Pele

2022 - 12 - 29

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Addio a Pelé, il mondo piange il Re del calcio (Rai News)

Nato in un piccolo centro nello stato del Minas Gerais, in Brasile, il 23 ottobre 1940, Edson Arantes Do Nascimiento ha legato la sua carriera da calciatore al ...

La fama di Pelé era tale che alla fine di ogni partita tutti i giocatori della squadra avversaria volevano scambiare la maglia con la sua. Vince la squadra statunitense con gol di Reynaldo, per l'1-0 del Santos, mentre Pelé segna su punizione nella prima metà della gara e Mifflin, che all'intervallo aveva preso il posto dello stesso Pelé nelle file dei Cosmos, per il 2-1 finale. È il 1958, il Brasile incontra la Svezia a Stoccolma vincendo per 5 a 2. Ha vinto due coppe Intercontinentali (nel 1962 e nel 1963), 2 coppe Libertadores (nel 1962 e nel 1963), dieci campionati dello stato di San Paolo. Pelé ha segnato il suo primo gol con la nazionale brasiliana nel 1957 a 16 anni. Nel 1962, Pelé si laureò per la seconda volta di fila campione del Mondo con il Brasile anche se giocò solo due partite prima di farsi male. Nella sua carriera ultraventennale, Pelé ha giocato in sole due squadre (Santos e Cosmos di New York) oltre che nella Nazionale del Brasile. "Mio papà era un centravanti e giocava bene, specialmente di testa segnava tanto, e il mio desiderio era diventare bravo come lui, essere uguale a lui. In Brasile è chiamato anche la Perla Nera e il Re del calcio, O' Rey. La Seleção sconfisse la Svezia per 5-2 anche grazie a due reti di O Rey. Nato in un piccolo centro nello stato del Minas Gerais, in Brasile, il 23 ottobre 1940, Edson Arantes Do Nascimiento ha legato la sua carriera da calciatore al Santos, squadra con cui ha esordito a soli 15 anni. La rete, chiamata familiarmente O Milésimo (Il Millesimo), fu realizzata contro il Vasco da Gama, su calcio di rigore allo Stadio Maracanã.

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Addio a Pelè, mito intramontabile del calcio brasiliano e mondiale (Il Sole 24 ORE)

Pelè - scomparso a 82 anni dopo una lunga malattia - è un mito da tempo immemorabile.

Il ventennio che li separa è molto di più di un ventennio. A differenza di Maradona, più vicino al pueblo, al bario, a Cuba e a Fidel Castro, Pelè è sempre stato prezioso sacerdote delle sacre chiese calcistiche, a partire dalla Fifa, particolarmente invisa invece a Diego Armando. Chi è stato il Migliore, in senso più calcistico, rimane un dibattito ancora aperto. O Rey diventa un mito e la sua ascesa fa cadere per sempre la restrizione sui giocatori di colore. E il Santos non lo venderà mai dicendo di no pure alle sontuose offerte dell'Inter. È stato lui ad aprire la strada, con i suoi contratti pubblicitari, a Maradona, Zico, Ronaldo, Messi, Neymar e a tutti i grandi divi successivi del calcio e dello sport. Con la “camiseta” blu al posto della tradizionale divisa verdeoro, il Brasile travolge la Svezia di Liedhollm e Sokglund. Al punto che non stava bene fare entrar in nazionale un giocatore di colore. Un Dio omerico, un pezzo pregiato di umanità, il riscatto dei poveri, il talento che non ha prezzo ma solo valore. «Mi chiamavano Pelè e io non ne capivo il motivo. Quando finiremo tutti di celebrarlo e di rimpiangerlo perché un cancro a 82 anni se l'è portato via fregandosene che lui fosse O Rei. La notizia era nell'aria, ma fa impressione solo a dirlo, e a scriverlo.

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Pelé è morto: lo ricordiamo con tre momenti inediti (Wired.it)

Gol, trofei, record ma non solo: l'idolo del calcio mondiale scomparso all'età di 82 anni ci lascia anche un patrimonio di storie e racconti che nessuno ha ...

