Aveva 83 anni ed era considerato il padre dei mockumentary, ispirando registi come Tarantino e Roth.
Tra i film di Deodato possiamo ricordare Gungala la pantera nuda (con lo pseudonimo Roger Rockfeller) nel 1968. Deodato ha iniziato con grandi maestri come Roberto Rossellini (ne Il generale della Rovere e Viva l'Italia) e Sergio Corbucci (in Django). Difficile immaginare due ‘cose’ più diverse di Cannibal Holocaust e I ragazzi del muretto, la serie televisiva cult degli anni Novanta.
Nato a Potenza, iniziò la sua carriera nel cinema con commedie e polizieschi, ma si affermò soprattutto come regista di film horror. Cannibal Holocaust ...
Diventò però anche per questo molto noto a livello internazionale e oggetto di culto di moltissimi appassionati. Cannibal Holocaust è pensato come un finto documentario e per questo Deodato viene considerato anche uno degli ideatori del genere Cannibal Holocaust raccontava della spedizione di un gruppo di antropologi nell’Amazzonia brasiliana, per documentare le abitudini di una popolazione che praticava il cannibalismo.
Regista e sceneggiatore cult, padre dei cosiddetti "cannibal movie" ha influenzato registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth.
Lo stile in cui il regista scelse di rappresentare la violenza diventò anche un riferimento per grandi registi che vennero dopo, tra cui Quentin Tarantino. Considerata il suo capolavoro, la pellicola contiene scene di reali uccisioni di animali rappresentate sullo schermo ed estremamente realistiche, per le quali Deodato fu condannato a quattro mesi di carcere con la condizionale. Regista e sceneggiatore cult, padre dei cosiddetti "cannibal movie" ha influenzato registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth.
Addio a Ruggero Deodato, l'immortale Monsieur Cannibal. A 83 anni ci lascia il regista italiano di tanti film horror, commedie e polizieschi.
Connection is secure Checking if the site connection is secure Occasionally, you may see this page while the site ensures that the connection is secure.
Cinema di nuovo in lutto per la scomparsa del regista Ruggero Deodato, indimenticabile cineasta considerato un vero Maestro del genere horror.
È il primo film della cosiddetta Trilogia dei cannibali che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Dopo aver iniziato come regista di commedie e polizieschi all’italiana, la svolta arriva nel 1977 quando dirige Ultimo mondo cannibale, film che inizialmente doveva essere un sequel di Il paese del sesso selvaggio di Umberto Lenzi. Cinema di nuovo in lutto per la scomparsa del regista Ruggero Deodato, indimenticabile cineasta considerato un vero Maestro del genere horror.
Il regista e sceneggiatore Ruggero Deodato, considerato il padre del Cannibal Movie, è morto all'età di 83 anni giovedì 29 dicembre 2022.
Nel 2016 Deodato ha presentato, in anteprima mondiale, al Lucca Film Festival il film ‘Ballad in Blood’. Deodato è morto nella giornata di giovedì 29 dicembre.Il regista e sceneggiatore Ruggero Deodato. Il regista e sceneggiatore Ruggero Deodato, considerato il padre del Cannibal Movie, è morto all'età di 83 anni giovedì 29 dicembre 2022
Ruggero Deodato morto all'età di 83 anni. Il regista e sceneggiatore italiano era ricoverato in ospedale. Era il re dei cannibal movie.
Il suo ultimo film è Casetta sperduta in campagna, frammento del film collettivo Deathcember del 2019. Deodato dirige la seconda stagione della serie Triangolo rosso nel 1969 e le tre stagioni di All’ultimo minuto tra il 1971 e il 1973. Nel 1980 firma la regia di quello che ad oggi è considerato il suo capolavoro, Cannibal Holocaust. IL regista è scomparso all’età di 83 anni. Il film finì in tribunale per la crudezza di alcune scene. Il regista e sceneggiatore italiano Ruggero Deodato è scomparso questa mattina.
Si è spento a 83 anni, il regista e sceneggiatore italiano, grande maestro del cinema di genere e soprannominato monsieur cannibal per i suoi lungometraggi ...
