È morta la ideatrice dello stile punk e una figura impegnata nelle battaglie per i diritti civili.
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La conferma delle voci che erano circolate nelle ultime ore è arrivata direttamente dai profili social ufficiali della stilista britannica.
La Fondazione Vivienne esiste per creare un mondo migliore e attuare i piani di Vivienne. “La Vivienne Foundation - ricorda ancora la nota - una società senza scopo di lucro, fondata da Westwood alla fine del 2022, con i suoi figli e il nipote, sarà lanciata ufficialmente il prossimo anno per onorare, proteggere e continuare l’eredità della vita, del design e dell’attivismo di Vivienne. È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione”. “Il mondo - si legge nel comunicato che ne annuncia la morte - ha bisogno di persone come Vivienne per cambiare in meglio. Il Tao ti dà la sensazione di appartenere al cosmo e dà uno scopo alla tua vita. La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno in futuro.
Si è spenta a Londra dopo una malattia tenuta nascosta. L'annuncio sui suoi profili social: la regina dello stile punk se n'è andata "serenamente e ...
La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni è stato immenso e continuerà nel futuro". "Vivienne - si legge nel post - ha continuato a fare le cose che amava, fino all'ultimo momento, progettando, lavorando sulla sua arte, scrivendo il suo libro, e cambiando il mondo in meglio. Vivienne Westwood, stilista inglese di fama mondiale, è morta oggi a Londra.
Si è spenta "serenamente e circondata dall'affetto della famiglia" a sud di Londra. Il marito e partner creativo: "Abbiamo lavorato fino alla fine, ...
È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione”. “Abbiamo lavorato fino alla fine e lei mi ha dato un sacco di cose con cui andare avanti. La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno in futuro” si legge nella nota diffusa dopo la morte.
“God save the Queen/a fascist regime/they made you moron/potential H bomb”: nel 1976 i Sex Pistols lanciavano parole di fuoco e fiamme, mentre intorno ...
Dagli anni 80 il marchio ha guadagnato sempre maggiore successo, con l’insegna della corona, mentre i negozi hanno iniziato a diffondersi in giro per il mondo, e quello milanese in Corso Venezia è stato uno dei primi ad essere aperti. I Pistols traevano il loro nome da una creazione Westwood, che in seguito cambiò ancora nome allo shop che divenne nel tempo The Seditionaries e infine World’s End, attrazione turistica per l’orologio con le lancette che girano al contrario. God Save the Queen e Anarchy in The UK resero la band celebre e famigerata in un momento: dietro di loro c’era il pensiero di Malcolm McLaren, manager-filosofo forgiato alla lezione del Situazionismo francese e gli abiti della sua compagna Vivienne Westwood, nata a Tintwistle l’8 aprile 1941 e morta oggi all'età di ottantuno anni.
Si è spenta a Londra, a 81 anni, la leggendaria stilista che ha inventato l'estetica punk. La moda perde una provocatrice superba, una ribelle instancabile, ...
Il Tao ti dà la sensazione di appartenere al cosmo e dà uno scopo alla tua vita; ti dà un tale senso di identità e forza sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e quindi dovresti vivere: fai pieno uso del tuo carattere e pieno uso della tua vita sulla terra. E prosegue: «Vivienne ha continuato a fare le cose che amava, fino all'ultimo momento, disegnando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. Ha scritto: “Il sistema spirituale del Tao.
È morta ad 81 anni la regina indiscussa della moda e del punk, Vivienne Westwood. Ha vestito, tra gli altri, i Sex Pistols.