In quegli anni il Santos di Pelé faceva spesso il giro del mondo e probabilmente questo potrebbe averlo indotto a commettere questo grossolano errore, che fu ripetuto anche in una successiva intervista alla CNN del 2011. Una delle leggende più famose che hanno alimentato nel mondo la fama di Pelé riguarda quella nata alla fine degli anni Sessanta e legata alla visita del suo Santos in Nigeria, paese devastato dalla guerra di Secessione del Biafra, con da oltre un milione di morti. La circostanza era la semifinale di Coppa del Brasile, tra il Santos di Pelé e il Gremio di Porto Algre: la gara, volgeva al termine con il risultato di 4-3 in favore del Santos, grazie a una tripletta di Pelé. Al minuto 86 però il leggendario portiere del Sanstos, Gilmar, fu espulso e - essendo terminate le sostituzioni - “0'Rei” che di tanto in tanto durante gli allenamenti ricopriva il ruolo di portiere decise di giocare in porta gli ultimi concitati minuti di quella partita. Oltre alle statistiche e alle cronache, però, il mito di Pelé si è alimentato con il passare degli anni anche grazie a una serie di leggende e racconti che non sono stati filmati o fotografati, ma che restano comunque nella memoria collettiva per l'eternità. Ed è proprio grazie a quel trofeo che lo abbiamo conosciuto: avendo trascorso tutta la carriera in sole due squadre, il Santos e i New York Cosmos, e senza mai poterlo apprezzare costantemente da vicino in Europa, l'alone di mito intorno a lui è cresciuto negli anni e i Mondiali diventavano così l'unica occasione per conoscere le sue impese sportive.

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Aveva 82 anni. È morto Pelé, la leggenda del calcio mondiale (Avvenire.it)

D'altra parte Edson Arantes Do Nascimiento (come si chiamava prima di diventare un bisillabo dalla popolarità siderale pur in assenza di social) del calcio e ...

Ma a ben pensarci tutte insieme non lo raccontano come il gesto plastico della rovesciata nel film Fuga per la vittoria o iL gol di testa all'Italia nella finale del mondiale 1970, con Burgnich annichilito dalla sua sfida alla forza di gravità. E in effetti chiunque poteva ispirarsi per una piccola parte a lui, che era fuoriclasse in tutto: destro, sinistro, velocità, dribbling e colpo di testa. Il match riprese solo con il ritorno in campo del grande brasiliano, a quel punto la folla torno' disciplinatamente sugli spalti. Prendano atto del fatto che comunque io valgo più di tutti e tre". Generazioni di bambini hanno provato il colpo da fuoriclasse ispirandosi a Pelé su un prato di periferia, un cortile, un campetto. D'altra parte Edson Arantes Do Nascimiento (come si chiamava prima di diventare un bisillabo dalla popolarità siderale pur in assenza di social) del calcio e stato indiscutibilmente O Rei, come lo soprannominarono estasiati i suoi connazionali brasiliani.

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Pelé, dai tre Mondiali ai mille gol: la storia di 'O Rei' (Sky Sport)

Leggi su Sky Sport l'articolo Pelé, dai tre Mondiali ai mille gol: la storia di 'O Rei'

- Nonostante i vari acciacchi che lo hanno tormentato negli ultimi anni, il brasiliano non ha mai perso la sua proverbiale ironia, come nel giorno del suo 80° compleanno: "Grazie per i tanti messaggi e gli auguri che già mi sono arrivati in vario modo. Recita in diversi film, il più famoso dei quali è sicuramente "Fuga per la vittoria" (1981), ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale e diretto da John Huston, al fianco di Michael Caine e Sylvester Stallone. - Se oggi Cristiano Ronaldo è il calciatore più conosciuto a livello planetario, Pelè rimane l'uomo che è stato intervistato e fotografato più di qualsiasi altro: statisti, divi del cinema e tycoon vari. Nel 1994, 12 anni dopo il divorzio dalla prima moglie, si è risposato con la psicologa Assiria Seixas Lemos, dalla quale ha avuto due gemelli (Joshua e Celeste). - In occasione di una tournée del Santos in Italia - siamo nel 1968, nella foto è a Milano - il brasiliano rivelò in un'intervista alla Stampa della corte dei nerazzurri: "Nel 1958 l'Inter offrì una forte cifra per me. - "Sono conosciuto più di Gesù", sentenziò anni fa in un'intervista all'Ansa. - Pelé si ritirò una prima volta dal calcio giocato nel 1974, dopo 19 stagioni con la maglia del Santos (l'ultima con il Brasile era stata un'amichevole a Rio de Janeiro con la Jugoslavia, il 18 luglio del 1971). "Alla società - spiegò Pelé - queste partite servono per migliorare la situazione finanziaria, a noi per fare un po' i turisti e arrotondare lo stipendio..." - Per la Fifa le reti realizzate da Pelé in carriera sono 1.281 in 1.363 incontri, di cui 761 in 821 gare ufficiali (media realizzativa pari a 0,92 gol a partita). I dirigenti del mio club però non accettarono la proposta e respinsero anche le successive" (si parlò anche di un tentativo del Milan che poi gli preferì Amarildo, ndr). - In queste trasferte italiane del Santos, Pelé che giocò anche Mantova, Lecce e in casa dell'Alessandria per celebrare gli ottocento anni della città di Gianni Rivera (che aveva battuto il brasiliano con il Milan nella finale di Coppa Intercontinentale del 1963). Ma il mito brasiliano del Santos è stato molto di più, venerato come una divinità e icona dello sport, con l'Italia nel cuore: fu a un passo dall'Inter