Una testimonianza formidabile e meravigliosa di una stagione irripetibile e straordinaria, in cui il cinema di casa nostra spesso si trasfigurava nella "morte al lavoro", teorizzata da Jean Cocteau. Girato con una perizia non comune tra gli artigiani del cinema di genere, il fil si guadagna presto la fama di film maledetto. È aiuto regista per "Gli onorevoli", del 1963 e “Django” tutti le riprese in esterno in Spagna di Django, e con Riccardo Freda e soprattutto con Antonio Margheriti. Il titolo più significativo è “Uomini si nasce poliziotti si muore”, del 1976 e sceneggiato da Fernando Di Leo. Ma a volte le cose cambiano., La pellicola è interpretata dagli stessi attori protagonisti del film precedente, vale a dire Ivan Rassimov e Me Me Lay, ed è il primo lungometraggio in Italia a mostrare atti di cannibalismo. Da segnalare, infine, la collaborazione del regista con la rivista specializzata "Nocturno, per il quale curava una rubrica mensile dove condivideva anedotti e ricordi. Il maestro del neorealismo lo ingaggia come aiuto regista per “Il generale della Rovere” e “Viva l'Italia”. La sua avventura cinematografica inizia come comparsa in un paio di film con Totò diretti da Domenico Paolella, ovvero, “Destinazione Piovarolo” e “Il coraggio”. Non a caso il regista in un intervista ha dichiarato: “Se non avessi fatto Cannibal Holocaust probabilmente non sarei diventato popolare. [Hannibal Lecter e](https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2022/11/24/hannibal-film-serie-tv) la Mostra del Cinema di Venezia, non avrebbe accetato di mettere in consorso quest 'anno [Bones and All](https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2022/11/23/bones-and-all-recensione-film), l'elegia amorosa e cannibale immaginata da Luca Guadagnino. Dal grande autore di “Roma Città aperta”, assorbe l'amore per la creatività e per l'istinto. Ruggero Deodato, nato a Potenza, il 7 maggio del 1949, è morto oggi a Roma all'età di 83 anni.
È morto Ruggero Deodato, celebre regista firma di Cannibal Holocaust, all'età di 83 anni. L'annuncio arriva da Sergio Martino, suo collega e amico, ...
È stato il "maestro" di grandi nomi del cinema italiano quali Quentin Tarantino, Oliver Stone ed Eli Roth. Lui però iniziò la sua carriera cinematografica con commedie e polizieschi prima di diventare celebre con i film horror. È morto Ruggero Deodato, il regista di Cannibal Holocaust, stando a quanto riporta La Repubblica che cita un collega dello sceneggiatore, il regista pilastro del cinema italiano di genere thriller poliziesco Sergio Martino, che lo ha omaggiato sul suo profilo Facebook.
Aveva 83 anni. Era considerato uno dei massimi rappresentanti dell'horror all'italiana tanto da essere soprannominato 'Monsieur Cannibal'. Tara…
Un film girato con una perizia non comune tra gli artigiani del cinema di genere, che si guadagnò presto la fama di film maledetto. In particolare il secondo film, Cannibal Holocaust ottenne uno strepitoso successo a livello globale divenendo celebre per la violenza estrema, che gli provocherà numerosi problemi con la censura procurandogli anche il soprannome di Monsieur Cannibal. Nei primi anni 70, Deodato lavorò soprattutto per gli spot televisivi, cimentandosi nel frattempo con il thriller erotico (Ondata di piacere, 1975) e con il poliziottesco (Uomini si nasce poliziotti si muore, 1976). Nel film Deodato interpreta un cannibale italiano, che in una scena mangia un uomo. Seguirono infatti, Cannibal Holocaust (1980) e Inferno in diretta (1985), che vira sull'azione e sullo splatter estremo. Inizialmente regista di commedie e polizieschi all'italiana (i cosiddetti poliziotteschi), si dedicò poi all'horror cimentandosi nel genere cannibal.
È morto all'età di 83 anni Ruggero Deodato, regista del celebre 'Cannibal Holocaust', controverso film finito anche in tribunale per la crudezza di alcune ...