A vestire gli abiti di Westwood fu soprattutto la band Sex Pistols, che del punk fu icona, approdando prima di tutto alla strada e al jet set e poi al mondo della moda. Il mondo ha bisogno di persone come Vivienne per fare la differenza e cambiare le cose in meglio”. Il Tao dà la sensazione che apparteniamo al cosmo e dà uno scopo alle nostre vite, dà un senso di identità e la forza di sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e che devi vivere. [Ruggero Deodato](https://www.artribune.com/arti-performative/cinema/2022/12/cinema-ruggero-deodato-morto/), al grande campione del mondo Pelè e all’archistar [Arata Isozaki](https://www.artribune.com/progettazione/architettura/2022/12/morto-arata-isozaki/), un’altra stella è venuta a mancare nel firmamento della moda. Ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo, progettando, lavorando sulla propria arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. È morta ad 81 anni la regina indiscussa della moda e del punk, [Vivienne Westwood](https://www.artribune.com/progettazione/moda/2019/11/archivio-vivienne-westwood/).
Addio a Vivienne Westwood. La stilista britannica aveva 81 anni. Un lutto pesantissimo per il mondo della moda che perde una creatrice eccentrica, ribelle e ...
E trasformata negli ultimi anni in veicolo di campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi come la battaglia contro il consumismo estremo, per l’ambiente, contro gli effetti del cambiamento climatico, per la pace, in difesa della libertà di Julian Assange. Nel corso degli anni la sua verve, il suo amore per i colori e le forme più strane le aveva permesso di imporsi e di marchiare con il suo carattere e stile le sue creazione provocatorie e innovative ma anche ispirate da costumi storici. Ma la futura dame Vivienne ed il compagno non si arrendono e nel ’76 riaprono i battenti dello store di culto, ribattezzandolo questa volta Seditionaires, gioco di parole fra seduzione e sedizione, con tanto di collezione omonima in grado di definire la cultura Punk.
E' morta Vivienne Westwood regina del punk. Espressione della cultura giovanile e ribelle: per l'Inghilterra una icona.
Nel comunicato che conferma la morte di Vivenne, Kronthaler scrive : “Continuerò con Vivienne nel cuore. Sono anni che la collezione è disegnata dal suo partner, Kronthaler, negli ultimi anni voluto dalla stilista alla guida del brand, ma lei era sempre stata in prima fila ad applaudirlo. Il mondo ha bisogno di gente come Vivienne per cambiare in meglio“.
La stilista inglese era nota per il suo anticonformismo e per aver stabilito i canoni dello stile punk: aveva 81 anni.
Westwood si presentò a palazzo senza mutande (ma con i collant) e di fronte ai fotografi che le stavano scattando delle foto fece ruotare l’ampia gonna con cui si era vestita. La prima collezione di Westwood che sfilò in passerella si chiamava appunto Pirate: gli abiti evocavano un immaginario di banditi, dandy e bucanieri. Per il Natale del 2014 regalò al primo ministro inglese di allora, David Cameron, un pacco contenente amianto per protestare contro la pratica del Nel 1975 il negozio cambiò nome in Sex: le pareti interne del negozio furono decorate con graffiti pornografici e cominciò a vendere abbigliamento da feticisti. All’inizio degli anni Ottanta Westwood diede una svolta al suo lavoro: iniziò a disegnare abiti in modo più professionale, cambiando al contempo registro e adottandone uno più romantico. La notizia è stata data dal suo marchio, che in un comunicato ha scritto: «Al mondo servono persone come Vivienne per cambiare le cose in meglio».
Addio alla Regina della moda, Vivienne Westwood. La morte, il 29 dicembre 2022, di una stilista e icona fashion: chi era, la vita, la carriera.