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Addio a Pelé, il tricampeon che inventò il calcio (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

E invece niente: il Brasile tre settimane fa è mestamente uscito ai quarti e lui, Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelé, pur continuando a lottare, si è ...

E poi, praticamente da solo, ha preso per mano un'Argentina piuttosto modesta facendole vincere il Mondiale del 1986 in Messico (e mancando di un soffio la Coppa di Italia '90) e ha riportato il Napoli ai vertici del calcio di casa nostra (con due scudetti e una Coppa Uefa) nel giro di pochi anni. Inoltre, O'Rey, anche fuori dal campo, è stato un esempio positivo per tutti, un modello da seguire, il volto 'pulito' che ha usato la sua popolarità per portare avanti campagne e valori importanti, come la fame nel mondo e i problemi dell'infanzia. Diego Maradona, l'artista cui bastava un piede (rigorosamente il sinistro) per fare della sfera di cuoio quello che voleva, in questo ha superato Pelé. In Nazionale Pelé ha raggiunto le 92 presenze e timbrato per 77 volte la porta avversaria tra il '57 e il '71. Ha fatto un tifo sfrenato per la sua Nazionale da un letto dell'ospedale Einstein di San Paolo dove era ricoverato da fine novembre, incitando a suon di tweet Neymar e compagni Del resto, Pelé i Mondiali li conosceva bene: è stato l'unico giocatore a vincere ben tre edizioni (1958, 1962 e 1970) che potevano essere anche quattro se non fosse uscito anzitempo e 'azzoppato' da quella del 1966 in Inghilterra, vittima della violenza dei difensori avversari.

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Quando Pelé disse: "Mi voleva il Milan". E Moratti replicò: "Nel '58 ... (La Gazzetta dello Sport)

Durante la sua visita in Gazzetta nel 2016 O Rei rivelò l'interessamento del Milan, ma l'ex presidente nerazzurro rivendicò: "Papà l'aveva preso, ...

Non a caso, Mario veniva chiamato il piede sinistro di Dio…" "In età più matura tornammo alla carica ma o per via delle frontiere chiuse o per un altro motivo non si concretizzò. . Una rivelazione che occupa ovviamente una riga del titolo, ma che fa storcere il naso a qualcuno.

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Pelé, le condizioni che si aggravano e poi l'annuncio della morte (Sky Tg24)

La leggenda del calcio brasiliano e mondiale, vincitore di tre coppe del mondo, era ricoverato per un tumore al colon e, negli ultimi giorni, i medici ...

Riposa in pace". Il ricovero è avvenuto per un'infezione respiratoria dopo aver contratto il Covid-19 e per la rivalutazione delle cure del tumore al colon. A darne notizia, sul suo profilo Instagram, la figlia Kely Nascimento: "Tutto ciò che siamo è grazie a te.

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Addio a Pelé: è stato il Calcio (Vanity Fair.it)

Se ne va a 82 anni Pelè il calciatore più forte di tutti i tempi, il tre volte campione del mondo con il Brasile.

Per lui si sono sprecate le iperboli, è stato saccheggiato il dizionario, alla ricerca dell’aggettivo che meglio lo definisse. Pelè è stato il Calcio. Oggi muore il Calcio, l’idea più romantica che abbiamo di esso.

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È morto Pelé - Il Post (Il Post)

Edson Arantes do Nascimento, uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio e simbolo del Brasile, aveva 82 anni.