Seguendo le orme dei grandi maestri del passato come Roberto Rossellini e Sergio Corbucci, Ruggero è salito alla ribalta con I ragazzi del muretto, serie tv cult degli anni Novanta ma soprattutto con la pellicola Cannibal Holocaust. [Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5)](http://www.ilfattoquotidiano.it/termini-e-condizioni-dutilizzo/): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. È morto all’età di 83 anni Ruggero Deodato, regista del celebre ‘Cannibal Holocaust’, controverso film finito anche in tribunale per la crudezza di alcune scene.
Se ne va a 83 anni una colonna del cinema di genere italiano. Allievo di Rossellini, dopo una lunga carriera pubblicitaria, girò alcuni degli horror più ...
["Cannibal Holocaust"](https://www.agi.it/spettacolo/news/2022-12-29/morto-ruggero-deodato-regista-cannibal-holocaust-19405368/), girato con una perizia non comune tra gli artigiani del cinema di genere, si guadagnò presto la fama di film maledetto. La vicenda del professor Monroe, che si reca in Brasile alla ricerca di quattro reporter misteriosamente scomparsi, contiene il primo "found footage" della storia dell'horror. Nei primi anni '70 Deodato lavorò soprattutto per gli spot televisivi, cimentandosi nel frattempo con il thriller erotico ("Ondata di piacere", 1975) e con il poliziottesco ("Uomini si nasce poliziotti si muore", 1976).
Dalla "trilogia dei cannibali" ai Ragazzi del Muretto, era considerato uno dei massimi rappresentanti dell'horror all'italiana.
C'è chi lo considera antesignano di "Natural Born Killers" per la satira del compiacimento dei media nel mostrare la violenza e chi lo accosta a "Zombi" di Romero per la critica alla società dei consumi. "Cannibal Holocaust" fu sequestrato in tutta Italia un mese dopo l'uscita e il regista fu costretto a presentarsi in aula con gli attori per dimostrare che fossero ancora vivi. In Giappone, "Cannibal Holocaust" è ricordato come il maggior successo al botteghino di sempre dopo "E.T." Ha affiancato poi Sergio Corbucci (aiuto regista per "Gli onorevoli", del 1963, "Django", del 1966), Riccardo Freda e Antonio Margheriti, prima di debuttare dietro la macchina da presa nel 1964, proprio a fianco di Margheriti, con il peplum "Ursus il terrore dei Kirghisi". Per rendere il più credibile possibile la presunta autenticità della pellicola girata dai reporter, come in una sorta di “mockumentary” ante litteram, Deodato arrivò a strisciare i nastri sul terreno e scelse attori sconosciuti (tra cui un quasi esordiente Luca Barbareschi) ai quali poi impose di sparire dalla circolazione per un po'. Tra le poche voci fuori dal coro ci fu quella di Sergio Leone, che lodò l'incredibile realismo della seconda parte, quella del "found footage", ma previde che il suo estremo realismo avrebbe causato a Deodato "guai in tutto il mondo".
Il capolavoro del regista lucano, scomparso all'età di 83 anni, rivoluzionò il genere horror, anticipando il filone "found footage" reso redditizio da "The ...
Non bastò a salvare lui, lo sceneggiatore Gianfranco Clerici, i produttori e il distributore da una condanna a quattro mesi di reclusione, con la condizionale, per aver dato vita a un'opera "contraria al buon costume e alla morale". Chi lo accosta a "Zombi" di Romero per la critica alla società dei consumi. E che gli animali massacrati dal vero di fronte alla cinepresa fossero poi stati mangiati da operatori e indigeni non fu una giustificazione che convinse il giudice. "Cannibal Holocaust" fu sequestrato in tutta Italia un mese dopo l'uscita e il regista fu costretto a presentarsi in aula con gli attori per dimostrare che fossero ancora vivi. Il contenuto del filmato è agghiacciante e il contrasto con le soavi musiche di Riz Ortolani lo rende ancora più insostenibile. Concluse da tempo le epopee dello spaghetti western e del poliziottesco, i produttori spinsero il più possibile su sesso e violenza nel tentativo di restare a galla.
Leggi su Sky TG24 l'articolo È morto Ruggero Deodato, i migliori film del regista maestro del Cannibal Movie.
Il regista aveva 83 anni ed è deceduto a Roma. La notizia è stata data su Facebook da Sergio Martino, un altro protagonista di quella indimenticabile stagione.