[Fashion SWITCH to Green](https://www.britishfashioncouncil.co.uk/Institute-of-Positive-Fashion/Fashion-SWITCH-to-Green) per incoraggiare l’industria della moda a trasferire tutti gli uffici e negozi del Regno Unito a un fornitore di energia verde, a cui ha aderito la maggior parte dei nomi della moda britannica. L’ultimo testamento della designer, che sarà lanciata ufficialmente nel 2023 per onorare e proteggere l’eredità del pensiero attivo di Vivienne. Il suo lascito, ha annunciato il brand, vivrà nella Vivienne Foundation, una società senza scopo di lucro, fondata proprio da lei, dai suoi figli e dalla nipote alla fine del 2022. Solo una delle sue stravaganze, che anticipa il periodo di Anglomania: quello delle parrucche e dei riferimenti storici nelle collezioni, ma anche della nascita del mitico Orb, il simbolo che oggi spopola sui gioielli di perle della casa di moda ma che un tempo debutta su uno dei primi orologi Swatch. Ed ecco che arrivano le t-shirt irriverenti e i primi clienti famosi, come Ringo Starr per il quale la stilista disegna i costumi di scena del film That’ll Be the Day. A dare l’annuncio della morte, con un comunicato ufficiale, la Maison che porta il suo nome: «Vivienne Westwood è morta serenamente e circondata dalla sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra». Per professarsi contro le amministrazioni Bush e Blair, proprio in quell’anno, appoggia l’organizzazione dei diritti umani Liberty, creando le magliette con il lettering I am not a terrorist. E pensare che tutto è iniziato a Glossop, nel Derbyshire: i suoi genitori erano operai tessili, e la madre la chiama Vivienne in omaggio all’attrice Vivienne Leigh. «Vivienne ha continuato a fare le cose che amava, fino alla fine, disegnando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. E inizia proprio dalla musica: dopo un breve matrimonio con Derek Westwood a 22 anni, da cui prende il cognome che non abbandonerà mai, si lega al musicista Malcom McLaren, da cui ha un figlio. A cui fai eco il ricordo del marito e partner creativo Andreas Kronthaler, con cui era felicemente sposata dal 1993: «Continuerò con Vivienne nel mio cuore. Musa del punk, ribelle per natura, attivista, paladina della sostenibilità e foriera di un universo fashion più che originale.
Ci lascia a 81 anni la fashion legend Vivienne Westwood, dal punk al new romantic ha cambiato per sempre il mondo della moda.
Slogan che rievocano il suo passato punk, fino alle proteste in passerella contro la Brexit, il riscaldamento globale e in difesa della libertà di espressione. Vivienne ha sempre utilizzato le sue collezioni e la passerella come piattaforma politica, in particolare, già dai primi Duemila, i suoi abiti portavano con sé messaggi sull’ambiente e sulla necessità di salvare il pianeta. In seguito alla separazione con McLaren, Vivienne consolidò ulteriormente il suo approccio nei confronti della moda, senza mai snaturare uno stile ormai iconico e indipendente, guadagnandosi il rispetto e l’apprezzamento del mondo intero, oltre al titolo di Dame of the British Empire.
Anticonformista per natura, negli ultimi anni della sua vita Vivienne Westwood aveva vestito i panni dell'attivista.
Anticonformista per natura, fin dalla sua comparsa sulle scene della Swinging London degli anni '60, negli ultimi anni della sua vita Vivienne Westwood aveva vestito i panni dell'attivista, combattendo numerose battaglie ecologiste, anticapitaliste e pacifiste." È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione", aveva dichiarato di recente. È morta a 81 anni Vivienne Westwood, la stilista britannica creatrice di una moda sempre sopra le righe.
Se ne è andata a 81 anni una delle grandi icone della moda britannica; in ambito musicale il ruolo di Vivienne Westwood è stato cruciale, senza il suo estro ...
Ma Worlds End, la cui apertura coincide anche con le tensioni con Malcolm (si separeranno nell’83), è già un’altra storia e segna il progressivo ingresso della stilista nel gotha della moda, in mezzo pezzi di vita varia e variegata che tengono dentro anche campagne contro il nucleare, contro il cambiamento climatico, per i diritti civili, tutti ambiti che per Westwood sono stati determinanti e in cui si è a lungo coinvolta. Nell’81 un altro momento cruciale per la musica popolare; i due danno vita a Pirate, prima sfilata in passerella per Westwood con abiti ispirati all’immaginario di banditi e bucanieri: in quel momento anche lo stile new romantic trova la stilista di riferimento. Pubblicato circa 11 ore faEdizione del 30 dicembre 2022
Chiedere, lottare e difendere la propria identità, leggi su Elle Decor il manifesto della stilista Vivienne Westood nei momenti indimenticabili della sua ...