Tra il 1962 e il 1963 vinse le prime due coppe Libertadores del calcio brasiliano e poi le prime due Intercontinentali, battendo prima il Benfica di Eusebio e poi il Milan di Maldini, Trapattoni e Rivera. La rivinse poi quattro anni dopo in Cile, e nel 1970 in Messico battendo in finale l’Italia di Facchetti, Riva, Mazzola e Rivera. Pelé, uno dei più grandi giocatori nella storia del calcio, vincitore di tre Coppe del Mondo con il Brasile, è morto oggi a 82 anni. Con il Santos vinse dieci campionati statali paulisti e sette nazionali. Da quel giorno al primo ottobre 1977, data della sua partita d’addio organizzata tra le uniche due squadre per le quali aveva giocato — Santos e New York Cosmos — Pelé condusse una carriera mai vista fino ad allora. Nato il 23 ottobre 1940 nel villaggio di Três Corações, nello stato meridionale del Minas Gerais, il suo vero nome era Edson Arantes do Nascimento.

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Addio a Pelé, morta a 82 anni la leggenda brasiliana (Sky Sport)

Pelé, uno dei più grandi calciatori della storia del calcio, è morto oggi all'ospedale Albert Einstein di San Paolo del Brasile, dove era ricoverato dal 29 ...

Il Re ci ha dato un nuovo Brasile e noi non possiamo che ringraziare per la sua eredità. Pelé è stato molto più del più grande sportivo di tutti i tempi.Il nostro Re del Calcio è stato il massimo esponente di un Brasile vittorioso, vincente e che non si è mai spaventato di fronte alle difficoltà. Pelé ha cambiato tutto. Direi che prima di Pelé il calcio era solo uno sport. e mie più sentite condoglianze a tutto il Brasile, e in particolare alla famiglia del signor Edson Arantes do Nascimento. E come uno degli atleti più riconoscibili al mondo, ha compreso il potere dello sport di unire le persone.

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Ricordo. Addio a Pelé, il più grande del calcio: tre mondiali vinti e ... (Avvenire.it)

Punti di vista. La realtà è che tra Edson Pelé e Diego Armando Maradona passano vent'anni e mille gol di differenza, tutti a favore del brasiliano (1.281 reti ...

La stella di Pelè, la cometa del calcio che da lassù continuerà a illuminare ancora l’universo. Aveva 9 anni quando ascoltò la drammatica radiocronaca del Maracanazo la Coppa Rimet persa in casa dal Brasile e consegnata all’Uruguay di Ghiggia e Schiaffino. Altro primato che resiste è quello di Pelé «più giovane debuttante-marcatore a un Mondiale»: il primo gol lo realizzò al Galles a 17 anni e 239 giorni e cinque giorni dopo rifilò la prima tripletta iridata alla Francia del bomber Fontaine. Il bambino d’oro che riuscì a coronare il sogno prima di tutto di papà Dondinho. Un vecchio detto brasiliano recita infatti: «Quando parli di Pelè la gente si toglie il cappello, quando si parla di Garrincha il popolo piange». Perché uno, Pelé è "O Rei", il re del popolo del fútbol bailado, l’altro El Diego è la Mano de Dios in eterno ricordo della mano divina che insaccò in rete contro gli odiati inglesi usurpatori delle Insole Malvinas (per l’esercito di sua Maestà le Falkland).

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La veglia funebre lunedì e martedì i funerali di Pelé (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

I preparativi della cerimonia sono cominciati già alcuni giorni fa. A Vila Belmiro, lo storico stadio del Santos, si ritroveranno i tifosi per celebrare la ...

La veglia funebre per Pelé sarà organizzata a Vila Belmiro, lo storico stadio del Santos dove la leggenda del calcio brasiliano ha giocato per la maggior parte della sua carriera sportiva. Già nei giorni scorsi erano stati avviati i preparativi per accogliere la cerimonia, con la realizzazione di strutture di copertura del terreno di gioco. AGI - La veglia funebre del calciatore brasiliano Pelé è stata programmata per lunedì prossimo, 2 gennaio, allo stadio del Santos, mentre i funerali saranno il giorno dopo, sempre nella città sulla costa dell'Atlantico.

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I 20 gol più belli di Pelé (Sky Sport)

Per O Rei il suo gol più bello è di un lontano 1959, in un Santos-Club Atletico Juventus di cui non esistono immagini ma solo epici racconti: un dribbiling, ...

[LE REAZIONI IN DIRETTA](https://sport.sky.it/calcio/2022/12/29/pele-morto) - [LA CARRIERA](https://sport.sky.it/calcio/2022/12/01/pele-morte-carriera) Nel video qui sotto invece ce ne sono altri 20, molti segnati nei 4 Mondiali disputati da Pelé fra il 1958 e il 1970... I 20 gol più belli di Pelévideo

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Pelé, "O Rei" del calcio, è morto a 82 anni (Olympics)

Pelé, nato Edson Arantes do Nascimento, è morto il 29 dicembre a São Paulo, a 82 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro che, nell'ultimo stadio, si era ...

Se non fossi diventato presidente del CIO, avrei perso l'occasione di consegnare l'Ordine Olimpico a uno dei miei eroi sportivi, Pelé, Edson Arantes do Nascimento, riconoscendo i suoi meriti sportivi e la sua fedeltà ai valori Olimpici", ha dichiarato Thomas Bach durante quella cerimonia, nel 2016. Ha segnato un totale di 77 gol per il Brasile, un record che resiste ancora oggi. Nel 1956, Pelé inizia a giocare con il Santos, la squadra che lo lancia verso la celebrità. Il suo talento ha trasformato la Selecao brasiliana e la sua maglia verdeoro in icone generazionali. Pelé era nato a Tres Coracoes, nello stato di Minas Gerais, il 23 ottobre 1940. Tre volte vincitore della Coppa del mondo FIFA e capocannoniere assoluto della Selecao maschile, Pelé è stato un'icona globale dello sport più popolare al mondo.

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Da Rivera a Neymar, da Messi a Obama: il saluto a O Rei è senza ... (La Gazzetta dello Sport)

Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte del mondo sportivo ma non solo. La figlia Kely: " Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente.

Questo è stato invece il pensiero di Gary Lineker: “Pelé è morto. E ancora Piero Pelù: “Non è solo per la nostra assonanza di soprannome (Suo) e cognome (mio) ma per me Pelé rimarrà sempre il più grande di tutti i tempi (in proporzione al livello del calcio di ieri e di oggi). “Con la morte di Pelé, il calcio ha perso una delle sue più grandi leggende, se non la più grande. “Grazie di tutto Re Pelé, riposa in pace” è stato il saluto di Marcelo. Riposa in pace re Pelé”. Il nostro pensiero va alla famiglia e a tutti quelli che l’hanno amato e ammirato”. Un grande abbraccio alla sua famiglia e al popolo del Brasile che lo porteranno nel cuore” è stato il saluto del presidente dell'Argentina, Alberto Fernández. E poi Leo Messi, che è stato semplice e diretto: “Riposa in pace Pelé”. Riposa in pace Re Pelé e un pensiero ai suoi cari”. Riposa in pace, re Pelé”. Riposa in pace Pelé”. Oggi tutto il mondo piange una leggenda di nome Pelé”.

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Il mondo piange Pelé: martedì i funerali, il Brasile proclama 3 giorni ... (Sky Tg24)

Il presidente uscente Bolsonaro ha decretato “il lutto ufficiale in tutto il Paese”. La veglia funebre si terrà lunedì e sarà aperto lo stadio Urbano ...

Anche la Nasa, l'ente spaziale americano, ha reso omaggio a O Rei del calcio: sul suo profilo Twitter, ha pubblicato la foto di una galassia "con i colori del Brasile". Per la veglia sarà aperto lo stadio Urbano Caldeira, meglio conosciuto come Vila Belmiro, "lì dove Pelé ha incantato il mondo", ha annunciato il Santos. Il cimitero verticale, situato nel quartiere di Marapé, è stato inserito nel Guinness dei primati dal 1991 come il più alto del mondo e custodisce le spoglie dei parenti e degli amici di Pelé. "Viene decretato il lutto ufficiale in tutto il Paese, segno di rispetto dopo la morte di Edson Arantes do Nascimento", si legge in un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e firmato dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro. La veglia funebre si terrà lunedì e sarà aperto lo stadio Urbano Caldeira, meglio conosciuto come Vila Belmiro, "lì dove Pelé ha incantato il mondo", ha annunciato il Santos. Intanto, da tutto il mondo continuano ad arrivare messaggi per celebrare il fuoriclasse brasiliano.