Deodato ha lavorato anche con Sergio Corbucci (aiuto regista per «Gli onorevoli», del 1963, «Django», del 1966). Nel 2016 Deodato ha presentato, in anteprima mondiale, al Lucca Film Festival il film 'Ballad in Blood'. Negli anni Novanta è tornato proprio alla televisione per dirigere alcune fiction, tra cui «I Ragazzi del Muretto» e, con Bud Spencer, «Noi siamo angeli» e l'interessante «Padre Speranza». [Ruggero Deodato](/t/ruggero-deodato), autore di cult dell'orrore come l'iconico [Cannibal Holocaust](/t/cannibal-holocaust), controverso film considerato all'epoca il più agghiacciante della storia (finito anche in tribunale per la crudezza di alcune scene) e La casa sperduta nel parco. Per l'epoca il film era estremamente violento e provocò numerose controversie e tentativi di censura. Il regista aveva 83 anni ed è deceduto a [Roma](/t/roma).
Aveva 83 anni, sua anche la serie I Ragazzi del Muretto (ANSA)
La regia di Deodato ha influenzato registi come Quentin Tarantino, Oliver Stone e Eli Roth (ha recitato anche un cameo nel suo film del 2007 'Hostel: Part II'). Deodato ha lavorato anche con Sergio Corbucci (aiuto regista per "Gli onorevoli", del 1963, "Django", del 1966). Abbiamo iniziato insieme un percorso parallelo che in questi di rivalutazione del nostro cinema, ci ha "goliardicamente" portato in giro per il mondo insieme".
Il 2022 termina con la scomparsa del regista Ruggero Deodato, osannato a livello internazionale per i suoi cannibal movie, eppure lui l'horror non lo amava ...
La Commissione di revisione del tempo rilasciò il nulla osta di proiezione pubblica a condizione che fossero alleggerite alcune scene e che la visione venga vietata ai minori di 18 anni, “per le numerosissime scene di violenza”. La II Edizione del film, presentata già con diverse modifiche, permise la riduzione del limite di età ai minori di 14 anni, “previa eliminazione di 463,20 metri totali di pellicola”. Soprannominato dalla stampa “Monsieur Cannibal”, Ruggero Deodato, prima di affermarsi con il cinema horror, ha iniziato la sua carriera nel cinema con commedie e polizieschi.
Il regista è morto a 83 anni: leggi la storia del suo film più celebre, Cannibal Holocaust, ma anche quella di una carriera con molti meriti e pochi ...
Su questo film si è detto tanto, la sua produzione è selvaggia e comprende un elemento per cui è impossibile rimanere distaccati: la morte. Eppure negli Stati Uniti un vecchio pilastro dell'horror come Sam Raimi viene chiamato a fare Doctor Strange nel Multiverso della Follia, un film horror fantascientifico della Marvel, mentre Ruggero Deodato firma Padre Speranza, che in effetti è Don Matteo nel Multiverso, con Bud Spencer che fa il prete anticonformista. Lui ama lei, lei ama il medico, il medico ama un'altra, lei tradisce l'altro, quello litiga con la figlia, che litiga con il patrigno, che però ama l'avvocatessa, che ama un altro medico e così via, per 10 anni. Deodato diventa un regista "maledetto", ma la sua carriera non finisce, continua in direzioni spesso inaspettate, collezionando altri film violenti e che parlano di violenza, anche se sommersi e underground: La casa sperduta nel parco (1980), Inferno in diretta (1985), Camping del terrore (1986), The Barbarians (1987). È stato certamente un uomo del mestiere, orgoglioso di aver affrontato ogni genere possibile, compresa pubblicità e televisione mainstream. In fondo è una specie di horror, anche se strano per l'epoca, non c'era mai il buio e la notte o le vecchie ville abbandonate e i classici elementi gotici.
A volere rintracciare l'influenza di Cannibal Holocaust, non solo nel cinema ma anche nell'immaginario collettivo, musica compresa, ci vorrebbero interi saggi.