Si copre il volto nel turbinio svolazzante del gigantesco boa fucsia che stringe tra le mani, scoppia in un sorriso, si rialza e continua, incredula a marciare su quei vertiginosi plateau viola, per uscire poi in un abbraccio insieme alla stilista. L’inaspettato in passerella, meglio di un colpo di scena; all’apice della sua carriera, la top perde l’equilibrio e regala una performance ai cronisti. E qui ecco la tradizione, quel tessuto che è la voce di una nazione e che, solo, basta a raccontarla: mai spersonalizzarsi nelle derive della globalizzazione, semmai, entrarci con tutta la propria originalità. Nel 2012 Vivenne Westwood fonda Climate Revolution, una piattaforma di disturbo, informazione e raccolta fondi per istruire e sensibilizzare le masse sulle criticità legate alle scelte dei governi in fatto di economia e ambiente. Di quel verbo così impositivo, di quel modo di chiedere con veemenza che è quasi pretendere, ha infuso ogni momento della sua lunga carriera. Battendo la bandiera dei pirati dalla prima collezione del 1981, ha utilizzato la moda per dare un nome alle nevrosi della società e della politica contemporanea.
Lo stile unico della visionaria designer britannica, morta il 29 dicembre all'età di 81 anni, ha conquistato nei vari decenni i cuori delle celebrity decise ...
Ode alla regina dell'estetica punk, così ribelle, nella moda e nella vita, che la sua ultima lotta non era distruggere il mondo, ma salvarlo.
Un esempio fra tutti, il recente total look di Timothée Chalamet al press day romano di Bones And All, con tanto di choker di perle e “ossa” su cui spicca l’emblema del brand della Westwood: un pianeta simile a Saturno con una croce sopra, richiamando la monarchia, la regalità ma anche il futuro, l’innovazione e l’infinito. Davanti a una folla di fotografi, facendo la ruota e mostrandosi senza mutande a Buckingham Palace. Uno stile punk, alla sua maniera, rileggendo il Settecento e il Barocco, come quando reiventò la crinolina in modalità micro-gonna o quando riportò in passerella la gorgiera, le parrucche e i merletti dell’età vittoriana abbinandoli al tweed e alle stampe scozzesi. Così ribelle, nella moda e nella vita, che la sua ultima lotta non era distruggere il mondo, ma salvarlo. La realtà era ben diversa – probabilmente fu per motivi di salute – ma questo episodio ci fa riflettere, ancora oggi, sulla forte accezione politica che la sua moda ha sempre avuto, fin dall’inizio. Un attivismo che si è tradotto non solo in collaborazioni con Greenpeace e altre organizzazioni no profit, ma in vere battaglie per i diritti degli animali e dell’ambiente.
È morta a 81 anni a Londra Vivienne Westwood, designer eclettica e attivista, regina della cultura punk e votata alla causa ambientale.