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Image courtesy of "ANSA Nuova Europa"

Addio a Pelé, O Rei del calcio amato da tutti. Tre giorni di lutto in ... (ANSA Nuova Europa)

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha decretato tre giorni di lutto per la morte del leggendario calciatore Pelé, in un decreto pubblicato sulla ...

Ma a ben pensarci tutte insieme non lo raccontano come il gesto plastico della rovesciata nel film Fuga per la vittoria o iL gol di testa all'Italia nella finale del mondiale 1970, con Burgnich annichilito dalla sua sfida alla forza di gravità. E' stato accolto da 'Rei' in 88 nazioni, e ricevuto da 70 premier, 40 capi di Stato e tre Papi. Bauru', la citta' brasiliana dove comincio' a giocare, gli ha dedicato una statua che produrrebbe miracoli (c'e' chi sostiene di essere guarito toccandola): di sicuro ha reso famosi anche i pochi che lo hanno fermato magari in una giornata di scarsa vena, tra questi Giovanni Trapattoni. Il match riprese solo con il ritorno in campo del grande brasiliano, a quel punto la folla torno' disciplinatamente sugli spalti. E in effetti chiunque poteva ispirarsi per una piccola parte a lui, che era fuoriclasse in tutto: destro, sinistro, velocità, dribbling e colpo di testa. Generazioni di bambini hanno provato il colpo da fuoriclasse ispirandosi a Pelé su un prato di periferia, un cortile, un campetto. Un monarca illuminato che in una vita da copertina ha regalato record (unico calciatore a vincere tre mondiali, il primo a 17 anni, 1279 reti segnate in carriera...) e soprattutto sogni. E' stato intervistato e fotografato piu' di qualsiasi altra persona: statisti e divi del cinema. Prendano atto del fatto che comunque io valgo più di tutti e tre". Il cimitero è affacciato sull'Estádio Urbano Caldeira, il tempio del Santos dove O Rei debuttò come professionista e si trasformò in leggenda. E ora che Pelé non c'è più, portato via da un tumore più feroce dei tanti mediani che lo hanno picchiato in campo, con lui davvero se ne va anche una parte importante di questo sport, quella a misura d'uomo e di campione che ha caratterizzato il ventesimo secolo. O Rei era ricoverato nell'ospedale Albert Einstein di San Paolo dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure dopo essere stato operato nel settembre del 2021 per un tumore al colon.

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La camera ardente nello stadio del Santos, il corteo e il saluto a ... (La Gazzetta dello Sport)

La veglia posticipata a lunedì dopo l'insediamento del presidente Lula. Martedì i funerali in forma privata.

La Confederazione Sudamericana di Calcio aveva suggerito un'iniziativa di omaggio già al Mondiale in Qatar: tre delle 5 stelle sulla maglia del Brasile avrebbero dovuto essere sostituite da tre cuori, i Três Corações, nome della città natale di O Rei (e sono anche tre i Mondiali vinti da Pelé con il Brasile). Il funerale si terrà martedì in forma privata e Pelé sarà sepolto a Il Memorial, il cimitero verticale nel municipio di Santos. Martedì mattina il feretro sarà portato in corteo per le strade di Santos e passerà anche davanti alla residenza di Celeste, la madre del fuoriclasse che ha appena compiuto 100 anni.

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Il gol più bello di Pelé - Il Post (Il Post)

La FIFA, l'organizzazione che governa il calcio mondiale, gliene riconosce ufficialmente 1281 in 1363 gare complessive. Il numero è un primato assoluto, però ...

E non erano nemmeno moltissimi, in realtà: non esiste un numero ufficiale, oggi l’impianto ha una capienza di 5000 spettatori, in certe occasioni allora si arrivava a 15.000 ma la partita non era fra le più attese. Pelé si lamentava spesso del fatto che in pochi avessero potuto vedere il suo gol più bello. Entrato in area saltò con un “sombrero” – un particolare tipo di dribbling in cui un giocatore, per superare un avversario, fa passare la palla al di sopra di quest’ultimo – prima due difensori, poi il portiere dell’Atletico Juventus in uscita, per poi segnare di testa a porta vuota. Pelé era il numero 10 del Santos, club con cui ha giocato per tutta la carriera, prima di chiudere con un biennio negli Stati Uniti, ai New York Cosmos. Da quel momento in Brasile fu fra i personaggi più ricercati e ogni sua partita era considerata una specie di evento. Lo stesso Pelé, in più interviste in vari momenti della sua vita, si è detto invece sicuro di quale fosse il più bello, fra il migliaio abbondante di gol che ha segnato.

ADDIO PELE', IO LO CONOSCEVO BENE Agenzia di stampa ... (Italpress)

Abbiamo perduto un campionissimo, ho perduto un antico amico che mi ha consentito di essere orgoglioso di averlo visto giocare fin dal 1962, e poi di aver.

Ma se mi disse “ciao come stai?” non era per il lontanissimo incontro riccionese ma per una successiva tournèe in Canada e New York con Santos e Bologna e un ultimo contatto quando un’agenzia vendeva i suoi commenti ai mondiali. In una battuta la storia di un uomo umile con un sorriso dolce non da divo in posa ma da protagonista di una storia per bambini che sono diventati grandi con i suoi mille gol, i suoi mille movimenti di danza, di agonismo artistico al quale mancò – e glielo dissi – un passaggio in Europa per potersi mettere alla prova davanti a pedatori capaci di fermare un treno in corsa. Dal 1962 non ho perso una delle due imprese, i tre titoli mondiali, l’eterna vittoria con il Santos, ma questo lo sanno tutti, anche se solo i più fortunati hanno colto quel suo volo d’angelo a Città del Messico, all’Azteca, quando ha superato Burgnich e segnato un gol magico all’Italia nella finale del 1970.

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Pelé, le reazioni del mondo del calcio alla morte di O Rei (Sky Sport)

Il mondo del calcio piange Pelè: sui social la federazione brasiliana lo ricorda come "eterno", con il simbolo dell'infinito accanto alla data di nascita.

- "Se ne è andato un grande uomo e un grande giocatore". "Riposa in pace" - "Un grande, un buon uomo". - "Quando volevo vantarmi dicevo che avevo giocato con Pelé". - "Per sempre il re del calcio. Riposa in pace". - "Uno dei più grandi che abbia mai giocato a questo bellissimo gioco. - Neymar, che da giovane era stato indicato dallo stesso Pelé come suo possibile erede, posta su Instagram un lungo messaggio: "Prima di Pelé il 10 era solo un numero, prima di lui il calcio era solo uno sport. Ed è così che continuerai a vivere". Ci ha lasciato il giocatore che ha cambiato il calcio, il più grande di tutti. - "Un semplice 'arrivederci' all'eterno Re Pelé non sarà mai sufficiente per esprimere il dolore che adesso abbraccia l'intero mondo del calcio. Riposa in pace, re Pelé"

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Pelé è morto, il calcio in lutto: tutti gli aggiornamenti in diretta (Corriere dello Sport.it)

La leggenda brasiliana, che ha conquistato ben tre volte i Mondiali (1958, 1962, 1970), si è spenta all'età di 82 anni: tutte le reazioni e le novità in ...

O Rei verrà sepolto in un cimitero verticale considerato come il più alto del mondo, nel municipio di Santos. 10 titoli paulisti, 6 campionati brasiliani, 2 Coppe Libertadores, 2 Coppe Intercontinentali con il Santos. Il primo messaggio, dopo la scomparsa di Pelé, è stato della figlia Kely Nascimiento. Tra giugno e luglio 1971, i rossoblù giocarono tre volte contro il Santos. Ha trasformato il calcio in arte, intrattenimento. E ancora: "Il razzismo va combattuto, ma oggi il calcio é un mix di razze, religioni, colori. Se non ci fosse stato il calcio lo avrebbe sicuramente inventato". È quanto si legge nel bollettino medico pubblicato poco dopo il decesso. Così Gigi Riva parla di Pelé, morto ieri a 82 anni: "Lui e Maradona distanti da tutti" ha detto 'Rombo di Tuono', ex attaccante del Cagliari e della Nazionale che contro il Brasile di 'O Rei' perse la finale dei Mondiali nel 1970 e racconta un aneddoto dell'amichevole giocata in Sardegna dal Santos. Così Eduardo Gonçalves de Andrade, detto Tostao, o anche 'il Pelé bianco', ha ricordato oggi la figura di 'O'Rei' in un sentito editoriale pubblicato dal quotidiano 'Folha de S.Paolo' tutto incentrato sul rapporto tra 'maestro' e 'allievo'. Mi ha lasciato la maglia e a fine partita mi ha invitato all'ambasciata brasiliana di Piazza Navona, per il giorno dopo. "Faccio le mie condoglianze alla famiglia e a tutto il Brasile.

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