Ruggero Deodato era il piacere di raccontare. Il cinema di Ruggero Deodato ha segnato un’epoca e la sua intelligenza nel sapere unire musica e immagini, ha lasciato un segno profondissimo nell’immaginario collettivo. I predatori di Atlantide, per esempio: autentico capolavoro di modernariato povero cui le zampate di pura regia di Deodato conferiscono una freschezza e una schiettezza raramente raggiunta dal cinema (di genere o meno). Il senso del cinema, inteso come spettacolo e intrattenimento, era vivissimo in Deodato, il set il suo luogo d’elezione. Se c’è un torto che si può fare a Ruggero Deodato è di ridurre il suo cinema al sensazionalismo e all’aneddotica. I proverbiali titoli di testa di Riz Ortolani con il tema di Cannibal Holocaust andrebbero studiato in ogni scuola di cinema. Il piacere oltraggioso di spingersi oltre. Su Ruggero Deodato, probabilmente uno degli uomini di cinema più appassionanti mai emersi in Italia (e non solo), ha sempre gravato il marchio d’infamia del magnifico Cannibal Holocaust, film censurato ovunque nel mondo e che ha fatto scuola come probabilmente nessun altro film italiano. Mettendo il realismo prima di tutto. Bisogna averle studiate le foto di Deodato sul set di quel film a Leticia, in Colombia, come un comandante Kurtz del cinema, determinato a fare il film della sua vita. In quel film, ed è questa la cosa che conta, Deodato mette tutta la sua vita, tutta la sua passione per il cinema.Non lo ha mai considerato un film horror. E ci sono film che vanno ben al di là delle intenzioni dell’autore e che iniziano a vivere di vita propria.
Christian Caliandro ripercorre la storia del regista, scomparso il 29 dicembre 2022, concentrandosi sulla portata rivoluzionaria del suo cinema.
Il punto nevralgico di Cannibal Holocaust sta infatti nel suo realismo: che non risiede semplicemente nell’espediente del mockumentary (allora di certo innovativo e oggi abusatissimo), o nelle deprecabili scene di violenza sugli animali, ma nella qualità sottile ed essenziale dell’immagine di Deodato che si insinua per così dire “sotto la pelle” della realtà. [Bernardo Bertolucci](https://www.artribune.com/arti-visive/2019/01/bernardo-bertolucci-pittura-cinema-francesco-barilli/) a cui vanno aggiunti almeno Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli, Anima persa (1977) e Caro papà (1979) di Dino Risi, La terrazza (1980) di Ettore Scola, per iniziare a comprendere appieno il disincanto, la paura e la dissociazione che pervadono quel periodo ‒ di film oscuri, scombinati e meravigliosi come Zombi 2 (1979), Buio omega (1979), Incubo sulla città contaminata (1980), Anthropofagus (1980), la trilogia composta da Paura nella città dei morti viventi (1980), …E tu vivrai nel terrore! Per trovare un titolo equivalente e pressoché contemporaneo, a livello di capacità di fungere da spartiacque (pur nella diversità assoluta di intenti e stile), bisogna rivolgersi ad Amore tossico (1983) di Claudio Caligari. L’aldilà (1980) e Quella villa accanto al cimitero (1981), I nuovi barbari (1982), Fuga dal Bronx (1983) e 2019 – Dopo la caduta di New York (1983). ‒ erano appunto impegnati a consumare tutto, a bruciare tutto, a digerire tutto ciò che rimaneva del patrimonio immaginario italiano e hollywoodiano (dallo zombie-movie allo slasher, dal genere postapocalittico ispirato a 1997: Fuga da New York al fantasy-barbarico-à la Conan), esattamente peraltro come facevano gli [zombi](https://www.artribune.com/television/2020/09/video-io-non-sono-leggenda-andrea-mastrovito-pistoia/) e i cannibali proiettati sullo schermo. Tra Anni Sessanta e Settanta ‒ dopo un ulteriore apprendistato con Sergio Corbucci, Riccardo Freda e Antonio Margheriti che gli permette di esplorare vari generi (dallo spaghetti-western al thriller erotico, dal film d’avventura al poliziesco) – approda al poliziottesco: nel 1976 gira infatti il suo primo capolavoro, Uomini si nasce poliziotti si muore, sceneggiato da Fernando Di Leo.
L'incontro in occasione dei 40 anni del suo film estremo, controverso, considerato di culto da autori come Quentin Tarantino e Oliver Stone.