Nonostante il brand Vivienne Westwood sia diventato con gli anni un business da svariati milioni di sterline, la designer non ha mai perso di vista la sua vena di attivista e non ha mai smesso di schierarsi politicamente. Essendo pienamente consapevole di far parte di un sistema, come quello del tessile, altamente inquinante, la stilista aveva da molto tempo iniziato a cercare di minimizzare l’impatto del proprio brand sull’ambiente, scegliendo di utilizzare materiali naturali e lavorati in maniera da inquinare il meno possibile e sensibilizzando al contempo i consumatori sull’importanza della qualità degli abiti piuttosto che della quantità. Spille da balia, fantasia tartan, immagini della regina: il suo profondo amore per il suo paese e per la cultura britannica non le hanno impedito di prendere quei canoni estetici e rimaneggiarli, dissacrandoli il più delle volte, ma utilizzando sempre la sua chiave ironica e sovversiva per dar voce alla critica sociale e per schierarsi dalla parte di chi è in difficoltà. Ancora, nel 2012 aveva annunciato, alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra, il suo progetto ambientalista srotolando uno striscione contenente il nome dell’iniziativa: “Climate Revolution”, nel 2013 aveva disegnato il logo di Greenpeace [Save the Arctic](https://www.greenpeace.org/usa/issues/protect-the-arctic/) e negli anni ha supportato le cause di Amnesty International. È solo negli anni Sessanta, momento in cui incontrò e intrecciò una relazione con Malcolm McLaren, che all’epoca era manager di vari gruppi musicali tra cui i Sex Pistols, che Vivienne Westwood misa in pratica quello che aveva imparato sezionando abiti vintage e dando libero sfogo alla sua creatività. “Dico solo alla gente, smettetela di comprare vestiti”: il suo era un atteggiamento anti consumista a tutto tondo. La soluzione è che dobbiamo cambiare l’economia. Mescolando riferimenti storici, sartoria classica e aspetti romantici con abiti provocatori e messaggi duri e apertamente politici, Westwood è diventata una delle designer più amate del Regno Unito e ha contribuito attivamente a costruire, ma soprattutto a cementificare e tenere viva l’estetica e la cultura punk, portandola fino in passerella. La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno nel futuro” con queste parole e dal profilo Instagram del brand è stata data la notizia della sua scomparsa. Nata l’8 aprile del 1941 nel Derbyshir, in un paese britannico il cui nome sembra uno scioglilingua, Tintwistle, arrivò a Londra nel 1957 insieme alla famiglia, dove si iscrisse alla scuola d’arte, ma solo per un semestre. “Vivienne ha continuato a fare le cose che amava, fino all’ultimo momento, disegnando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. [verrà ricordata](https://www.lifegate.it/vivienne-westwood) maggiormente, se per il suo impegno politico, fulcro del lavoro degli ultimi anni, o se per essere stata la promotrice dell’estetica punk.
Il choker di perle, il tartan, il corsetto, le T-shirt con gli slogan, i plateau altissimi. E poi ovviamente le collaborazioni esclusive.
[Vivienne Westwood, addio alla regina della moda britannica](https://www.vanityfair.it/article/vivienne-westwood-morte-scomparsa-addio) Poi ovviamente ci sono i pezzi più iconici per antonomasia, come le audaci décolletées con il plateau immortalate nell’indimenticabile scivolone in passerella di Naomi Campbell: era il 1993. [Vivienne Westwood](https://www.vanityfair.it/article/vivienne-westwood-morte-scomparsa-addio) è questa: semplicemente, non ci sarà mai più un’altra Vivienne Westwood.
È scomparsa ieri all'età di 81 anni la celebre stilista Vivienne Westwood, regina della moda punk. È considerata una delle stiliste e attiviste più ...
Vivienne Westwood è riconosciuta come un marchio globale e la stessa Westwood è considerata una delle stiliste e attiviste più influenti del mondo di oggi. [#MirrorTheWorld](/attualita/vivienne-westwood-campagna-digitale-mirror-the-world-mann-napoli): un tour online per promuovere la cultura attraverso intellettuali e artisti di tutto il mondo; come unoca sede museale italiana aveva scelto per la sua campagna fotografica il MANN di Napoli. Alla fine degli anni Settanta Vivienne Westwood era già considerata un simbolo dell’avanguardia britannica e per l’Autunno/Inverno 1981 fece la sua prima sfilata all’Olympia di Londra. Il Tao ti dà la sensazione di appartenere al cosmo e dà uno scopo alla tua vita. Ti dà un senso d’identità e di forza tale da sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e che quindi dovresti vivere: fai pieno uso del tuo carattere e pieno uso della tua vita sulla Terra”. Vivienne ha continuato a fare ciò che amava fino al suo ultimo momento, disegnando, progettando, lavorando alla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio.