Critico letterario e saggista, impegnato politicamente a sinistra, Asor Rosa fece epoca con il suo libro «Scrittori e popolo», severo verso...
Asor Rosa non era tenero con il modello sovietico, ma considerava il comunismo «un grande movimento di liberazione umana»: recidere il legame con quella storia, come proponeva Occhetto, gli parve un disastroso «impoverimento». Quando ai libri di narrativa, dopo L’alba di un mondo nuovo erano venuti, editi da Einaudi, Storie di animali e altri viventi (2005), Assunta e Alessandro (2010), Racconti dell’errore (2013), Amori sospesi (2017). Nel 1989 Achille Occhetto, segretario del Pci, affidò ad Asor Rosa la direzione di «Rinascita», la rivista teorica fondata da Palmiro Togliatti. Direttore del progetto della Letteratura italiana Einaudi (1982-2000), acquisì nel mondo accademico un notevole prestigio, che gli valse anche il soprannome di «barone rosso». E reputava nefasto l’uso di criteri quantitativi per valutare l’attività di ricerca: «Per me la qualità di un testo si prova leggendolo: tutto il resto è ciarpame burocratico». Di quel periodo aveva scritto quasi settantenne nella sua prima prova letteraria, L’alba di un mondo nuovo (Einaudi, 2002), libro colmo di lieve autoironia e calore umano, specie nel racconto delle estati ad Artena (località rurale del Lazio dove abitava la nonna materna), con una bella premessa sul valore della memoria.
Critico, docente, scrittore, aveva 89 anni: ha collaborato per decenni con il nostro quotidiano.
Non va dimenticata la sua collaborazione con il nostro quotidiano: su Repubblica, oltre agli interventi politici e civili (Asor Rosa ha combattuto diverse battaglie per l’ambiente) ha continuato sempre a scrivere di letteratura, da critico militante. E a partire da L’ultimo paradosso (1985) si dedicò a saggistica, memorialistica e narrativa in maniera più libera. È morto a 89 anni Alberto Asor Rosa, storico della letteratura e saggista italiano: era nato a Roma nel 1933.
Nato a Roma nel 1933, ha insegnato all'università La Sapienza, ha diretto collane per le edizioni Einaudi ed è stato deputato del Pci (il Partito Comunista ...
Scrittori e massa 2015" (2015), in cui cerca di dare ordine alla produzione letteraria degli scrittori nati dopo il 1960; la raccolta di racconti "Amori sospesi" (2017); "Machiavelli e l'Italia. Scritti e saggi degli anni ruggenti (1960-1970)"; nel 2013 è stata pubblicata la raccolta "Racconti dell'errore", che indaga i temi della memoria, del tempo e della morte. Nel 2009 è uscito il volume "Il Grande silenzio - Intervista sugli intellettuali" (Laterza, Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante), in cui Asor Rosa, intervistato da Simonetta Fiori, riflette sulla storia degli intellettuali, soprattutto della seconda metà del Novecento, in Italia, mentre nel 2011 è uscita da Einaudi, ormai da tempo il suo editore, la raccolta di saggi di critica letteraria "Le armi della critica. I suoi saggi pubblicati della "Letteratura italiana Einaudi" sono stati poi riuniti in "Genus Italicum: saggi sulla identità letteraria italiana nel corso del tempo" (Einaudi, 1997). Ha diretto la grande impresa della "Letteratura italiana Einaudi", apparsa fra il 1982 e il 2000 in 16 volumi, e poi la "Storia europea della letteratura italiana" (Einaudi, nel 2009, tre volumi), segnando per la prima volta il carattere compiutamente europeo della nostra letteratura. Asor Rosa ha chiuso il cerchio con la "Breve storia della letteratura italiana" (Einaudi, 2013, due volumi), fornendo al lettore un quadro al tempo stesso sintetico ed esaustivo della nostra fenomenologia letteraria.
Protagonista del discorso culturale e politico dell'ultimo mezzo secolo, Asor Rosa è morto a Roma a 89 anni.
I racconti dell’errore (2013) e Amori sospesi (2017), in cui molte delle situazioni narrate hanno un fondo autobiografico. E a partire da L’ultimo paradosso(1985) si dedicò a saggistica, memorialistica e narrativa in maniera più libera. Per cinquantadue anni docente a La Sapienza, ha dedicato la sua ricerca alla storia della letteratura: da quella ideata negli anni Settanta per la Nuova Italia alla Storia europea della letteratura italiana (Einaudi, 2009), insieme alla direzione della Letteratura Italiana pubblicata in 20 volumi tra il 1982 e il 2000 e la collaborazione con la Letteratura italiana Laterza, diretta da Carlo Muscetta.
Nato a Roma nel 1933, Alberto Asor Rosa è stato professore di di letteratura italiana alla Sapienza di Roma: ha dedicato tutta la sua vita allo studio dei ...
