cui Ratzinger era entrato ai suoi tempi. Effettivamente lui lo ricevette, lo lesse e mi rispose con una lunga lettera di una dozzina di pagine. In realtà, avendo io preso quella posizione, era diventato difficile parlare con i credenti e quindi scrissi un dialogo fittizio commentando l’”Introduzione al Cristianesimo” di Ratzinger, che è un libro molto interessante e che mi aveva molto colpito. Le parole di Benedetto XVI rivolte ai giornalisti il 26 settembre 2009 durante il volo verso la Repubblica Ceca testimoniano in maniera chiara il valore che il Papa emerito ha sempre dato al dialogo con il mondo dei non credenti.

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Luci e ombre | Il complesso pontificato di Papa Benedetto XVI e la ... (Linkiesta.it)

Secondo il vicario apostolico d'Istanbul Massimiliano Palinuro, Ratzinger «ha insegnato alla Chiesa che non si può inseguire la popolarità a tutti i costi, ...

Ma quello della formazione è un aspetto richiamante la questione dell’approccio alla corporeità, che è stato sempre, a partire dall’ellenismo, uno dei grandi problemi irrisolti e che s’è poi rafforzato quasi parossisticamente nel cristianesimo, per cui l’unico peccato da punire era considerato fin quasi ai nostri giorni il contra sextum». Egli non ha mai cessato, infatti, d’essere il professor Ratzinger, vedendo sempre gli altri come discepoli e non sapendo – o forse non volendo, ma questo non lo so – discernere in merito, anche in ragione della sua grande timidezza e signorilità d’animo». Ma per Gamberini il progressivo prevalere del principio dell’autorità ecclesiastica nella successiva esperienza teologica di Ratzinger si sarebbe lentamente imposto a scapito di quello della preminenza della coscienza, «presente, come accennato, nel suo pensiero e certamente espresso negli anni ’60 e ’70 ». Nell’uso dei paramenti e, più in generale, nel modo di presentarsi il Ratzinger cardinale non è il Ratzinger papa: basti pensare alle tante foto di sue celebrazioni in casula o di lui che, da prefetto, cammina con basco sulla testa, una semplice croce pettorale e l’immancabile borsa da lavoro. Questa dimensione frenante si è maggiormente rivelata nel 2006 col [celebre discorso di Ratisbona](https://www.linkiesta.it/2022/12/benedetto-xvi-papa-teologo-chi-era/) e poi successivamente rinnovata nel 2007 col motu proprio [Summorum Pontificum](https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/motu_proprio/documents/hf_ben-xvi_motu-proprio_20070707_summorum-pontificum.html,) con cui Papa Benedetto cercò di concedere qualcosa ai tradizionalisti permettendo l’uso del rito antico secondo il messale del 1962 di Giovanni XXIII. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1983, il ravennate Paolo Gamberini è un teologo dal pensiero profondo e non convenzionale, che, già professore associato alla University of San Francisco in California, insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Sezione San Luigi). Chi contrappone Papa Benedetto a Papa Francesco è come chi contrappone la verità alla misericordia. Ma la misericordia senza la verità diventa solo melensa sdolcinatura così come la verità senza misericordia diventa tortura e annientamento della persona: ogni verità, che diventa superiore alla persona umana, è puro fariseismo. Quello fondamentale, che io umilmente intravedo, è stato determinato dalla di lui bontà, che non gli ha permesso di riconoscere i nemici o gli intriganti o gli approfittatori, insinuatisi in qualche momento o in qualche luogo del suo governo: questi l’hanno portato a compiere alcune scelte, che sono state poi purtroppo giudicate negative e che sono di fatto negative». Ma si dimentica soprattutto che la verità è carità ed espressione della misericordia, come ci ricorda il versetto del Salmo 80 (11): Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno». A suo parere Joseph Ratzinger, «durante l’intero pontificato e prima ancora nel lungo periodo di servizio come cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha individuato con chiarezza nell’indifferentismo e nel soggettivismo morale il nemico principale della persona, perché l’uno e l’altro rischiano di distruggere ogni convivenza umana. E così, mentre dall’altrieri la sua salma è esposta in San Pietro all’omaggio di fedeli e visitatori, continua a fervere su di lui un dibattito dai toni estremizzati, in cui, [come già accennato qui su ](https://www.linkiesta.it/2022/12/benedetto-xvi-papa-teologo-chi-era/)Linkiesta, a incondizionati osanna si accompagnano spietati crucifige.

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Gli ultimi codici Ratzinger di papa Benedetto XVI e Mons. Gänswein ... (LiberoQuotidiano.it)

Le ultime parole di papa Benedetto sono state “Gesù ti amo” . Una nostra lettrice, Anna Maria A., ha colto in esse un dettaglio ...