Prima si avvicina al PSIUP di Vecchietti e Lombardi, rimescola le carte del pre e post ’68 fondando Contropiano con Toni Negri e Massimo Cacciari, e negli anni settanta si riavvicina al PCI, finendone deputato, partito oramai non più arrabbiato con il prof che l’Unità all’uscita di Scrittori e Popolo aveva definito con fare sprezzante come “piccolo borghese”. Non il concetto gramsciano di intellettuale organico (Asor Rosa non volle mai definirsi tale, anzi), ma quell’idea di una figura critica e controcorrente nel proprio ambito di studi (qui la letteratura) che può agire in chiave filosofica e politica di rottura comunque in un contesto rigidamente istituzionale. Riflessione che si allarga inevitabilmente nel rapporto tra potere e massa che prima Asor Rosa – uscito momentaneamente dal PCI nel ’56 – declinerà in chiave operaista collaborando con riviste come Quaderni rossi e Classe operaia, e che poi sfocerà nel saggio Scrittori e popolo (pubblicato nel 1965 da una piccola casa editrice poi risucchiato da Einaudi) uno dei più importanti testi del secondo Novecento che ha orientato il dibattito intellettuale italiano nel contesto social comunista.
L'intellettuale, nato a Roma nel 1933, è stato Professore all'Università 'La Sapienza' di Roma, deputato del Pci e ha diretto la Letteratura italiana ...
Tra le sue opere figurano 'L’ultimo paradosso' (1985) per poi dedicarsi a saggistica, memorialistica e narrativa attraverso un approccio più libero. Nato a Roma nel 1933, Asor Rosa è stato professore di letteratura italiana all'Università 'La Sapienza' di Roma, deputato del Partito comunista italiano e uno dei più grandi studiosi della nostra letteratura e del rapporto tra letteratura e ideologie politiche. ROMA - Lutto nel mondo della letteratura: è morto a 89 anni Alberto Asor Rosa, storico e saggista italiano.
È scomparso ieri, all'età di 89 anni, Alberto Asor Rosa, il grande critico e studioso della lingua e letteratura italiana. Ripercorriamo la sua biografia e ...
Saggio su Joseph Conrad](https://www.sololibri.net/L-eroe-virile-Saggio-Joseph-Conrad-Asor-Rosa.html) (2021) che analizzava i principali protagonisti delle storie conradiane che avevano il privilegio di essere esposti a pericoli estremi e di sapere come fronteggiarli. Alberto Asor Rosa ha consacrato la sua stessa vita a questo insegnamento: dimostrando a tutti i suoi lettori, e a sé stesso in primis, che per vedere oltre bisogna sempre rivelare il debito dei moderni verso gli antichi. Resoconto di una disfatta](https://www.sololibri.net/Machiavelli-e-l-Italia-Asor-Rosa.html) (2019), in cui intrecciava la vita di Machiavelli e uno dei momenti più contraddittori della storia italiana, e [L’eroe virile. [L’alba di un mondo nuovo](https://www.sololibri.net/L-alba-di-un-mondo-nuovo-Alberto.html) (2002) in cui narrava la sua storia familiare. Il legame inscindibile tra letteratura e politica, letteratura e società era espresso perfettamente da Alberto Asor Rosa che si rese testimone, attraverso i suoi scritti, del cambiamento delle ideologie dimostrando che la scrittura è sempre fattiva, è sempre un atto politico, poiché è immersa nella società in cui viviamo, flusso della Storia. Fare tesoro dei grandi testi e dei grandi autori del passato, appoggiarci sulle loro spalle, per scorgere aldilà di queste il mondo nuovo che ci attende: non è l’acutezza della nostra vista o del nostro ingegno a insegnarci a vedere, ma l’altezza a cui ci porta la conoscenza. Ma non si trattava del suo ultimo scritto, Alberto Asor Rosa tenne la penna saldamente impugnata come una spada sino alla fine. Seguirono alcune raccolte di racconti come [Gli amori sospesi](https://www.sololibri.net/Amori-sospesi-Alberto-Asor-Rosa.html) (Einaudi, 2007) che narravano il leitmotiv dello scollamento tra desiderio e appagamento del desiderio. Il suo relatore era stato il grande Natalino Sapegno , critico di spicco e uno dei maggiori studiosi del Trecento letterario italiano. Spesso veniva citato familiarmente solo come “Asor”, un nomen omen che già identificava lo studioso che racchiudeva in sé il simbolo poetico e misterioso della rosa. È scomparso ieri, all’età di 89 anni, a causa di un improvviso arresto cardiaco Alberto Asor Rosa, il grande teorico della letteratura italiana. Dal 1972 divenne professore ordinario di Letteratura italiana presso La Sapienza dove insegnò per ben cinquantadue anni, ritirandosi a malincuore dopo aver sforato il limite dell’età pensionabile.
Storico della letteratura e saggista, è morto a 89 anni Alberto Asor Rosa, romano di nascita ma toscano d'adozione...
[Roma](news/luogo/roma/) il 21/12/2022 - di [Duccio Rossi](autore/duccio-rossi_4546.html) [Sesto Fiorentino](news/luogo/sesto+fiorentino/) il 22/12/2022 - Redazione Sarà questa la domanda a cui Franco Cardini proverà a dare risposta sabato 14 gennaio...