L’arcivescovo dice “si chiama”, il che può voler anfibologicamente significare sia “è Francesco”, sia “lo si chiama Francesco”, “viene individuato con Francesco”. Io credo che con la sua rinuncia Papa Benedetto abbia anche dimostrato che il Papa, se è sempre il successore di Pietro, rimane una persona umana con tutte le sue forze, ma anche con le sue debolezze». Se non credete, la risposta è nel libro di Geremia, non vi dico dove”. In questo senso è anche l’irruzione della modernità di un’istituzione che ha 2 mila anni di vita, con il Pontefice, rappresentante di Cristo in terra, che rivela la sua fragilità di fronte al peso di reggere la Chiesa universale e anche la responsabilità che ne consegue. Lei era accanto al Papa nel 2009 all’Aquila, davanti alla teca dov’è custodito il corpo di Celestino V, l’unico pontefice che, come Ratzinger, fece liberamente la rinuncia nel 1294; e lei aiuta Benedetto che si è sfilato il pallio a deporlo sulla teca di Celestino V. E in qualche modo è l’assoluto che deve fare il conto con il relativo, l’universale che si scontra con la debolezza umana denunciata in pubblico. Chi dice che la rinuncia è stata forzata dice un’assurdità, in quanto qualsiasi rinuncia, essendo un “volontario abbandono di qualcosa”, non può che essere libero. Sacrosanto: infatti la formula liturgica recitata dal papa è “in unione con me, Tuo indegno servo”. Naturalmente, papa Benedetto ha adottato questo stile sia perché, essendo impedito, non poteva parlare chiaramente, sia perché voleva “separare i credenti dai non credenti” secondo una tecnica di selezione di cui abbiamo già scritto [QUI ](https://www.nicolaporro.it/benedetto-xvi-basta-ipocrisie-non-lo-avete-mai-amato/?fbclid=IwAR3XPpaW15zocdYmk2C4ADFRwC5oeOuyU7HkAecgjothDCV2Gr3oFHlslZ0), non gliene importa a nessuno delle cose enormemente significative compiute da Benedetto XVI, ma tutti insistono sulla narrativa del papa abdicatario perché il diktat-velina che circola per le redazioni è: “proteggere Bergoglio a tutti i costi”. 335) , papa Benedetto ha finalmente purificato la Chiesa dal marciume e dall’apostasia. Le ultime parole di papa Benedetto sono state “Gesù ti amo”.

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Joseph Ratzinger: la parabola di Benedetto XVI, il Papa della ... (il mio giornale)

Joseph Ratzinger: il vescovo della Chiesa cattolica, nato a Marktl, in Germania, il 16 aprile 1927 e che è stato Papa Benedetto XVI (2005-2013)...

Anche se con difficoltà, ci sforziamo sinceramente di comprendere che quanto è stato fatto è stato pensato avendo davanti agli occhi solo Dio e il bene della Chiesa. Quanto alla messa in guardia dal relativismo, si tratta di una bussola che ha sempre orientato il pastore Joseph Ratzinger, anche prima che egli assumesse la responsabilità della Chiesa universale. L’essenziale è il mistero trinitario di Dio, rivelato in Gesù di Nazareth e la via pulchritudinis è sempre stata tra quelle preferite, nella storia della Chiesa, per cercare di avvicinarlo. Ama la storia, la politica ed è appassionato di Chiesa. C’è, così come c’è stata e sempre ci sarà, un’unica Tradizione, che dagli Apostoli accompagna, guidandolo, il Popolo di Dio (tipica immagine conciliare della Chiesa) sino alla fine dei tempi. La missione di teologo, autentico servizio ecclesiale di frontiera (ai confini della fede della Chiesa), si compì con la conversione in custode dell’ortodossia, servizio ecclesiale accentrato per eccellenza. La stessa personale rinuncia al Pontificato va letta, in positivo, come un esigente richiamo alla fondamentale dimensione di servizio del potere. Il recupero di un certo splendore dei riti e degli apparati liturgici papali, promosso da Papa Ratzinger, non era in contraddizione, ma coerente con la concentrazione sull’essenziale. Per ermeneutica della continuità, s’intende una precisa visione della dottrina ecclesiologica (cioè, riguardante la Chiesa) nel passaggio dal pre al post-Concilio. Si trattava, per l’insigne maestro di teologia (così ebbe a definirlo Papa Montini in concistoro), di passare da un’esperienza pressoché esclusivamente accademica ad un’altra, segnata dall’urgente ansia pastorale. Non possiamo esimerci dal ripercorrere la biografia di un così valente e compianto dottore e pastore d’anime. In quella straordinaria avventura ecclesiale e culturale, il futuro Papa ebbe modo di articolare il suo pensiero, arricchendolo grazie allo scambio con altre eccellenze della teologia cattolica contemporanea, come Karl Rahner, Henri De Lubac, Jean Daniélou, Yves Congar e il più controverso Hans Küng.

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Perché i funerali di Benedetto XVI non saranno uguali a quelli di un ... (Fanpage)

Giovedì 5 gennaio nella basilica di San Pietro in Vaticano si terranno i funerali di Joseph Ratzinger, il papa emerito morto lo scorso 31 dicembre.

I funerali si svolgeranno giovedì alle 9:30 nella basilica di San Pietro, e a celebrarli sarà Papa Francesco. Poi la bara sarà posta all'interno di un'altra zinco e questa, infine, in un'ultima bara di legno. All'interno della bara avrà le monete e le medaglie coniate durante il suo Pontificato e i pallii, ovvero i paramenti liturgici avuti durante la sua carriera ecclesiastica. In tale ottica i capi di stato di tutto il mondo potranno decidere di parteciparvi “a titolo personale”, e non come rappresentanti del proprio Paese. Una celebrazione che sarà sicuramente un unicum, visto che non si seguirà il classico protocollo in caso di morte di un pontefice, essendo Ratzinger un papa emerito. Non mancheranno le autorità politiche di tutto il mondo, tra presidenti e reali.

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